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Economia

Assemblea Confcommercio, Sangalli “Meno tasse a chi crea ricchezza”

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ROMA (ITALPRESS) – Dazi, fisco, terziario di mercato, ma anche lavoro, Europa e crescita sono solo alcuni dei temi al centro dell’Assemblea 2025 di Confcommercio che quest’anno festeggia 80 anni di storia. Imprese del terziario che rappresentano “uno dei motori dell’economia nazionale”, come afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che in un videomessaggio parla di una storia nazionale perchè “Confcommercio ha vissuto le profonde trasformazioni della società italiana e ha accompagnato l’Italia sia negli anni del boom economico del Dopoguerra sia nei momenti più complicati. E ha interpretato questo ruolo guardando sempre al futuro, riuscendo ad anticipare i cambiamenti e a trasformare le crisi in opportunità”. La premier ricorda che le imprese del terziario di mercato contribuiscono per circa la metà del PIL e dell’occupazione. “Siete uno dei motori dell’economia nazionale, ed è solo grazie al vostro dinamismo e alla vostra capacità di intraprendere che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi. L’economia sta sostanzialmente dimostrando la sua solidità e la sua resilienza, anche e soprattutto sul fronte dell’occupazione. Dati che ci rendono orgogliosi, sicuri della strategia che abbiamo messo in campo, ma che non sono merito del Governo. Sono merito vostro, delle imprese e dei lavoratori di questa Nazione. Il Governo si è limitato a fare la parte che gli spetta, cioè creare le condizioni migliori per la crescita e la competitività. Abbiamo approvato quella riforma fiscale che era attesa da cinquant’anni, e ne stiamo dando rapidamente attuazione. Con l’obiettivo di abbassare le tasse a tutti e di costruire un rapporto più giusto ed equilibrato tra Stato e contribuente. Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti, lavoratori per troppo tempo disprezzati e considerati a torto figli di un Dio minore. Questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un’attenzione particolare al ceto medio. Sono i nostri obiettivi, e so che sono anche i vostri obiettivi”, conclude Meloni.
E’ proprio sulla questione fisco e terziario che si concentra in particolar modo l’intervento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “La finanza pubblica resta un problema strutturale per il nostro Paese a causa dell’elevato debito pubblico. La nostra richiesta alle istituzioni è chiara: serve dare impulso alla crescita e serve continuità nella gestione responsabile della finanza pubblica. A questo si lega l’intenzione manifestata dal nostro Governo di richiedere alla Commissione europea maggiore flessibilità per la revisione del PNRR, per l’utilizzo dei fondi della politica di coesione e di quelli del Piano sociale per il clima. Servono, però, azioni ben calibrate, che mettano al centro il terziario di mercato: perchè le nostre imprese, negli ultimi 30 anni, hanno creato 3,8 milioni di occupati. Le nostre imprese hanno creato tutta la nuova occupazione del Paese. E allora, tutte le politiche – da Transizione 5.0 a Impresa 4.0, dai contratti di sviluppo al Programma nazionale per giovani – tutto dovrebbe essere a misura di terziario di mercato”, prosegue Sangalli che, sul versante del fisco, sottolinea come “occorrono politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonchè un’equilibrata tassazione dell’economia digitale. Tutto questo sarà in grado di sostenere la stessa riforma dell’IRPEF. C’è la necessità, infatti, di ridurre le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione. C’è la necessità di rendere strutturali la maggiorazione del costo del lavoro ai fini IRPEF ed IRES, nonchè la cosiddetta ‘IRES premialè per le imprese che investono in innovazione e creano nuova occupazione. Un analogo meccanismo – prosegue – andrebbe previsto ai fini IRPEF per gli imprenditori individuali e le società di persone. Bisogna, poi, avanzare nel processo di superamento dell’IRAP”, aggiunge.
Inevitabile poi un passaggio sui dazi e Ue. “L’economia globale è stata caratterizzata da un marcato aumento dell’incertezza. Incertezza che ha inciso profondamente sulla stabilità finanziaria, sulle attività e sulle aspettative delle imprese. Incertezza dovuta ai tragici conflitti internazionali. Incertezza determinata dal ritorno della politica dei dazi. Un mondo con più dazi è un mondo peggiore. Insomma, la de-globalizzazione non è, e non può essere, la risposta. Non ci si può rassegnare alla ‘chiusurà: capitale, lavoro, merci e servizi devono muoversi liberamente. Per l’Europa è tempo di scelte condivise – avverte -. Condivise anche con politiche nazionali. Ne va della stessa competitività delle nostre imprese. Ne va del migliore funzionamento del mercato interno europeo, a partire dalla riforma del mercato elettrico, con prezzi ancora troppo legati alle fonti fossili. E sull’energia dobbiamo puntare su idrogeno sostenibile, nucleare avanzato, rinnovabili ed efficienza delle reti. Non è più il tempo delle scelte ideologiche, servono scelte utili e realmente sostenibili”.
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, inoltre, ci sarà una crescita del PIL pari a +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026, in assenza di nuovi shock su dazi o energia. Nonostante il clima globale, infatti, i fondamentali dell’economia italiana sono buoni, almeno nel breve periodo. Ma, nonostante l’occupazione ai massimi, è però difficile reperire manodopera qualificata nel terziario di mercato. Nel 2025, i settori del commercio, della ristorazione e dell’alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori. Un dato in crescita rispetto al 2024 (+4%) che rappresenta una vera e propria emergenza perchè rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema economico italiano.
Dal palco di Confcommercio anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parla della crescita dell’Italia: “questo è un momento difficile. La guerra circonda nuovamente l’Europa, la Russia continua gli attacchi in Ucraina, il conflitto a Gaza perdura e assistiamo ogni giorno a orrore e devastazione. La violenza è intorno a noi, le divisioni accrescono. La storia è tornata con la violenza del mare in tempesta, sono tornati i conflitti bellici e commerciali, sanzioni e dazi, confini e barriere doganali che spezzano le catene del valore, che minacciano gli approvvigionamenti. In questo mare in tempesta con tutti gli indicatori che rivelano le stime della crescita globale, la ‘nave Italià appare più sicura, stabile, consapevole, responsabile e capace di tenere il mare. Dobbiamo ricominciare dalla difesa comune europea e dalla politica di sicurezza energetica del nostro Continente. L’Italia indica la rotta perchè ha una guida salda, forte e responsabile di Giorgia Meloni, lo ha dimostrando ponendo l’Italia al centro della politica internazionale, l’Italia è tornata ad essere orgogliosa di sè”, conclude Urso.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Economia

L’Eurosistema passa alla fase successiva del progetto sull’euro digitale

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di passare alla fase successiva del progetto sull’euro digitale. Questa decisione fa seguito al riuscito completamento della fase di preparazione, che è stata avviata dall’Eurosistema nel novembre 2023 e ha gettato le basi per l’emissione di un euro digitale. La decisione del Consiglio direttivo è in linea con la richiesta dei leader europei di accelerare i progressi sull’euro digitale, come dichiarato di recente al Vertice euro di ottobre 2025. Un euro digitale preserverà la libertà di scelta e la privacy dei cittadini europei e proteggerà la sovranità monetaria e la sicurezza economica dell’Europa. Promuoverà l’innovazione nei pagamenti e contribuirà a rendere i pagamenti competitivi, resilienti e inclusivi in Europa.

L’Eurosistema realizzerà i preparativi in maniera flessibile, in linea con l’invito a esso rivolto dai leader dell’area dell’euro a predisporre un’eventuale emissione dell’euro digitale prima possibile, ancorché l’iter legislativo non sia stato ancora completato. Nell’ipotesi che i colegislatori europei adottino il regolamento relativo all’istituzione dell’euro digitale nel corso del 2026, l’esercizio pilota e le operazioni iniziali potrebbero essere condotti a partire dalla metà del 2027. Tutto l’Eurosistema dovrebbe quindi essere pronto a un’eventuale prima emissione dell’euro digitale nel 2029.

“L’euro, la nostra moneta comune, è un segno di fiducia dell’unità europea”, ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde. “Lavoriamo per rendere la sua forma più tangibile – il contante in euro – pronta per il futuro, riprogettando e modernizzando le nostre banconote e preparandoci all’emissione del contante digitale”, ha aggiunto.

“Non si tratta soltanto di un progetto tecnico, ma di uno sforzo collettivo per adeguare il sistema monetario europeo alle esigenze future”, ha dichiarato Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Bce e presidente della task force ad alto livello per un euro digitale. “Un euro digitale assicurerà che i cittadini godano dei vantaggi del contante anche nell’era digitale. Rafforzerà così la resilienza del panorama europeo dei pagamenti, ridurrà i costi per i commercianti e creerà una piattaforma in cui le imprese private possano innovare, espandersi e competere”, ha aggiunto.

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Il costo finale di un euro digitale, sia per il suo sviluppo che per il suo funzionamento, dipenderà dalla sua configurazione definitiva, compresi le componenti e i servizi connessi che devono essere sviluppati. A seguito del lavoro svolto nella fase preparatoria, i costi totali di sviluppo, per le componenti messe a punto esternamente e internamente, sono stimati a circa 1,3 miliardi fino alla prima emissione, attualmente attesa per il 2029. Successivamente i costi operativi si collocherebbero intorno a 320 milioni l’anno a partire dal 2029.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Dario Crisci nominato nuovo Amministratore Delegato di Logista Italia

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Logista Italia S.p.A. riunitosi il 29 ottobre 2025 sotto la Presidenza di Íñigo Meirás Amusco, ha nominato Dario Crisci nuovo Amministratore Delegato della Società.

Dario Crisci lascia il precedente incarico di General Manager che ricopriva, a Madrid, in Logista Retail S.A.U. (Sociedad Anónima Unipersonal).

– Foto ufficio stampa Logista –
(ITALPRESS).

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Allianz propone una “patente di guida” europea per i sistemi autonomi

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MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – La promessa della mobilità autonoma non è solo un salto tecnologico: rappresenta una trasformazione in termini di sicurezza, comfort e accessibilità già in corso con i veicoli di Livello 3 sulle strade europee e il sistema di Livello 4 che vengono collaudati in ambienti reali. Al 13° Allianz Motor Day nel 2025, ospitato all’Allianz Center for Technology (AZT) di Ismaning in Baviera, Allianz segnala i significativi miglioramenti in termini di sicurezza dei veicoli autonomi e chiede standard di collaudo a livello europeo per garantire la loro sicura integrazione sulle strade europee, includendo i temi sulla sicurezza dei veicoli, la responsabilità, l’uso dei dati di bordo dei veicoli a guida autonoma (AV) e una mobilità più inclusiva. Il Gruppo assicura già aree di collaudo in diversi Paesi, tra cui in Germania, Norvegia e Singapore.

La ricerca dell’Allianz Center for Technology (AZT) e l’analisi dei sinistri proprietari indicano un calo significativo della frequenza delle richieste di risarcimento per responsabilità civile automobilistica grazie ai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) attualmente disponibili su alcuni modelli. Sebbene questi sistemi dimostrino già un potenziale notevole, i consumatori di tutta Europa considerano la tecnologia di guida automatizzata ancora relativamente poco collaudata, ma si aspettano importanti miglioramenti in termini di sicurezza e comfort. Questi risultati, pubblicati nel Report Allianz Hands off – The Safety Promise of Autonomous Mobility, evidenziano l’effetto trasformativo dei sistemi automatizzati sulla sicurezza stradale e sulle dinamiche assicurative.

“La domanda non è più se arriverà la mobilità autonoma, ma quanto rapida, quanto sicura e quanto equa sarà. Ogni progresso tecnologico deve tradursi in meno collisioni, meno vittime e maggiore indipendenza per milioni di persone. In Allianz, riteniamo che la guida autonoma sia una responsabilità condivisa per sviluppare una mobilità più sicura e inclusiva. Insieme all’Allianz Center for Technology, ai costruttori e alle autorità di regolamentazione, modelleremo gli standard di sicurezza e promuoveremo soluzioni assicurative innovative. Il futuro della mobilità sarà autonomo, ma la sicurezza deve sempre rimanere nelle mani dell’uomo”, ha affermato Klaus-Peter Roehler, membro del Board of Management di Allianz SE, con responsabilità per Insurance German Speaking Countries, Central Europe, Global Property & Casualty.

In qualità di leader nell’innovazione della mobilità incentrata sulla sicurezza, Allianz propone una “patente di guida” europea per i sistemi autonomi: i veicoli a guida autonoma dovranno essere approvati per poter utilizzare le strade europee in futuro. Secondo Allianz, il processo di certificazione non è ancora disciplinato in misura esaustiva dalle disposizioni del regolamento UE. Pertanto, la compagnia assicurativa propone una combinazione di simulazioni di guida digitali, un collaudo pratico in identiche condizioni predefinite (per esempio, nelle frenate o nelle manovre di emergenza) e un collaudo in condizioni reali in vari contesti di guida (per esempio, di notte o in autostrada). Per chiarire gli incidenti e imparare dagli ‘incidenti mancati’, Allianz sostiene la creazione di un database a livello europeo gestito congiuntamente da produttori, regolatori e assicuratori. “Chiediamo una modalità di collaudo uniforme a livello europeo per i veicoli autonomi al fine di garantire una verifica affidabile dei necessari standard di sicurezza in tutta l’UE. Chiamiamola ‘patente di guida’ per veicoli autonomi. Proprio come gli esseri umani devono dimostrare di poter condurre un veicolo in sicurezza, i veicoli autonomi devono dimostrare di potersi muovere e procedere in sicurezza in tutte le situazioni di guida. L’accesso aperto ai dati dei veicoli relativi agli incidenti e alla sicurezza è essenziale per assicurare la corretta attribuzione della responsabilità e mantenere la fiducia del pubblico”, ha affermato Roehler.

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L’Allianz Center for Technology (AZT) ha esaminato le prestazioni di sicurezza della guida autonoma e prevede che l’automazione ridurrà drasticamente gli incidenti causati da errori umani, come affaticamento, distrazione o errori di valutazione. L’AZT prevede un calo del 20% degli incidenti stradali in Europa entro il 2035, che arriverà a oltre il 50% dal 2060 in poi, utilizzando il 2023 come anno di riferimento, man mano che aumenterà la quota di veicoli convenzionali (Livelli 1 e 2) e automatizzati (Livelli 3 e 4). Questa prospettiva incorpora la futura penetrazione sul mercato dei sistemi operativi attivi, pur in scenari conservativi e prudenti, e l’impatto del traffico misto con veicoli senza sistemi autonomi, anzichè il solo potenziale tecnico. Si basa sullo sviluppo di modelli interni e sui dati dell’Associazione Nazionale delle Assicurazioni Tedesche GDV. Già nelle auto attualmente in circolazione, gli ADAS con frenata di emergenza automatizzata (AEB) evidenziano questo elevato potenziale di sicurezza. Un’analisi svolta da Allianz su 20.000 richieste di risarcimento per responsabilità civile automobilistica, ha dimostrato che le collisioni nella parte posteriore, in condizioni di traffico scorrevole, sono diminuite in media del 30% quando AEB è stato installato come standard. I sistemi più avanzati hanno ridotto del 66% gli incidenti in retromarcia nei casi di parcheggio.

“Il messaggio è chiaro: quando si adottano come dotazione standard degli efficaci sistemi avanzati di assistenza alla guida, i miglioramenti per la sicurezza sono immediati e significativi. Nei casi in cui l’adozione è parziale o lasciata a pacchetti opzionali, i benefici rimangono modesti. Per Allianz, questo evidenzia l’importanza di un’implementazione ampia e standardizzata dei sistemi di assistenza alla guida come requisito di legge”, ha affermato Christian Sahr, Responsabile dell’Allianz Center for Technology (AZT). Seppur ci si aspettino meno incidenti, il costo di ciascun sinistro aumenterà man mano che i veicoli a guida autonoma diventeranno più complessi dal punto di vista tecnologico. La minore frequenza dei sinistri è compensata da un aumento delle spese di riparazione, principalmente dovuto al costo dei sensori e all’aumento dei prezzi di componenti e manodopera. Le richieste di risarcimento per danni da grandine o furto potrebbero aumentare, e anche nuove forme di rischio, dai malfunzionamenti del software agli attacchi informatici, richiederanno nuove tipologie di copertura.

I veicoli a guida autonoma trasformeranno anche il modo in cui valutiamo e determiniamo il prezzo del rischio. Sebbene la classificazione tradizionale dei veicoli, basata sulla frequenza storica dei sinistri, rimanga rilevante, la loro importanza diminuirà gradualmente poiché daremo maggior importanza alle prestazioni di sicurezza del sistema di assistenza alla guida. Stiamo sviluppando i nostri modelli di determinazione dei prezzi per integrare le classificazioni dei tipi esistenti con un modello di punteggio di sicurezza, che rifletta il modo in cui sia il veicolo che i suoi sistemi contribuiscono al rischio complessivo. Ciò garantirà un approccio più accurato e lungimirante alla determinazione dei premi. In un momento in cui i consumatori devono affrontare l’aumento dei costi della vita, la guida autonoma può offrire sia la sicurezza che l’accessibilità economica dell’assicurazione automobilistica”, ha affermato Roehler.

Per valutare la fiducia e l’accettazione dei veicoli a guida autonoma, Allianz ha condotto un sondaggio rappresentativo tra i consumatori in sette Paesi europei: Italia, Austria, Germania, Francia Svizzera, Repubblica Ceca e Regno Unito. I risultati dimostrano un’ampia fiducia nei miglioramenti della sicurezza, ma evidenziano anche incertezza per quanto riguarda la maturità tecnologica. Oltre metà degli intervistati (56%) si aspetta che i veicoli a guida autonoma siano più sicuri o almeno altrettanto sicuri dei veicoli a guida umana. I consumatori apprezzano anche i potenziali miglioramenti del comfort, come l’utilizzo del tempo di viaggio per altre attività (50% degli intervistati), nonché una maggiore mobilità per se stessi (40%), per le persone con disabilità e per gli anziani (65%). Allo stesso tempo, permangono delle preoccupazioni: il 69% teme l’affidabilità dei sistemi in situazioni impreviste, il 72% considera la tecnologia ancora “troppo nuova e non collaudata”. Il 64% si sentirebbe a proprio agio nei veicoli a guida autonoma solo se potesse riprendere il controllo in qualsiasi momento. Il confronto europeo mostra che gli italiani hanno il più alto livello di fiducia nella sicurezza dei veicoli a guida autonoma (65%), mentre i più critici sono gli intervistati nel Regno Unito (44%).

I tedeschi si collocano nella media, al 57%. “È chiaro è che in tutta Europa la fiducia si basa meno sulla perfezione e più sulla prova. Le persone non vogliono solo che i veicoli autonomi offrano una sicurezza pari o maggiore alla guida umana, ma chiedono anche che sia supportata da dati trasparenti, una supervisione rigorosa e una chiara assunzione di responsabilità”, ha sottolineato Roehler.

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Marcello Maria Zacchetti, Responsabile Motor di Allianz S.p.A. ha dichiarato: “Pur essendo l’Italia ancora in una fase iniziale della transizione dall’adozione diffusa di tecnologie di guida assistita verso sistemi più avanzati, rileviamo con interesse che gli italiani esprimono un livello di fiducia alto nella percezione di sicurezza dei veicoli a guida autonoma, così come si desume dal Report. Si prevede infatti una crescita futura di questo mercato, in un contesto in cui il settore delle assicurazioni auto crescerà solo moderatamente: ciò genererà un’opportunità per gli assicuratori, la cui sfida principale sarà identificare i termini, le modalità e i tempi adeguati per investire e focalizzarsi opportunamente su questo segmento in evoluzione. Questa tendenza ben si coniuga con la continua ricerca e sviluppo di Allianz per fornire servizi proattivi e innovativi, migliorando la sicurezza e l’assistenza ai propri assicurati, oltre alla possibilità di identificare prodotti assicurativi sempre più rispondenti alle necessità dei clienti’.

Quando la responsabilità della guida passa dagli esseri umani ai veicoli autonomi, stabilire la responsabilità dopo un incidente diventa più complesso. La questione è se la guida autonoma richieda un nuovo sistema di responsabilità o se l’assicurazione auto tradizionale possa essere alla fine sostituita dalla responsabilità di prodotto per il costruttore/operatore. Nel traffico misto, dove coesistono sia veicoli autonomi che a guida umana, la responsabilità può coinvolgere più parti, tra cui i proprietari di veicoli, i costruttori, gli sviluppatori di software e i supervisori remoti. “La posizione di Allianz è chiara: la protezione delle persone danneggiate in incidenti stradali deve rimanere un elemento centrale per l’assicurazione dei veicoli a guida autonoma. La responsabilità deve rimanere a carico del proprietario del veicolo, indipendentemente dal fatto che un conducente umano o una macchina abbiano il controllo. E gli assicuratori automobilistici devono rimanere il primo punto di contatto. Ci impegniamo a sostenere le persone danneggiate attraverso un’assicurazione di responsabilità oggettiva continuativa, affinché non siano lasciate sole a gestire complesse controversie di responsabilità e che ricevano dal loro assicuratore un risarcimento danni in modo rapido e semplice”, ha sottolineato Roehler.

– Foto ufficio stampa Allianz –

(ITALPRESS).

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