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Ad Abu Dhabi si assegna il titolo mondiale di F1, Verstappen e Piastri a caccia di Norris

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YAS MARINA (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – A Yas Marina è tutto pronto per il gran finale di stagione del Mondiale 2025 di Formula 1, che nell’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi assegnerà il titolo piloti. Una serrata lotta a tre, come non accadeva dal 2010, che vede contrapposti i due alfieri McLaren Lando Norris e Oscar Piastri e il campione in carica Max Verstappen.

Il britannico parte con i favori del pronostico grazie a un vantaggio di 12 punti nei confronti dell’olandese e di 16 sul compagno di squadra. La storia, però, ci insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato, soprattutto con un gap così ristretto. “Questo fine settimana lo affronterò come ogni weekend, non cambierà nulla. Abbiamo fatto il solito lavoro, c’è solo più entusiasmo all’interno del team. Ordini di squadra? Non ne abbiamo discusso e non penso che li chiederei al team. Sta a Oscar decidere se permetterelo meno e lo stesso sarebbe a parti inverse”, afferma l’attuale leader del Mondiale, a caccia del suo ottavo successo stagionale.

Sullo stesso argomento è intervento anche Piastri: “Non abbiamo parlato di ordini di squadra, non so cosa ci si aspetti da me. Per questo non ho una chiara risposta da dare – il pensiero dell’australiano – Ci sono stati alcuni momenti difficili, ma ci sono per tutti. Non posso indicare dei weekend precisi, anche se ci sono alcune gare che vorrei rifare”, sottolinea il pilota della McLaren.

Verstappen, dopo una rimonta folle, ha intenzione di fare all-in per provare a conquistare il suo quinto alloro, che avrebbe un sapore di epicità: “Sono molto fiero della stagione che abbiamo fatto e di come abbiamo reagito nella seconda parte. Cerchiamo di divertirci fino alla fine. Non avevo programmato di essere in lotta per il titolo qui, ma ora ci siamo e vediamo come andrà. Quando vado in macchina do tutto quello che ho”, assicura il quattro volte iridato. Quest’ultimo l’anno prossimo sarà affiancato in Red Bull dal giovane Isack Hadjar, autore di un’ottima stagione in Racing Bulls: “E’ un momento molto importante per la mia carriera. Tutto il duro lavoro svolto in sei anni viene premiato. È solo l’inizio di una nuova avventura, sono entusiasta e il tempismo è perfetto per questa nuova era della Formula 1”, dice il francese.

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Andrea Kimi Antonelli, reduce da tre top 5 consecutive, vuole chiudere il suo primo anno in Formula 1 nel miglior modo possibile. “Un’annata di alti e bassi, ma siamo andati forte nel finale. Molti bei momenti, ma l’intero percorso è stato incredibile e mi ha davvero aiutato a crescere come pilota e soprattutto come persona. Non vedo l’ora di finire bene questa stagione e iniziare il 2026”, dichiara l’italiano della Mercedes. Il suo compagno di squadra George Russell punta a blindare il secondo posto nel Mondiale costruttori: “Cerchiamo di assicurarcelo. Abbiamo un’ottima possibilità questo weekend, vogliamo goderci l’ultima gara della stagione”, è il commento del britannico.

In casa Ferrari si chiude un’annata decisamente anonima e caratterizzata dalla delusione del quarto posto tra i costruttori. Charles Leclerc, però, si dice soddisfatto del lavoro svolto: “Per questo weekend mi aspetto di tornare al livello che ci compete. Il 2025 è stato positivo sul piano personale, sono soddisfatto del mio lavoro. Non sono soddisfatto dei risultati. Abbiamo reagito bene come team, ma con pochi aggiornamenti non è stato semplice. È mancata la prestazione della vettura, spero che l’anno prossimo sarà migliore”, afferma il monegasco.

In pista la stagione è stata più difficile di quanto pensassi, ma in Ferrari ho trovato il miglior spirito di squadra della mia carriera di pilota e c’è tanta volontà di fare progressi – le dichiarazioni di Lewis Hamilton -. Da quest’anno, tutti insieme, abbiamo imparato molto e speriamo che questa esperienza risulti preziosa nella prossima stagione. Dalla settimana prossima saremo completamente focalizzati sul 2026. Daremo il massimo, lavorando uniti per arrivare al top della preparazione per quello che è il cambiamento di regole più importante nella storia della categoria”.

Venerdì parte ufficialmente l’ultimo Gran Premio dell’anno ad Abu Dhabi con la prima sessione di prove libere alle 10:30, mentre la seconda andrà in scena alle 14.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Da Sport e Salute 344,4 mln, più soldi a Tennis, Equitazione, Volley e Nuoto

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ROMA (ITALPESS) – Più giovani e anziani sportivi, dalla scuola alla prevenzione della salute. Più sostenibilità, maggiore efficienza gestionale e risultati sempre più competitivi a livello internazionale. Uno sport capace di dare risposte concrete, tempestive e misurabili ai bisogni reali dei cittadini. Sono questi gli elementi alla base dell’assegnazione delle risorse agli organismi sportivi per il 2026, deliberata dal CdA di Sport e Salute in piena coerenza con gli indirizzi del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi: un totale di 344,4 milioni di euro allo sport che crea valore e coinvolge le comunità.

E’ il frutto di un percorso avviato nel 2022 insieme a Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva, Discipline Sportive Associate, Gruppi Sportivi Civili e Militari ed Associazioni Benemerite: obiettivi ambiziosi, un vero cambio di paradigma in cui l’aumento delle persone che praticano attività fisica diventa il motore dello sviluppo dell’intero sistema. Protagonisti di questa crescita sono gli organismi sportivi che ogni giorno orientano le proprie azioni secondo i principi del merito, dell’inclusione e della sostenibilità economica e sociale. Una scelta chiara: orientare le risorse pubbliche verso chi genera valore. Le risorse destinate al sistema sportivo crescono grazie al meccanismo di autofinanziamento che dal 2019 ha già prodotto negli ultimi anni, nonostante il periodo di Covid, un incremento complessivo del 25%, pari a 569 milioni in più. Un modello virtuoso di economia circolare dello sport, in cui le risorse vengono reinvestite per garantire l’accesso alla pratica sportiva, in progetti ed eventi, generando un ritorno sociale in termini di salute, benessere e inclusione superiore a tre volte il valore iniziale.

Andando poi ad analizzare l’allocazione dei contributi per il 2026, il calcio rimane al primo posto (35,258 mln con un incremento dello 0,06%), seguito sul podio da nuoto (18,620 mln – +10,57%) e volley (17,864 mln – +4,59%). E poi, in ordine, a completare la top ten, tennis e padel (16,130 mln – +15%), atletica (14,929 mln – +0,27%), sport invernali (12,568 mln – +0,16%), basket (10,400 mln – + 0,16%), scherma (10,150 mln – +0,22%), ginnastica (10,096 mln – +0,14%), ciclismo (9,675 mln – + 0,27%). Seguendo l’elenco, incrementi significativi anche per sport del ghiaccio (12esimo posto con +9,99%), seguito da Vela e Rugby, entrambe con un +15%, stesso incremento per l’equitazione (16esimo posto). Al 20esimo posto la Fisr con +12,17%, mentre “perdono”, ma possono recuperare i fondi attraverso un percorso di orientamento gestionale, Pentathlon e Motonautica (-20%), Badminton (-12,21%). Una crescita del sistema accelerata anche dalla sinergia con il Governo sugli investimenti infrastrutturali sportivi, focalizzata su periferie e sport di base.

Le risorse, oggi pari a circa 1 miliardo di euro, raggiungeranno 1,25 miliardi nel 2027 con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e riqualificare gli impianti. A valorizzare questo approccio è MaC – Modello algoritmico Contributi, la piattaforma digitale oggettiva e trasparente che, a partire dai dati forniti dagli Organismi Sportivi, misura le performance del sistema e premia chi investe di più nell’attività sportiva, aumenta il numero dei praticanti, ottiene risultati e utilizza in modo efficiente le risorse pubbliche. I numeri ne confermano l’efficacia: l’Italia è un Paese sempre più attivo e competitivo a livello internazionale, con oltre 640 mila persone in più che praticano sport organizzato rispetto agli anni precedenti, grazie a un sistema che ha scelto di adottare modelli gestionali sostenibili, responsabili e pienamente allineati ai pilastri ESG.

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– foto ufficio stampa Sport e Salute –
(ITALPRESS).

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Mercato sbloccato, la Lazio a gennaio potrà acquistare

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ROMA (ITALPRESS) – A gennaio la Lazio potrà operare sul mercato senza vincoli. Lo apprende l’Italpress, dopo la valutazione fatta dalla Commissione indipendente che vigila sui conti dei club professionistici, riunitasi oggi. Una bella notizia per la società di Claudio Lotito, riuscita a rispettare il parametro richiesto, cioè l’indicatore del Costo del Lavoro Allargato: arriva quindi il via libera per intervenire sul mercato invernale e portare a Maurizio Sarri i rinforzi richiesti, dopo lo stop del mercato estivo.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Gattuso “Azzurri con grande senso di appartenenza, i Mondiali un chiodo fisso”

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ROMA (ITALPRESS) – Prime feste natalizie da commissario tecnico e sarebbe fin troppo facile cercare di indovinare il regalo che Rino Gattuso chiederebbe a Babbo Natale. Regali non ce ne saranno e il Mondiale bisognerà conquistarselo passando dai play-off e di sicuro anche in questi giorni di festa, per “Ringhio”, il chiodo fisso sarà la prossima estate in Usa, Canada e Messico. “Il Natale per me sono le luci, l’atmosfera, il presepe. È sempre qualcosa di bello, mi piace. Sono uno che lascerebbe l’albero tutto l’anno dentro casa perché ti porta serenità, allegria e mi fa ricordare l’infanzia, quando c’era poco, ma quel poco che arrivava era sempre bene accetto”. Gennaro Gattuso festeggerà giovedì il suo primo Natale da commissario tecnico e si appresta a salutare un 2025 che lo ha portato sulla panchina di quella Nazionale tanto amata da calciatore. Un legame profondo, un rapporto passionale che ha vissuto il suo apice il 9 luglio del 2006, quando all’Olympiastadion di Berlino si è laureato campione del Mondo. Al timone di quell’Italia c’era Marcello Lippi, che ha ribadito in più occasioni di rivedersi oggi in uno dei suoi allievi preferiti: “Lo ringrazio – dichiara Gattuso nell’intervista rilasciata a Donatella Scarnati e pubblicata su Vivo Azzurro TV – e non nego che da quando sono ct ho fatto tanto copia e incolla di quello che ha fatto lui”.

“L’essere coerente, l’essere vero, se vuoi creare un gruppo c’è solo una strada. Dare quella fiducia in più a un giocatore quando è un po’ in difficoltà, quando qualcuno pensa di non farcela aiutarlo a provarci fino alla fine. Dare senso di appartenenza. Lui su questo è stato un maestro”, ha aggiunto Gattuso parlando di Lippi. “Quando mi è stato proposto di diventare ct ho detto subito di sì, senza chiedermi quali fossero i pro e i contro. Ho accettato e non me ne pento, sono orgoglioso di rappresentare il mio Paese. Mi sento un privilegiato, un uomo molto fortunato. Ho la possibilità di allenare la Nazionale italiana e penso che milioni di persone si vorrebbero trovare al mio posto. Ho tanta responsabilità, ma la responsabilità ce l’ho avuta anche all’età di dodici anni: quando sono andato a Perugia, stavo in una stanza e il pensiero era che non potevo tornare a casa, altrimenti avrei fallito. È da una vita che convivo con le pressioni, spero di dare il massimo e di regalare con i miei ragazzi una gioia all’Italia intera”. Sei partite, cinque vittorie e una sola sconfitta. È questo il bilancio dei primi sei mesi da ct di Gennaro Gattuso, che ha raccolto una Nazionale ferita dalla rovinosa caduta a Oslo con la Norvegia risollevandola nello spirito e restituendole un’identità e un carattere forte.

“Sapevo di essermi preso una grande responsabilità e che non era facile, ma devo dire che nelle sei partite che abbiamo fatto, tranne nell’ultima in cui abbiamo sbagliato il secondo tempo, i giocatori hanno dato tutto. La squadra si è sempre fatta trovare pronta. Ho visto atteggiamenti molto positivi, mentalità positiva e grande senso di appartenenza. Ho trovato un gruppo di ragazzi che sta cercando di dare tutto quello che ha. Penso che si percepisca”. La data segnata in rosso sul calendario è quella di giovedì 26 marzo, quando a Bergamo l’Italia affronterà l’Irlanda del Nord nella semifinale dei play-off. Qualora riuscissero a superare il primo ostacolo, gli azzurri dovrebbero quindi fare le valigie per giocarsi il pass Mondiale martedì 31 marzo a Cardiff o Zenica con la vincente della sfida tra Galles e Bosnia. Dopo il presidente Gravina, però, anche il ct invita a fare un passo alla volta: “Non dobbiamo commettere lo stesso errore di quattro anni fa con la Macedonia del Nord. Il calcio moderno dice che partite facili non esistono più, che un’avversaria può sempre metterti in difficoltà. L’importante è saper reagire, non andare in down se succede qualcosa di negativo, ma dare continuità per 90 minuti”. Serviranno calma e sangue freddo: “Tra tre mesi ci giocheremo qualcosa di importante, tutta la nazione ci sta aspettando. Ci vuole tranquillità, dovremo arrivarci con la giusta mentalità e con l’amor proprio per il Paese che rappresentiamo e per questa maglia. Vediamo di farci trovare pronti per quello che ci aspetta”.

“Il chiodo fisso è andare al Mondiale, tornare lì dove siamo stati per tantissimi anni, anche da protagonisti. Dobbiamo volerlo a tutti i costi, non cominciare a vedere i fantasmi alla prima difficoltà”. È troppo presto per pensare al match con l’Irlanda del Nord, meglio concentrarsi sul presente: “Devo vivere alla giornata. Non sono più il Gattuso di una volta, quello che aveva un obiettivo e si preparava solo per quello. Oggi sono una persona diversa, faccio un lavoro totalmente diverso. Sono il primo a dover dare tranquillità, devo sbagliare il meno possibile e fare le scelte giuste. Se mi mettessi a pensare adesso alla partita di marzo non ci arriverei lucido. La lucidità e l’energia si devono perdere oggi su quello che andiamo a vedere, su quello che propone il nostro calcio e sulle scelte che dobbiamo fare. Quando arriveremo a Coverciano, in quei dieci giorni ci dedicheremo a preparare al meglio la partita”. Nei giorni scorsi Gattuso è volato a Riad per assistere alle semifinali della Supercoppa italiana, e da qui a marzo, insieme ai suoi assistenti seguirà con la massima attenzione tutti i convocabili: “Vivrò questi tre mesi lavorando. Girando e vedendo partite. E poi parlando con i miei ragazzi. Li sento spesso, non solo i veterani. Mi piace chiacchierarci, sto molto a contatto con loro”.

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“Noi abbiamo giocatori forti, anche se è un dato di fatto che sono pochi gli italiani nel nostro campionato. In questi mesi ho apprezzato molto i sacrifici fatti dai ragazzi, c’è chi è stato male ed è rimasto tutto il tempo con noi. Nella mia carriera sono arrivato tante volte con le stampelle a Coverciano. È giusto così, un gruppo non si crea stando solo tre o quattro giorni insieme”. Anche gli italiani sembrano apprezzare il carattere di una Nazionale che viaggia compatta verso l’obiettivo: “Da quando sono ct la squadra è sempre stata seguita. Sulla Rai è stata vista da 6-7 milioni di telespettatori. Penso che sia la testimonianza che alla gente piace vedere l’Italia e che siamo stati bravi in questi mesi a riaccendere l’entusiasmo”. Un entusiasmo che non manca di certo al condottiero degli azzurri, che vuole guardare avanti senza voltarsi indietro: “Quando non avrò più l’adrenalina, il sangue che pulsa, allora ripenserò a quello che ho fatto nel mio passato. Ora però ho cose più importanti a cui pensare”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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