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Cronaca

Metro C: Webuild, a Piazza Venezia terza opera ‘Murales’ dedicata al lavoro

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ROMA (ITALPRESS) – Piazza Venezia si conferma palcoscenico di arte pubblica con l’inaugurazione di ‘TOOLS’ di Elisabetta Benassi, la terza installazione del ciclo ‘MURALES. Arte contemporanea in metrò, opera omaggio alla comunità dei lavoratori – archeologi e operai – i veri ‘Eroi Nascostì, il cui sforzo quotidiano è oggi motore della trasformazione infrastrutturale di Roma. Il progetto artistico è realizzato grazie al consorzio costruttore della Linea C della Metropolitana di Roma guidato da Webuild e Vianini Lavori, con il patrocinio di Roma Capitale e in collaborazione con le Soprintendenze competenti, con l’obiettivo di trasformare il cantiere in un simbolo di innovazione e rigenerazione urbana, coniugando la bellezza di Roma con la sua necessità di evolvere. Alla cerimonia di svelamento dell’opera hanno partecipato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Renata Cristina Mazzantini Direttrice della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e presidente del Comitato Scientifico del progetto Murales e l’artista Elisabetta Benassi, insieme a Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild e Vincenzo Onorato, Amministratore Delegato di Vianini Lavori. Presenti inoltre per il consorzio Metro C, Franco Cristini e Fabrizio Paolo Di Paola, rispettivamente Presidente ed Amministratore Delegato della società. “Roma è nata dal lavoro, dalla stratificazione incessante generata da mani, visioni e materiali, che hanno costruito la sua storia millenaria – ha dichiarato Salini – E’ questa la forza che l’opera celebra: il lavoro collettivo degli operai e degli archeologi che sta trasformando il sottosuolo per costruire la Roma moderna. Questo cantiere, che con il progetto ‘MURALES’ diventa una piattaforma culturale, è la testimonianza visibile di un impegno che va oltre l’ingegneria. Stiamo lavorando per contribuire a dare a questa città infrastrutture essenziali per la mobilità e la connettività. La Linea C è una spina dorsale della città realizzata in condizioni ingegneristiche e archeologiche complesse, che procede anche grazie alla stretta collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità, con l’obiettivo comune di rendere Roma sempre più moderna e all’avanguardia”.
In ‘TOOLS’, l’artista si è concentrata sulle mani degli operai e degli archeologi del cantiere, fotografate mentre stringono gli strumenti del loro lavoro quotidiano (chiavi inglesi, scalpelli, cavi elettrici, catene, bulloni, spugne), per costruire ma anche per riportare alla luce reperti preziosi dal passato. L’opera stabilisce un legame simbolico e storico profondo con la città, ispirandosi ai simboli utilizzati per gli Angeli del Bernini su Ponte Sant’Angelo a Roma, che recano gli strumenti della Passione di Cristo. Come quegli angeli, sette lavoratori del cantiere tengono in mano i loro strumenti di lavoro, unendo sacro e laico, antico e contemporaneo in un’immagine doppia. Se gli strumenti del Bernini raccontano un momento drammatico, quelli rappresentati dall’operaevocano l’epicità del lavoro quotidiano – stringere, serrare, pulire, scalpellare, scavare – celebrando la forza simbolica della creazione e del saper fare. La nuova opera inedita, dedicata al tema del lavoro, nell’ambito del progetto ‘MURALES’ a cura di Spazio Taverna, prende il posto di ‘Ci eleviamo sollevando gli altrì di Marinella Senatore, a sua volta succeduta a ‘Costellazioni di Romà di Pietro Ruffo, continuando a trasformare i silos del cantiere della Stazione Venezia in una monumentale installazione a cielo aperto. Il progetto ‘MURALES’ si inserisce in un quadro di avanzamento dei lavori cruciali per la Capitale: nel cantiere di Stazione Venezia ha visto completare la prima macrofase dei lavori, con scavi fino a 85 metri di profondità che porteranno alla luce l’antica Via Flaminia, per passare poi alla nuova macrofase. In parallelo, il consorzio costruttore ha consegnato due archeo-stazioni cruciali, Colosseo/Fori Imperiali e Porta Metronia, la cui apertura al pubblico è prevista il 16 dicembre. Queste stazioni sono un modello internazionale di successo frutto di una stretta collaborazione tra istituzioni e imprese, che ha permesso tra l’altro di valorizzare il ritrovamento di una caserma romana a Porta Metronia. L’impegno del consorzio prosegue anche per la progettazione esecutiva della Tratta T2 (Venezia-Clodio/Mazzini) che include due nuove archeo-stazioni, San Pietro e Chiesa Nuova.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, nello Xizang 42 scavi archeologici negli ultimi 5 anni

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LHASA (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – La regione autonoma dello Xizang, nella Cina sud-occidentale, ha condotto 42 scavi archeologici sistematici dal 2021, portando alla luce importanti scoperte sull’attività umana sull’altopiano risalenti a 100.000 anni fa, oltre a solide prove di legami culturali di lunga data con la Cina centrale, secondo quanto emerso durante una conferenza stampa tenutasi martedì.

I progetti si sono concentrati su grandi questioni storiche, come le origini dell’uomo, dell’agricoltura e dell’allevamento sull’altopiano del Qinghai-Tibet, nonchè sui collegamenti della regione con l’area delle Pianure Centrali. Gli scavi hanno interessato 19 siti e tombe antichi, per una superficie complessiva di 8.100 metri quadrati, ha dichiarato Xu Shaoguo, vice direttore dell’ufficio regionale per il patrimonio culturale, nel corso della conferenza sui progressi della regione nel patrimonio culturale durante il periodo del 14esimo Piano quinquennale (2021-2025).

Le ricerche indicano che gli esseri umani hanno raggiunto l’altopiano circa 100.000 anni fa, mentre culture neolitiche diffuse sono emerse intorno a 5.000 anni fa, ha spiegato Xie Xuwei, un altro funzionario dell’ufficio. Secondo Xie, l’uso del bronzo e del ferro è iniziato rispettivamente circa 3.800 e 2.800 anni fa.

Manufatti come tessuti in seta e foglie di tè rinvenuti in vari siti forniscono prove dirette di scambi culturali e commerciali continui tra lo Xizang e le Pianure Centrali nel corso della storia, ha aggiunto Xie.

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– Foto Xinhua –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Salis “Faccio la sindaca di Genova, non interessata a primarie centrosinistra”

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GENOVA (ITALPRESS) – “Vorrei che io, la giunta e la nostra maggioranza avessimo il coraggio di lasciare in eredità a Genova dei problemi risolti”. E’ l’auspicio di Silvia Salis, ex atleta e vicepresidente del Coni, da maggio sindaca del capoluogo ligure dopo aver vinto le elezioni alla guida del campo largo progressista. Una vittoria che da subito l’ha proiettata sullo scenario nazionale come possibile leader del centrosinistra o addirittura candidata premier nel 2027 contro Giorgia Meloni.
“Se qualcuno mi chiamasse per le primarie? Risponderò assente, non solo perchè faccio la sindaca di Genova, ma anche perchè credo che le primarie andrebbero abolite, nella coalizione di centrosinistra come all’interno dei partiti – spiega Salis all’Italpress -. E’ uno strumento che poteva avere senso quando celebravo una decisione già presa all’interno della dirigenza del partito, ma per quello che mi riguarda vorrei che i partiti o le coalizioni esprimessero i propri leader senza doverli fare scontrare l’uno contro l’altro. Se si fanno delle primarie è una gara anche quella, seppure interna. Per quanto possano durare poco, una persona dovrebbe parlare male di quelli che il giorno dopo devono diventare i propri alleati. Ma che senso ha?”. Porte chiuse, però, anche in caso di chiamata diretta: “Faccio la sindaca di Genova fino al 2030”. E poi? “Adesso mi chiedete troppo”, taglia corto.
Tra i dossier più spinosi da affrontare nel 2026 c’è la chiusura del ciclo dei rifiuti. L’avviso per le aziende pubblicato dalla Regione a fine anno, fissando la capacità minima a 220mila tonnellate, apre alla realizzazione di un termovalorizzatore a Scarpino, storica discarica al servizio di Genova, ma nella sua coalizione sono molti a esprimere contrarietà, a partire da Avs e M5s. “I sindaci, a differenza dei partiti, devono risolvere i problemi – ammonisce Salis -. Noi dobbiamo il problema pratico. A un partito, se la città si riempie di rifiuti, cosa succede? Chiaramente ci potrà essere una disaffezione di parte dell’elettorato oppure una bad reputation, ma un sindaco non si può permettere che la città si riempia di rifiuti”. La giunta ha dato indicazione ad Amiu di commissionare uno studio per analizzare quattro diversi scenari (con o senza termovalorizzatore e impianti intermedi) in relazione all’andamento della Tari. “Una volta che avremo avuto i risultati di quello studio prenderemo una decisione, sicuramente politica ma anche tecnica”, spiega la sindaca.
Altro problema da affrontare, la crisi del trasporto pubblico e dell’azienda Amt, in composizione negoziata della crisi. Il Tribunale di Genova ha dato il via libera alle misure di protezione proprio alla vigilia di Natale. Ma il problema, osserva Salis, è anche nazionale: “Dai dati della finanziaria è evidente che c’è un problema strutturale, mancano 700 milioni per garantire i servizi esistenti, quindi i servizi essenziali. Al governo chiedo di capire che il trasporto pubblico è un servizio essenziale sul quale non si può risparmiare, così come non si può risparmiare sulla sanità o sull’edilizia scolastica, altri due temi che nella finanziaria trovano pochissimo spazio”.
A proposito di risorse statali, un tema che sta a cuore a Salis è quello della sicurezza:” L’80% delle città grandi d’Italia sono guidate dal centrinistra, quindi è molto comodo dire che Milano, Genova, Torino, Roma o Napoli siano insicure, quando poi la sicurezza è una responsabilità del governo e la polizia di Stato in finanziaria aveva zero risorse. Abbiamo una polizia di stato che è 11mila unità sotto la dotazione che dovrebbe avere per legge. In più In 13 anni sono diminuite di 12mila unità le polizie locali di tutta Italia”.
Fin qui, però, il bilancio del 2025 soddisfa Salis “seppur con grandi problemi sul tavolo. Quando diventi sindaco, nei primi mesi vieni travolto da una serie di eventi e devi mettere tutto in fila, però devo dire sono stati mesi molto positivi”, conclude.
– foto xa8 Italpress –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Chi crede a pace viene spesso ridicolizzato”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Nelle condizioni di incertezza e di sofferenza del mondo attuale sembrerebbe impossibile la gioia. Chi oggi crede alla pace e ha scelto la via disarmata di Gesù e dei martiri è spesso ridicolizzato, spinto fuori dal discorso pubblico e non di rado accusato di favorire avversari e nemici. Il cristiano però non ha nemici, ma fratelli e sorelle, che rimangono tali anche quando non ci si comprende. Il Mistero del Natale ci porta questa gioia: una gioia motivata dalla tenacia di chi già vive la fraternità, di chi già riconosce attorno a sè, anche nei propri avversari, la dignità indelebile di figlie e figli di Dio”. Lo ha detto papa Leone nell’Angelus di Santo Stefano protomartire.
“Per questo – ha aggiunto – Stefano morì perdonando, come Gesù: per una forza più vera di quella delle armi. E’ una forza gratuita, già presente nel cuore di tutti, che si riattiva e si comunica in modo irresistibile quando qualcuno incomincia a guardare diversamente il suo prossimo, a offrirgli attenzione e riconoscimento. Sì, questo è rinascere, questo è venire nuovamente alla luce, questo è il nostro Natale”.
Dopo l’Angelus, il Pontefice ha rinnovato “gli auguri di pace e di serenità” ed ha rivolto un appello affinchè “nel ricordo di Santo Stefano primo Martire, invochiamo la sua intercessione perchè renda forte la nostra fede e sostenga le comunità che maggiormente soffrono per la loro testimonianza cristiana. Il suo esempio di mitezza, di coraggio e di perdono accompagni quanti si impegnano nelle situazioni di conflitto per promuovere il dialogo, la riconciliazione e la pace”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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