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Politica

Mattarella respinge le dimissioni di Draghi, il premier mercoledì alle Camere

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ROMA (ITALPRESS) – La fiducia in Senato sul decreto Aiuti senza i voti del MoVimento 5 Stelle, le dimissioni del premier Mario Draghi, il capo dello Stato Sergio Mattarella che le respinge, invitandolo a presentarsi in Parlamento. Sono le tappe principali della giornata più lunga e difficile del Governo Draghi. A Palazzo Madama c’era stato un tentativo di evitare il passaggio della fiducia, votando il provvedimento articolo per articolo, ma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà non ha avuto il via libera di Draghi su questo percorso. Per il premier l’unica via percorribile era la richiesta di fiducia al Senato sul decreto. Fiducia che poi è arrivata, con 172 voti favorevoli e 39 contrari. A fare notizia, però, è chi non ha votato. Il MoVimento 5 Stelle ha dato seguito alla decisione del Consiglio Nazionale di ieri e non ha preso parte alla votazione. Draghi aveva detto nei giorni scorsi che per lui il Governo non poteva andare avanti senza i pentastellati, e ha mantenuto questa linea.

L’ha mantenuta anche dopo un colloquio di un’ora con Mattarella, subito dopo il voto del Senato. Poi il Consiglio dei Ministri lampo. Il premier ha annunciato così il suo passo indietro ai componenti dell’esecutivo: “Questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica”. Per l’ex presidente della Banca Centrale Europea “le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico”. “La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più”, ha sottolineato Draghi, per il quale “è venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche”.

“Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”, ha detto ancora Draghi, che ringraziato i ministri “per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani”. Poi il secondo passaggio al Quirinale per presentare le dimissioni, e la decisione di Mattarella di respingerle. “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto – recita il comunicato del Colle -. Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”. Mercoledì prossimo Draghi si presenterà alle Camere, i partiti hanno davanti 5 giorni di riflessione e dibattito interno, poi nelle due Aule di Montecitorio e Palazzo Madama si tireranno le somme.

-foto agenziafotogramma.it-

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(ITALPRESS)

Politica

Urso “Governo Meloni ha aperto strada del dialogo e confronto Ue-Usa”

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CATANIA (ITALPRESS) – “In un momento così complesso, segnato da dazi, tensioni internazionali e mercati instabili, siamo in campo per sostenere le imprese nell’affrontare le difficoltà e cogliere le nuove opportunità”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che a Riposto, nel catanese, ha visitato lo storico stabilimento della Dolfin, l’azienda dolciaria siciliana fondata nel 1914 e da centodieci anni guidata dalla famiglia Finocchiaro, oggi alla terza generazione di imprenditori.

“Il governo di Giorgia Meloni ha dimostrato grande lungimiranza e senso di responsabilità, indicando sin da subito ai partner europei la via del dialogo e del confronto con gli Stati Uniti – ha aggiunto -. Una strada che ora potrà essere percorsa al meglio, per ridurre il divario e, quindi, ridurre i dazi”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella “L’Ue si impegni per governare i movimenti migratori”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dieci anni or sono nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano nel Mediterraneo. I migranti morti e dispersi raggiunsero numeri spaventosi. Fra le vittime anche decine di bambini. Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore, fuggendo da guerre, persecuzioni, miseria. Persone finite nelle mani di organizzazioni criminali, che li hanno crudelmente abbandonati nel pericolo. La Repubblica italiana ricorda quelle tante donne e tanti uomini, molti destinati a restare senza nome”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “E’ la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori. Nel fare memoria rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare”, aggiunge.

Per il capo dello Stato “i movimenti migratori vanno governati e l’Unione Europea deve esprimere il massimo impegno in questo senso. Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano rispetto nei confronti della vita umana”.

(ITALPRESS).
-Foto: Quirinale-

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Schlein “Il problema non è dialogare con Trump, ma farlo a testa alta”

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ROMA (ITALPRESS) – “È evidente che i dazi di Trump rischiano di colpire soprattutto imprese e lavoratori italiani. Occorre sventare a tutti i costi una guerra commerciale che avrebbe esiti catastrofici sia a livello mondiale sia per un Paese come il nostro e ricostruire fiducia”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. Quanto alla visita della premier Meloni in Usa in missione dal presidente Trump, la segretaria dem osserva: “La premier si è impegnata ad aumentare la spesa militare e a far investire 10 miliardi alle imprese italiane negli Usa quando non ne ha trovato ancora uno per tutelare quelle colpite dai dazi ed evitare delocalizzazioni. In cambio pare abbia ottenuto una visita di Trump in Italia. Per ora non mi pare un gran bilancio. In generale il problema non è dialogare con Trump, ma farlo a testa alta”. 

 “La questione fondamentale è non dare a Trump l’idea che possa trattare in bilaterale con ciascun Paese, che è quello che vorrebbe per indebolire l’Unione europea. L’Europa deve essere unita e compatta in questo negoziato e deve essere pronta a colpire dove fa più male, ossia le big tech americane che sostengono Trump. L’attuale presidente è un nostro avversario politico ma questo non significa rinunciare al fondamentale rapporto con gli Stati Uniti. Bisogna dunque negoziare fino all’ultimo minuto utile, e farlo con la consapevolezza di essere un mercato di 500 milioni di persone, la seconda potenza commerciale al mondo e la terza in termini di Pil”.

Schlein chiosa: “Le nostre proposte sono pronte e sono a disposizione delle parti politiche. Siamo sempre disponibili a collaborare su queste grandi questioni nell’interesse del Paese, ma a differenza di quanto avvenuto altrove in Europa il governo Meloni non ci ha ancora convocato per discutere”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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