Cronaca
Frode fiscale da 9 milioni, otto indagati a Torino
Pubblicato
6 mesi fa-
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Redazione
TORINO (ITALPRESS) – La Guardia di finanza di Torino ha concluso un’indagine, convenzionalmente denominata “Cuba Libre”, che ha riguardato 7 società e 8 persone coinvolte. Le indagini si riferiscono a un articolato meccanismo di frode fiscale che ha consentito di occultare al Fisco circa 6 milioni di euro, ottenendo un illecito risparmio d’imposta per circa 1,5 milioni di euro e accumulando capitali in Paesi esteri a fiscalità privilegiata.
L’indagini dopo alcuni approfondimenti aventi a oggetto due imprenditori torinesi che, attraverso due società di diritto inglese costituite con l’unico scopo di emettere fatture per operazioni economiche inesistenti nei confronti di contribuenti italiani, erano riusciti a occultare redditi prodotti in Italia.
Sono state inoltre contestate ulteriori violazioni fiscali in capo ad altre tre persone fisiche e altrettante società risultati collegati alla frode, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro. L’attività ha consentito complessivamente il deferimento, a vario titolo, di otto persone all’Autorità giudiziaria per le ipotesi penal-tributarie di emissione e utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Va evidenziato come i due principali indagati, all’esito dell’accertamento operato dall’Agenzia delle Entrate sulla base delle risultanze comunicate dalla Guardia di finanza di Torino, abbiano già versato all’Erario 1,7 milioni di euro, comprensivi di interessi e sanzioni.
I finanzieri hanno infine acquisito gravi indizi nei confronti di un ulteriore soggetto, denunciato per estorsione in quanto, al fine di ottenere la restituzione di una somma di denaro concessa precedentemente in prestito ai due principali indagati, avrebbe minacciato gli stessi di divulgarne documentazione atta a farli incorrere in possibili conseguenze penali, nonchè arrecare loro un danno patrimoniale.
– Foto: ufficio strampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).
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Il 97% dei laureati magistrali del Politecnico di Milano entro un anno trovano occupazione
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14 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il 97% dei laureati magistrali italiani del Politecnico di Milano è occupato a un anno dal titolo e quasi la metà risulta già assunta al momento della laurea. Dopo cinque anni il tasso di occupazione raggiunge il 99%, con il 90% dei laureati stabilmente a tempo indeterminato (+38% negli ultimi 4 anni). Questi i principali dati emersi dall‘Indagine occupazionale 2025 condotta dal Career Service dell’Ateneo, che ha coinvolto oltre 7.000 laureati, italiani e internazionali.
A un anno dalla laurea, i dati parlano chiaro: il 94% dei laureati trova lavoro entro sei mesi, l’82% lavora nel settore privato e il 90% svolge un impiego coerente con gli studi. La retribuzione media è di 1.944 euro netti al mese, con punte superiori nei settori tecnologici e dell’innovazione. L’88% dei laureati è soddisfatto del percorso formativo e l’83% sceglierebbe nuovamente il Politecnico.
A cinque anni dal titolo, la crescita professionale è evidente: il 99% dei laureati è occupato, con una stabilità contrattuale ormai consolidata (90% a tempo indeterminato) e uno stipendio medio di 2.404 euro netti mensili, che segna una crescita del 55% rispetto allo stipendio dichiarato dagli stessi laureati intervistati 4 anni fa. L’86% rifarebbe la scelta del Politecnico e l’87% ha un lavoro coerente con il proprio titolo di studio. Un dato particolarmente significativo riguarda i laureati internazionali: il 61% sceglie di rimanere in Italia a un anno dal titolo.
Una conferma dell’attrattività del Politecnico e della capacità del sistema produttivo italiano di trattenere talenti provenienti da tutto il mondo. “Due sono gli elementi importanti da sottolineare. Il primo è il significativo aumento del numero di stranieri che scelgono di intraprendere una carriera in Italia. Bisogna quindi fare in modo che questo dato non si sgonfi a distanza di qualche anno. Il passaggio di testimone tra università e impresa è essenziale: attrarre e trattenere sono i due lati della stessa medaglia. – commenta la Rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto – Il secondo è la crescita degli stipendi, che segnano un aumento del 55% negli ultimi quattro anni. Un incremento importante che testimonia come la competenza tecnico-scientifica sia un investimento sicuro per il futuro e come l’aumento dei laureati STEM trovi riscontro nella domanda del mercato del lavoro”.
-Foto ufficio stampa Polimi-
(ITALPRESS).


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