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Il Napoli si salva ai rigori contro il Cagliari, Conte ai quarti di Coppa Italia col brivido

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NAPOLI (ITALPRESS) – Un ostico Cagliari rende la vita difficile al Napoli, che però riesce nel compito di superare gli ottavi di finale di Coppa Italia: al Maradona, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, sono necessari i calci di rigore (ben 10 a testa) per decretare il passaggio del turno degli azzurri. Turnover massiccio per Antonio Conte, che lancia dal primo minuto un tridente inedito composto da Politano, Lucca e Ambrosino, mentre a centrocampo spicca il debutto stagionale di Vergara. Qualche cambio anche per Pisacane, che opta per Pavoletti titolare in attacco supportato da Luvumbo, Kilicsoy e Gaetano. I partenopei partono con un piglio aggressivo provando a rendersi pericolosi con Olivera, Vergara e Lucca, ma i sardi ci mettono poco a prendere le misure ai padroni di casa. Eppure, proprio in questa fase il Napoli trova l’episodio giusto su calcio di punizione: traiettoria profonda scelta da Vergara, Lucca svetta e incorna di testa portando avanti i suoi al 28′. Il Napoli non ha fretta e prova a gestire il possesso per cercare l’occasione giusta per far male, muovendo palla soprattutto sulla sinistra. Il Cagliari, invece, cerca qualche soluzione in contropiede ma non riesce mai a rendersi pericoloso.

Il secondo tempo inizia sullo stesso canovaccio con cui si è chiuso il primo: serve quindi la scossa, che Pisacane cerca con Prati, Borrelli ed Esposito. E proprio gli ultimi due sono protagonisti del pareggio ospite, che arriva al 67′: Borrelli si accentra e prova l’apertura sulla destra per Luvumbo, ma il tocco di McTominay si trasforma in un assist perfetto per Esposito, che infatti, tutto solo davanti a Milinkovic-Savic, non sbaglia. L’episodio dà fiducia al Cagliari, che aumenta la qualità del proprio gioco creando anche un’occasione per il sorpasso all’84’, quando Deiola si ritrova tutto solo sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma sbaglia completamente i tempi dell’impatto di testa e colpisce malissimo. La squadra di Conte prova a evitare i rigori con i tentativi di McTominay e Neres, ma Caprile chiude tutto. È necessaria, quindi, la lotteria degli 11 metri, dove si va ad oltranza dopo l’errore di Felici e il rigore di Neres parato da Caprile: alla fine è decisiva la parata di Milinkovic-Savic (anche lui in gol) su Luvumbo, mentre è Buongiorno a segnare il rigore che chiude la contesa. Ai quarti di finale, il Napoli affronterà la vincente tra Como e Fiorentina.

IL TABELLINO

NAPOLI (3-4-3): Milinkovic-Savic 6.5; Beukema 6, Juan Jesus 6, Olivera 5.5 (29′ st Lang 6); Mazzocchi 5.5 (23′ st Buongiorno 6), Vergara 6 (29′ st Neres 5.5), Elmas 5.5, Spinazzola 6; Politano 6, Lucca 6.5 (23′ st Hojlund 6), Ambrosino 6 (15′ st McTominay 6). In panchina: Contini, Ferrante, Rrahmani, Di Lorenzo, Lobotka. Allenatore: Conte 6.

CAGLIARI (4-2-3-1): Caprile 7; Di Pardo 6, Luperto 6, Rodriguez 5.5 (16′ st Idrissi 6), Obert 6; Deiola 6 (39′ st Felici sv), Adopo 6; Luvumbo 5, Kilicsoy 5 (10′ st Esposito 7), Gaetano 5.5 (11′ st Prati 6); Pavoletti 5 (10′ st Borrelli 6). In panchina: Ciocci, Radunovic, Pintus, Zappa, Rog, Cavuoti, Liteta, Grandu, Sulev, Trepy. Allenatore: Pisacane 6.5.

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ARBITRO: Sacchi di Macerata 6.

RETI: 28′ pt Lucca, 22′ st Esposito.

SEQUENZA RIGORI: Obert gol, Politano gol, Borrelli gol, McTominay gol, Prati gol, Lang gol, Felici traversa, Hojlund gol, Esposito gol, Neres parato, Luperto gol, Elmas gol, Adopo gol, Milinkovic-Savic gol, Idrissi gol, Spinazzola gol, Di Pardo gol, Juan Jesus gol, Luvumbo parato, Buongiorno gol.

NOTE: serata nuvolosa, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Luperto, Prati. Angoli: 6-3. Recupero: 1′ pt; 4′ st.

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(ITALPRESS).

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Goleada dell’Inter a San Siro, Venezia travolto 5-1: i nerazzurri volano ai quarti di Coppa Italia

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MILANO (ITALPRESS) – Tutto facile per l’Inter, che supera senza troppi problemi l’ostacolo Venezia e accede ai quarti di finale di Coppa Italia. Chivu propone una formazione con diversi esperimenti, soprattutto quelli di Diouf esterno destro e Luis Henrique a sinistra, ricevendo risposte positive dal punto di vista atletico, tecnico e dell’intensità.

5-1 il risultato finale, con la giostra del gol inaugurata già al 18′ proprio da Diouf, che capitalizza un ottimo inserimento ringraziando Frattesi per l’assist. Nemmeno il tempo di ripartire che arriva il raddoppio con un gran gol di Esposito, che scarica all’incrocio un tiro di mezzo esterno sulla palla vagante in seguito al duello aereo tra Sucic e Sagrado. Si vedono anche spunti di Luis Henrique, ma a trovare la terza rete è Thuram, anche lui ancora alla ricerca di continuità dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori per tutto il mese di ottobre: tutto parte dalla palla recuperata da Zielinski, poi il francese fa partire un bel diagonale rasoterra su cui Grandi non arriva. Dopo un’altra occasione importante per Luis Henrique, Thuram trova la gioia della doppietta insaccando in tuffo dopo il secondo assist di Frattesi, altro giocatore che ha la necessità di riacquistare fiducia e minuti nelle gerarchie di Chivu.

Stroppa, da canto suo, lancia un segnale positivo quando, invece di cercare di mantenere un atteggiamento difensivo per “limitare i danni”, inserisce Fila per provare a cercare almeno un gol. Cosa che riesce al 66′, quando da un’iniziativa dell’attaccante ceco arriva il tiro di Sagrado, che si infila alle spalle di Martinez dopo una deviazione di Carlos Augusto. La partita, ovviamente, è comunque pienamente indirizzata e a completare la manita ci pensa Bonny, che dal limite calcia anch’egli di esterno, un po’ come ha fatto Esposito nel primo tempo, trovando l’incrocio dei pali. Nel finale cercano gloria personale anche Spinaccè e Cocchi, ma senza fortuna: finisce 5-1 tra gli applausi di San Siro, che ora dovrà aspettare gennaio per conoscere l’avversaria ai quarti tra Roma e Torino.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

INTER (3-5-2): J. Martinez 6; Bisseck 7, De Vrij 6, Carlos Augusto 6; Diouf 7, Frattesi 7, Zielinski 6.5 (1′ st Mkhitaryan 6.5), Sucic 6 (34′ st Bovo sv), Luis Henrique 6 (15′ st Cocchi 6); Thuram 7.5 (15′ st Bonny 7), Esposito 7.5 (34′ st Spinaccè sv). In panchina: Sommer, Taho, Acerbi, Akanji, Maye, Bastoni, Chalanoglu, Barella, Dimarco, L. Martinez. Allenatore: Chivu 7.

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VENEZIA (3-5-2): Grandi 6; Venturi 6, Korac 5.5, Sidibé 5.5 (1′ st Schingtienne 6); Sagrado 6, Duncan 5.5, Bohinen 5, Lella 5.5 (36′ st Perez sv), Haps 5 (18′ st Fila 6.5); Compagnon 5.5 (36′ st Hainaut sv), Casas 5 (36′ st Adorante sv). In panchina: Stankovic, Minelli, Svoboda, Busio, Doumbia, Bjarkason, El Haddad. Allenatore: Stroppa 5.5.

ARBITRO: Di Marco di Ciampino 6.
RETI: 18′ pt Diouf, 20′ pt Esposito, 34′ pt e 6′ st Thuram, 21′ st Sagrado, 31′ st Bonny. NOTE: serata nuvolosa, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Korac. Angoli: 3-1. Recupero: 1′ pt; 0′ st.

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Europei di nuoto in vasca corta, Italia d’oro nella staffetta mista 4×50. Solo 7° Martinenghi nei 100 rana

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LUBLINO (POLONIA) (ITALPRESS) – La seconda giornata agli Europei in vasca corta di Lublino si chiude con la vittoria della medaglia d’oro della staffetta 4×50 mista mixed che si conferma regina d’Europa due anni dopo l’oro di Otopeni 2023. Gara impeccabile di tutti gli azzurri, a lanciare la staffetta è stato il debuttante Francesco Lazzari che in 22″88 ha chiuso in prima posizione. Simone Cerasuolo ha mantenuto la vetta (25″67), Silvia Di Pietro (24″62) ha mantenuto il passo dell’Olanda. Decisivo, dunque, il controsorpasso che porta la firma di Sara Curtis (22″92). Seconda posizione per l’Olanda, terza la Polonia. “Mi sono detta che avrei ripreso l’olandese e così è stato. Alla fine ce l’ho fatta. Io adoro le staffette: mi piace l’atmosfera che si vive quando si gareggia tutti insieme”, ha dichiarato Curtis. Silvia Di Pietro inoltre ha chiuso in ottava posizione nei 50 farfalla, vinti dalla danese Martine Damborg in 24″61. “Mi dispiace per questa controprestazione, sono mortificata perché vivo ogni gara come se fosse l’ultima – ha ribadito al termine della gara -. Ho rovinato una finale con tanti errori: ci tenevo ed ero convinta di poter lottare per una medaglia”.

Giornata da dimenticare per la rana maschile, con il campione del mondo dei 50 in vasca lunga Simone Cerasuolo e il campione olimpico e primatista italiano (55″63) Nicolò Martinenghi che chiudono al quarto e al settimo posto la finale dei 100. “Ho provato a dare tutto quello che avevo, pur sapendo di non essere al meglio – ha spiegato Martinenghi -. Ho commesso vari errori e li ho pagati. Simone Cerasuolo meritava il podio: è stato bravissimo”.

Lorenzo Mora è quinto nei 200 dorso, Alessandra Mao e Maria Chiara Mascolo non si sono invece qualificate per la finale dei 200m stile libero. Eliminato anche Carlos D’Ambrosio che non va oltre il quattordicesimo tempo. Mancano l’accesso alla finale dei 100 misti Costanza Cocconcelli e Anita Gastaldi. Domani la terza giornata, al mattino le batterie mentre nella sessione serale spazio ad altre sei finali.

– Foto IPA Agency –

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L’ultimo saluto a Pietrangeli, Binaghi “È stato il tennis italiano”

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ROMA (ITALPRESS) – Le musiche, la Coppa Davis del 1976 e il campo a lui intitolato: l’addio a Nicola Pietrangeli si è svolto rispettando in pieno le volontà della leggenda del tennis italiano e mondiale. Le note di Charles Aznavour hanno riempito il Foro Italico aprendo la camera ardente, chiusa poi da “My way”, la celebre canzone di Frank Sinatra. E c’era pure il sole sul cielo di Roma, perché “se piove, rimandiamo”, come recita il titolo della sua biografia.

Dal mondo dello sport a quello della politica, ma anche tanti appassionati e persone comuni: tutti hanno voluto omaggiare Pietrangeli. “Quello che ho visto in questi giorni non me l’aspettavo, è stata un’esplosione di affetto”, è il commento del figlio Filippo, presente insieme al fratello Marco, che ha voluto ricordare il padre come un uomo “che si è divertito tutta la vita e che ha voluto bene a tutti”. Commosso anche il ricordo della Fitp con il presidente Angelo Binaghi, che durante la commemorazione ha sottolineato che “è riduttivo dire che ha dato tanto al tennis italiano: Nicola è il tennis italiano. Ci ha dato coraggio, ci ha spiegato che avremmo potuto vincere. Ci ha sempre creduto molto più di noi, ha aspettato che terminassero i due mesi più straordinari del tennis italiano. Oggi, in Italia, nel tennis, siamo tutti figli di Nicola”.

Come detto, tante le personalità che hanno reso omaggio al feretro, compresi Adriano Panatta e Antonio Zugarelli, che erano in campo nella Davis vinta con Pietrangeli capitano. E poi il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio (“storie come la sua non muoiono mai”), e gli ex numeri uno dello sport italiano Giovanni Malagò (“era scanzonato e ironico, ma soprattutto un amico di famiglia”), Giovanni Petrucci (“sono contento di essere stato io a intitolargli questo campo. La sua classe e il suo stile erano sotto gli occhi di tutti”) e Franco Carraro (“oggi sarebbe stato ancora più forte”). “Era un’icona, ci ha insegnato ad amare la Davis e il valore di vestire la maglia azzurra”, è invece il ricordo del capitano della Davis, Filippo Volandri, mentre la capitana della Billie Jean King Cup, Tathiana Garbin, ha aggiunto che “ci ha dato tanti consigli divertenti, lo ricordiamo con tanto amore”. Tra i vari sportivi, c’erano anche il direttore degli Internazionali d’Italia, Paolo Lorenzi, e l’ex attaccante della Lazio, squadra del cuore di Pietrangeli, Bruno Giordano. Presente anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha descritto quella odierna come “una giornata di dolce tristezza, che è un po’ l’essenza di ciò che è stato Nicola e di cosa ha rappresentato”.

Dopo la commemorazione, il funerale si è tenuto in forma privata presso la chiesa Santa Maria della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, con la presenza di altre personalità come Fabio Fognini, Gianni Rivera e il principe Alberto di Monaco, che prima di entrare in chiesa ha ricordato: “Era un uomo splendido, era sempre presente nei momenti più importanti della mia vita”.

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– Foto mec/Italpress –
(ITALPRESS).

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