Politica
Usa, Tajani “Pronti a rimpatriare gli immigrati italiani irregolari, Guantanamo non serve”
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3 settimane fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Per ora si tratta di un articolo del ‘Washington Post’, non c’è nessun annuncio ufficiale, dalle prime informazioni del dipartimento sulla sicurezza ci dicono che Guantanamo verrebbe utilizzata per i clandestini di Stati che non accettano i rimpatri: l’Italia invece è disposta a riprendere gli irregolari, nel pieno rispetto dei loro diritti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Rtl 102.5. “Non dovrebbero esserci possibilità per gli italiani di essere portati a Guantanamo – ha aggiunto -. Domani avrò una telefonata con il segretario di Stato americano Rubio, comunque mi pare sia una situazione da non drammatizzare perchè gli irregolari italiani verrebbero presi in Italia, l’Italia è disposta a prendere gli irregolari, per quanto ci riguarda non credo ci siano italiani che saranno portati in Guantanamo”.
Ci sarebbero infatti anche italiani tra le migliaia di stranieri presenti in modo potenzialmente illegale negli Stati Uniti che verranno deportati dall’amministrazione Trump nel carcere di Guantanamo, a Cuba. Lo riporta il Washington Post, citando funzionari Usa a conoscenza della questione. Centinaia anche i cittadini di altri Paesi europei coinvolti.
Sul conflitto a Gaza: “La situazione continua ad essere inaccettabile, Israele continua a non accettare gli appelli su una fine dei bombardamenti, abbiamo detto basta, ha vinto contro Hamas, basta bombardare la popolazione civile, è inaccettabile, e Hamas, causa della guerra, deve liberare tutti gli ostaggi e smetterla di farsi scudo con la popolazione civile palestinese. Tutti stiamo lavorando per arrivare ad un cessate il fuoco, ma la situazione è veramente difficile – ha aggiunto – noi sosteniamo tutte le proposte, anche per la ricostruzione di Gaza, siamo anche disponibili ad inviare truppe italiane per una missione di pace per ricostruire lo Stato palestinese, qualora dovrebbe esserci una missione di pace per riunificare la Palestina, in vista della nascita di uno Stato palestinese”.
“Io sono sempre pronto a discutere, però ritengo che due mandati, per i presidenti di Regione, siano sufficienti. Non è una questione di volontà popolare, ma troppo tempo seduto su una poltrona può portare a rischi di autoritarismo e incrostazioni di potere”, ha aggiunto sul limite di mandati per i governatori: “Il problema non è che si fanno delle leggi per Zaia, noi facciamo le leggi per un principio – ha aggiunto -. Un presidente della Regione ha più potere nel suo territorio rispetto a quanto potere ha un presidente del consiglio sul territorio nazionale”.
Sullo scontro con la Lega sulla cittadinanza: “Noi abbiamo presentato una proposta di legge sullo ius italiae, che punta a regolare, nel modo migliore possibile, la concessione della cittadinanza, che è una cosa seria e non deve essere regalata a nessuno. Il governo ha già trasformato in norma la seconda parte della proposta, la cittadinanza italiana è una cosa seria, anche per chi è migrante regolare nel nostro paese, noi non siamo lassisti, anzi vogliamo che la cittadinanza venga concessa dopo 10 anni di frequentazione a scuola con profitto. Oggi dopo 10 anni puoi chiedere la cittadinanza italiana anche se sei stato solo ai giardinetti – ha aggiunto -. La nostra non è una proposta lassista, ma una proposta che punta ad avere dei cittadini italiani nuovi, che sanno la storia, conoscono la Costituzione e parlano perfettamente italiano, sono persone integrate e vogliono sentirsi italiani”.
Il ministro Tajani ha ricordato che “è l’esatto contrario di quello che vuole fare la sinistra, che punta a concedere la cittadinanza solo dopo 5 anni, una cosa impossibile. La cittadinanza deve essere concessa a chi si sente italiano e non soltanto a chi vive in Italia, credo che la Lega non ha ben studiato quello che proponiamo, siamo pronti al confronto, al punto 6 del programma del centrodestra c’è questo tema”.
Infine, sui temi fiscali: “Non sono contrario alla rottamazione ma credo che sia prioritario, per aiutare il ceto medio, il taglio dell’Irpef. Il provvedimento deve essere strutturale non occasionale, ridurre le tasse significa consentire ai cittadini di aumentare i consumi quindi aumenterebbe la produzione industriale”, ha concluso.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Meloni “Sicurezza sul lavoro priorità del Governo”
Pubblicato
17 ore fa-
3 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro è una priorità dell’azione di questo Governo. A testimoniarlo sono i tanti provvedimenti che abbiamo adottato fin dal nostro insediamento e che hanno interessato i diversi ambiti che ruotano attorno a questa materia”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio alla presentazione della Relazione Annuale dell’Inail.
“Abbiamo introdotto la cosiddetta patente a crediti, obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili. Abbiamo disposto l’assunzione di nuovo personale ispettivo per incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni e dei controlli e abbiamo stanziato risorse importanti per premiare le imprese che investono in prevenzione – aggiunge Meloni -. Ma siamo intervenuti anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali, reintroducendo ad esempio il reato di somministrazione illecita di lavoro, fattispecie che era stata depenalizzata in passato ma che risulta essere la più in crescita nel tempo, spesso dissimulata da contratti di appalto e distacchi fittizi. E stiamo contrastando con forza e determinazione il caporalato, perchè lo sfruttamento del lavoro è un crimine odioso che una Nazione civile e degna di questo nome non potrà mai accettare”.
“Siamo consapevoli, però, che il cammino che abbiamo davanti è un cammino ancora lungo, perchè ogni vita spezzata e ogni infortunio sul posto di lavoro rappresentano una sconfitta per ciascuno di noi. Aveva ragione Papa Francesco quando diceva che “la sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi” – sottolinea il premier -. Ecco perchè il Governo, insieme all’INAIL, ha deciso di fare un passo avanti in questo percorso e ha reperito altri 650 milioni di euro da investire in misure concrete, in particolare sul fronte della diffusione della cultura della prevenzione. Risorse che si aggiungono ai 600 milioni già disponibili per i bandi ISI e che portano la somma complessiva disponibile per il 2025 ad oltre un miliardo e 200 milioni di euro. Il Ministro Calderone sta coordinando il confronto con le parti sociali e sta lavorando, insieme all’INAIL, per definire tecnicamente i provvedimenti e impiegare al meglio le risorse che abbiamo liberato. Alcuni di questi provvedimenti sono già noti, dal potenziamento del sistema del bonus-malus per le aziende virtuose all’estensione della copertura assicurativa nelle scuole, ma il nostro scopo è quello di dare vita – anche grazie al dialogo proficuo con le organizzazioni sindacali e con chi ogni giorno si occupa di questi temi – ad un Piano straordinario di interventi per la salute e la sicurezza sul lavoro, che sia in grado di rafforzare la nostra azione comune e di renderla ancora più incisiva”.
“Possiamo contare, in questo percorso, sul contributo decisivo garantito dall’INAIL, dalle sue professionalità e dalle sue competenze. L’Istituto è uno dei fiori all’occhiello del nostro welfare, e noi siamo convinti che il suo contributo possa essere e sia determinante per diffondere la cultura della prevenzione, innovare l’impianto normativo e renderlo al passo coi cambiamenti del mondo del lavoro, migliorare le prestazioni sociosanitarie e valorizzare la ricerca – conclude Meloni -. La sicurezza sul lavoro non è mai un costo, magari superfluo o che può essere tagliato. E’ un diritto di ogni lavoratore, un valore, un dovere che le Istituzioni devono promuovere giorno dopo giorno. E il Governo farà sempre la propria parte in questa sfida, perchè è su temi e priorità come queste che si misura la civiltà di una Nazione e quanto un popolo ha a cuore il proprio presente e il proprio futuro”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Difesa, Tajani “Non ci saranno tagli a istruzione e sanità”
Pubblicato
21 ore fa-
3 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “A 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e 35 della Guerra Fredda, non possiamo più limitarci a essere protetti dagli Stati Uniti. L’Europa deve assumersi le proprie responsabilità e compiere un salto di qualità per realizzare il pilastro europeo della NATO e in prospettiva una difesa europea integrata. Per questo all’Aja è stato assunto un nuovo impegno in materia di spesa, più ambizioso rispetto al 2%: il nuovo obiettivo del 5% del PIL è un passo coraggioso e necessario per proteggere la nostra libertà e i nostri valori e per garantire maggiore sicurezza ai nostri cittadini”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’informativa davanti alle Commissioni riunite di Esteri e Difesa della Camera e del Senato.
“Voglio ricordare a chi parla di svolte militaristiche o belliciste che investire in sicurezza è un concetto molto più ampio che acquistare bombe o carri armati – ha sottolineato -. Significa innanzitutto rafforzare il nostro impegno per la pace, un impegno che vede i nostri militari in prima linea in Libano, Kosovo, passando per la Palestina e il Golfo”.
Secondo il ministro “investire in sicurezza, significa anche investire nel nostro sistema imprenditoriale, garantire più servizi ai cittadini, rafforzare le nostre infrastrutture cibernetiche, portuali, aeroportuali, ferroviarie e autostradali, potenziare la capacità di gestire emergenze sanitarie e calamità naturali, rafforzare il contrasto a terrorismo e traffici illeciti”.
“Il raggiungimento dell’obiettivo del 5% sarà comunque graduale e compatibile con i vincoli di bilancio. Nessun euro verrà sottratto alla sanità, all’istruzione o alla spesa sociale. Nessun euro verrà tolto ai fondi di coesione – ha spiegato Tajani -. Abbiamo voluto che l’orizzonte temporale fosse esteso al 2035 perchè sarebbe stato irrealistico e deleterio per la credibilità alleata fissare una scadenza anticipata: così potremo aumentare la spesa gradualmente senza compromettere la sostenibilità dei conti pubblici e senza mettere in moto dinamiche inflattive – ha aggiunto – Non viene imposta nessun traiettoria rigida di crescita della spesa: spetterà a governi stabilire le tappe per raggiungere l’obiettivo”.
“Il primo e più importante risultato del vertice NATO è stato il rafforzamento dell’unità politica transatlantica: l’impegno di ciascun alleato verso la difesa collettiva sancita dall’articolo 5 del trattato di Washington. In un contesto di minacce crescenti, i leader dei paesi alleati erano chiamati a trasmettere un messaggio forte e inequivocabile di unità e così è stato. La NATO è e resterà il fondamento della nostra sicurezza comune”, ha sottolineato il vicepremier.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Ministero della Cultura, si dimette il direttore generale per il Cinema e l’Audiovisivo
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21 ore fa-
3 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si è dimesso Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura. In una nota il ministro Alessandro Giuli, prende atto delle dimissioni di Borrelli, “lo ringrazia e gli conferma la propria stima per il lavoro svolto fin qui”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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