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Cronaca

Terza età, gestire al meglio le entrate per una vecchiaia serena

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MILANO (ITALPRESS) – L’allungamento della vita media può mettere a dura prova i pensionati e le loro famiglie. Occorre pertanto mettere a punto un buon piano di investimento per la vecchiaia e cercare di farsi un’idea realistica della propria situazione finanziaria e dello standard di vita che si vuole condurre nella terza età.
Roberta Rossi Gaziano, responsabile della consulenza di SoldiExpert SCF, spiega a idealista/news, organo di informazione del portale immobiliare idealista, che va innanzitutto sfatata la convinzione che le spese in pensione siano più basse. “Non solo aumentano – afferma – ma sono “random”, ovvero da un mese con l’altro possono “ballare” migliaia di euro e si tratta di spese che non sono nè rimandabili nè futili, ma più che mai necessarie”.
Ci sono ad esempio “piccole operazioni che incidono sensibilmente sul budget in vecchiaia che, per assicurarsi la migliore qualità della vita possibile, possono essere accelerate ricorrendo alla sanità privata: il caso tipico è l’operazione alla cataratta. Quasi nessuno vuole aspettare i tempi della sanità pubblica e si fa operare privatamente. Possono accadere purtroppo anche eventi improvvisi che mettono a dura prova la salute dei genitori e che possono richiedere un’assistenza domiciliare che fa triplicare o quadruplicare facilmente le spese correnti per qualche mese”.
Oltre alle uscite extra, “pianificare la vita nell’età dell’argento significa chiedersi, per esempio, se la propria casa è adatta anche nella terza età. Interventi come l’installazione di barre di supporto, l’ampliamento delle porte e l’adozione di tecnologie smart-home possono migliorare significativamente la sicurezza e l’accessibilità. Così come si rende una casa a prova di bambino, bisogna anche renderla a prova di anziano, facilitando la sicurezza e la mobilità per chi desidera continuare a vivere nella propria abitazione”.
Gaziano consiglia di “accantonare una scorta di liquidità pronta all’uso quando si tratta di genitori anziani.
Tutte spese extra che richiedono la possibilità che i soldi non siano investiti tutti fino all’ultimo centesimo, proprio per evitare vendite “last minute” di azioni, obbligazioni, Etf, nel momento del bisogno.
Lasciare parte del proprio capitale libero per emergenze – che nell’anziano sono la norma e non l’eccezione – è fondamentale.
Parcheggiare la liquidità su un conto deposito libero è sicuramente la cosa migliore”.
La restante parte del portafoglio “può essere invece investita in obbligazioni scaglionate per scadenza in modo che, consumata la liquidità parcheggiata sul conto deposito, ogni anno si liberi nuovo capitale. Le obbligazioni per le persone anziane assolvono anche il compito, per molti italiani psicologicamente importante, di non consumare tutto il capitale lasciandone una parte in eredità ai figli e garantendosi una rendita”.
Se si hanno investimenti a lunga scadenza non è necessario liquidarli: “una fetta del patrimonio può anche essere dedicata a investimenti che richiedano un orizzonte temporale più lungo. Sfatiamo il mito che se una persona ha ottant’anni ha meno probabilità di vivere di una che ne ha cinquanta, perchè tutti sappiamo che non è così”.
Nella maggior parte dei casi “l’orizzonte temporale riguarda anche i propri figli e nipoti se i soldi messi da parte verranno lasciati in eredità e non si farà il “decumulo”. Quindi questa quota è assolutamente soggettiva: dipende dalla propensione al rischio e dai flussi di cassa”.
Per Gaziano “considerare la casa come una risorsa da utilizzare, piuttosto che un bene immobile intoccabile, può migliorare la qualità della vita e liberare risorse.
Anche se i figli non erediteranno la casa non dovranno sobbarcarsi costi eccessivi per l’assistenza e ciò che resta sarà comunque un’eredità utile”.
Uno degli aspetti più complessi dell’invecchiamento è affrontare conversazioni oneste sull’assistenza futura.
Ronna Lichtenberg, fondatrice della piattaforma social “Granny Ronna”, ha chiarito ai suoi figli che, pur essendo lei e il marito finanziariamente stabili, i costi della loro assistenza avrebbero ridotto l’ammontare dell’eredità. “Se volete un’eredità, parlate ora”, ha detto loro, sottolineando l’importanza della trasparenza su questi temi.
Coinvolgere l’intera famiglia nella pianificazione consente di alleggerire il peso finanziario e condividere la responsabilità, riducendo così i potenziali conflitti in futuro.
-foto ufficio stampa idealista –
(ITALPRESS).

Cronaca

Salis “Faccio la sindaca di Genova, non interessata a primarie centrosinistra”

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GENOVA (ITALPRESS) – “Vorrei che io, la giunta e la nostra maggioranza avessimo il coraggio di lasciare in eredità a Genova dei problemi risolti”. E’ l’auspicio di Silvia Salis, ex atleta e vicepresidente del Coni, da maggio sindaca del capoluogo ligure dopo aver vinto le elezioni alla guida del campo largo progressista. Una vittoria che da subito l’ha proiettata sullo scenario nazionale come possibile leader del centrosinistra o addirittura candidata premier nel 2027 contro Giorgia Meloni.
“Se qualcuno mi chiamasse per le primarie? Risponderò assente, non solo perchè faccio la sindaca di Genova, ma anche perchè credo che le primarie andrebbero abolite, nella coalizione di centrosinistra come all’interno dei partiti – spiega Salis all’Italpress -. E’ uno strumento che poteva avere senso quando celebravo una decisione già presa all’interno della dirigenza del partito, ma per quello che mi riguarda vorrei che i partiti o le coalizioni esprimessero i propri leader senza doverli fare scontrare l’uno contro l’altro. Se si fanno delle primarie è una gara anche quella, seppure interna. Per quanto possano durare poco, una persona dovrebbe parlare male di quelli che il giorno dopo devono diventare i propri alleati. Ma che senso ha?”. Porte chiuse, però, anche in caso di chiamata diretta: “Faccio la sindaca di Genova fino al 2030”. E poi? “Adesso mi chiedete troppo”, taglia corto.
Tra i dossier più spinosi da affrontare nel 2026 c’è la chiusura del ciclo dei rifiuti. L’avviso per le aziende pubblicato dalla Regione a fine anno, fissando la capacità minima a 220mila tonnellate, apre alla realizzazione di un termovalorizzatore a Scarpino, storica discarica al servizio di Genova, ma nella sua coalizione sono molti a esprimere contrarietà, a partire da Avs e M5s. “I sindaci, a differenza dei partiti, devono risolvere i problemi – ammonisce Salis -. Noi dobbiamo il problema pratico. A un partito, se la città si riempie di rifiuti, cosa succede? Chiaramente ci potrà essere una disaffezione di parte dell’elettorato oppure una bad reputation, ma un sindaco non si può permettere che la città si riempia di rifiuti”. La giunta ha dato indicazione ad Amiu di commissionare uno studio per analizzare quattro diversi scenari (con o senza termovalorizzatore e impianti intermedi) in relazione all’andamento della Tari. “Una volta che avremo avuto i risultati di quello studio prenderemo una decisione, sicuramente politica ma anche tecnica”, spiega la sindaca.
Altro problema da affrontare, la crisi del trasporto pubblico e dell’azienda Amt, in composizione negoziata della crisi. Il Tribunale di Genova ha dato il via libera alle misure di protezione proprio alla vigilia di Natale. Ma il problema, osserva Salis, è anche nazionale: “Dai dati della finanziaria è evidente che c’è un problema strutturale, mancano 700 milioni per garantire i servizi esistenti, quindi i servizi essenziali. Al governo chiedo di capire che il trasporto pubblico è un servizio essenziale sul quale non si può risparmiare, così come non si può risparmiare sulla sanità o sull’edilizia scolastica, altri due temi che nella finanziaria trovano pochissimo spazio”.
A proposito di risorse statali, un tema che sta a cuore a Salis è quello della sicurezza:” L’80% delle città grandi d’Italia sono guidate dal centrinistra, quindi è molto comodo dire che Milano, Genova, Torino, Roma o Napoli siano insicure, quando poi la sicurezza è una responsabilità del governo e la polizia di Stato in finanziaria aveva zero risorse. Abbiamo una polizia di stato che è 11mila unità sotto la dotazione che dovrebbe avere per legge. In più In 13 anni sono diminuite di 12mila unità le polizie locali di tutta Italia”.
Fin qui, però, il bilancio del 2025 soddisfa Salis “seppur con grandi problemi sul tavolo. Quando diventi sindaco, nei primi mesi vieni travolto da una serie di eventi e devi mettere tutto in fila, però devo dire sono stati mesi molto positivi”, conclude.
– foto xa8 Italpress –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Chi crede a pace viene spesso ridicolizzato”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Nelle condizioni di incertezza e di sofferenza del mondo attuale sembrerebbe impossibile la gioia. Chi oggi crede alla pace e ha scelto la via disarmata di Gesù e dei martiri è spesso ridicolizzato, spinto fuori dal discorso pubblico e non di rado accusato di favorire avversari e nemici. Il cristiano però non ha nemici, ma fratelli e sorelle, che rimangono tali anche quando non ci si comprende. Il Mistero del Natale ci porta questa gioia: una gioia motivata dalla tenacia di chi già vive la fraternità, di chi già riconosce attorno a sè, anche nei propri avversari, la dignità indelebile di figlie e figli di Dio”. Lo ha detto papa Leone nell’Angelus di Santo Stefano protomartire.
“Per questo – ha aggiunto – Stefano morì perdonando, come Gesù: per una forza più vera di quella delle armi. E’ una forza gratuita, già presente nel cuore di tutti, che si riattiva e si comunica in modo irresistibile quando qualcuno incomincia a guardare diversamente il suo prossimo, a offrirgli attenzione e riconoscimento. Sì, questo è rinascere, questo è venire nuovamente alla luce, questo è il nostro Natale”.
Dopo l’Angelus, il Pontefice ha rinnovato “gli auguri di pace e di serenità” ed ha rivolto un appello affinchè “nel ricordo di Santo Stefano primo Martire, invochiamo la sua intercessione perchè renda forte la nostra fede e sostenga le comunità che maggiormente soffrono per la loro testimonianza cristiana. Il suo esempio di mitezza, di coraggio e di perdono accompagni quanti si impegnano nelle situazioni di conflitto per promuovere il dialogo, la riconciliazione e la pace”.
– foto Ipa Agency –
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Oltre 252 mila ingressi nei luoghi della cultura con la card “Abbonamento Musei”

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MILANO (ITALPRESS) – Crescono in Lombardia gli ingressi nei luoghi della cultura attraverso la card ‘Abbonamento Musei’ che da dieci anni consente l’accesso per un anno a oltre 230 luoghi convenzionati sul territorio regionale, dando vita a un circuito unico in Italia e competitivo anche a livello europeo. In Lombardia sono circa 60.000 i possessori della tessera. Nel 2025 gli accessi complessivi hanno raggiunto quota 252.024, in aumento del 6,7% rispetto ai 236.307 registrati nel 2024, evidenziando un trend positivo e una partecipazione in costante crescita.

“I dati – ha affermato l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso – restituiscono l’immagine di un circuito solido e articolato che mette in rete musei, collezioni, mostre, palazzi storici e giardini su tutto il territorio lombardo. L”Abbonamento Musei’ si conferma così uno strumento concreto per ampliare l’accesso alla cultura e valorizzare un patrimonio diffuso e capillare”. “L’incremento registrato rispetto allo scorso anno – ha proseguito – dimostra come puntare sull’accessibilità, attraverso formule semplici e convenienti, sia una scelta efficace. Ne deriva un sistema culturale sempre più integrato, capace di coinvolgere sia i grandi centri urbani sia le aree meno centrali, favorendo la scoperta di luoghi meno noti e stimolando la mobilità culturale”.

Gli oltre 22 mila volontari impegnati nei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 possono acquistare la tessera con sconto del 25%. L’iniziativa – parte delle Olimpiadi della Cultura, il programma ufficiale che accompagna l’avvicinamento ai Giochi attraverso un ricco calendario di eventi, progetti e iniziative culturali – nasce dalla collaborazione tra Regione Lombardia, ‘Abbonamento Musei’ e Fondazione Milano Cortina. “L’obiettivo è duplice – ha concluso l’assessore – riconoscere il ruolo dei volontari e invitarli a vivere più da vicino l’offerta culturale lombarda nel periodo che precede il grande evento sportivo”.

– Foto ufficio stampa assessore Cultura della Lombardia Francesca Caruso –

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