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Politica

Consulta “Il tetto di 6 mesi di stipendio per i licenziamenti è illegittimo”

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ROMA (ITALPRESS) – Nei casi di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, il “tetto” di sei mensilità imposto all’indennità risarcitoria per i lavoratori è incostituzionale”. Lo ha deciso la Consulta nella sentenza depositata oggi.

Secondo la Corte, l’imposizione di un simile limite massimo, “fisso e insuperabile, a prescindere dalla gravità del vizio del licenziamento”, fa sì che l’ammontare dell’indennità sia circoscritto “entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento del danno sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato, né da assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro”.

La Corte ha espresso anche “l’auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia”, in considerazione del fatto che, nella legislazione europea e in quella nazionale, il criterio del numero dei dipendenti “non costituisce l’esclusivo indice rivelatore della forza economica dell’impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi”.

CONSULTA “SI’ A CONGEDO PATERNITA’ ANCHE PER LA SECONDA MAMMA”

La norma che non riconosce il congedo di paternità obbligatorio a una lavoratrice, genitore intenzionale in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile è costituzionalmente illegittima. È quanto ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza depositata oggi. La questione era stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, che aveva ritenuto discriminatoria la disposizione che consente solo al padre di fruire del congedo di paternità obbligatorio, pari a 10 giorni di astensione dal lavoro retribuiti al 100%, escludendo, quindi, dal beneficio la “seconda madre”, nel caso in cui la coppia di genitori sia formata da due donne riconosciute entrambe, perché iscritte nei registri dello stato civile, come madri dallo Stato italiano.

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La Corte ha ritenuto “manifestamente irragionevole la disparità di trattamento tra coppie genitoriali composte da persone di sesso diverso e coppie composte da due donne riconosciute come genitori di un minore legittimamente attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita svolte all’estero” che, ha osservato la Corte, condividendo un progetto di genitorialità, “hanno assunto, al pari della coppia eterosessuale, la titolarità giuridica di quel fascio di doveri funzionali alle esigenze del minore che l’ordinamento considera inscindibilmente legati all’esercizio della responsabilità genitoriale”. 

L’orientamento sessuale, ha precisato la Consulta, “non incide di per sé sulla idoneità all’assunzione di tale responsabilità” ma “risponde all’interesse del minore, che ha carattere di centralità nell’ordinamento nazionale e sovranazionale, vedersi riconoscere lo stato di figlio della madre biologica, che lo ha partorito, e di quella intenzionale, che abbiano condiviso l’impegno di cura nei suoi confronti”. Per la Corte “viene in rilievo l’esigenza di dedicare un tempo adeguato alla cura del minore, anche attraverso la modulazione di quello da destinare al lavoro, in coerenza con la finalità di favorire l’esercizio dei doveri genitoriali secondo una migliore organizzazione delle esigenze familiari, in un processo di progressiva valorizzazione dell’aspetto funzionale della genitorialità, identico nelle formazioni costituite da coppie omosessuali ed eterosessuali”. Ed è ben possibile, conclude la Corte, identificare nelle coppie omogenitoriali femminili “una figura equiparabile a quella che è la figura paterna all’interno delle coppie eterosessuali, distinguendo tra la madre biologica e quella intenzionale, che ha condiviso l’impegno di cura e responsabilità nei confronti del nuovo nato e vi partecipa attivamente”. 

-Foto IPA Agency-
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Il ddl Femminicidio è legge, la Camera lo approva all’unanimità

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ROMA (ITALPRESS) – Via libera definitivo e unanime della Camera al ddl Femminicidio, che introduce nel codice penale il reato specifico di femminicidio. Il provvedimento diventa legge.

– foto IPA Agency –

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Ucraina, Meloni dopo la riunione dei Volenterosi “Bene il negoziato avviato su impulso degli Usa, servono solide garanzie”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso parte questo pomeriggio a una riunione in video collegamento della Coalizione dei volenterosi, alla quale ha partecipato anche il Segretario di Stato americano Rubio.

Nel corso del suo intervento, il Presidente Meloni ha manifestato “apprezzamento per il processo negoziale avviato a Ginevra su impulso americano e ha sottolineato l’importanza della coesione a sostegno di un percorso finalizzato a una pace giusta e duratura in Ucraina. In tale quadro, è stata anche ribadita la necessità di solide garanzie di sicurezza condivise tra le due sponde dell’Atlantico”. Il Presidente Meloni ha infine espresso “l’auspicio che la Russia possa cogliere questa nuova occasione per contribuire costruttivamente alla pace”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Violenza sulle donne, Mattarella: “Parità significa educazione al linguaggio del rispetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata contro la violenza sulle donne.

“Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.

“Nel 65esimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana – oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno” conclude Mattarella.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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