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Cronaca

AMICI A 4 ZAMPE – 09 MARZO 2025

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Gli animali domestici sono ormai parte integrante della nostra vita: nelle case crescono in famiglia, aiutano i bambini nella crescita, gli anziani nel movimento e nell’umore, creano benessere a tutti. Ma è importante anche prendersi cura di loro: per questo nasce “Amici a 4 zampe”, per favorire le adozioni, occuparci della loro salute ed alimentazione per l’intera vita. In collaborazione con Clinica Veterinaria Croce Azzurra di Casteggio e L’ Arca degli Animali onlus c’è “Amici a 4 zampe”, ogni Domenica alle 19 su Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24, la tv per tutti.

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Vaccinazioni in farmacia, il modello Lombardia accelera la prevenzione

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MILANO (ITALPRESS) – Sono stati pubblicati i dati delle prime settimane della campagna vaccinale 2025/2026 e la Regione Lombardia ha registrato un risultato che ha colto molti di sorpresa: le farmacie di comunità si sono rivelate uno degli attori più efficaci nell’erogazione delle vaccinazioni. I dati arrivano direttamente dal documento ufficiale “Campagna Vaccinale 2025/2026 – Regione Lombardia”, datato 31 ottobre 2025. Il report, trasmesso dalle ATS lombarde, fotografa l’andamento aggiornato delle somministrazioni per COVID-19, influenza, pneumococco e RSV, distinguendo per tipologia di struttura: dai medici di medicina generale alle ASST, fino alle farmacie di comunità. I numeri lo confermano: 64.549 dosi di vaccino anti-COVID-19 sono state somministrate in farmacia, a fronte di 39.884 dosi erogate dai Medici di Medicina Generale (MMG). Nel caso della vaccinazione anti-pneumococcica, le farmacie hanno somministrato 10.369 dosi, contribuendo in modo significativo a una campagna complessiva che ha superato le 71.000 somministrazioni. Anche nella campagna antinfluenzale, le farmacie hanno totalizzato 257.366 somministrazioni, un dato secondo solo ai MMG, ben superiore a quello delle ASST.
In pochi giorni, si legge in una nota, le farmacie lombarde sono riuscite a raggiungere risultati che spesso richiedevano settimane di attivazione da parte dei canali tradizionali. Questa evidenza trasforma l’esperienza lombarda in un vero e proprio “proof of concept”: affidare anche alle farmacie l’erogazione di vaccini diversi da COVID e influenza non solo è fattibile, ma è strategico per la salute pubblica.
“La prevenzione è la migliore forma di cura e un investimento strategico per il nostro servizio sanitario – dichiara Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) -. La straordinaria adesione dei cittadini lombardi conferma il valore della scelta di Regione Lombardia di ampliare l’offerta vaccinale gratuita e il coinvolgimento dei farmacisti nell’attività vaccinale, rendendo la prevenzione davvero accessibile a tutti. La possibilità per i farmacisti di somministrare anche il vaccino anti-pneumococcico – oltre a quelli contro influenza e Covid – valorizza la prossimità e la capillarità dei nostri presidi e il rapporto di fiducia con i cittadini per rispondere alle esigenze di salute delle fasce di popolazione più fragili. Con la vaccinazione, i farmacisti offrono un contributo concreto al rilancio della prevenzione e al rafforzamento del modello di sanità territoriale promosso dalla Regione, fondato su prossimità, competenza e fiducia”.
Attualmente, la possibilità di somministrare vaccini in farmacia è stata autorizzata per legge solo per i vaccini anti-COVID e antinfluenzali, ma la situazione è destinata a cambiare.
Da tempo si discute in Parlamento di una legge che allarghi le competenze vaccinali delle farmacie, permettendo loro di somministrare anche tutti gli altri vaccini previsti dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, come quelli contro pneumococco, HPV o difterite-tetano-pertosse. L’idea di fondo è semplice: rendere la prevenzione più accessibile e capillare, sfruttando la rete delle oltre 19.000 farmacie italiane distribuite anche nei piccoli centri e nei quartieri meno serviti.
Il cambiamento, in realtà, potrebbe essere più vicino di quanto sembri. Nel cosiddetto Disegno di Legge “Semplificazioni”, all’esame del Parlamento nell’autunno 2025, è stata inserita una norma che punta proprio in questa direzione: estendere l’offerta vaccinale in farmacia a tutti i cittadini dai 12 anni in su, con regole chiare su formazione del personale, tracciabilità e integrazione nei sistemi sanitari regionali.
Se approvata, questa riforma segnerebbe una svolta importante nella sanità territoriale italiana, offrendo ai cittadini una nuova porta d’accesso alla prevenzione, e alleggerendo nel contempo il carico su MMG e centri vaccinali.
Mentre il legislatore nazionale discute, la Lombardia ha già mosso quindi il primo passo operativo. Una delibera regionale del settembre 2025 ha autorizzato le farmacie ad ampliare l’offerta vaccinale oltre COVID-19 e influenza. Il risultato è stato un incremento significativo nella somministrazione di vaccini adulti, come evidenziato nei dati sopra riportati.
La sperimentazione lombarda non ha solo testato la fattibilità operativa, ma ha anche mostrato un elevato livello di accettazione da parte della popolazione. L’adesione ha superato le aspettative, con una rapida prenotazione dei posti disponibili per COVID, influenza, soprattutto pneumococco.
“Il modello che emerge da questa esperienza regionale – si legge infine nella nota – è coerente con i principi del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 e con il Calendario Vaccinale per la Vita 2025: la sanità deve avvicinarsi ai cittadini, non il contrario. Offrire la vaccinazione in un contesto familiare e accessibile come la farmacia può incrementare le coperture e ridurre l’esitazione vaccinale, soprattutto tra gli adulti. La Lombardia ha, in buona sostanza, dimostrato che le farmacie possono essere una forza strategica nella prevenzione vaccinale. Ora il legislatore nazionale potrà cogliere questa opportunità e dare una cornice normativa stabile e chiara a un servizio che ha già dimostrato la sua efficacia”.

– foto ufficio stampa Pfizer –
(ITALPRESS).

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Tumori neuroendocrini, al via la campagna digitale di Ipsen “Attenti alla Zebra”

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MILANO (ITALPRESS) – L’azienda biofarmaceutica Ipsen ha lanciato “Attenti alla Zebra”, la nuova campagna digitale dedicata alla sensibilizzazione sui tumori neuroendocrini (NET) e alla loro diagnosi precoce.
Un vecchio detto della medicina recita “Quando senti degli zoccoli, pensa ai cavalli, non alle zebre” e invita a cercare innanzitutto le cause più probabili. Ma nella diagnosi delle malattie rare, accade l’opposto: bisogna pensare anche alla zebra. Il suo passo, simile a quello di un cavallo, inganna l’udito, spingendoci a immaginare la cosa più ovvia. Ugualmente, quando viene formulata una diagnosi non bisogna fermarsi all’ipotesi più scontata ma è importante pensare anche alle eventualità più rare. Il concept della campagna parte proprio da qui: ribaltare un modo di pensare. Vedere la zebra significa non fermarsi alle apparenze. Protagonista della campagna è Netty, la zebra creata dall’International Neuroendocrine Cancer Alliance (INCA), rete globale che riunisce associazioni e organizzazioni impegnate nella sensibilizzazione sui tumori neuroendocrini (NET) e che ha reso Netty il simbolo internazionale di queste patologie rare. Netty, nella campagna “Attenti alla Zebra”, si muove in una frenetica Milano alla ricerca di una diagnosi a fronte di sintomi all’apparenza banali, ma che invece necessitano di approfondimenti.
Grazie all’incontro e al sostegno dell’amica Marta riuscirà a capire la causa del suo cambiamento e il percorso di cura adatto a lei.
A partire da oggi, 10 novembre, per tre settimane il fumetto realizzato da Angela Piacentini, fumettista e illustratrice, affronterà il tema del patient journey di una persona con diagnosi di tumore neuroendocrino.
L’iniziativa ha il patrocinio delle Associazioni Pazienti A.I.NET Vivere la Speranza – Amici di Emanuele Cicio – ODV, NET Italy ETS Associazione Pazienti con Tumori Neuroendocrini e La Lampada di Aladino ETS.
“L’Associazione A.I.NET ha percorso l’evoluzione della Ricerca nell’ambito dei Tumori Neuroendocrini in 25 anni di sostegno alla stessa, divulgazione continua attraverso convegni, iniziative, materiale informativo – ha affermato Angela Celesti Presidente di A.I.NET Vivere la Speranza – Amici di Emanuele Cicio – ODV -. Pazienti, caregiver, clinici, istituzioni sono sempre al centro dei nostri progetti affinchè si possa individuare sempre più precocemente il NET e soprattutto garantire a ogni paziente l’aderenza alla cura nel modo più efficace e umano. Allo stesso tempo, iniziative di sensibilizzazione come ‘Attenti alla Zebrà sono essenziali per accrescere la consapevolezza su queste patologie rare”.
I NET, acronimo inglese (Neuro-Endocrine Tumor) di tumori neuroendocrini, sono neoplasie rare con un’incidenza circa 4 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per anno. La gran parte di questi tumori è asintomatica e non funzionante. Conseguentemente, la diagnosi è spesso problematica e tardiva, in particolare nei casi preceduti da sintomatologia vaga e aspecifica.
“Nonostante la nostra associazione sia nata solo nel 2012, siamo orgogliosi del percorso compiuto e dei traguardi raggiunti. Tutto questo successo non sarebbe stato possibile senza la dedizione di un gruppo affiatato di pazienti e caregiver. I nostri volontari, con energia e impegno, hanno fatto crescere rapidamente NET Italy, rendendola una realtà riconosciuta e rispettata anche dalla comunità scientifica. Il loro contributo dimostra quanto passione e collaborazione possano fare la differenza nella vita di chi affronta la malattia. La campagna ‘Attenti alla zebrà rappresenta un’ulteriore occasione per far conoscere i NET e rafforzare la comunicazione che portiamo avanti ogni giorno”, ha affermato Simona Barbi, Presidente NET Italy Associazione Pazienti con Tumori Neuroendocrini.
I tumori neuroendocini sono un gruppo di neoplasie molto eterogeneo per estrema variabilità di sintomatologia, decorso clinico e prognosi, oltre che per i possibili trattamenti terapeutici; i NET possono, infatti, insorgere in qualsiasi organo o tessuto del nostro organismo in quanto originano da cellule, cosiddette neuroendocrine. Più della metà insorge a livello del tratto gastro-entero- pancreatico (circa il 60%); della restante quota il 30% circa si sviluppa a livello del polmone.
“I tumori rari rappresentano una sfida complessa sia per i pazienti sia per il sistema sanitario. Le persone che convivono con queste patologie si trovano frequentemente ad affrontare ritardi diagnostici, trattamenti non sempre appropriati e la difficoltà di orientarsi tra centri di riferimento e reti specialistiche – ha affermato Davide Petruzzelli, Presidente dell’ Associazione Pazienti La Lampada di Aladino ETS -. L’associazione La Lampada di Aladino si impegna in maniera specifica in questo ambito con la consapevolezza che il problema del ritardo diagnostico e dell’adeguatezza terapeutica può essere migliorato attraverso un cruciale servizio di informazione, orientamento e supporto che agevoli l’accesso alle reti nazionali e internazionali di eccellenza”.
Negli ultimi anni sono sicuramente migliorate la conoscenza di questi tumori rari e la terapia per trattarli, grazie anche allo sviluppo di competenze mediche specifiche per lo più concentrate in centri di riferimento per questa patologia.
“Sebbene i tumori neuroendocrini siano spesso indolenti e inizialmente asintomatici, possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita di pazienti e caregiver. La loro rarità e la grande eterogeneità clinica rendono la diagnosi complessa richiedendo un approccio altamente specializzato – ha commentato Francesco Panzuto, Gastroenterologo presso La Sapienza Università di Roma e Coordinatore del Centro di Eccellenza ENETS (European Neuroendocrine Tumor Society) presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma -. Le terapie sono complesse e richiedono la collaborazione di diversi specialisti e l’esperienza di centri di riferimento specializzati, come quelli riconosciuti dalla European Neuroendocrine Tumor Society (ENETS), vero network di eccellenza a livello nazionale e internazionale. In Italia, la sinergia tra la comunità scientifica, rappresentata dall’Associazione Italiana Tumori Neuroendocrini (ITANET), e le associazioni pazienti favorisce la diagnosi precoce e una migliore presa in carico di coloro che vivono con un NET”.
In Italia si registrano circa 2.500 nuovi casi all’anno con una prevalenza pari a circa 24.000 pazienti. Non sono stati identificati fattori di rischio certi per i tumori neuroendocrini. Uno dei più probabili è l’età, dal momento che queste neoplasie sono più frequenti nelle persone adulte e anziane.
“Da oltre trent’anni Ipsen è impegnata in oncologia con l’obiettivo di offrire risposte concrete ai bisogni dei pazienti e dei caregiver – ha dichiarato Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen Italia -. Questo impegno si traduce non solo nella ricerca di terapie sempre più innovative, ma anche nella volontà di garantirne un accesso rapido e consapevole. Con ‘Attenti alla Zebrà vogliamo portare l’attenzione sui tumori neuroendocrini, attraverso un linguaggio immediato. Diagnosi precoce e corretta informazione restano elementi chiave per migliorare il percorso di cura e la qualità di vita”.

– foto ufficio stampa Honboard –
(ITALPRESS).

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Ciriani “Con la manovra non aiutiamo i milionari, pochi margini per intervenire”

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ROMA (ITALPRESS) – Il ceto medio non è il ceto ricco. Chi guadagna 40 o 50 mila euro lordi non è ricco: è ceto medio-basso. L’idea è tagliare l’Irpef per loro. Noi siamo per una politica dei conti in ordine, quella che garantisce stabilità, ci ha consentito di abbassare lo spread e migliorare il rating. Qualche spazio per modificare la manovra ci sarà. Ma saranno correttivi mirati, perchè la strada è strettissima. Non ci sono soldi da buttare”. Lo dice in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento.

Cambierà la norma sugli affitti brevi e sulla tasse sui dividendi? “Vediamo, Giorgetti ha dato disponibilità. Qualcosa modificheremo, senza stravolgimenti – ribatte Ciriani – Noi vorremmo dare spazio per una terza lettura, ma i tempi sono strettissimi. C’è il dl anticipi, il ddl concorrenza e il ddl Corte dei conti, non so se ci sarà tempo per una terza lettura” in Parlamento.

Passando al tema delle riforme, Ciriani pensa che “ci sia tempo per approvare il premierato in questa legislatura. Se però non ci riuscissimo, allora approveremo una legge elettorale che fa propri i principi del premierato, dunque stabilità con il premio di maggioranza a una coalizione con un leader riconosciuto. Una riforma elettorale che permetta di votare come se il premierato già ci fosse”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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