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Cronaca

Lombardia, intesa fra Filca Cisl e sindacato palestinese di Jericho

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MILANO (ITALPRESS) – La Filca Cisl Macro Area Ovest, il sindacato palestinese PFTU di Jericho (Palestinian Federation of Trade Union) e l’Iscos Lombardia, hanno siglato oggi un memorandum d’intesa che sancisce l’amicizia fra le tre organizzazioni e le impegna nel lungo periodo in attività di collaborazione, in particolare in termini di consulenza, sostegno umanitario, supporto legale, formazione per la ricollocazione dei lavoratori che hanno perso il lavoro in Cisgiordania e iniziative di sensibilizzazione in Italia. L’intesa è stata formalizzata durante il Congresso del sindacato del settore edile della Cisl, aperto oggi a Milano (si chiuderà domani), che vede ospiti Wael Natheef e Ali Sntrisi, esponenti del sindacato palestinese. Questo percorso condiviso si inserisce nel progetto di cooperazione internazionale “Sostegno al sindacato PFTU di Jericho” che Iscos Lombardia, associazione no profit che si occupa di lavoro dignitoso, porta avanti dal 2010 e attraverso il quale ha promosso attività di formazione sui temi della salute e sicurezza sul lavoro, per la sensibilizzazione e partecipazione attiva dei lavoratori e delle lavoratrici al sindacato palestinese, sull’inclusione di genere nei posti di lavoro e, dopo l’acuirsi del conflitto, a partire dal 7 ottobre 2023, con il sostegno economico volto a garantire il presidio sociale del sindacato verso lavoratori e famiglie colpite dalla guerra e la fornitura di beni primari a chi è rimasto senza casa, senza medicine, senza alimenti. “Questa è per noi un’importante tappa di un percorso iniziato ben quattordici anni fa – ha affermato la presidente di Iscos Lombardia, Miriam Ferrari -, quando ci siamo fatti promotori del dialogo tra il sindacato israeliano Histadrut e il PFTU di Jericho. Il sindacato è uno di quei soggetti della società civile che possono promuovere la coesione sociale e dare un contributo alla costruzione della pace. E’ per questo che in tutti questi anni abbiamo continuato a sostenere i nostri partner palestinesi e, insieme alle organizzazioni della società civile italiane ed europee come Solidar, continuiamo a chiedere a gran voce la soluzione ‘Due popoli e due Statì”. “Oggi abbiamo siglato un progetto di cooperazione internazionale che mette a disposizione le competenze, le capacità e i principi del nostro sindacato – ha evidenziato il segretario generale della Filca Cisl di Milano, Giuseppe Mauri -, per valorizzare il tema del lavoro anche per chi è stato colpito dalla guerra: crediamo fortemente che la ripresa del tessuto sociale possa partire dal mondo del lavoro e da quello sindacale. Pensiamo che strumenti concreti di supporto legale, formazione e sensibilizzazione possano essere parte integrante del processo più ampio di un nuovo sviluppo sociale”. “Non posso che dire grazie e condividere in questa occasione la mia stima, il mio affetto e l’apprezzamento per questa solidarietà a supporto del popolo palestinese e per i lavoratori che rappresentiamo – ha detto nel suo intervento il segretario generale del PFTU di Jericho, Wael Natheef -. Nonostante la difficile situazione in Palestina voglio portare oggi un messaggio di speranza, di sicurezza e di pace. Noi palestinesi vogliamo solo vivere in modo dignitoso, indipendente e pacifico. La nostra Federazione sindacale nasce nel 1993 e comprende nove sindacati di settore. La maggior parte dei lavoratori della Valle del Giordano lavora nel settore agricolo e nei territori occupati o nella zona industriale di Khan Al-Ahmar e lungo le sponde del Mar Morto. Questi lavoratori sono molto in sofferenza: non hanno un contratto di lavoro formale, hanno salari bassi, orari di lavoro inadeguati e lavorano senza le misure di sicurezza necessarie. Il nostro compito, anche grazie al sostegno e all’appoggio di Iscos e Filca Cisl sarà quello di non lasciarli soli e continuare a dar loro supporto per proteggere i diritti e le tutele e riconvertire quelle professioni che per via del conflitto non ci sono più. Vi chiedo di continuare le campagne a sostegno della soluzione ‘Due popoli, due Statì per riportare la pace”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Cisl Lombardia

Cronaca

Organismo Congressuale Forense, eletti Moretti Coordinatore e Brusa Segretario

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ROMA (ITALPRESS) – I 55 componenti dell’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) hanno proceduto all’elezione dei nuovi membri dell’Ufficio di Coordinamento.
Fedele Moretti (Foro di Taranto), assume il ruolo di Coordinatore; Elisabetta Brusa (Foro di Varese), nuovo Segretario; Antonino Distefano (Foro di Catania) è il Tesoriere. L’ufficio di coordinamento sarà composto poi dagli avvocati Giovanni Barile (Foro di Torre Annunziata), Carlo Morace (Foro di Reggio Calabria), Paolo Rossi (Foro di Bologna) e Mariangela Spinella (Foro di Matera).
L’OCF è l’organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, ed esercita la rappresentanza politica del Congresso Nazionale Forense, di cui ha il compito di attuare i deliberati, ed elabora progetti e proposte a tutela degli interessi dell’Avvocatura e della società italiana.
“L’assemblea di OCF si insedia e lancia la campagna referendaria. L’Avvocatura è unita: sì alla separazione delle carriere dei magistrati – hanno dichiarato il Coordinatore Moretti e il Segretario Brusa – Abbiamo costruito una squadra che riflette la pluralità dell’Avvocatura italiana, le sue radici territoriali e la sua capacità di rinnovarsi. E’ una squadra che unisce esperienza e nuove energie, continuità e innovazione, con l’obiettivo di dare voce a un’Avvocatura sempre più protagonista nelle sfide che la giustizia e la società ci pongono. Al recente Congresso dell’Avvocatura di Torino sono emersi temi fondamentali per il futuro della professione: l’impatto dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali nell’esercizio della professione forense, la centralità dell’Avvocato nel processo e nelle attività non giudiziali, e l’apertura a nuovi ambiti di consulenza legale, con particolare attenzione all’equo compenso, alla tutela dei diritti dei cittadini e alla prevenzione del contenzioso”.
“Sentiamo forte la responsabilità di tradurre in azione queste istanze, rappresentando un fronte unitario e autorevole dell’Avvocatura italiana, anche in vista del completamento dell’iter della legge professionale”, concludono Brusa e Moretti.
Fedele Moretti è avvocato a Taranto con una lunga carriera nell’ambito dell’Avvocatura. E’ stato Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto dal 2019 al 2021. Nel 2022 è stato eletto per la prima volta componente dell’Assemblea Nazionale dell’Organismo Congressuale Forense, rappresentando il Distretto di Lecce.
Elisabetta Brusa è avvocato a Varese, specializzata in diritto penale e di famiglia. Ha ricoperto ruoli di rilievo nell’Ordine degli Avvocati di Varese, tra cui Presidente dal 2019 al 2023, ed è attiva in iniziative di sensibilizzazione sociale. E’ al suo secondo mandato nell’Organismo Congressuale Forense.
Antonino Distefano è avvocato a Catania e si occupa prevalentemente di diritto civile e tributario. Attualmente è Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, dopo aver ricoperto in passato il ruolo di Tesoriere e Vice Presidente dello stesso Consiglio. E’ stato Vice Presidente dell’Unione Regionale degli Ordini Forensi della Sicilia.

– nella foto, fornita dall’ufficio stampa Organismo Congressuale Forense, da sinistra a destra: Distefano, Spinella, Rossi, Moretti, Brusa, Morace e Barile –
(ITALPRESS).

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UniBg, gli smartphone dei cittadini possono essere utilizzati dopo un sisma per creare mappe ad alta risoluzione spaziale

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BERGAMO (ITALPRESS) – L’impatto di un terremoto sulle persone e sugli edifici dipende non solo dalle caratteristiche del terremoto stesso, ma anche dalla geologia locale che contribuisce ai cosiddetti “effetti di sito”. La mappatura degli effetti di sito ad alta risoluzione spaziale in contesto urbano è fondamentale per comprendere quali aree sono a maggior rischio e quali edifici sono sottoposti a maggiore sollecitazione durante una sequenza di eventi sismici.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications da Francesco Finazzi (Università degli studi di Bergamo, Italia), Fabrice Cotton (GFZ Helmholtz Centre for Geosciences, Germania) e Remy Bossu (European-Mediterranean Seismological Centre, Francia) rappresenta una svolta: gli smartphone dei cittadini possono essere utilizzati per creare mappe ad alta risoluzione spaziale degli effetti di sito e dello scuotimento del suolo dopo un sisma.

Grazie agli accelerometri integrati, gli stessi sensori che consentono di giocare in modo interattivo, gli smartphone sono in grado di misurare le vibrazioni indotte dalle onde sismiche. Combinando migliaia di queste misurazioni con modelli statistici avanzati, i ricercatori dimostrano che è possibile mappare il modo in cui la geologia locale amplifica le onde sismiche, raggiungendo un livello di dettaglio spaziale ben superiore a quello che possono fornire le sole stazioni della rete sismica nazionale.

Questo approccio si basa su Earthquake Network, un’iniziativa di citizen science lanciata nel 2013 da Francesco Finazzi. Earthquake Network trasforma gli smartphone in un sistema globale di monitoraggio dei terremoti. Quando si verifica un terremoto, gli smartphone dei cittadini che partecipano all’iniziativa lo rilevano in tempo reale e inviano informazioni a un server centrale. In pochi secondi è possibile allertare la popolazione nelle zone circostanti, concedendo loro tempo prezioso per mettersi al sicuro prima dell’inizio dello scuotimento più forte.

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La regione dei Campi Flegrei, in Italia, dove vivono circa 500.000 persone esposte ad alto rischio vulcanico e sismico, ha fornito il banco di prova perfetto. Tra aprile e giugno 2024, durante un periodo di intensa attività sismica che ha messo sotto pressione cittadini e amministratori locali, fino a 9.000 residenti della zona rossa (la zona a maggior rischio) hanno contribuito attivamente con i propri smartphone, rispetto alle sole 29 stazioni sismiche tradizionali presenti nella stessa area (Figura 1).

L’analisi congiunta dei dati smartphone e delle stazioni ha permesso ai ricercatori di produrre la prima mappa ad alta risoluzione dell’amplificazione di sito. La mappa mostra che l’amplificazione dovuta alla geologia locale varia da un fattore tra 0,25 e 0,75 nelle aree di Bagnoli, Fuorigrotta e del Rione Traiano, dove le onde sismiche tendono quindi a essere smorzate, a un fattore tra 2 e 3 nelle aree di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Arco Felice, dove le onde tendono a essere amplificate.

In caso di un nuovo terremoto nei Campi Flegrei, l’approccio sviluppato dai ricercatori consente inoltre di generare in modo rapido “ShakeMap” (mappe dell’accelerazione di picco del suolo) ad alta risoluzione partendo dalla mappa di amplificazione e dalle misurazioni degli smartphone raccolte durante lo specifico evento sismico. Queste mappe sono fondamentali per guidare le squadre di soccorso, stimare i danni e organizzare le risposte di emergenza. Con la crescita della popolazione urbana in tutto il mondo e l’urgente necessità di ShakeMap ad alta risoluzione, questo studio dimostra che i cittadini hanno un ruolo fondamentale nella raccolta di dati sismici tramite smartphone, in un’ottica in cui i cittadini offrono alla scienza qualcosa che gli appartiene (gli smartphone) per avere in cambio servizi utili alla collettività.

-Foto UniBg-
(ITALPRESS).

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Rauti “Dall’Artico dipendono i destini del pianeta, evitiamo i monopoli”

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