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Inter cuore, rimonta e finale. Battuto 4-3 il Barcellona

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MILANO (ITALPRESS) – L’Inter vince 4-3 contro il Barcellona ai supplementari e vola in finale di Champions League. Quello di San Siro è stato un match incredibile, ancor più del 3-3 in Catalogna: i nerazzurri sono andati in vantaggio di due reti, poi la rimonta e il sorpasso dei catalani, infine la rete di Acerbi che ha portato la gara ai supplementari, decisiva la rete di Frattesi che fa esplodere la festa interista.

Settima finale della storia per l’Inter – la seconda sotto la gestione Inzaghi in tre anni – che il 31 maggio a Monaco di Baviera sfiderà la vincente tra Paris Saint-Germain e Arsenal, attese domani a gara-2 di semifinale (1-0 a Londra per i francesi all’andata). Simone Inzaghi ha mandato in campo Lautaro dal primo minuto, l’argentino è tornato a disposizione dopo l’elongazione ai flessori della coscia sinistra, infortunio accusato all’andata.

Solito 3-5-2 per il tecnico piacentino, Flick ha risposto con una sorta di 4-2-3-1: scelto ancora Ferran Torres come falso nueve, Lewandowski è invece partito dalla panchina dopo i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano dal campo nelle ultime settimane. Possesso palla Barcellona e aggressività da parte dei nerazzurri: il primo tempo di San Siro ha ricalcato quanto visto a Montjuic una settimana fa, gli azulgrana si sono affidati alle fiammate di Yamal, marcato a vista da Dimarco.

L’esterno nerazzurro, al 21′, ha innescato il primo gol recuperando palla sulla trequarti e imbeccando Dumfries, che anziché calciare ha servito Lautaro, il numero 10 ha appoggiato il pallone in rete praticamente a porta vuota. Il capitano nerazzurro a termine dei primi 45 minuti si è conquistato il rigore del 2-0, l’intervento di Cubarsì è stato prima giudicato non falloso da Marciniak, poi il direttore di gara è stato richiamato all’on field review: dal dischetto ci ha pensato Calhanoglu a siglare il raddoppio spiazzando Szczesny.

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In pieno recupero c’è stato un lungo battibecco tra Inigo Martinez e Acerbi, il difensore dell’Inter è stato allontanato dai compagni per evitare sanzioni disciplinari. Nella ripresa l’intensità da parte degli uomini di Inzaghi è calata, gli ospiti ne hanno approfittato al 9′ quando Eric Garcia, su assist di Gerard Martin, ha dimezzato lo svantaggio.

Qualche minuto più tardi l’ex Manchester City, sugli sviluppi di un contropiede, si è divorato il gol del 2-2, decisivo l’intervento di Sommer. Il pareggio è arrivato al quarto d’ora, ancora Martin ha pescato Dani Olmo, lo spagnolo in tuffo ha avuto tutto il tempo di deviare il pallone in rete.

I padroni di casa hanno fatto fatica a creare azioni pericolose, a due minuti dal termine Raphinha, dopo una respinta dello stesso Sommer, ha trovato il diagonale vincente. In pieno recupero, Acerbi – che si era spinto in avanti per tentare il tutto per tutto – ha riaperto nuovamente la partita segnando la rete del 3-3 che ha portato il match ai supplementari.

Di mezzo il palo di Yamal, il giovane talento blaugrana ha sprecato in due occasioni il pallone del 4-3. Nell’extra-time il Barcellona ha provato a gestire il possesso, ma al 9′ del primo tempo supplementare Frattesi, su sponda di Taremi, ha siglato il gol del nuovo vantaggio, un piazzato col sinistro sul palo lontano che ha beffato Szczesny. Sotto il diluvio l’Inter stringe i denti, il Barça ha ormai dato tutto e per i campioni d’Italia si aprono le porte della finale di Champions.

TABELLINO

INTER (3-5-2): Sommer 7.5; Bisseck 6 (26’st Darmian 6.5), Acerbi 7.5, Bastoni 7; Dumfries 7 (3’sts De Vrij 6.5), Barella 7.5, Calhanoglu 7 (34’st Zielinski 6.5), Mkhitaryan 6.5 (34’st Frattesi 8), Dimarco 6.5 (10’st Carlos Augusto 6); L.Martinez 7.5 (26’st Taremi 7.5), Thuram 7.

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In panchina: Di Gennaro, J.Martinez, Arnautovic, Asllani, Re Cecconi, Zalewski.

Allenatore: Inzaghi 8.

BARCELLONA (4-2-3-1): Szczesny 6.5; Garcia 7 (8’pts Fort 6), Cubarsì 6 (1’sts Pau Victor 6), Martinez 5.5 (31’st Araujo 5.5), Martin 7; De Jong 6.5, Pedri 6.5 (1’sts Gavi 6); Yamal 6.5, Dani Olmo 7 (38’st Fermin Lopez 6), Raphinha 7; Ferran Torres 5.5 (46’st Lewandowski 5.5).

In panchina: Pena, Astralaga, Fati, Christensen, Farré, Darvich.

Allenatore: Flick 6.

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ARBITRO: Marciniak (Pol) 6.

RETI: 21’pt L.Martinez, 45’pt Calhanoglu (rig); 9’st Garcia, 15’st Dani Olmo, 43’st Raphinha, 48’st Acerbi; 9’pts Frattesi.

NOTE: terreno di gioco in buone condizioni.

Spettatori: 75.504.

Ammoniti: Calhanoglu, Martinez, Mkhitaryan, Acerbi, Flick, Pau Victor, Carlos Augusto, Bastoni.

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Angoli: 7-5 per il Barcellona.

Recupero: 3’pt, 6’st; 3’pts, 3’sts.

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(ITALPRESS)

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Inzaghi “Anche l’Inter riteneva giusta la separazione”

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Non una vigilia facile per Simone Inzaghi. Alle 18 debutterà sulla panchina dell’Al-Hilal affrontando il Real Madrid dell’altro esordiente Xabi Alonso, ma al di là dell’enorme difficoltà della sua “prima” alla guida della squadra saudita, l’ex tecnico dell’Inter deve fare i conti con le dichiarazioni rilasciate ieri dal suo dg, Esteve Calzada, che in un’intervista alla BBC ha rivelato che l’accordo tra le parti venne raggiunto prima della finale di Champions dei nerazzurri e che, solo per una questione di rispetto, la firma dei contratti arrivò dopo Monaco di Baviera.

“Ho ascoltato tutto, come ho sempre fatto nei miei quattro anni di Inter – dice il tecnico in merito alle polemiche arrivate dall’Italia fino a Miami, sede del match di oggi -. Non c’era nessun’altra squadra che avrei voluto allenare, ho scelto l’Al-Hilal e se certe cose sono il prezzo da pagare per i miei anni all’Inter sono felice di farlo perché non è nulla rispetto a tutto l’affetto che ho ricevuto lì. Mi riferisco ai tifosi, ai dirigenti e ai calciatori con cui ho lavorato”.

Inzaghi va avanti per la sua strada, ma non ha nessuna voglia di dimenticare il suo recente passato che porterà sempre nel cuore. “Mi mancheranno le persone con cui ho lavorato, mi mancherà tutto, anche le accuse più ingiuste che mi sono state rivolte negli ultimi quattro anni. Ma sono stato molto felice, ho dato tutto e ho lavorato a stretto contatto con la società e la dirigenza”.

Il divorzio è arrivato con una rescissione consensuale, Inzaghi ha deciso di cambiare strada e secondo lui anche il club condivideva la scelta. “Penso che anche la società, sempre per il bene dell’Inter, fosse convinta che separarsi fosse la cosa giusta, è dispiaciuto a tutti, ma così è. Ho dato tutto e sono stato felice in nerazzurro”, ha concluso l’ex tecnico dell’Inter.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Solo 1-1 con la Spagna per l’Italia di Nunziata, azzurrini ai quarti da secondi

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TRNAVA (SLOVACCHIA) (ITALPRESS) – L’Italia chiude al secondo posto la fase a gironi degli Europei U21 in corso in Slovacchia: termina 1-1, infatti, la partita contro la Spagna, che conserva la testa del Gruppo A.

Entrambe le squadre, già qualificate, hanno optato per un larghissimo turnover, facendo riposare tutti i big e cambiando quasi completamente gli undici titolari rispetto all’ultima partita. Per l’Italia, Nunziata ha confermato il solo Coppola (che aveva saltato l’esordio), mentre davanti ha proposto Fazzini e Pisilli dietro ad Ambrosino.

L’avvio è favorevole alla Spagna, che con il passare dei minuti prende metri e si rende pericolosa con Moro, abile a saltare Guarino e Fazzini, prima di essere chiuso da Coppola. Fazzini scuote gli azzurrini, prima con un’azione che favorisce l’inserimento di Turicchia, fermato in area, e poi con un tiro centrale, parato in due tempi da Cunat. L’Italia alza la pressione ed entra sempre più in partita, sfiorando il gol al 35′: Doumbia si allarga a destra e serve l’inserimento di Kayode, chiuso sul primo palo da Campos, poi Pisilli colpisce male il pallone nel tap-in comunque non facile.

I ritmi, poi, si abbassano, e non ci sono più occasioni: il primo tempo, quindi, si chiude senza reti e con gli unici due tiri nello specchio della porta di marca azzurra. La Spagna parte meglio anche nella ripresa e trova il vantaggio dopo otto minuti: Doumbia arriva in ritardo su Moleiro, che può avanzare e servire Moro, il quale mette in mezzo per il rigore in movimento di Rodriguez, a sua volta un po’ perso da Kayode.

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La reazione azzurra, però, è immediata: lancio lungo di Ghilardi per Pisilli, che controlla magistralmente in due tempi saltando Pablo Marin e battendo Cunat con un preciso diagonale rasoterra. Dopo una fase in cui le due squadre rifiatano, la partita si riaccende nel quarto d’ora finale.

Zacchi se la cava su un tiro non pericoloso di Fernandez, mentre è più impegnativa la parata di Cunat all’82’ su un tiro angolato ma debole di Turicchia. All’89’, Casadei ha un’occasione di testa ma, invece di indirizzare verso la porta, cerca un’inspiegabile sponda, mentre Pisilli, poco dopo, manca di poco la porta con un tiro dal limite. L’Italia tornerà in campo domenica sera nei quarti di finale contro la vincente del Gruppo B (attualmente c’è la Germania in testa).

TABELLINO 

SPAGNA (4-2-3-1): Cunat 6.5; Pubill 6 (29′ st Torre 6), R. Marin 6, Herzog 6, Garcia 6; Jaureguizar 6, P. Marin 5.5 (20′ st Lopez 6); Moro 7.5 (45′ st Tarrega sv), Moleiro 6.5 (29′ st Juanlu 6), Rodriguez 6.5 (20′ st Guerra 6); Fernandez 5.5.

In panchina: Iturbe, Fraga, Mosquera, Turrientes, Joseph, Bueno.

Allenatore: Denia 6.5.

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ITALIA (4-3-2-1): Zacchi 6; Kayode 6, Ghilardi 6, Coppola 6.5, Turicchia 5.5 (39′ st Ruggeri sv); Doumbia 5.5, Guarino 5.5 (39′ st Pirola sv), Bianco 6; Pisilli 7 (45′ st Prati sv), Fazzini 6.5 (29′ st Casadei 6); Ambrosino 5 (29′ st Gnonto 6).

In panchina: Desplanches, Sassi, Zanotti, Ndour, Baldanzi, Fabbian, Koleosho.

Allenatore: Nunziata 6.5.

ARBITRO: Nicholas Walsh (Scozia) 6.
RETI: 8′ st Rodriguez, 14′ st Pisilli.
NOTE: cielo sereno, terreno in ottime condizioni. Spettatori: 12.573. Ammoniti: Ghilardi, Fazzini, Pubill, Fernandez.

Angoli: 3-2.

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Recupero: 0′ pt, 3′ st.

– Foto IMAGE –

(ITALPRESS).

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La Virtus Bologna batte Brescia ed è campione d’Italia

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BRESCIA (ITALPRESS) – La Virtus Bologna supera nettamente la Germani Brescia (96-74) in gara 3 e vince il 17° scudetto della sua storia. Un successo meritato per come è arrivato perché i lombardi resistono 6′ poi vengono letteralmente travolti da una squadra attenta, decisa e concentrata che ha dedicato il tricolore ad Achille Polonara, il compagno di squadra alle prese con una leucemia mieloide (per lui maglie nel riscaldamento, striscioni e cori, oltre che gli applausi di tutto il pubblico).

Partita in equilibrio fino al 12-13 poi la Segafredo mette letteralmente il turbo, piazza un parziale di 15-1 per il 13-28 prima del canestro di Dowe che interrompe 3’30 senza punti per i bresciani.

Nel secondo quarto Bologna continua a dominare, Brescia sembra annichilita (22-40) mentre Shengelia straripa in ogni dove. Sesta palla persa dalla Germani e Morgan schiaccia in campo aperto, la Segafredo dilaga (26-48) e chiude sul +22 (28-50). Nella ripresa il leit motiv non cambia, Bologna dimostra di avere il serbatoio pieno mentre la Germani si arrende presto. Ed alla fine fanno festa i tifosi bianconeri (circa 300) in un Palaleonessa che, comunque, tributa il suo applauso a coach Poeta e ai ragazzi bresciani.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS)

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