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Cronaca

Gol ed emozioni all’Arechi, Salernitana-Cremonese 2-2

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SALERNO (ITALPRESS) – Gol ed emozioni all’Arechi nel pirotecnico pareggio tra Salernitana e Cremonese. I padroni di casa vanno avanti due volte con Piatek e Coulibaly, ma vengono ripresi dal gran gol di Okereke e, nel finale, dal tap-in di Ciofani, che ribadisce in rete un rigore che Sepe gli aveva respinto: finisce 2-2. Nicola replica l’esperimento riuscito a Roma con la Lazio: Candreva fa la mezzala, Mazzocchi e Bradaric sugli esterni. Avanti Dia e Piatek. Orfano di Dessers, Alvini lancia Tsadjout in tandem con Okereke e alle spalle dei due attaccanti agisce Buonaiuto. La partita si accende subito e dopo 3′ la Salernitana è già in vantaggio: cross lungo di Candreva, Carnesecchi smanaccia ma Aiwu non riesce ad allontanare e sulla sfera vagante in area si avventa come un falco Piatek che fa 1-0. La Cremonese reagisce con il collettivo e lo svantaggio dura meno di dieci minuti. Su un lancio di Aiwu è bravo Tsadjout a fare da sponda ed è fantastica la conclusione al volo di sinistro di Okereke che fulmina Sepe. Sull’1-1 entrambe le squadre si sono sbloccate e il primo tempo va avanti a fiammate. Gli ospiti protestano per un contatto sospetto in area granata tra Lovato e Tsadjout, poi dall’altro lato anche la Salernitana chiede un rigore per un tocco di mano dello stesso Tsadjout: in entrambi i casi Marchetti lascia correre. Sernicola di testa mette la palla in rete ma l’urlo di gioia gli si strozza in gola perchè si alza la bandierina del guardalinee e due minuti più tardi a passare è di nuovo la squadra di casa con Coulibaly che sfonda sulla destra, si presenta davanti a Carnesecchi e lo infila sotto le gambe. Prima dell’intervallo Lovato si addormenta e Buonaiuto gli scippa il pallone ma Sepe salva il risultato negando il 2-2 ai lombardi. A inizio ripresa si alzano i ritmi e si abbassa la precisione nei passaggi. La Salernitana perde Lovato per un colpo alla testa (dentro Pirola) e la Cremonese prova con più convinzione a buttarsi in avanti alla ricerca del pari. Coglie solo l’esterno della rete Quagliata mentre Sernicola impegna ancora Sepe ma viene pescato nuovamente in fuorigioco. Nel finale Alvini decide di mischiare le carte in attacco inserendo Zanimacchia, Afena-Gyan e Ciofani e viene premiato: Zanimacchia anticipa Fazio che lo atterra in area, l’arbitro non fischia ma poi viene chiamato dal Var e dopo la review al monitor concede il rigore. Ciofani si fa respingere la conclusione dagli undici metri e sul tap-in Castagnetti insacca, ma l’esecuzione non è buona e si deve ripetere. Per la seconda volta Sepe si oppone al rigorista, ma stavolta è lo stesso Ciofani ad avventarsi sul pallone ribadendolo in rete. Dopo il 2-2 c’è da giocare solo un recupero extra large in cui la Salernitana ha un match point con Vilhena che però spara altissimo.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

Mattarella “Speranza di pace si estenda da Medio Oriente a Ucraina”

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Cronaca

M5S, Giuseppe Conte confermato presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Giuseppe Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle con l’89,3% dei voti.
Alle ore 18 di oggi si sono concluse le votazioni degli iscritti.
Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno votato in 59.720 pari al 58,67%.
Al quesito “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione MoVimento 5 Stelle?” hanno votato sì 53.353, hanno votato no 6.367.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “La speranza di pace si estenda dal Medio Oriente all’Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al convegno internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – ha proseguito Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare «lo stendardo della pace, anzichè quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo». Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la “scintilla di speranza”, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.
Per il capo dello Stato “quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”.
“Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far sorgere un principio di pace anche nei contesti più ostili – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. Il messaggio è chiaro: alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada, un modo diverso e più conveniente per risolvere le contese, sottraendosi a rischi fatali di escalation incontrollate, i cui effetti pongono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Nella memoria dell’uomo rischiano di affievolirsi i ricordi delle tragedie che hanno caratterizzato l’ultima guerra mondiale: abbiamo fra noi Kondo Koko, un’Hibakusha, una sopravvissuta alla bomba nucleare che devastò Hiròshima. Persino quello che fu uno spartiacque nella storia, appare oggi in discussione. Non si può omettere di ricordare che osare la pace include e abbraccia altri aspetti: dalle ampie zone di grande povertà nel mondo, alle sofferenze dei migranti, alla crescente concentrazione della ricchezza in poche mani in luogo della sua diffusione. Di fronte alle guerre e per la pace parlano le religioni, con la forza della loro autorevolezza, con la definizione della pace come “santa”, nell’infaticabile ricerca di quel che unisce gli esseri umani, nella promozione della solidarietà globale”.
“Tutti noi siamo oggi chiamati a rinnovare la nostra fiducia nella causa della pace – ha concluso Mattarella -. Rendiamo comune e condiviso l’appello di questo incontro: continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e di mediazione, a sostenere chi soffre, a costruire ponti tra i popoli, per contribuire a un mondo in cui la pace non sia un sogno per illusi, ma una realtà condivisa. Quella realtà in cui, come ricordava Papa Francesco, «si riconosce la dignità di ogni essere umano, quando la fratellanza diventa principio ispiratore di un ordine internazionale più giusto e sostenibile»”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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