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Cronaca

FederlegnoArredo, Feltrin “Dazi preoccupano ma filiera in salute”

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ROMA (ITALPRESS) – La filiera del legno “nella sua interezza esporta il 37%, l’arredo, nello specifico, esporta il 53%: questo vuol dire che il 53% dei mobili che vengono costruiti dalla nostra filiera va all’estero, quindi siamo ovviamente molto preoccupati” per le affermazioni di Donald Trump sui dazi, “anche perchè ancora adesso non si sa bene se questi dazi ci saranno o meno”. Lo ha detto Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, in un’intervista all’agenzia Italpress. “Sicuramente l’America applica dei dazi verso la Cina e questo, in maniera indiretta, potrebbe portare qualche danno alla nostra filiera, anche se più limitato, perchè comunque i produttori cinesi cercheranno dei mercati alternativi di sbocco”, anche se “il prodotto cinese è di fascia bassa, quindi non colpisce la nostra filiera che invece lavora su fasce medio-alte e alte ed è riconosciuta come la filiera del lusso nell’ambito della produzione del mobile a livello mondiale”.Per quanto riguarda il bilancio del 2024, Feltrin ha sottolineato come “abbiamo un -3,1% ma è un bilancio positivo perchè venivamo comunque da due anni post Covid che avevano segnato delle performance straordinarie per il nostro settore. Prima del Covid, la nostra filiera fatturava circa 41 miliardi, mentre abbiamo chiuso il 2022 con quasi 57 miliardi: nel 2023 ci si aspettava comunque un ridimensionamento che non ci ha sorpreso. Eravamo più preoccupati per il 2024 che non era iniziato brillantemente, ma alla fine nel secondo semestre si è andati in recupero e siamo rientrati in una normalità. In ogni caso il fatturato globale rimane intorno ai 51-52 miliardi, assolutamente ancora in positivo rispetto al 2019”. La filiera del legno è impegnata anche nella ricostruzione post-sisma 2016. “La costruzione in legno può essere la costruzione del futuro”. Anche se “l’abitudine di costruire case in legno è tipica del nord Italia, auspichiamo che possa essere divulgata in maniera più capillare”. L’ordinanza presentata oggi al ministero dell’Agricoltura per incentivare l’uso del legno nella ricostruzione post-sisma va proprio in quella direzione, “per far emergere le caratteristiche del legno come materiale da costruzione”. Si tratta di “un ottimo esempio di collaborazione tra una filiera verticale come la nostra, basata sul legno, il ministero dell’Agricoltura e delle Foreste e tutti gli stakeholder che si sono uniti per far sì che questo nobile materiale venga usato” per la ricostruzione.
“La nostra federazione farà opera di comunicazione nel cratere del terremoto assieme alla Fondazione Symbola, per sensibilizzare a usare questo materiale”. Potrebbe essere un vantaggio anche per “l’occupazione e per la riscoperta di mestieri che si possono implementare”. Il ministro Lollobrigida “ha dimostrato una grande sensibilità verso questa e altre tematiche collegate alla nostra filiera: ricordo il regolamento europeo Eudr che nasce per combattere la deforestazione” la cui applicazione è “molto complessa” a causa di “regole inapplicabili”. L’entrata in vigore “era prevista a fine 2024, siamo riusciti a farla slittare a fine 2025” e speriamo che “in questo periodo si possa riuscire” a correggerlo.
(ITALPRESS).
-Foto: Italpress-

Cronaca

Ue, Moratti “La revisione del Green Deal è una battaglia vinta”

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MILANO (ITALPRESS) – Quella del Green deal “è una grande battaglia che ho fatto mia, insieme a Forza Italia e al Partito Popolare, perchè per come era impostato dalla Commissione precedente, era orientato in maniera molto ideologica solo sulla sostenibilità ambientale senza tener conto dell’importanza della sostenibilità economica e della sostenibilità sociale. Un Green Deal che penalizzava le imprese sul tema dell’automotive, pilastro importantissimo per l’Europa, con dei numeri drammatici. La battaglia è stata quella di rivedere i tempi, rivedere gli strumenti e rivedere le regole. Sui tempi abbiamo ottenuto che nel 2035 non ci sarà più l’obbligo di non avere i motori endotermici, limitando comunque le emissioni. Quindi questa è una battaglia vinta”. Lo afferma Letizia Moratti, europarlamentare del Ppe e presidente della Consulta di Forza Italia, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Altra battaglia vinta è quella della neutralità tecnologica; abbiamo inserito la flessibilità sulle tecnologie per arrivare alla decarbonizzazione: non più solo elettrico, ma anche le altre tecnologie. Non ancora vinta, ma che continueremo a fare – assicura -, è quella sulle quote di carbonio che le aziende sono obbligate a comprare se non riescono a rispettare il target di avere un certo numero di veicoli elettrici. Si tratta di un target assurdo perchè è il mercato che determina la domanda”.
Poi Moratti racconta la giornata di lavoro che il Ppe ha organizzato a Milano: “Ci tenevo a fare incontrare i parlamentari del gruppo con esponenti del mondo imprenditoriale. I due temi principali sono stati il mercato dell’energia e quello dei capitali. L’energia da noi è un grande problema, perchè l’Italia non ha investito nel nucleare – osserva -, quindi è ulteriormente svantaggiata rispetto ad altri Paesi europei. Ma anche questo è un tema da affrontare a livello europeo. Serve creare un mercato integrato dell’energia, creare la possibilità di avere libertà nelle interconnessioni. Vuol dire anche dare la possibilità, per esempio, di utilizzare degli strumenti come la cattura del carbonio creando un valore aggiunto. Significa arrivare al disaccoppiamento del costo delle rinnovabili da quello del gas, perchè è un è un artificio quello di tenerli insieme e contribuisce ad innalzare i prezzi. Significa anche costruire delle infrastrutture, investire nel biometano, investire in energie alternative alla all’elettrico. Quindi c’è un grande lavoro da fare. Noi come Partito Popolare su questi temi siamo molto impegnati”.
Infine, agricoltura e difesa. “Il bilancio pluriennale, che è stato votato dalla Commissione e che adesso arriva in Parlamento, non ci convince per quanto riguarda l’agricoltura perchè sono stati accorpati i fondi di Coesione e quelli della PAC. Questo accorpamento ha portato a una riduzione dei fondi per gli agricoltori di circa 90 miliardi. Quando arriverà in Parlamento lavoreremo per riportare i fondi com’erano. L’agricoltura è una filiera importante da tutelare”, aggiunge Moratti.
“Noi non possiamo pensare che sia sempre l’America a difendere l’Europa. L’Europa deve diventare adulta, il che non significa assolutamente togliere i fondi alla sanità, alla formazione, significa però avere la capacità di essere in condizione di creare dei deterrenti, significa difendere i nostri confini. L’Europa è indietro su questo”, conclude.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Milano-Cortina alle porte, Mattarella consegna il Tricolore agli alfieri azzurri

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al Quirinale ai portabandiera azzurri il tricolore in vista della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. Il 6 febbraio a Milano i portabandiera saranno Federico Pellegrino e Arianna Fontana, mentre a Cortina toccherà ad Amos Mosaner e Federica Brignone sfilare col tricolore. Chiara Mazzel e Renè De Silvestro saranno invece i due portabandiera azzurri in occasione della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi in programma il 6 marzo 2026 a Verona. “Le gare olimpiche e paralimpiche sono legate da valori umani e sociali – ha ricordato durante la cerimonia il Capo dello Stato – In questo tempo difficile sarà molto importante il messaggio di pace e amicizia. Sarà importante la diffusione di questo messaggio da parte di tutti gli atleti e le atlete. Sono certo che tutti gli atleti e atlete renderanno onore all’Italia con il loro comportamento. Vi auguro grandi successi”. “Sarà un appuntamento unico gareggiare nelle Olimpiadi nel nostro paese – le parole del presidente del Coni, Luciano Buonfiglio – E’ un avvenimento che dopo 20 anni ritorna nel nostro paese e stavolta la bandiera rimarrà nei nostri confini con un impegno: quello di un tricolore che sventolerà sempre di più, al quale tutti noi dedichiamo il nostro lavoro e il nostro impegno. Saremo attenti, resterà con noi nella nostra amata Italia e verrà custodita da quattro atleti”. “Tutti sappiamo che al nostro fianco
c’è lei, il nostro primo tifoso, il nostro baluardo che non ci ha
mai fatto mancare affetto e vicinanza di cui questa volta abbiamo
tanto bisogno. A nome di questi ragazzi e ragazze le diciamo
ancora una volta grazie”, ha aggiunto Buonfiglio rivolgendosi al presidente Mattarella. “Agli atleti viene consegnato non solo il
tricolore, ma la maglia azzurra che rappresenta il sogno di tanti
adolescenti. Mancano 46 giorni e ognuno di voi ha la capacità di
arrivare all’obiettivo con grande concentrazione. Ma c’è anche
l’emozione dei cantieri, di uomini e donne che hanno lavorato per
essere pronti il 6 febbraio e il 6 marzo in questo incrocio di
sport che non ha confini e divisioni. Cercheremo tutti di essere
all’altezza, consapevoli del fatto che quello per cui lavoriamo
non è solo un appuntamento epocale ma anche ciò che lasceremo, dal punto di vista delle infrastrutture materiali e quelle
immateriali, con la cultura dello sport, del rispetto e del lavoro condiviso”, ha osservato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. “E’ un momento particolare, sono i
nostri Giochi, che si svolgeranno 20 anni dopo Torino. Il
movimento paralimpico è cresciuto, sul lato della considerazione,
della stima, dell’integrazione, della pari dignità tra olimpici e
paralimpici. Tanto ancora bisogna fare sul lato dell’avviamento
dello sport paralimpico, che necessita di esperti e specialisti
che possano indirizzare l’atleta. Tutte le istituzioni possono
collaborare per far sì che l’Italia sia al passo dei grandi paesi. Abbiamo una squadra competitiva, cercheremo di competere al massimo”, ha assicurato il presidente del Cip, Marco Giunio De
Sanctis. Emozionati gli alfieri azzurri nel ricevere il tricolore dalle mani di Mattarella. “Rappresenteremo il Paese a
cuore aperto e mente ferma con la determinazione di dare il buon
esempio”, ha ammesso Arianna Fontana. “Mentirei se dicessi di non essermi mai immaginato in testa alla delegazione e con il Paese alla spalle. Il mio pensiero va a mio nonno Gino, uomo del dovere. Lui, ovunque sia, è felice per me”, ha detto commosso Federico Pellegrino. “Partecipare ad un’Olimpiade in casa è una fortuna e un grande privilegio, da un lato è anche un grande stress, ma sarò la prima a cogliere solo gli aspetti positivi di questo privilegio”, ha concluso Federica Brignone.
– Foto Ufficio Stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Concerto di Natale della città di Voghera, Orchestra Bottesini al Teatro Valentino Garavani

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Il Comune di Voghera, in sinergia con l’Assessorato alla Cultura e con la Fondazione Teatro Sociale di Voghera, presenta il Concerto di Natale della Città di Voghera, in programma martedì 23 dicembre alle ore 21 al Teatro Valentino Garavani con il contributo di Fondazione Cariplo.

Protagonista della serata sarà l’Orchestra Bottesini, diretta dal Maestro Enrico Fagone, con la partecipazione dei solisti Giulia Panchieri alla viola e Giuseppe Tucci al violino. Un appuntamento di alto profilo artistico che unisce tradizione e contemporaneità, offrendo al pubblico un programma di grande intensità musicale, pensato come momento di condivisione e augurio per l’intera comunità cittadina.

Il programma prevede musiche di Marco Taralli, con la prima esecuzione italiana di “Dance of the Terroir”, accanto a due capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sinfonia concertante in Mi bemolle maggiore K 364 e la Sinfonia n. 29 in La maggiore K 201.

Il Sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli, spiega: «Il Concerto di Natale della Città di Voghera rappresenta uno dei momenti più significativi del nostro calendario culturale, perché unisce la qualità artistica al valore profondo dello stare insieme. La musica, soprattutto in questo periodo dell’anno, diventa linguaggio universale capace di parlare a tutti, di creare legami, di restituire senso di comunità. Portare sul palco del Teatro Valentino Garavani un’orchestra di eccellenza come l’Orchestra Bottesini, con un programma che dialoga tra contemporaneo e grande tradizione classica, significa ribadire con forza la centralità della cultura come bene comune. Il Teatro è oggi un luogo vivo, aperto, restituito alla città e il Concerto di Natale ne è una testimonianza concreta: un dono alla cittadinanza, un invito a condividere bellezza, emozione e partecipazione».

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L’assessore alla Cultura, Alessandro Menini, aggiunge: «Questo concerto è il risultato di una collaborazione solida tra istituzioni e conferma la volontà di offrire alla città appuntamenti culturali di alto livello, accessibili a tutti, capaci di valorizzare il nostro Teatro e di rafforzarne il ruolo come punto di riferimento culturale del territorio».

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

L’articolo Concerto di Natale della città di Voghera, Orchestra Bottesini al Teatro Valentino Garavani proviene da Pavia Uno TV.

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