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Cronaca

Ucraina, sui media italiani si parla soprattutto di Mariupol

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ROMA (ITALPRESS) – Sotto assedio da settimane e diventata un obiettivo chiave di Mosca per collegare la Crimea annessa e le regioni controllate dai separatisti, Mariupol è la città ucraina della quale si parla di più, con 34.092 citazioni, sui mezzi di informazione italiani. E’ quanto emerge dal monitoraggio svolto su oltre 1.500 fonti media fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha indagato quali sono state le città ucraine colpite dall’offensiva russa e gli episodi legati al conflitto fra Russia e Ucraina più presenti sui media italiani dalla mezzanotte di giovedì 24 febbraio (giorno in cui è iniziata l’invasione) alle 17 di lunedì 21 marzo.
Alle spalle di Mariupol l’indagine di Mediamonitor colloca Kharkiv (25.968), città messa a dura prova ogni giorno da bombardamenti e lanci di missili e Leopoli (20.419), che per la sua posizione al confine con la Polonia è diventata la base di partenza di migliaia di sfollati. Seguono Odessa, che controlla l’accesso sul Mar Nero (17.152), e Volnovakha (2.440), la città rasa al suolo dalle bombe che, come dichiarato dal ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov “non esiste più”.
Fra gli episodi legati al conflitto, ad avere la maggiore eco mediatica nel nostro Paese sono due momenti che testimoniano tutto l’orrore della guerra: i bombardamenti al teatro di Mariupol diventato rifugio per i civili, soprattutto donne e bambini, e al centro commerciale di Kiev, rispettivamente con 6.347 e 1.564 citazioni.
Al terzo posto la popolare “Bella ciao” che, riadattata dalla cantante Khrystyna Soloviy, è diventata il simbolo della resistenza ucraina (565 menzioni), seguita dal videomessaggio di Arnold Schwarzenegger in cui l’attore ed ex governatore della California si rivolge ai suoi “cari amici russi”, scagliandosi contro la propaganda e invitando Putin a fermare la guerra (400).
Marianna Podgurskaya, la blogger incinta fotografata mentre scendeva le scale tra le macerie dell’ospedale di Mariupol e diventata oggetto di un tentativo da parte della propaganda russa di far passare l’immagine come una fake news, è al quinto posto con 393 citazioni, seguita dalla vicenda di Andrea Cisternino, l’italiano rimasto bloccato vicino a Kiev dove gestisce un centro per la protezione degli animali abbandonati (373) e da quella del giovanissimo soldato russo catturato dagli ucraini, al quale alcuni cittadini del posto hanno permesso di videochiamare i genitori (355).
Chiudono la classifica di Mediamonitor.it la foto (poi rivelatasi una messinscena) della bambina ucraina che, seduta alla finestra, imbraccia un fucile mangiando un lecca-lecca (350), l’episodio della bimba che ha intonato la canzone di “Frozen” in un rifugio sotto le bombe a Kiev (247) e il coro dell’Opera di Odessa che ha eseguito il Và pensiero in un concerto tenuto all’aperto nella città assediata dalle truppe russe (157).
(ITALPRESS).

Cronaca

Mattarella “La Strage di Capaci è una ferita tra le più profonde della nostra storia”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’attacco feroce e sanguinario che la mafia compì trentatrè anni or sono a Capaci, e che ripetè poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo, costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 33esimo anniversario della strage di Capaci.

“Il primo pensiero, commosso oggi come allora – aggiunge il Capo dello Stato -, va a chi perse la vita: Giovanni Falcone insieme a Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. A loro è unito indissolubilmente il ricordo di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile. Quelle tragedie generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale. ‘La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una finè: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello. La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza. Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perchè occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”, conclude il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

– foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Strage Capaci, Meloni “Governo sempre in prima linea contro la criminalità”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione. Anche in loro nome, il Governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

33 anni fa la strage di Capaci, a Palermo una giornata di memoria

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PALERMO (ITALPRESS) – Ricorre oggi il 33esimo anniversario della strage di Capaci. Il 23 maggio 1992 nella tremenda esplosione
vennero spazzate via le vite del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che li scortavano, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
Da ormai trentatre anni il cinquantottesimo minuto dopo le 17 del 23 maggio non rappresenta mai un orario comune, uno di quelli che passano inosservati nel trambusto quotidiano. E’ invece, ogni anno, quel minuto che blocca il fiato, sospende i pensieri, dilata il tempo, infligge dolore e, alla fine, se ci si guarda attorno, restituisce speranza. Sono quei secondi che riportano alla mente le forti immagini di quanto accaduto alla stessa ora nel 1992: la strage di Capaci, quel tragico evento che
ha cambiato la storia del Paese. E non solo.
Oggi a Palermo sono diversi gli appuntamenti e le manifestazioni che serviranno a ricordare le vittime dell’attentato. Il clou sarà la cerimonia all’albero Falcone.
La Fondazione Falcone apre al pubblico il Museo del presente dedicato a Falcone e Borsellino, a Palazzo Jung. La giornata prenderà il via alle 9.30 con l’accoglienza delle autorità istituzionali, degli studenti e degli ospiti da parte dei vertici della Fondazione Falcone. Prevista la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio.
Nel pomeriggio, alle 16, il sit-in davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove alle 17 interverrà Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. Alle 17.30 l’ex magistrato e presidente del Senato Piero Grasso leggerà i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e alle 17.58, ora della strage, il trombettiere della polizia suonerà il silenzio.
Come sempre saranno coinvolti gli studenti “per continuare a costruire un futuro libero dalle mafie”. Tra le tante, alle 9, l’iniziativa “Tribunale chiama scuola” organizzata dall’Ordine degli Avvocati, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalla Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola che prevede letture in memoria dei martiri di Capaci e la commemorazione solenne della strage.
Inoltre, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di condividere con tutte le scuole italiane, la proiezione del docufilm “Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria”, realizzato dal Dipartimento DEMS dell’Università degli Studi di Palermo, all’interno del progetto “Officina UNIPA per la Legalità e il Contrasto alle Mafie”. E’ un viaggio corale che racconta le figure di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino attraverso le voci di chi li ha amati, affiancati, seguiti. Familiari, colleghi, magistrati, giornalisti, docenti universitari e studenti costruiscono una narrazione plurale e profonda, capace di restituire umanità e impegno a chi ha pagato con la vita la scelta di servire lo Stato.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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