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Meloni a Bari “Puntiamo a vincere la sfida di Lobuono in Puglia”. E sulla manovra “Ci vuole coraggio a dire che favorisce i ricchi”
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1 mese fa-
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Redazione
BARI (ITALPRESS) – “Ci vuole coraggio a dire che questa manovra favorisce i ricchi. Noi abbiamo destinato, per esempio, 18 miliardi di euro l’anno a chi ha un reddito annuo fino a 35mila euro. La sinistra dice che noi aiutiamo i ricchi perché, secondo loro, chi guadagna magari 2400 euro al mese e mantiene tre figli è un ricco che va mazzolato. Io non sono d’accordo”. Lo ha affermato, a Bari, il presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, nel corso di “Insieme per la svolta giusta”, evento organizzato a supporto del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Puglia Luigi Lobuono. “Questa manovra, la quarta che scriviamo in quattro anni, l’hanno definita manovrina. Avremmo potuto fare una manovrona se non avessimo nello stesso anno 40 miliardi di euro da ripagare per il superbonus voluto da Giuseppe Conte e servito per far ristrutturare ville e castelli a persone che, in molti casi, avrebbero potuto farlo senza il contributo dello Stato”.
“Alla sinistra non va giù che togliamo il controllo della magistratura alla politica. Noi vogliamo una magistratura non controllata da nessuno, ma libera. Sono convinta che migliaia di magistrati, nel segreto dell’urna, voteranno a favore della riforma. Lo faranno anche molti del centrosinistra, che infatti dicono di votare no per mandare a casa la Meloni. Ma stessero tranquilli: questo Governo non va a casa, arriva alla fine della legislatura e poi chiederà agli italiani di giudicarlo per quanto avrà fatto. La Meloni possono mandarla a casa solo gli italiani”, ha ribadito.
“Questa sala gremita è la più bella risposta a chi continua a dire che la Puglia non può e non vuole cambiare. Ricordatevi sempre che non ci sono risultati già scritti o destini già stabiliti in partenza. Ci sono lavoro, determinazione, buona fede e passione che si mettono in ogni battaglia. È questo che decide l’esito di qualsiasi sfida. Noi lo abbiamo ampiamente dimostrato. Ricordo quando dicevano che FdI non potesse raggiungere il 5% dei consensi e nell’ultimo sondaggio supera il 31%, cosa mai accaduta a nessun partito dopo tre anni di governo. Eravamo la pecora nera d’Europa; oggi, anche per il Financial Times, siamo una nazione che può indicare la strada alle altre. Non è stato il caso, né la fortuna: è stato il lavoro e la consapevolezza di quante potenzialità abbia la straordinaria nazione che ci è stato dato l’onore di guidare”, ha aggiunto.
“La sfida di Lobuono e del centrodestra puntiamo a vincerla, perché non abbiamo paura di nessuno. Siamo qui, uniti come da 30 anni, come sarebbe piaciuto a un grande pugliese come Pinuccio Tatarella, un uomo del popolo innamorato della sua terra. Quella che vedete qui non è un’alleanza innaturale tenuta insieme dalla colla scadente dell’interesse, non è un sistema consolidato che prova a vendersi come nuovo solo per perpetuarsi. Noi stiamo insieme per scelta e siamo orgogliosi di batterci dalla stessa parte. Alla sinistra che credeva di trovarci fragili, vogliamo dire che ogni volta che siamo chiamati a difendere le idee nelle quali crediamo e a fare la nostra parte, siamo abituati a farci trovare pronti. Se nel 2022 non fossimo stati pronti a governare, oggi non avremmo un consenso più alto rispetto a tre anni fa. Un filosofo in tv diceva qualche giorno fa che vinco perché chi si occupa del mio make-up è bravo. Ma quanto sono superficiali le letture di questi intellettuali da salotto? E questi sono i filosofi, figuriamoci gli altri”, ha spiegato Meloni.
“Abbiamo abolito l’elemosina del reddito di cittadinanza e l’abbiamo sostituita con la dignità del lavoro e con la libertà di non dover dipendere dalla politica. Lo abbiamo sostituito con gli incentivi per chi investe e per chi assume, con le infrastrutture. Il risultato è che oggi il Mezzogiorno corre più del resto d’Italia, così come il Pil e l’occupazione. Questo è figlio di una mentalità per cui questa terra non chiede di essere mantenuta dalla politica, ma le chiede di essere messa in condizioni di giocarsela ad armi pari. Abbiamo investito sull’orgoglio delle persone del Sud e sta funzionando, perché i risultati arrivano”, ha concluso.
SALVINI “DECARO HA TRADITO EMILIANO, PUO’ TRADIRE I PUGLIESI”
“Se uno tradisce chi l’ha portato a fare politica, è portato a tradire tutti voi. Non si vota mai chi tradisce, perché chi tradisce una volta tradisce sempre”. Così invece il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini. Riguardo al
processo Open Arms, Salvini ha ironizzato: “Se avessi voluto una vita tranquilla, avrei fatto la tessera del Partito Democratico in Puglia”.
TAJANI “I RAPPRESENTANTI DI LISTA TUTELANO LA DEMOCRAZIA”
“Bisogna sempre difendere i voti, lo diciamo in tutte le città d’Italia. Anche stavolta faremo un lavoro di tutela del voto, perché significa tutelare la democrazia, con i nostri rappresentanti di lista che saranno impegnati fortemente affinché non ci siano errori. Ricordiamo che siamo stati anche vittime, è accaduto in Calabria, quando poi la Giunta delle elezioni ci ha dato ragione: è decaduto un deputato dei Cinque Stelle ed è stato eletto un deputato di Forza Italia”, ha detto infine il vicepremier e ministro degli Esteri, nonchè segretario di Forza Italia, Antonio Tajani.
– foto screenshot Youtube Fratelli d’Italia –
(ITALPRESS).
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La manovra al Senato per la fiducia, in corso le dichiarazioni di voto. Saltate 5 misure, anche quella sui lavoratori sottopagati
Politica
La manovra al Senato per la fiducia, in corso le dichiarazioni di voto. Saltate 5 misure, anche quella sui lavoratori sottopagati
Pubblicato
2 ore fa-
23 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sono in corso nell’aula del Senato le dichiarazioni di voto sulla manovra, per la quale il Governo ha posto la fiducia.
Cinque misure approvate dalla Commissione Bilancio, secondo quanto si apprende, sono uscite ieri sera dalla manovra. Tra queste, quella che permetteva a quei datori di lavoro che, sulla base di quanto deciso dai giudici, non pagano adeguatamente i propri lavoratori, di non corrispondere gli arretrati nel caso si siano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi. Le misure saranno espunte dal maxi-emendamento dalla commissione Bilancio.
LE DICHIARAZIONI DI VOTO
“Ieri ho ascoltato la replica del ministro e ho trovato condivisibile l’approccio definito prudente, questa manovra è costruita per uscire dalla procedura d’infrazione ed è un obiettivo condivisibile. Ci sono altre cose condivisibili, siamo soddisfatti di Industria 4.0 nella forma di iperammortamento, del finanziamento della sanità oltre l’indice dell’inflazione ed è la prima volta che accade in una legislatura, tuttavia ciò non è ancora sufficiente. Ma credo che una finanziaria sia soprattutto una strategia di governo che qui ci sembra mancare come nelle precedenti. Manca drammaticamente una strategia sulla crescita”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda. “Manca una vera strategia sui salari, la necessità impellente del salario minimo, una strategia per giovani e donne, una strategia sull’energia, non voglio parlare dell’automotive, manca la difesa e io non ho capito dove vedete questa manovra piena di soldi per le armi”, aggiunge.
“Questa manovra è brutta senz’anima. Il ministro Giorgetti è l’unico che non può dire mezza parola perché è il trait d’union tra Draghi, Conte e Meloni, lei è il simbolo di trasformismo”. Questo il commento del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Avete detto che la sinistra è divisa per Atreju e la settimana dopo vi siete divisi come una cozza tra quelli che volevano fare i sovranisti e quelli che volevano fare l’austerità. Vi prudevano le mani sulla Fornero – aggiunge -, ma la legge che voi avete massacrato mediaticamente è più viva e vegeta che mai. Mi sconvolge la mancanza di una visione, è un momento nel quale tutti i grandi Paesi fanno la corsa alle materie prime e noi rispondiamo con un emendamento che dice che l’oro non è di Bankitalia ma del popolo italiano. Avete pensato molto al mercato e poco ai supermercati. Con voi ci sono più tasse e meno sicurezza e lei, signor ministro, è l’emblema di questa manovra mediocre”.
“Ringrazio Giorgetti per il lavoro che ha condotto. Grazie a questa legge di bilancio probabilmente usciremo dalla procedura d’infrazione e questo è un risultato storico, vuol dire risparmiare interessi sul debito pubblico”. Così il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. “Questo governo ha rinnovato contratti di lavoro per tante categorie del privato e pubblico – spiega -, nel 2026 per la prima volta dopo anni si aprirà la trattativa per il comparto sicurezza e difesa e sarà rinnovato prima della scadenza. Per le imprese abbiamo 5.0, Zes e altri interventi concreti; abbiamo tutelato, soprattutto sugli affitti brevi, la casa; abbiamo raggiunto una occupazione che prima non c’era. Forza Italia voterà a favore di questa manovra, lo faremo con convinzione affinché l’Italia cresca ancora e fatevi un giro sui banchi a rotelle”, conclude rivolgendosi all’opposizione.
“E’ una manovra concentrata sul sostegno al ceto medio, i più svantaggiati sono stati aiutati precedentemente e qualcuno dimentica che abbiamo reso strutturale il taglio del cuneo. Capisco che sia un po’ uno smacco vedere che il governo con un ministro leghista esce dalla procedura infrazione voi ve lo siete sognati per anni. La Lega voterà a favore di questa manovra di bilancio”. Lo ha dichiarato il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo. “Non potevamo non contrastare l’ipotesi dell’innalzamento dell’età pensionabile ed è quello che abbiamo fatto, la gente ci ferma e ci dice ‘bravi che avete bloccato l’aumento dell’età pensionabile’, è un po’ come nelle partite di calcio, uno può dire ‘non hai giocato tanto bene, hai giocato sulla difensiva, ma alla fine il risultato l’abbiamo portato a casa’. Tutto il resto sono le solite bugie. Continuate con le vostre narrazioni perché fuori il mondo reale pensa e dice altro”, aggiunge.
“Questa manovra non nasce per rispondere ai bisogni del Paese, è un testo scritto per tenere insieme una maggioranza divisa con l’unico obiettivo di restare al potere galleggiando. Avete impedito una discussione nel merito. Questa è l’Italia al tempo della destra. All’Italia servono scelte coraggiose e questa legge di bilancio dimostra che siete pronti per andare a casa e liberare il Paese”. Così il capogruppo dem in Senato, Francesco Boccia. “E’ un accanimento contro coloro che vogliono andare in pensione e i contro pensionati, mentre noi volevamo il salario minimo voi volevate legalizzare la sottopaga, dovevate abbassare le tasse e le avete alzate, dovevate cancellare la Fornero e avete fatto cassa sulle pensioni anche questa volta, dovevate fare un piano casa ma è sparito, vi siete inventati una norma per la quale se un condomino non paga paghiamo tutti noi”, aggiunge.
“La narrazione che va tutto bene e che l’Italia è un Paese meraviglioso dove i cittadini brindano a ostriche e champagne cozza con i dati veri. È una manovra che per la crescita non serve a niente e il prossimo anno saremo di nuovo il fanalino di coda dell’Ue”. E’ questo il commento di Stefano Patuanelli, senatore del M5S. “Accusare il centrosinistra di spaccare le teste alle forze di polizia non è qualcosa che si può accettare. Possiamo fare polemiche sui banchi a rotelle ma credo che il dato vero è che il Conte due ha messo 8 miliardi in più per la scuola, mentre in questa manovra si tagliano 869 milioni, questo è il dato vero e poi c’è la propaganda. La Fornero? È uno dei motivi maggiori per spernacchiare Salvini, ma anche Tajani prometteva di aumentare le pensioni a mille euro dove sono?”, domanda.
“Questa legge di bilancio è nata male ed è finita peggio”. Così Tino Magni, gruppo Misto-AVS. “Siamo di fronte a una crisi industriale senza precedente, i salari non crescono, 190mila giovani vanno all’estero. Volevate abolire la Fornero, avete fatto la campagna elettorale per 6 anni e non solo non l’avete mai cambiata ma l’avete anche peggiorata. Voteremo contro”, aggiunge.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Per il referendum sulla Giustizia si voterà in due giorni, il Cdm approva il decreto legge
Pubblicato
2 ore fa-
23 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2026.
Il provvedimento interviene per garantire l’ordinato svolgimento delle tornate elettorali previste per il prossimo anno, ottimizzando le procedure organizzative e i tempi delle operazioni di voto. Le norme rispondono all’esigenza di assicurare la massima partecipazione dei cittadini e l’efficienza della macchina amministrativa in occasione delle scadenze elettorali e referendarie.
Il testo prevede il prolungamento delle operazioni di votazione, stabilendo che per le consultazioni dell’anno 2026 le urne rimangano aperte nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23, e nella giornata di lunedì, dalle ore 7 alle ore 15.
Tale misura mira a facilitare l’esercizio del diritto di voto, riducendo il rischio di affollamenti presso i seggi e garantendo un tempo congruo per l’afflusso degli elettori. Il decreto disciplina, inoltre, le modalità di accorpamento di diverse tipologie di consultazioni (cosiddetto election day), al fine di generare risparmi per la finanza pubblica e limitare i disagi per l’attività scolastica nei plessi sede di seggio.
Vengono infine aggiornate le indennità spettanti ai componenti degli uffici elettorali di sezione e disciplinate le procedure per il riparto delle spese tra lo Stato e gli enti locali interessati.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Dalla manovra saltano 5 misure, anche la norma sui lavoratori sottopagati. Il Governo pone la fiducia al maxiemendamento al Senato
Pubblicato
14 ore fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Cinque misure approvate dalla Commissione Bilancio, secondo quanto si apprende, usciranno dalla manovra. Tra queste, quella che permetteva a quei datori di lavoro che, sulla base di quanto deciso dai giudici, non pagano adeguatamente i propri lavoratori, di non corrispondere gli arretrati nel caso si siano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi. Le misure saranno espunte domani dal maxi-emendamento dalla commissione Bilancio.
E in serata, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto, in Aula al Senato, la fiducia sul maxiemendamento alla manovra.
LE PAROLE DI GIORGETTI
“Noi siamo qui ad approvare il bilancio dello Stato, alcune importanti democrazie parlamentari in Europa non sono in grado di approvare il bilancio, e anche l’iter di approvazione del parlamento italiano è andato via via perdendo la centralità che dovrebbe essere propria, con di fatto un monocameralismo. Questo dovrebbe interrogare tutti noi su come le democrazie parlamentari dovrebbero aggiornarsi per essere al passo con i tempi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo nell’aula del Senato, dove è in corso la discussione generale sulla legge di Bilancio.
“Si accusa il governo di attuare una politica di austerità, io la traduco con il termine : prudenza. Con il livello di debito pubblico che ha questo paese, il governo deve mettere 400 miliardi di debito pubblico, 90 miliardi di interessi, non posso continuare a ragionare come si ragionava 4-5 anni fa”, ha aggiunto il titolare del Mef. “I tassi di interesse sono aumentati, la Bce non compra più il nostro debito – ha aggiunto Giorgetti -. La politica prudente del governo si è messo per contenere, quanto possibile, il livello dello spread”.
“Non credo questa legge di bilancio passerà alla storia, nessuno ha questo tipo di ambizione, però sulla sanità c’è stato un aumento di risorse, sei miliardi, mai visto nei tempi recenti”, ha ammesso. “Abbiamo iniziato a farci carico di costi che non sono nostri – ha aggiunto Giorgetti -, abbiamo continuato la politica di riduzione delle imposte, abbiamo fatto delle cose che fino a 2 mesi fa sembravano incredibile. Sugli investimenti Confindustria ha ottenuto cose che pensava di non ottenere per gli imprenditori”.
“La pressione fiscale non è tutta uguale, c’è quella sugli operatori finanziari che aumenta, però noi abbiamo, abbiamo concentrato tutti gli sforzi sui lavoratori dipendenti, soprattutto con famiglia e figli a carico”, ha sottolineato. “Questo governo, rispetto a qualche anno fa, è costretto a pagare interessi più alti, non ha i dividendi dalla Banca d’Italia, che avrei utilizzato per abbassare ulteriormente le tasse, o per finanziare scuola e sanità”.
“La riforma della previdenza completare è un tema ineludibile, questo sì che rimarrà nella storia, senza un secondo pilastro nel lontano futuro non sarà assolutamente possibile garantire pensioni dignitose. Questa scelta farà un gran bene in futuro, soprattutto per i giovani”, ha spiegato. “Grazie a questo tipo di politica l’Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo”, ha concluso Giorgetti.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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