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DALLA REGIONE ARRIVANO 7 MILIONI PER LE BORSE DI STUDIO. SODDISFAZIONE DI UDU: ACCOLTE LE NOSTRE RICHIESTE MA 5.000 BORSE NON SONO ANCORA COPERTE

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di Emanuele Bottiroli

L’Unione degli Universitari ha pubblicato la consueta indagine annuale sulle borse di studio erogate dalle università lombarde. I risultati relativi all’anno accademico 2021/2022 sono preoccupanti: servirebbero 90 milioni per garantire tutte le borse, ma sono stati stanziati soltanto 83 milioni di euro. L’assestamento al bilancio regionale ha però previsto per il prossimo anno accademico sette milioni aggiuntivi che, secondo le prime stime, non saranno ancora sufficienti.

La notizia è stata accolta positivamente dall’UDU: “Da tempo chiediamo un aumento delle risorse regionali, grazie anche ad una serie di emendamenti presentati tramite il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. In particolare, quest’anno avevamo richiesto otto milioni di euro. Il Consiglio Regionale ha pertanto accolto quasi integralmente le nostre richieste. Queste risorse sono preziose perché evitano di lasciare borse di studio scoperte, obbligando gli atenei a sopperire al sottofinanziamento. Il risultato è stato possibile grazie al nostro continuo lavoro di pressione verso forze politiche, istituzioni regionali e atenei. Fino a poco tempo fa, tutti escludevano un risultato del genere ma alla fine abbiamo raggiunto i nostri obiettivi”.

L’Unione degli Universitari avverte però che tali risorse non sono sufficienti: “È probabile che il numero degli idonei nel 2022 sfondi quota 30.000, portando il fabbisogno ad almeno 123 milioni di euro. Come dimostra la nostra ricerca, questi numeri non sono sostenibili. Pur conteggiando le risorse del PNRR, calcoliamo che manchino ancora 19 milioni di euro per garantire tutte le borse di studio erogate dalle università lombarde”.

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Le borse di studio sono uno strumento previsto direttamente dalla nostra Costituzione che, all’art. 34, riconosce il diritto dei capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, a raggiungere i gradi più alti degli studi. Il mezzo principale è proprio la borsa di studio, ossia una provvigione economica che aiuta gli studenti universitari ad affrontare i costi legati allo studio e alla vita da universitario. Grazie ad esso, oltre 26.000 universitari lombardi ricevono in media 3.279€ ogni anno. Questi numeri sono ora destinati ad aumentare, grazie alla riforma del PNRR che ha incrementato i contributi e allargato la platea degli idonei alla borsa, migliorando i criteri di reddito e di patrimonio. Una buona notizia, che però si scontra con il sottofinanziamento strutturale denunciato dalle rappresentanze studentesche.

“Ora” conclude l’Unione degli Universitari “auspichiamo che la Regione apra una riflessione circa i criteri di merito più restrittivi d’Italia per contenere i costi. Tali criteri non servono per favorire l’eccellenza; mirano semplicemente a ridurre l’esborso economico, sottoponendo gli studenti lombardi a uno stress e un’ansia continua, in quanto devono ottenere più crediti formativi di qualsiasi altro collega italiano. A livello economico, invece, a dover intervenire è lo Stato: senza un intervento correttivo, circa 5.000 studenti rischiano di non potere ottenere le borse di studio”. L’appello è stato lanciato: toccherà alla politica dare una risposta agli universitari lombardi.

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