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Politica

Conflitto Israele-Iran, Tajani sente i ministri degli Esteri di Qatar e Iraq

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ROMA (ITALPRESS) – Nell’ambito dei contatti telefonici con i partner Ue e regionali, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e con il vice primo ministro e ministro degli Esteri dell‘Iraq, Fuad Hussein.

Secondo una nota della Farnesina, i colloqui hanno ha permesso di fare il punto sulle operazioni militari tra Iran e Israele. Tajani ha espresso la preoccupazione del governo italiano per il rischio di escalation nella regione e sottolineato l’importanza della ripresa dei negoziati sul nucleare. Il ministro ha sollevato anche il tema degli effetti economici per tutta la regione delle operazioni militari. Il responsabile della Farnesina, incaricato di seguire anche il Commercio internazionale, ha ricordato agli interlocutori che il 40% del Pil italiano deriva dall’export.

Il premier del Qatar ha condiviso informazioni sulla pericolosità degli scontri militari per il suo paese e ad esempio anche per i circa 10.000 tecnici internazionali impegnati sulle piattaforme petrolifere off-shore dell’emirato, e ha condiviso l’impostazione del governo italiano che sta lavorando per una de-escalation e un ritorno a una fase di confronto diplomatico.

Nel colloquio col ministro iracheno, Tajani ha ricevuto informazioni sulla agibilità momentanea dei punti di imbarco del petrolio iracheno, che passa tutto attraverso lo stretto di Hormuz. Il titolare della Farnesina ha espresso apprezzamento per la posizione di moderazione esercitata dall’Iraq – ove sono presenti circa 500 militari italiani e circa 500 tra iscritti Aire e presenze stabili – auspicando un intervento da parte delle Autorità irachene verso Teheran per favorire una ripresa dei negoziati.

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RIUNIONE ALLA FARNESINA TRA TAJANI E AMBASCIATORI COINVOLTI

É in corso dall’Unitß di Crisi della Farnesina una riunione del ministro degli Esteri Antonio Tajani con gli ambasciatori italiani presso i Paesi interessati alle dinamiche prodotte dagli scontri militari fra Iran e Israele. Secondo quanto riferisce una nota della Farnesina, è stata fatta innanzitutto una valutazione sulla situazione dei cittadini italiani presenti in Israele e Iran: utilizzando i valichi terrestri e in attesa dell’apertura degli aeroporti, le ambasciate e i consolati italiani stanno assistendo i connazionali che vogliono lasciare i due Paesi. Fra i temi affrontati, anche quelli relativi agli aspetti economici del conflitto. Il timore principale è quello di un blocco militare dello stretto di Hormuz, attraverso cui passa il 30% circa del petrolio trasferito a livello globale, per 20 milioni di barili al giorno. Altro timore è quello che una escalation del conflitto possa coinvolgere gli stati del Golfo dirimpettai dell’Iran, potenziali obiettivi di azioni militari.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Parma, cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia. Il Pd: “Meloni condanni senza esitazione”

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PARMA (ITALPRESS) – Canti fascisti, il “Me ne frego” che invoca “camicia nera trionferà”. Un tricolore che sventola mentre dentro e fuori il locale si celebra il duce Benito Mussolini. Sono i cori che si sono uditi nella sede di Fratelli d’Italia a Parma, in Borgo del Parmigianino, come testimonia un video diffuso su Instagram. Lo riporta il quotidiano la Repubblica.

PD “MELONI CONDANNI, HA GIURATO SULLA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA”

“Questa volta la matrice è chiara: giovani inneggiano al duce in una sede di FdI. Per questo chiediamo alla Premier Meloni di condannare senza esitazione un episodio grave che offende una città e la storia di un paese. Meloni dovrebbe ricordare ai suoi, soprattutto ai più giovani, che governa democraticamente eletta perché qualcuno combatté il fascismo anche a costo della vita. E dovrebbe ricordare ai suoi giovani, di cui va tanto fiera, che la Costituzione su cui ha giurato è nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazifascismo”. Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, Capigruppo PD alla Camera dei deputati e al Senato.

-Foto d’archivio IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Separazione delle carriere, arriva il via libera del Senato con 112 voti a favore

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OMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato, con 112 voti a favore, 59 contrari e 9 astenuti ha dato il via libera finale alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. La riforma ottiene così la maggioranza assoluta richiesta dalla Costituzione per le seconde letture dei due rami del Parlamento.

“Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani”. Così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il via libera definitivo del Senato. “Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L’Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un’Italia più giusta è anche un’Italia più forte”, conclude Meloni, che poi in serata ha parlato anche al Tg1: “Penso che la riforma della giustizia rappresenti un’occasione storica di avere una giustizia più efficiente e più giusta”.

“E’ una giornata storica”, quella della giustizia è una riforma al servizio del cittadino. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti nel corso della sua visita presso la base militare italiana in Niger. Tajani ha così commentato il via libera del Senato alla riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati. “E’ una riforma al servizio del cittadino, non contro i magistrati, ha detto Tajani, aggiungendo che saranno comunque i cittadini ad avere l’ultima parola attraverso un referendum. “Saranno i cittadini a decidere se vogliono il cambiamento o se preferiscono restare con la giustizia com’è oggi”, ha concluso.

“Ci sono vittorie che arrivano tardi, forse troppo tardi, ma che restano grandi e decisive. Quella di oggi è la vittoria di mio padre, Silvio Berlusconi. Sono la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione e, purtroppo, anche la sua sofferenza, ad aver reso possibile una giornata che segna un passo avanti importante per la democrazia e per la verità in questo Paese”. Così in una nota Marina Berlusconi, presidente di Fininvest.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Ponte sullo Stretto, Corte dei Conti: “Solo valutazioni giuridiche”. Convocata una riunione di governo a Palazzo Chigi

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ROMA (ITALPRESS) – Alle 10,30 il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini sarà a Palazzo Chigi per partecipare alla riunione convocata dalla Presidente Giorgia Meloni sul Ponte sullo Stretto. Ora Salvini è al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti. L’obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il Vicepremier e Ministro è determinato.

CORTE CONTI, SU DELIBERA CIPESS VALUTATI SOLO PROFILI GIURIDICI

La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera. Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati. Lo si legge in una nota della Corte dei Conti.

SALVINI “CASTA GIUDIZIARIA TENTA ULTIME INVASIONI DI CAMPO”

Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo”. E’ quanto dichiara il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al Corriere della Sera, a proposito della bocciatura del progetto del Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti.

“La scelta sul Ponte non è uno sgarbo alla Lega ma a tutti gli italiani. Lo fanno contro tutti. È un progetto a cui hanno lavorato 21 università italiane. Ventuno. Studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. Un progetto che desta una curiosità enorme a livello globale. È un progetto sostenuto dall’Europa: il commissario di oggi e il suo predecessore sono entrambi assolutamente favorevoli a quest’opera. E ora, vediamo una scelta dal sapore politico e pochissimo tecnico. Pensano di fermare questo progetto? Si sbagliano, e di grosso” spiega il leader della Lega.

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“La mia proposta è quella di tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. E poi lo approverà il Parlamento. Ripeto, qui c’è dentro l’università italiana, c’è dentro l’Italia. Dovrebbero tutti farsi dire di no da un mini sistema di potere?” si chiede Salvini.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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