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F1, Leonardo Fornaroli entra nel programma di sviluppo McLaren

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ROMA (ITALPRESS) – Giorni di festa e di “promozioni” per Leonardo Fornaroli. Il pilota emiliano-romagnolo, 20enne di Piacenza, dopo essersi laureato campione del mondo di Formula 3 lo scorso anno, si è concesso domenica il bis, questa volta vincendo il Mondiale di Formula 2, con una gara di anticipo, e adesso è entrato a far parte del programma di sviluppo dei piloti McLaren.

“Sono incredibilmente orgoglioso di partecipare a questo programma dopo un altro anno di successi in pista. Vincere sia il titolo FIA di Formula 3 che quello di Formula 2 sono stati passi importanti nel mio percorso: sono motivato a fare il passo successivo nel mio sviluppo attraverso il programma McLaren, mentre lavoro verso il mio obiettivo finale di correre al massimo livello”, ha scritto sui social Fornaroli. “Sono molto grato a McLaren per questa opportunità e ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto durante tutta la mia carriera. Non vedo l’ora di iniziare e lavorare a stretto contatto con il resto della squadra”, ha aggiunto l’italiano, pronto a “sposare” la scuderia inglese.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Addio a Nicola Pietrangeli, l’icona del tennis italiano aveva 92 anni. Mercoledì la camera ardente al Foro Italico

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ROMA (ITALPRESS) – Il tennis italiano piange la scomparsa della sua icona. È morto a 92 anni Nicola Pietrangeli, primo giocatore italiano inserito nella Hall of Fame del tennis mondiale, poi seguito da Gianni Clerici. E’ ancora oggi il primatista mondiale di tutti i tempi in Coppa Davis per partite giocate (164), incontri vinti in singolare (78-32) e in doppio (42-12). Ha formato con Orlando Sirola la coppia più vincente di sempre nella manifestazione (34 successi in 42 partite) ma l’ha vinta solo da capitano, nel 1976. Il suo merito maggiore, ha sempre dichiarato, è stato l’aver portato l’Italia in Cile, aver vinto la partita sul piano diplomatico e politico contro chi spingeva per il boicottaggio come forma di protesta contro il regime del generale Augusto Pinochet. Campione della “Dolce Vita” resa marchio e identità da Federico Fellini, Pietrangeli è stato considerato fra i dieci migliori tennisti del mondo fra il 1957 e il 1964, quando le classifiche le stilavano i giornalisti.

Ha trionfato due volte al Roland Garros, nel 1959 e 1960, anni in cui è stato indicato come numero 3 del mondo. Ha vinto due volte agli Internazionali d’Italia e vinto complessivamente 48 titoli, ai quali si aggiungono la medaglia d’oro ai IV Giochi del Mediterraneo di Napoli nel 1963 (battendo lo spagnolo Manuel Santana) e quella di bronzo nel doppio insieme a Sirola. Ha conquistato anche la medaglia di bronzo nel singolare maschile al torneo di esibizione di tennis ai Giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968. “Se mi fossi allenato di più – ha detto -, avrei vinto di più ma mi sarei divertito di meno”.

CAMERA ARDENTE E FUNERALI

La camera ardente per Nicola Pietrangeli sarà allestita al Foro Italico, a Roma, sul campo “Pietrangeli”, mercoledì dalle 9 alle 14. I funerali saranno celebrati alle 15 a Ponte Milvio presso la Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio. Lo fa sapere la famiglia dell’ex campione di tennis.

CONI, 1′ SILENZIO IN OCCASIONE MANIFESTAZIONI PROSSIMI GIORNI

Il Presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, invita le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un momento di raccoglimento in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia nei prossimi giorni a partire da oggi, in memoria di Nicola Pietrangeli, icona del mondo del tennis. Lo si legge in una nota del Coni.

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IL COMUNICATO DELLA FAMIGLIA

“La famiglia Pietrangeli annuncia con profondo dolore la scomparsa di Nicola Pietrangeli, venuto a mancare oggi, circondato dall’affetto dei suoi cari. Figura iconica dello sport italiano e internazionale, esempio di eleganza, talento e dedizione, ha segnato in modo indelebile la storia del tennis e ha rappresentato per generazioni un punto di riferimento dentro e fuori dal campo. La sua passione, il suo spirito competitivo e la sua ironia rimarranno per sempre patrimonio di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di seguirlo e di amarlo. Nei prossimi giorni saranno comunicate le informazioni relative alle esequie e agli eventuali momenti pubblici di commemorazione”. Questo il comunicato diffuso oggi dalla famiglia di Nicola Pietrangeli. “La famiglia desidera ringraziare sin d’ora quanti stanno esprimendo vicinanza e affetto, testimoniando ancora una volta quanto profonda e diffusa sia stata l’eredità sportiva e umana di Nicola Pietrangeli”, si legge ancora nella nota odierna.

MATTARELLA “AUTENTICO DISPIACERE, AVEVA L’AFFETTO DEGLI ITALIANI”

“Ho appreso la notizia della morte di Nicola Pietrangeli con autentico dispiacere. I suoi straordinari successi sportivi, la sua umana simpatia, gli hanno procurato l’affetto di tanti italiani, sportivi e non. Esprimo ai familiari cordoglio e sentimenti di vicinanza”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

MELONI “HA FATTO LA STORIA DELLO SPORT”

“Oggi perdiamo una figura che ha fatto la storia dello sport con straordinario talento e passione. Nicola Pietrangeli è stato un simbolo del tennis italiano, il primo azzurro a vincere uno Slam, inserito nella Hall of Fame mondiale, un campione capace di ispirare diverse generazioni e che ha portato in alto il nome dell’Italia nel mondo. Condoglianze alla sua famiglia, ai tanti tifosi che lo hanno sostenuto nel corso della sua carriera e a chi gli ha voluto bene”. Così, su X, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

ABODI “CI LASCIA UNA LEGGENDA, HA SCRITTO LA STORIA”

“Oggi è un giorno triste per l’Italia, in particolare per lo sport, ci lascia una leggenda, Nicola Pietrangeli, simbolo del tennis nazionale e internazionale. La sua storia, i suoi successi e il suo stile hanno segnato generazioni di appassionati, contribuendo in modo indelebile alla crescita e alla diffusione di questa meravigliosa disciplina nella nostra Nazione”. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. “È difficile saper coniugare la grandezza dello sportivo con la semplicità dell’uomo, per certi versi un rivoluzionario che ha scritto la storia del tennis italiano, ecco Nicola era proprio questo, ma soprattutto ci lascia un amico, una persona schietta che ha combattuto intensamente e che ci regala un’eredità immensa, non solo sportiva, ma culturale e valoriale. Sono certo che il suo esempio continuerà a vivere nei nostri ricordi e nel futuro dello sport”, ha aggiunto.

BUONFIGLIO “AMBASCIATORE AUTENTICO DEI NOSTRI VALORI”

“La scomparsa di Nicola Pietrangeli addolora profondamente tutto lo sport italiano. Con lui perdiamo non solo un campione straordinario, ma un’icona, un simbolo eterno della sua disciplina. Pietrangeli ha incarnato il tennis italiano: il suo talento, il suo carisma e le sue vittorie hanno attraversato indissolubilmente intere generazioni”. Così il presidente del CONI, Luciano Buonfiglio. “Con i suoi successi ha portato l’Italia sulla ribalta internazionale, aprendo la strada a una tradizione che oggi continua a brillare grazie anche al solco da lui tracciato. Oggi perdiamo un punto di riferimento assoluto, un ambasciatore autentico dei valori che accomunano il nostro mondo. Alla sua famiglia, al presidente Angelo Binaghi e all’intero movimento del tennis italiano va il cordoglio più sincero mio e del CONI”, ha aggiunto.

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BINAGHI “GRAZIE NICOLA, PERDIAMO UN SIMBOLO E IO UN AMICO”

“Oggi il tennis italiano perde il suo simbolo più grande, e io perdo un amico”. Comincia così la lunga lettera-ricordo pubblicata sul sito della Federazione Italiana Tennis e Padel dal presidente Angelo Binaghi. “Nicola Pietrangeli non è stato soltanto un campione: è stato il primo a insegnarci cosa volesse dire vincere davvero, dentro e fuori dal campo. È stato il punto di partenza di tutto quello che il nostro tennis è diventato. Con lui abbiamo capito che anche noi potevamo competere con il mondo, che sognare in grande non era più un azzardo”, ha aggiunto Binaghi. “Quando si parla di Nicola, si pensa subito ai record, alle Coppe Davis, ai titoli e ai trionfi che resteranno per sempre nella nostra storia. Ma la verità è che Nicola era molto di più. Era un modo di essere. Con la sua ironia tagliente, il suo spirito libero, la sua voglia inesauribile di vivere e di scherzare, riusciva a rendere il tennis qualcosa di umano, di vero, di profondamente italiano. Parlare con lui era sempre un piacere e una sorpresa: potevi uscire da una conversazione ridendo a crepapelle o con una riflessione che ti restava dentro per giorni”, ha proseguito il numero uno della FITP.

“Nel mio ufficio c’è una foto a cui tengo moltissimo: io bambino, raccattapalle in una sfida di Coppa Davis a Cagliari, e davanti a me proprio lui, Nicola Pietrangeli. Ogni volta che la guardo, mi sembra di tornare a quel giorno. E mi rendo conto che, in fondo, tutto per me è cominciato lì. Quella foto non è solo un ricordo: è un simbolo. Il simbolo di come un bambino possa innamorarsi di uno sport grazie a chi lo incarna in modo così pieno e naturale. Per me Nicola non era solo il più grande giocatore della nostra storia. Era il tennis, nel senso più profondo del termine”, ha scritto ancora Binaghi. “Gli devo molto, come uomo e come presidente. Non solo per quello che ha fatto per la Federazione e per tutti noi, ma per come lo ha fatto: con stile, con coraggio, con quella sua irriverenza che era il segno dei veri fuoriclasse. A modo suo, Nicola non è mai cambiato: diretto, sincero, incapace di essere banale. Anche quando provocava, lo faceva con un’intelligenza che nasceva dall’amore profondo per il nostro sport”, ha precisato il numero uno della FITP.

“Oggi ci piace pensare che abbia raggiunto in cielo Lea, e che insieme stiano già giocando uno straordinario doppio misto, divertendosi come solo loro sapevano fare. Due icone del tennis italiano, inseparabili anche lassù. Ma per noi che restiamo, è un colpo durissimo. Nel giro di poco più di un anno abbiamo perso due pezzi della nostra anima. Due persone che hanno scritto la nostra storia e che continueranno a ispirarci, ogni giorno, dentro e fuori dal campo”, si legge poi nella lettera odierna. “Ci mancherà la sua voce, ci mancherà il suo sorriso, quella sua capacità di dire sempre quello che pensava, senza paura e senza filtri. Oggi salutiamo un monumento del nostro sport, ma anche un amico vero. Uno di quelli che ti dicono le cose in faccia, che sanno farti arrabbiare e poi ridere un secondo dopo. E questo, nel mondo di oggi, vale più di mille trofei. Grazie, Nicola. Per tutto quello che ci hai dato e per tutto quello che continuerai a rappresentare per il tennis italiano”, ha concluso Binaghi.

MALAGÒ “CIAO NIC, SABATO SONO VENUTO AD ABBRACCIARTI”

“Ciao Nic. Sabato sono venuto ad abbracciarti. Ma io ti voglio ricordare sempre così”. E’ quanto ha scritto su Instagram Giovanni Malagò, ex presidente del Coni e attuale presidente della Fondazione Milano-Cortina, postando una foto di Nicola Pietrangeli, in bianco e nero, in un campo da tennis, intento a fare uno dei suoi proverbiali rovesci. Nella foto postata la dedica di Pietrangeli: “A Giovanni, amici da sempre… per sempre”.

VOLANDRI E GARBIN “GRAZIE DI TUTTO, LEGGENDA”

I capitani dei team azzurri di Coppa Davis e di BJK Cup, Filippo Volandri e Tathiana Garbin, esprimono il loro cordoglio per la scomparsa della leggenda del tennis azzurro. “Oggi il nostro tennis perde un gigante. Nicola Pietrangeli è stato il primo idolo e il primo vero punto di riferimento per chiunque abbia amato questo sport. Per noi che indossiamo o abbiamo indossato la maglia azzurra, non è mai stato soltanto un grande campione del passato”, ha detto Volandri. “Dalla battuta ironica al consiglio più serio, aveva sempre il modo giusto per farti riflettere e per ricordarti cosa significhi rappresentare l’Italia. Era libero, diretto, autentico: per questo unico. Ha aperto la strada a tutti noi. Le sue vittorie, la sua personalità e il suo modo di vivere il tennis hanno permesso all’Italia di credere di poter competere ai massimi livelli. Siamo cresciuti con i suoi racconti, con la sua passione travolgente, con la sua capacità di farci sentire parte di una storia più grande. Perdiamo un simbolo e un maestro, ma il suo spirito resterà con noi, in ogni Coppa Davis e in ogni ragazzo che entra in campo con la maglia azzurra. Grazie, Nicola, per tutto ciò che hai rappresentato e continuerai a rappresentare per il nostro tennis”, ha aggiunto il capitano dell’Italia di Davis.

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A fargli eco Garbin: “Nicola per me è stato molto più di un grandissimo campione. È stato un punto fermo del nostro tennis, una presenza che sentivi sempre lì, anche quando non era fisicamente accanto a te. Per la mia generazione , e per tutte quelle che sono venute dopo , rappresentava una guida silenziosa: un esempio, una voce autorevole, il custode vero della nostra storia”. “Aveva un modo unico di trasmettere amore per questo sport e per la maglia azzurra. Bastavano poche parole, una battuta, un aneddoto, e subito ti ricordava quanto fosse speciale ciò che stavamo vivendo. Era diretto, sincero, autentico. Ascoltarlo era un privilegio, perché ogni volta ti lasciava qualcosa dentro. La sua storia resterà per sempre intrecciata a quella di Lea Pericoli: insieme hanno acceso la prima grande luce del tennis italiano, facendo innamorare intere generazioni e dando stile, anima e identità al nostro movimento”, ha aggiunta la capitana azzurra.

“Oggi perdiamo una pietra miliare del nostro sport, ma quello che Nicola ci ha lasciato va ben oltre i risultati e i trofei. Vive nelle nostre Nazionali, nelle ragazze che scendono in campo con il sogno di indossare l’azzurro, in chi ogni giorno lavora per portare avanti quei valori che lui ha incarnato così bene. Grazie Nicola, per la strada che hai aperto e per l’esempio che continuerai a essere per tutti noi. Buon viaggio, leggenda”, ha concluso Garbin.

LE ALTRE REAZIONI

“Nicola era ‘il mio amico’. Io lo voglio ricordare con allegria: Nicola è stato un personaggio straordinario, al di là di essere un campione assoluto, che ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere nel periodo in cui giocava”. Così Adriano Panatta, ai microfoni di “Storie Italiane”, su Rai 1, ricordando Nicola Pietrangeli. “Alla mia nascita lui era un 17enne che giocava al tennis Parioli ed era già una promessa, poi abbiamo fatto un po’ il cambio della guardia io e lui. Abbiamo anche giocato il doppio insieme, ci siamo divertiti tanto e abbiamo fatto le vacanze insieme. Io e Nicola eravamo molto amici“, ha aggiunto Panatta. “La cosa che mi faceva più male in questo ultimo periodo era che non volevo che soffrisse: lui ha avuto un colpo tremendo quando è morto Giorgino (suo figlio, ndr.) poco tempo fa. L’ultima volta che l’ho chiamato, pochi giorni fa, gli ho detto ‘alzati dal letto, accidenti a te’. Lui mi ha risposto dicendomi che non voleva alzarsi. Però ha fatto una vita bellissima”, ha concluso l’ex tennista azzurro, uomo di punta del team di Coppa Davis azzurro capitanato da Pietrangeli vincitore della prima “mitica” insalatiera per i colori italiani.

“E’ un gran brutto lunedì. Nicola Pietrangeli è stato il nostro capitano nella prima vittoria in Coppa Davis, in Cile nel 1976, ma soprattutto é stato il primo grande giocatore italiano, recordman assoluto per quanto riguarda i match disputati in Coppa Davis, un record che nessuno potrà mai togliergli”. Così, in un video pubblicato da Sport Mediaset, Paolo Bertolucci, che nel ’76 vinse la Coppa Davis da giocatore, con Pietrangeli capitano. “E’ stato il nostro primo eroe tennistico, da ragazzini lo guardavamo giocare a bocca aperta, nel bianco e nero dei primi incontri di Davis. Nicola aveva anche una grande personalità, era un grande personaggio, che ha scritto pagine indelebili. E’ il tennis italiano. Purtroppo, dopo Lea Pericoli, abbiamo perso anche lui”, ha aggiunto Bertolucci.

“Ho appena saputo della triste notizia della ‘dipartita’ di un grande del tennis italiano e mondiale. Le mie più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia e tutto il tennis italiano. RIP Nicola”. Così, su X, Rafa Nadal.

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“L’Italia piange la scomparsa di Nicola Pietrangeli. Icona del tennis italiano, uno dei più grandi sportivi nazionali del secolo scorso. Il primo azzurro a vincere uno Slam. Sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace”. Così Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Ci lascia uno dei più grandi tennisti italiani di sempre, il primo azzurro a vincere uno Slam. Una leggenda dello sport nazionale e internazionale. Buon viaggio”. Lo ha scritto Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis, ci lascia a 92 anni. Primatista assoluto in Coppa Davis e protagonista di tante pagine indimenticabili, il suo ricordo resterà nella memoria di tutti. Alle persone a lui care giungano le mie condoglianze e quelle del Senato della Repubblica”. Questo il messaggio del presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“La scomparsa di Nicola Pietrangeli priva il tennis di un protagonista della sua storia. Campione straordinario, autore di imprese indimenticabili, resterà un punto di riferimento per intere generazioni. Il mio pensiero va ai familiari, agli amici e al mondo del tennis, che oggi piange un suo esponente eccellente”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Colpo della Cremonese nel segno di Vardy, Bologna sconfitto 1-3 al Dall’Ara

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Torna a vincere la Cremonese e lo fa nel segno di Jamie Vardy. Il 38enne inglese ex Leicester, infatti, firma la sua prima doppietta in Serie A nella vittoria per 3-1 in casa del Bologna. Tre punti fondamentali per i grigiorossi, che interrompono una striscia di tre sconfitte consecutive e salgono a 17 punti, a +7 dal terzultimo posto del Pisa e a -1 dall’ottavo della Lazio. Si ferma invece a tre la striscia di vittorie consecutive del Bologna, che in campionato non perdeva da due mesi e mezzo e che per la prima volta in campionato cade in casa, rimanendo al quinto posto con 24 punti assieme al Como.

La partita è vivace e ad alta intensità fin dai primi istanti: Orsolini colpisce un palo dopo due minuti e Dominguez impegna Audero, ma la Cremonese non sta a guardare e si rende pericolosa con Vardy, che approfitta di un controllo sbagliato da Casale ma viene fermato da Zortea. La squadra di Nicola è più reattiva sulle seconde palle e cerca immediatamente la profondità, ed è così che sblocca il risultato al 31′: lancio di Audero, Casale colpisce di testa ma Bianchetti trova l’imbucata immediata in profondità per Payero, che batte Ravaglia. Al 35′, Vardy, su assist di Bonazzoli, raddoppia su una situazione identica, ancora da rilancio lungo di Audero.

Un uno-due che stordisce il Bologna. Agli uomini di Italiano serve l’episodio, che arriva nel recupero, quando Bianchetti commette fallo di mano sulla giocata di Castro: Feliciani indica il dischetto e Orsolini trasforma. Il tecnico dei felsinei cambia qualcosa al ritorno dagli spogliatoi ma è la Cremonese a scendere in campo con più convinzione, trovando il nuovo doppio vantaggio al 50′: cambio di gioco per Barbieri, che mette in mezzo trovando Vardy, il quale taglia davanti al neoentrato Heggem, evita Ravaglia e segna. Poco dopo arriva anche un palo per la Cremonese, con la deviazione di Payero su calcio d’angolo. Con il passare dei minuti il ritmo cala e il Bologna cerca la scossa sui calci piazzati, prima con una spizzata di Pobega, su cui non arriva nessun compagno sul secondo palo, e poi con una palla tesa che trova la deviazione di Baschirotto, che rischia l’autogol colpendo l’incrocio dei pali. Italiano inserisce una seconda punta, Dallinga, ma a sfiorare il gol sono ancora gli ospiti: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, dopo una serie di rimpalli Terracciano sbaglia clamorosamente l’appoggio a pochi centimetri dalla porta completamente spalancata.

Audero nega due volte al Bologna di riaprire la partita con due grandi riflessi, prima su Castro e poi su una deviazione di Folino. Il difensore è al centro di un episodio da moviola nel recupero, quando tocca la palla con il braccio largo nel tentativo di contrastare Dallinga: dopo un lungo check, il Var decide di non richiamare Feliciani all’on-field review. Il risultato non cambia più: il Bologna torna in campo già giovedì con la partita di Coppa Italia contro il Parma, mentre la Cremonese è attesa dalla sfida casalinga di domenica contro il Lecce.

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IL TABELLINO

BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia 6; Zortea 6 (34’st Holm sv), Casale 4.5 (1’st Heggem 5), Lucumì 5.5, Miranda 5.5; Moro 5.5, Pobega 6; Orsolini 6.5 (34’st Bernardeschi sv), Odgaard 5.5 (30’st Dallinga 5.5), Dominguez 5.5 (1’st Cambiaghi 6); Castro 5.5. In panchina: Pessina, Benestante, Lykogiannis, De Silvestri, Ferguson, Sulemana, Fabbian, Rowe. Allenatore: Italiano 5.5.

CREMONESE (3-5-2): Audero 6.5; Terracciano 5.5, Baschirotto 6.5, Bianchetti 6.5; Barbieri 7, Payero 7 (21’st Grassi 6), Vandeputte 6.5, Bondo 6.5 (31’st Zerbin 6), Pezzella 6 (41’st Folino sv); Bonazzoli 7 (31’st Sanabria 6), Vardy 7.5. In panchina: Silvestri, Nava, Floriani Mussolini, Ceccherini, Valoti, Sarmiento, Lordkipanidze, Johnsen, Moumbagna, Vazquez. Allenatore: Nicola 7.

ARBITRO: Feliciani di Teramo 6.5.

RETI: 31’pt Payero, 35’pt e 5’st Vardy, 48’pt Orsolini (rig).

NOTE: serata piovosa, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Pezzella, Terracciano. Angoli: 13-8. Recupero: 1′ pt; 6′ st.

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– foto Image –

(ITALPRESS).

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Spalletti “Juve deve essere bella e vincente”, ma Vlahovic ko 2-3 mesi

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TORINO (ITALPRESS) – “Bisogna essere belli e vincenti. Soprattutto belli perchè qui c’è un pubblico dal palato fine. Vincere non basta, c’è questa esigenza di giocare bene ed essere belli, cercheremo di fare tutte e due le cose. Intanto vinciamo le partite, poi proveremo ad aggiungere qualcos’altro”. E’ questa la Juve su cui Luciano Spalletti sta lavorando e che domani inizierà il suo cammino in Coppa Italia, ospitando allo Stadium l’Udinese negli ottavi. “Bisogna aspettarsi dei cambi, sabato abbiamo fatto fatica a livello sia mentale che fisico e siccome tutto il gruppo sta lavorando in maniera corretta, è giusto dare spazio ad altri. Per domani faremo però una formazione per vincere una partita che sarà difficile, contro un avversario che poche settimane fa qui ha avuto anche la possibilità di pareggiare”. Testa dunque solo all’Udinese e guai a pensare al big match di domenica a Napoli. “In questo momento sono tutti test significativi e dobbiamo pensare a questa, perchè ci darebbe qualche certezza in più per affrontare le prossime”, avverte il tecnico bianconero, soddisfatto però dei segnali di crescita. “Si sta progredendo, i ragazzi ascoltano volentieri. Contro il Cagliari le ho viste 2-3 belle cose: in occasione del secondo gol di Yildiz la palla si è mossa bene. Ci siamo preparati delle situazioni importanti, poi nel finale ci è venuta un pò d’ansia, sembrava che non volessimo la palla, e bisogna lavorare per migliorare. C’è grandissima disponibilità, attenzione, vedo girare meglio la palla. Sono molto fiducioso di poter trovare delle soluzioni, perchè il previsto diventi imprevisto”.

Domani mancherà Perin, anche se sulle gerarchie in porta Spalletti precisa che “per me Di Gregorio è il titolare. Perin è importante anche come uomo spogliatoio, è un influencer nello spogliatoio, lo seguono, e mi piace avere un Mattia collaboratore in questa maniera qui”. Ma soprattutto non ci sarà Dusan Vlahovic, atteso da un lungo stop per una lesione di alto grado della giunzione muscolo-tendinea dell’adduttore lungo di sinistra. “Secondo me 2-3 mesi passano, poi il medico saprà essere più preciso. Il calcio è un pallone che gira e nel suo rotolarsi mette a disposizione occasioni. Tutto sta nel saperle cogliere ma avrei preferito averlo a disposizione, era concentrato nel far bene, era molto dentro la squadra”. Spalletti non esclude anche l’impiego di Yildiz come centravanti: “Per giocatori di quella qualità, se li avvicini al pollaio, diventa più facile metterli nelle condizioni di tirare in porta, buttano via meno roba”.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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