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Cronaca

Dalla Giunta regionale finanziamenti per opere cinematografiche ambientate in Lombardia

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MILANO (ITALPRESS) – Prosegue l’impegno di Regione Lombardia a sostegno delle imprese del settore cinematografico e audiovisivo. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Cultura, Francesca Caruso, ha dato il via libera ad una nuova misura che supporta la fase di sviluppo (scrittura e preproduzione) di opere cinematografiche e audiovisive ambientate in Lombardia o legate al contesto lombardo.

“L’obiettivo – ha spiegato l’assessore – è sostenere il potenziale creativo degli autori, valorizzare il racconto della Lombardia e del suo patrimonio storico, culturale e artistico e rendere sempre più attrattivo il territorio regionale come set per le produzioni audiovisive”. La misura, promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Lombardia Film Commission, ha una dotazione finanziaria di 300.000 euro.

“Sosteniamo con convinzione il settore cinematografico e audiovisivo – ha evidenziato Caruso – come fattore strategico per lo sviluppo della cultura e del turismo e come volàno per la valorizzazione dell’identità e delle tradizioni lombarde. Aiutare la competitività del comparto significa generare benefici per la nostra economia, favorire la creazione di posti di lavoro e garantire una vetrina efficace per le bellezze storiche, naturali e paesaggistiche della Lombardia”.

“E non dimentichiamo un dato fondamentale – ha sottolineato Caruso – : il 20% del pubblico cinematografico nazionale è lombardo. È anche a loro che vogliamo parlare, sostenendo storie che nascono, vivono e crescono nel nostro territorio”. L’agevolazione è destinata ai lungometraggi e opere seriali di finzione, documentari e documentari seriali, opere di animazione e opere seriali di animazione. L’aiuto è concesso a fondo perduto e non può superare il 50% delle spese sostenute; il contributo massimo concedibile è di 30.000 euro per tutte le categorie di opere, ad eccezione dei documentari e documentari seriali per le quali il contributo massimo è di 15.000 euro.

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Tra le spese ammissibili a contributo rientrano: l’opzione e l’acquisizione dei diritti; i compensi per autori e creativi impegnati nella scrittura della sceneggiatura e del trattamento; le attività di ricerca sul territorio lombardo; la selezione dei tecnici principali e del cast; la redazione del budget di produzione e del piano finanziario; la ricerca di partner, finanziatori, coproduttori e distributori; la definizione del piano di produzione; le strategie iniziali di marketing e promozione dell’opera; la ricerca grafica e le soluzioni tecniche relative agli effetti visivi. L’iniziativa si aggiunge al bando ‘Lombardia per il Cinema’ che ha supportato, con uno stanziamento di 3 milioni di euro, le imprese cinematografiche che realizzano film e documentari nel territorio regionale. “Con il precedente bando – ha concluso l’assessore – abbiamo sostenuto la produzione di opere cinematografiche in Lombardia, ora supportiamo la fase iniziale dei progetti, quella per molti aspetti più critica e delicata, a partire dalla fase di scrittura della sceneggiatura, con l’obiettivo di dare impulso a un nuovo protagonismo lombardo anche nell’ambito di un settore rilevante come quello del cinema e dell’audiovisivo”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Sala “Milano negli ultimi 20 anni è migliorata, è sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. È l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

“A Milano possono esserci state operazioni immobiliari non corrette, ma che nella stragrande maggioranza quelle che sono state fatte hanno un senso. Anzi le rivendico – ha aggiunto – È inutile che mi nasconda dietro un dito, è inutile che dica non me ne sono accorto. Secondo me Milano è meglio di anni fa. Alcuni errori ci possono stare. Ma se il tema è stare fermi per non sbagliare e lasciare la realtà come sono… vabbè non credo sia il motivo per cui i milanesi mi hanno eletto. Però lungi da me dire: ‘No, non non è colpa mia’. Se ci sono errori la colpa è mia, poi vediamo la forma della colpa”.

Sul futuro dello Stadio di San Siro, “vedremo a settembre cosa succede. Noi dobbiamo passare dal consiglio comunale perché le transazioni che riguardano delle proprietà pubbliche vanno approvate nel consiglio comunale. Prima abbiamo pensato a una cessione in affitto, poi abbiamo provato la via della ristrutturazione e adesso siamo alla vendita. Anche per dignità personale io voglio portare avanti questa iniziativa, ma deve essere approvata dal consiglio. Dal mio punto di vista io voglio avere la coscienza a posto e fare il mio lavoro fino alla fine, poi vedremo se la politica seguirà questa via. Quello che io noto, essendo una persona che ha sempre molto viaggiato per il mondo, è che le grandi città normalmente hanno stadi nuovi mentre San Siro non lo è”. 

“Ho saputo di essere indagato alle 10 di sera da una telefonata del direttore del Corriere della Sera che mi ha detto: ‘domani scriviamo questa cosa’ – ha proseguito il primo cittadino di Milano – È evidente che qualcuno l’aveva detto ai giornalisti e questo è qualcosa che a mio avviso in un paese democratico non va assolutamente bene, però vedo che lo si accetta”. 

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“Il Gip ha negato che io abbia fatto induzione, quindi pressione per far approvare delle cose. Rimane un’accusa: aver firmato la nomina della Commissione del Paesaggio. Vi dico come funziona: fai un bando pubblico e una commissione del comune con dirigenti del comune sceglie in base a una valutazione tecnica i componenti di questa commissione e il sindaco firma. Ma cosa pensiamo? Che il sindaco nel momento in cui qualcuno ha fatto questo lavoro si mette lì e fa un’analisi sua uno per uno dei componenti? Io ho firmato rispetto a una proposta che viene fatta da una commissione che ci ha lavorato dai mesi”, ha concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Caso Almasri, Meloni “Archiviata la mia sola posizione, tesi assurda”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano. Nel decreto si sostiene che io “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”: e in tal modo non avrei rafforzato “il programma criminoso”. Si sostiene pertanto che due autorevoli Ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. E’ una tesi palesemente assurda”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo Governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. E’ quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro”, evidenzia Meloni. “Nel merito ribadisco la correttezza dell’operato dell’intero Esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani – conclude la premier -. L’ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”.
Il Presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera Devis Dori rende noto che “al momento, non è pervenuta nessuna carta del dossier Almasri dal Tribunale dei Ministri”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Media israeliani, Netanyahu è pronto a occupare Gaza

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ROMA (ITALPRESS) – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è pronto a espandere l’operazione militare nella Striscia di Gaza, nonostante le divergenze con i vertici militari. Lo riportano i media israeliani, citando funzionari nella cerchia di Netanyahu. “Il dado è tratto, puntiamo all’occupazione totale della Striscia di Gaza”, ha affermato. I funzionari hanno aggiunto che “ci saranno attività anche nelle aree in cui sono tenuti gli ostaggi. Se questo non dovesse andare a genio al capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf) – Eyal Zamir -, può dimettersi”. Le Idf controllano attualmente circa il 75% della Striscia di Gaza, ma secondo il nuovo piano, i militari dovrebbero occupare anche il territorio rimanente, portando l’intera enclave sotto il controllo israeliano. Non è chiaro cosa significherebbe una tale mossa per i milioni di civili e gruppi umanitari della Strip che operano nell’enclave, evidenziano i media.
I vertici delle Idf hanno manifestato la loro contrarietà all’occupazione dell’intera Striscia, anche perchè potrebbero volerci anni per ripulire tutte le infrastrutture di Hamas.
Inoltre, l’espansione dell’operazione potrebbe anche mettere gli ostaggi in pericolo di essere giustiziati se le truppe si avvicinassero a dove sono detenuti.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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