Cronaca
Trump “Dazi reciproci del 20% per l’Unione Europea”
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7 mesi fa-
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Redazione
WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Questo è il giorno della liberazione che tutti aspettavamo da molto tempo. Il 2 aprile 2025 sarà ricordato per sempre come il giorno in cui l’industria americana è rinata, con il destino degli Stati Uniti che è stato rivendicato. Si tratta del giorno in cui abbiamo iniziato a rendere di nuovo ricca l’America”. Lo ha detto il presidente Donald Trump nel corso dell’evento “Make America Wealthy Again” organizzato nel Rose Garden della Casa Bianca. Il tycoon ha inoltre manifestato la volontà di firmare “dazi reciproci del 20% per l’Unione Europea”: “Ci hanno derubato per anni, sono patetici”, ha affermato Trump.
Nel corso del suo intervento Trump ha parlato di un’America derubata dagli altri Paesi: “Per decenni il nostro Paese è stato saccheggiato, violentato e depredato da nazioni vicine e lontane, sia amiche che nemiche – ha aggiunto Trump -. Lavoratori siderurgici americani, operai delle auto, agricoltori e artigiani qualificati hanno sofferto gravemente e si sono angosciati mentre i leader stranieri ci rubavano il lavoro. Imbroglioni stranieri hanno fatto a pezzi il nostro sogno americano. I nostri contribuenti sono stati derubati per più di 50 anni, ma non accadrà più”.
“Tra pochi istanti firmerò uno storico ordine esecutivo istituendo tariffe reciproche sui Paesi di tutto il mondo – prosegue Trump -. Ciò significa che loro lo fanno a noi e noi lo facciamo a loro, molto semplice, non potrebbe essere più semplice di così. Questo secondo me è uno dei giorni più importanti della storia americana. E’ la nostra dichiarazione di indipendenza economica. Per anni i cittadini americani sono stati costretti a starsene in disparte mentre altre nazioni lavoravano duramente. Sono diventati ricchi e potenti, in gran parte a nostre spese, ma ora è il nostro turno di prosperare e così facendo stiamo investendo miliardi di dollari per ridurre le nostre tasse e pagare il nostro debito nazionale e tutto ciò accadrà molto rapidamente. Con l’azione di oggi saremo finalmente in grado di rendere l’America di nuovo grande, più grande che mai”.
Secondo Trump incentivare la produzione interna rappresenta la strada giusta per risollevare l’economia americana: “I lavori e le fabbriche torneranno a ruggire nel nostro paese e sta già accadendo. Potenziamo la nostra base industriale nazionale – ha dichiarato Trump -. Apriremo i mercati esteri e abbatteremo il commercio estero, le barriere e in definitiva una maggiore produzione in patria significherà una concorrenza più forte e prezzi più bassi per i consumatori. Questa sarà davvero l’età dell’oro del ritorno degli americani. Torneremo molto forti”.
Successivamente Trump ha paragonato i dazi imposti fino ad adesso dagli Stati Uniti agli altri Paesi, sottolineando che al momento sono molto più bassi rispetto a quelli ricevuti: “Gli Stati Uniti applicano agli altri Paesi solo una tariffa del 2,4% sulle motociclette e intanto la Thailandia e altri Paesi applicano tariffe più alte, arrivando al 60%, l’India applica il 70%, il Vietnam e la Georgia il 75% e l’Unione Europea ci applica tariffe superiori al 10% e hanno l’Iva del 20%. questi orrendi squilibri hanno devastato la nostra base industriale e messo a rischio la nostra sicurezza nazionale. Per questo do la colpa agli ex presidenti e i leader del passato che non stavano facendo il loro lavoro, hanno lasciato che accadesse a un livello che nessuno può nemmeno credere. Ecco perchè a mezzanotte imporremo una tariffa del 25% su tutte le automobili prodotte all’estero”.
– foto xp6 Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Banca del Fucino entra nella Fondazione Bioparco di Roma
Pubblicato
39 secondi fa-
16 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Banca del Fucino entra come Fondatore Successivo nella Fondazione Bioparco di Roma, lo storico giardino zoologico della Capitale.
Con la sottoscrizione di quest’accordo Banca del Fucino si unisce al Comune di Roma nella compagine dei fondatori.
La collaborazione nasce con l’obiettivo di sostenere la Fondazione nelle attività di sviluppo e valorizzazione del Bioparco, promuovendo una visione condivisa di tutela ambientale, benessere degli animali ospitati e sensibilizzazione del pubblico.
Banca del Fucino è, in particolare, sostenitore ufficiale della nuova “Area dei Leopardi”, un intervento che prevede il completo rinnovamento dell’attuale spazio per offrire un habitat più naturale e condizioni di maggiore benessere per la specie ospitata.
Sono inoltre in programma giornate speciali promosse con il patrocinio della Banca e dedicate alla conservazione della biodiversità e all’educazione ambientale, oltre a un progetto di adozione simbolica degli animali rivolto ai clienti dell’istituto. Chi aderirà riceverà un certificato digitale personalizzato e aggiornamenti periodici sulle specie adottate, contribuendo in modo concreto alla tutela della fauna.
Con oltre un secolo di storia, il Bioparco di Roma – divenuto Fondazione dotata di personalità giuridica senza scopo di lucro nel 2004 – è oggi un punto di riferimento per la conservazione della biodiversità, impegnato nella protezione delle specie minacciate di estinzione, nella ricerca scientifica e nell’educazione ambientale.
Inaugurato nel 1911 con una visione architettonica innovativa, volta a sostituire le tradizionali recinzioni con fossati e soluzioni paesaggistiche di minore impatto, il Bioparco ospita oggi oltre 150 specie diverse tra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, su una superficie di circa 17 ettari. Il Bioparco rappresenta anche uno dei contesti botanici più suggestivi della città, con alberi esotici risalenti alla sua apertura originaria.
Di particolare rilievo il rettilario, che si estende su 4.000 metri quadrati distribuiti su tre livelli e che offre un percorso educativo coinvolgente sul tema del commercio illegale di fauna e flora, promuovendo una cultura di rispetto e responsabilità verso la natura.
Il Bioparco di Roma è membro della WAZA (Unione Mondiale Zoo e Acquari), dell’EAZA (Unione Europea Zoo e Acquari) e aderisce all’UIZA (Unione Italiana Giardini Zoologici e Acquari). Inoltre, collabora con istituzioni scientifiche e naturalistiche di tutto il mondo per la salvaguardia delle specie a rischio.
“Con il nostro ingresso nella Fondazione Bioparco di Roma intendiamo sostenere un luogo simbolo per intere generazioni di famiglie romane e rafforzare il nostro impegno e il nostro ruolo attivo nelle iniziative di educazione ambientale e scientifica. Il Bioparco da oltre un secolo avvicina i cittadini alla conoscenza e al rispetto della natura e siamo orgogliosi di farne parte”, ha dichiarato Francesco Maiolini, Amministratore Delegato di Banca del Fucino.
“L’unione fa la forza e siamo onorati di accogliere Banca del Fucino, istituzione di prestigio con una spiccata sensibilità alle tematiche ambientali, come Fondatore Successivo, a sostegno dell’azione del Bioparco come polo di conoscenza e tutela della biodiversità”, ha sottolineato Paola Palanza, Presidente della Fondazione Bioparco di Roma.
– foto credit di Massimo Di Giovanni, archivio Bioparco-
(ITALPRESS).
Cronaca
Fondazione Magna Grecia, all’Onu Rapporto su mafie nell’era digitale
Pubblicato
42 secondi fa-
16 Ottobre 2025di
Redazione
NEW YORK (ITALPRESS) – Il volto della criminalità organizzata è in continua evoluzione e le mafie contemporanee hanno abbracciato l’era digitale trasformando radicalmente le proprie strategie comunicative e di reclutamento grazie alle piattaforme social, che sono diventate un terreno fertile per la costruzione di un “immaginario mafioso” che non solo normalizza, ma talvolta giunge a glorificare la criminalità, esercitando un’influenza preoccupante soprattutto sulle giovani generazioni. Per questo motivo la Fondazione Magna Grecia ha sentito l’urgenza di proseguire la sua indagine scientifica in questo campo tramite un secondo Studio che, a due anni dal primo, prevede un focus specifico sull’uso di TikTok da parte delle mafie. “Siamo convinti infatti che la ricerca rappresenti uno strumento imprescindibile per comprendere e contrastare un fenomeno che muta con rapidità, adattandosi ai linguaggi e alle tecnologie del nostro tempo”, ha detto il presidente della Fondazione, Nino Foti.
Il Rapporto è stato curato da Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History presso l’Università di Salerno e presentato al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite il 15 ottobre, alla presenza del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, di Antonio Nicaso, esperto di fenomeni criminali e docente alla Queen University del Canada e del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo. Sono intervenuti Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti in Umbria e Saverio Romano, presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione.
Lo Studio è unico nel suo genere perchè sceglie di addentrarsi nei meandri di TikTok, piattaforma che più di tutte ha in sè una grandissima forza virale. Può contare infatti su strumenti tipici dell’industria dell’intrattenimento digitale: musica, coreografie, hashtag, montaggi accattivanti che trasformano la mafia in un prodotto mediatico seducente, accessibile, apparentemente privo di conseguenze. Ma anche per la sua portata quantitativa. Sono stati analizzati quasi 6.300 tra profili utente (1.489), video (1.455), commenti (1.385), emoji (1.053), tracce musicali (695), brand (130) e hashtag (76) ed è stato fatto un raffronto – per la prima volta – con le mafie internazionali.
Un Rapporto quanto mai necessario dunque se si pensa che “oggi la mafia usa il linguaggio di un brand e, al pari di un brand, si fa pubblicità e si vende. E lo fa evocando il potere non tanto e non più con la violenza, quanto piuttosto secondo le logiche popolari del mercato”, ha spiegato Marcello Ravveduto. Si è brandizzata insomma, creando un nuovo spazio di comunicazione, che viene definito “mafiosfera”, in cui ha acquisito la capacità di suggestionare un pubblico sempre più ampio. “Nella mafiosfera infatti tutto si trasforma in intrattenimento e la mentalità mafiosa accede a una vetrinizzazione che la normalizza, la priva della violenza e la rende sempre più familiare al grande pubblico”.
Sempre più “pop”. In questo contesto assume un ruolo fondamentale la figura del “mafiofilo”, che – a volte in modo consapevole, altre meno – “veste” il prodotto “mafia” con codici visivi e sonori distintivi (musica neomelodica e trap, immagini di lusso ostentato, abiti griffati) in cui la gravità morale delle storie narrate si dissolve a favore della spettacolarizzazione e le organizzazioni criminali, facendo perdere di vista il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, raccontano di un successo facile, trasgressivo e alla portata di tutti. Diventano performative e attrattive soprattutto per i giovani.
“Le mafie ormai non sono più soltanto denaro, trame e violenza: oggi si muovono tra server, blockchain, social media e flussi digitali. E chi vuole combatterle deve diventare un cacciatore di flussi, lettore di sequenze nascoste, interprete dei mondi digitali visibili e invisibili”, ha detto Antonio Nicaso, a cui è stata affidata la prefazione dello Studio. E ha lanciato una possibile nuova strategia nel contrasto alle mafie che sono sempre più ibride e algoritmiche: “follow the flow”, segui i flussi. “Non si tratta più di affrontare strutture rigidamente gerarchiche e territorialmente circoscritte, ma di comprendere fenomeni complessi in cui l’innovazione tecnologica, la circolazione globale delle informazioni e la fluidità delle reti sociali modificano radicalmente il modo in cui il crimine organizzato si struttura, comunica e riproduce sè stesso,” ha concluso.
Ecco perchè “per contrastare le mafie nel dominio digitale è fondamentale svecchiare i protocolli d’indagine, aggiornandoli alle nuove sfide tecnologiche e criminali, e dotarsi di personale altamente qualificato dal punto di vista informativo”, ha commentato Nicola Gratteri. “Solo attraverso un approccio professionale e competente è possibile raccogliere, analizzare e utilizzare i dati in maniera efficace. Parallelamente, è necessario omologare la strategia normativa, garantendo coerenza e continuità nell’azione di contrasto, evitando discontinuità che possano indebolire la capacità dello Stato di fronteggiare questo tipo di minacce”. Per il presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, “la criminalità organizzata ha sempre dimostrato di stare al passo con i tempi, e noi dobbiamo avere la prontezza di rispondere alle nuove forme di comunicazione. La mafia, la ‘ndrangheta e la camorra veicolano attraverso i social media un messaggio deviante e distruttivo, soprattutto per le nuove generazioni, che va contrastato e combattuto utilizzando tutti gli strumenti digitali a nostra disposizione. Bisogna assolutamente evitare l’effetto fascinazione. Proprio per questo – ha concluso – la Commissione antimafia da me presieduta ha voluto lanciare un segnale forte e concreto su questa tematica firmando un protocollo d’intesa con TikTok perchè la lotta alle mafie passa anche attraverso i canali digitali e richiede la collaborazione di tutti, istituzioni e aziende comprese. Antonello Colosimo ha evidenziato la “forte versatilità raggiunta dalle organizzazioni criminali nel rendersi duttili, utilizzando proprio le piattaforme digitali, la cui facilità di utilizzo e la diffusione pressocchè universale offre loro mercati e bacini di utenza non immaginati”.
Ma il Rapporto dimostra che, oltre che investire su strumenti normativi e tecnologici, urge sviluppare anche un nuovo paradigma interpretativo. In un’epoca in cui la criminalità muta forma, linguaggio e strategie comunicative, “comprendere e definire la mafiosfera diventa un compito urgente per le scienze della comunicazione, chiamate non solo ad analizzare ma anche a intervenire criticamente nello spazio simbolico che costituisce oggi uno dei terreni principali dello scontro tra mafie e antimafia”, ha detto Ravveduto. Questa urgenza non riguarda solamente l’Italia e l’Europa, ma tutte le realtà nazionali e continentali che devono applicare paradigmi innovativi per l’interpretazione di fenomeni mafiosi e similari.
Dello stesso parere il presidente della Fondazione Magna Grecia Foti secondo cui “conoscere come i clan criminali sfruttino strumenti di comunicazione globale significa offrire alle istituzioni, alle Forze dell’ordine, ma anche al mondo della scuola e alla società civile, strumenti interpretativi e critici per promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva: se le mafie hanno imparato a usare la tecnologia per diffondere fascinazione e consenso, noi dobbiamo usarla per costruire libertà, legalità e fiducia”. La Fondazione continuerà pertanto a investire in questo impegno, convinta che la conoscenza non sia soltanto la prima forma di difesa, ma anche lo strumento attraverso cui sviluppare senso critico, coltivare pensiero creativo ed emanciparsi da idee precostituite. Solo così sarà possibile contrastare l’ignoranza e la violenza, e costruire una società capace di leggere i segni del presente per aprirsi a un futuro più giusto e consapevole.
-foto Fondazione Magna Grecia –
(ITALPRESS).
Cronaca
Space Economy, Italian Exhibition Group lancia BEX – Beyond Exploration
Pubblicato
46 secondi fa-
16 Ottobre 2025di
Redazione
RIMINI (ITALPRESS) – Sono numerosissime le tecnologie nate proprio per un utilizzo nell’aerospazio e oggi di impiego comune: dai materassi memory foam agli occhiali antiriflesso, dal wi-fi alla telemedicina, dalle fotocamere miniaturizzate degli smartphone ai sensori biometrici, fino all’aspirapolvere senza fili che trae la sua tecnologia dai sistemi di raccolta portatili progettati per le missioni Apollo. Ma pensiamo anche, ad esempio, ai satelliti e al loro fondamentale utilizzo per il monitoraggio ambientale, mobilità e sicurezza, energia, agricoltura.
Dal 23 al 25 settembre 2026 la Fiera di Rimini ospiterà la prima edizione di BEX – Beyond Exploration, l’expo-conference dedicata alla space economy e al commercial space flight, promossa da IEG – Italian Exhibition Group in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. BEX nasce per posizionare l’Italia al centro del dibattito internazionale sullo spazio, con l’ambizione di diventare il luogo di riferimento europeo dove convergono idee, progetti innovativi e partnership tra industria, ricerca, istituzioni e nuovi settori. L’evento si caratterizza per una struttura innovativa che unisce business B2B a momenti divulgativi e formativi: non solo networking tra aziende e istituzioni, ma anche spazio per scuole e studenti. L’obiettivo di BEX è stimolare il dialogo tra la filiera spaziale tradizionale, i settori industriali emergenti e tutto l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione, favorendo la contaminazione tra ambiti apparentemente distanti come alimentare, moda, salute, logistica e automotive.
“BEX – spiega il professor Giuseppe Sala, professore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano e presidente del Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione – si prepara a rappresentare una novità assoluta nel panorama degli eventi dedicati all’esplorazione spaziale e alla space economy. Il progetto, sviluppato da un gruppo di esperti provenienti da discipline complementari, punta a superare i format tradizionali per diventare un punto di riferimento internazionale. Non sarà solo un’occasione di networking tra aziende e istituzioni, ma aprirà le porte anche al pubblico, vero utilizzatore finale dei servizi spaziali. L’obiettivo è integrare mondi solo apparentemente distanti – dall’alimentare alla moda, dal farmaceutico all’healthcare e wellness – fino a settori da riconvertire come l’automotive… Tutto questo prenderà forma attraverso spazi espositivi, momenti di networking e matchmaking, lezioni divulgative, workshop specialistici e hackathon per studenti”.
Spicca anche la testimonianza del Colonnello Walter Villadei, astronauta professionista dell’Aeronautica Militare Italiana e “Ambassador” BEX: “Lo spazio è in rapida trasformazione. Un crocevia di interessi economici, scientifici, industriali, geopolitici e militari. C’è bisogno, e sempre di più ve ne sarà nel futuro, di occasioni di incontro e dialogo multidisciplinari per sostenere crescita e innovazione, nonchè’ ricercare soluzioni di sostenibilità anche a grandi temi globali. Sono quindi davvero lieto di poter essere un “Ambassador” di questa importante iniziativa, che dimostra come l’Italia abbia risorse, progettualità, creatività per delineare nuove traiettorie da mettere a disposizione della comunità internazionale. Un evento che vedrà protagonisti i giovani e le scuole per avvicinarli sempre più al mondo dell’aerospazio”.
BEX ospiterà focus verticali sulla filiera tradizionale dello spazio (upstream: sistemi di trasporto, propulsione, moduli spaziali e stazioni orbitanti), sulla emergente filiera multidisciplinare – ovvero settori non tradizionali che proprio nello spazio vedono nuove opportunità commerciali e di sviluppo tecnologico). E su tutto ciò che riguarda l’utilizzo dei dati satellitari per servizi avanzati alla Terra (downstream). Grande attenzione sarà dedicata allo sviluppo di sistemi autonomi multidominio (spazio, aeronautica, subacquea, terrestre), sia come soluzioni operative che come piattaforme di test per l’innovazione tecnologica e industriale.
La manifestazione accoglierà inoltre un’area trasversale (“Beyond Nxt”) dedicata a start-up, università, centri di ricerca, agenzie governative e ONG, a conferma della volontà di coinvolgere l’intero ecosistema dell’innovazione.
IEG, per rafforzare la portata internazionale di BEX, ha già avviato interlocuzioni con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Aeronautica Militare, nell’ottica di ottenere partnership e patrocini istituzionali per il successo dell’iniziativa.
“BEX si propone così come piattaforma strategica per catalizzare il futuro della space economy in Italia e in Europa, integrando settori, attori e visioni in una prospettiva davvero interdisciplinare e visionaria”, si legge in una nota.
– Foto ufficio stampa Italian Exhibition Group –
(ITALPRESS).


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