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Ue, Schlein “Serve difesa comune, non riarmo nazionale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Quella presentata oggi da Von Der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse. Il piano Von Der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune. Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull’interoperabilità dei sistemi”. Lo afferma in una nota Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico.

“Ci sono molti aspetti da chiarire, ad esempio su come funzionerebbe il nuovo meccanismo in stile Sure, per capire se finanzia progetti comuni o spesa nazionale. Ma questa non è la strada giusta. Manca ancora la volontà politica dei governi di fare davvero una difesa comune e in questo piano della Commissione mancano gli investimenti europei finanziati dal debito comune, come durante la pandemia. Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 paesi e noi non ci stiamo”, aggiunge.

“Noi abbiamo un’idea precisa. Quello che serve oggi è un grande piano di investimenti comuni per l’autonomia strategica dell’UE, che è insieme cooperazione industriale, coesione sociale, transizione ambientale e digitale, sicurezza energetica e anche difesa comune. Anche, ma non solo! Magari cancellando le altre cruciali priorità su cui i governi sono più divisi – sottolinea la leader del Pd -. E’ irrinunciabile contrastare le diseguaglianze che sono aumentate. Per questo è inaccettabile utilizzare i fondi di coesione per finanziare le spese militari nazionali. E’ il momento delle scelte e della chiarezza. Abbiamo bisogno di una risposta all’altezza della sfida globale – strategica, economica, politica – al ruolo dell’Europa nel mondo. E questa risposta non è quella presentata oggi. Noi porteremo la nostra posizione già al prossimo vertice dei socialisti e democratici a Bruxelles, in vista del Consiglio straordinario”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

Politica

Ponte sullo Stretto, Corte dei Conti: “Solo valutazioni giuridiche”. Convocata una riunione di governo a Palazzo Chigi

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ROMA (ITALPRESS) – Alle 10,30 il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini sarà a Palazzo Chigi per partecipare alla riunione convocata dalla Presidente Giorgia Meloni sul Ponte sullo Stretto. Ora Salvini è al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti. L’obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il Vicepremier e Ministro è determinato.

CORTE CONTI, SU DELIBERA CIPESS VALUTATI SOLO PROFILI GIURIDICI

La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera. Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati. Lo si legge in una nota della Corte dei Conti.

SALVINI “CASTA GIUDIZIARIA TENTA ULTIME INVASIONI DI CAMPO”

Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo”. E’ quanto dichiara il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al Corriere della Sera, a proposito della bocciatura del progetto del Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti.

“La scelta sul Ponte non è uno sgarbo alla Lega ma a tutti gli italiani. Lo fanno contro tutti. È un progetto a cui hanno lavorato 21 università italiane. Ventuno. Studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. Un progetto che desta una curiosità enorme a livello globale. È un progetto sostenuto dall’Europa: il commissario di oggi e il suo predecessore sono entrambi assolutamente favorevoli a quest’opera. E ora, vediamo una scelta dal sapore politico e pochissimo tecnico. Pensano di fermare questo progetto? Si sbagliano, e di grosso” spiega il leader della Lega.

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“La mia proposta è quella di tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. E poi lo approverà il Parlamento. Ripeto, qui c’è dentro l’università italiana, c’è dentro l’Italia. Dovrebbero tutti farsi dire di no da un mini sistema di potere?” si chiede Salvini.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Separazione delle carriere, arriva il via libera del Senato. Meloni “Un traguardo storico”

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OMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato, con 112 voti a favore, 59 contrari e 9 astenuti ha dato il via libera finale alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. La riforma ottiene così la maggioranza assoluta richiesta dalla Costituzione per le seconde letture dei due rami del Parlamento.

“Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani”. Così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il via libera definitivo del Senato. “Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L’Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un’Italia più giusta è anche un’Italia più forte”, conclude Meloni.

– Foto IPA Agency –

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Ponte sullo Stretto, Meloni convoca una riunione di governo a Palazzo Chigi

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ROMA (ITALPRESS) – Alle 10,30 il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini sarà a Palazzo Chigi per partecipare alla riunione convocata dalla Presidente Giorgia Meloni sul Ponte sullo Stretto. Ora Salvini è al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti. L’obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il Vicepremier e Ministro è determinato.

CORTE CONTI, SU DELIBERA CIPESS VALUTATI SOLO PROFILI GIURIDICI

La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera. Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati. Lo si legge in una nota della Corte dei Conti.

SALVINI “CASTA GIUDIZIARIA TENTA ULTIME INVASIONI DI CAMPO”

Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo”. E’ quanto dichiara il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al Corriere della Sera, a proposito della bocciatura del progetto del Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti.

“La scelta sul Ponte non è uno sgarbo alla Lega ma a tutti gli italiani. Lo fanno contro tutti. È un progetto a cui hanno lavorato 21 università italiane. Ventuno. Studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. Un progetto che desta una curiosità enorme a livello globale. È un progetto sostenuto dall’Europa: il commissario di oggi e il suo predecessore sono entrambi assolutamente favorevoli a quest’opera. E ora, vediamo una scelta dal sapore politico e pochissimo tecnico. Pensano di fermare questo progetto? Si sbagliano, e di grosso” spiega il leader della Lega.

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“La mia proposta è quella di tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. E poi lo approverà il Parlamento. Ripeto, qui c’è dentro l’università italiana, c’è dentro l’Italia. Dovrebbero tutti farsi dire di no da un mini sistema di potere?” si chiede Salvini.

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