Cronaca
Fondazione Magna Grecia, all’Onu Rapporto su mafie nell’era digitale
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3 settimane fa-
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Redazione
NEW YORK (ITALPRESS) – Il volto della criminalità organizzata è in continua evoluzione e le mafie contemporanee hanno abbracciato l’era digitale trasformando radicalmente le proprie strategie comunicative e di reclutamento grazie alle piattaforme social, che sono diventate un terreno fertile per la costruzione di un “immaginario mafioso” che non solo normalizza, ma talvolta giunge a glorificare la criminalità, esercitando un’influenza preoccupante soprattutto sulle giovani generazioni. Per questo motivo la Fondazione Magna Grecia ha sentito l’urgenza di proseguire la sua indagine scientifica in questo campo tramite un secondo Studio che, a due anni dal primo, prevede un focus specifico sull’uso di TikTok da parte delle mafie. “Siamo convinti infatti che la ricerca rappresenti uno strumento imprescindibile per comprendere e contrastare un fenomeno che muta con rapidità, adattandosi ai linguaggi e alle tecnologie del nostro tempo”, ha detto il presidente della Fondazione, Nino Foti.
Il Rapporto è stato curato da Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History presso l’Università di Salerno e presentato al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite il 15 ottobre, alla presenza del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, di Antonio Nicaso, esperto di fenomeni criminali e docente alla Queen University del Canada e del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo. Sono intervenuti Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti in Umbria e Saverio Romano, presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione.
Lo Studio è unico nel suo genere perchè sceglie di addentrarsi nei meandri di TikTok, piattaforma che più di tutte ha in sè una grandissima forza virale. Può contare infatti su strumenti tipici dell’industria dell’intrattenimento digitale: musica, coreografie, hashtag, montaggi accattivanti che trasformano la mafia in un prodotto mediatico seducente, accessibile, apparentemente privo di conseguenze. Ma anche per la sua portata quantitativa. Sono stati analizzati quasi 6.300 tra profili utente (1.489), video (1.455), commenti (1.385), emoji (1.053), tracce musicali (695), brand (130) e hashtag (76) ed è stato fatto un raffronto – per la prima volta – con le mafie internazionali.
Un Rapporto quanto mai necessario dunque se si pensa che “oggi la mafia usa il linguaggio di un brand e, al pari di un brand, si fa pubblicità e si vende. E lo fa evocando il potere non tanto e non più con la violenza, quanto piuttosto secondo le logiche popolari del mercato”, ha spiegato Marcello Ravveduto. Si è brandizzata insomma, creando un nuovo spazio di comunicazione, che viene definito “mafiosfera”, in cui ha acquisito la capacità di suggestionare un pubblico sempre più ampio. “Nella mafiosfera infatti tutto si trasforma in intrattenimento e la mentalità mafiosa accede a una vetrinizzazione che la normalizza, la priva della violenza e la rende sempre più familiare al grande pubblico”.
Sempre più “pop”. In questo contesto assume un ruolo fondamentale la figura del “mafiofilo”, che – a volte in modo consapevole, altre meno – “veste” il prodotto “mafia” con codici visivi e sonori distintivi (musica neomelodica e trap, immagini di lusso ostentato, abiti griffati) in cui la gravità morale delle storie narrate si dissolve a favore della spettacolarizzazione e le organizzazioni criminali, facendo perdere di vista il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, raccontano di un successo facile, trasgressivo e alla portata di tutti. Diventano performative e attrattive soprattutto per i giovani.
“Le mafie ormai non sono più soltanto denaro, trame e violenza: oggi si muovono tra server, blockchain, social media e flussi digitali. E chi vuole combatterle deve diventare un cacciatore di flussi, lettore di sequenze nascoste, interprete dei mondi digitali visibili e invisibili”, ha detto Antonio Nicaso, a cui è stata affidata la prefazione dello Studio. E ha lanciato una possibile nuova strategia nel contrasto alle mafie che sono sempre più ibride e algoritmiche: “follow the flow”, segui i flussi. “Non si tratta più di affrontare strutture rigidamente gerarchiche e territorialmente circoscritte, ma di comprendere fenomeni complessi in cui l’innovazione tecnologica, la circolazione globale delle informazioni e la fluidità delle reti sociali modificano radicalmente il modo in cui il crimine organizzato si struttura, comunica e riproduce sè stesso,” ha concluso.
Ecco perchè “per contrastare le mafie nel dominio digitale è fondamentale svecchiare i protocolli d’indagine, aggiornandoli alle nuove sfide tecnologiche e criminali, e dotarsi di personale altamente qualificato dal punto di vista informativo”, ha commentato Nicola Gratteri. “Solo attraverso un approccio professionale e competente è possibile raccogliere, analizzare e utilizzare i dati in maniera efficace. Parallelamente, è necessario omologare la strategia normativa, garantendo coerenza e continuità nell’azione di contrasto, evitando discontinuità che possano indebolire la capacità dello Stato di fronteggiare questo tipo di minacce”. Per il presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, “la criminalità organizzata ha sempre dimostrato di stare al passo con i tempi, e noi dobbiamo avere la prontezza di rispondere alle nuove forme di comunicazione. La mafia, la ‘ndrangheta e la camorra veicolano attraverso i social media un messaggio deviante e distruttivo, soprattutto per le nuove generazioni, che va contrastato e combattuto utilizzando tutti gli strumenti digitali a nostra disposizione. Bisogna assolutamente evitare l’effetto fascinazione. Proprio per questo – ha concluso – la Commissione antimafia da me presieduta ha voluto lanciare un segnale forte e concreto su questa tematica firmando un protocollo d’intesa con TikTok perchè la lotta alle mafie passa anche attraverso i canali digitali e richiede la collaborazione di tutti, istituzioni e aziende comprese. Antonello Colosimo ha evidenziato la “forte versatilità raggiunta dalle organizzazioni criminali nel rendersi duttili, utilizzando proprio le piattaforme digitali, la cui facilità di utilizzo e la diffusione pressocchè universale offre loro mercati e bacini di utenza non immaginati”.
Ma il Rapporto dimostra che, oltre che investire su strumenti normativi e tecnologici, urge sviluppare anche un nuovo paradigma interpretativo. In un’epoca in cui la criminalità muta forma, linguaggio e strategie comunicative, “comprendere e definire la mafiosfera diventa un compito urgente per le scienze della comunicazione, chiamate non solo ad analizzare ma anche a intervenire criticamente nello spazio simbolico che costituisce oggi uno dei terreni principali dello scontro tra mafie e antimafia”, ha detto Ravveduto. Questa urgenza non riguarda solamente l’Italia e l’Europa, ma tutte le realtà nazionali e continentali che devono applicare paradigmi innovativi per l’interpretazione di fenomeni mafiosi e similari.
Dello stesso parere il presidente della Fondazione Magna Grecia Foti secondo cui “conoscere come i clan criminali sfruttino strumenti di comunicazione globale significa offrire alle istituzioni, alle Forze dell’ordine, ma anche al mondo della scuola e alla società civile, strumenti interpretativi e critici per promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva: se le mafie hanno imparato a usare la tecnologia per diffondere fascinazione e consenso, noi dobbiamo usarla per costruire libertà, legalità e fiducia”. La Fondazione continuerà pertanto a investire in questo impegno, convinta che la conoscenza non sia soltanto la prima forma di difesa, ma anche lo strumento attraverso cui sviluppare senso critico, coltivare pensiero creativo ed emanciparsi da idee precostituite. Solo così sarà possibile contrastare l’ignoranza e la violenza, e costruire una società capace di leggere i segni del presente per aprirsi a un futuro più giusto e consapevole.
-foto Fondazione Magna Grecia –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Cina, commercio estero cresce del 3,6% nei primi dieci mesi del 2025
Pubblicato
1 ora fa-
7 Novembre 2025di
Redazione
PECHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Le importazioni ed esportazioni totali di beni della Cina, espresse in yuan, sono salite nei primi dieci mesi del 2025 a 37,31 trilioni di yuan (circa 5,27 trilioni di dollari statunitensi), con un incremento del 3,6% su base annua, secondo i dati ufficiali diffusi venerdì.
Il tasso di crescita risulta inferiore rispetto al +4% registrato nei primi nove mesi dell’anno, ha riferito l’Amministrazione Generale delle Dogane.
Nel solo mese di ottobre, le importazioni ed esportazioni di beni della Cina sono aumentate dello 0,1% su base annua, raggiungendo 3,7 trilioni di yuan.
-foto Xinhua –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cina, scoperti a Xìan siti archeologici risalenti alle dinastie Sui e Tang
Pubblicato
1 ora fa-
7 Novembre 2025di
Redazione
XI’AN (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Gli archeologi hanno portato alla luce 25 siti archeologici a Xìan, capoluogo della provincia nord-occidentale cinese dello Shaanxi, con reperti tra cui fosse di cenere e pozzi risalenti alle dinastie Sui (581-618) e Tang (618-907), ha annunciato giovedì l’Accademia di archeologia dello Shaanxi.
Lo scavo è stato condotto dall’accademia nell’ottobre 2023, in vista di un progetto edilizio nel distretto di Beilin della città. Il sito archeologico è stato identificato all’interno delle rovine del Tongyifang, un complesso residenziale destinato ad alti funzionari e dignitari della rinomata città di Chang’an durante le dinastie Sui e Tang.
Nel corso degli scavi sono stati scoperti complessivamente 27 siti archeologici antichi, tra cui 21 fosse di cenere, cinque pozzi e un fossato, con 25 siti che sono stati confermati come appartenenti ai periodi Sui e Tang.
Sono stati inoltre rinvenuti 73 pezzi o set di reperti, principalmente ceramiche e componenti architettoniche, insieme ad alcune monete di rame, oggetti di ferro e conchiglie.
Queste scoperte forniscono nuove informazioni cruciali per la comprensione dell’organizzazione e dell’evoluzione dei quartieri residenziali dell’antica città di Chang’an. Le ceramiche rinvenute offrono nuovi materiali di ricerca sulla vita sociale durante le dinastie Sui e Tang.
-foto Xinhua –
(ITALPRESS).
Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER 8 NOVEMBRE 2025
Pubblicato
1 ora fa-
7 Novembre 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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