Politica
“Più cultura, per fermare la violenza”, un convegno in Senato
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La senatrice Giusy Versace, neoeletta vice presidente della Commissione Cultura, Patrimonio Culturale, Istruzione pubblica e Sport al Senato ha organizzato questa mattina il convegno “Più cultura, per fermare la violenza”, in vista della Giornata internazionale dell’Infanzia (20 novembre) e della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre).
Ospite della Sala Capitolare del Senato in Piazza della Minerva, il dibattito è servito per illustrare i passi avanti, anche legislativi, fatti in materia sul contrasto alla violenza di genere e sui minori, nonché le misure adottate per combattere ogni forma di violenza e discriminazione, come bullismo e cyberbullismo. Importante e significativa la presenza di sessanta studenti degli istituti superiori ITT “C. Colombo” di Roma e IIS “Paolo Biffi” di Fiumicino.
Il dibattito, che ha visto la partecipazione delle parlamentari del Terzo Polo Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Elena Bonetti e Raffaella Paita, delle fondatrici di Wall of Dolls Jo Squillo e Francesca Carollo, del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile Luca Massaccesi e del campione europeo di pugilato Emanuele Blandamura, è stato moderato dalla stessa Giusy Versace, la quale ha ricevuto apprezzamenti da parte di tutti gli intervenuti, per il suo constante e continuo impegno di sensibilizzazione nel tenere sempre accesi i riflettori su questa terribile piaga.
Cultura è la parola chiave della mattinata e la Versace, nel suo saluto introduttivo, si è subito rivolta agli studenti presenti: “Vi ringrazio per essere venuti in Senato ad ascoltare un dibattito che vorrei dedicare a voi, perché siete la nostra speranza e il nostro futuro. Spero che questo momento di testimonianze e confronti su un tema così delicato e tragicamente attuale, possa aiutare i più giovani a conoscere anche la parte buona, pratica e collaborativa della politica che spesso, dietro le quinte, lavora per garantire quei diritti e quegli strumenti di tutela e sostegno delle donne vittime di violenza e che forse trovano poco spazio sui media. Questo è già il quarto appuntamento che organizzo, nella mia veste di parlamentare, proprio per accendere i riflettori e sollecitare la politica a maggiori confronti su questi temi, oltreché a misurare la validità delle nostre proposte, affinché siano sempre più forti e trasversali”.
L’occasione è servita anche per presentare le iniziative legislative presentate dal Terzo Polo in materia di contrasto alla violenza contro le donne, tra cui il disegno di legge, a prima firma Versace, già depositato nella passata Legislatura, per l’Istituzione di un albo ufficiale di tutte le associazioni e della figura dell’operatore specializzato contro la violenza sessuale e di genere, e garantire anche un supporto psicologico gratuito, ad oggi non garantito, ma indispensabile.
Il convegno si è aperto con la proiezione di un estratto di “Donne & Libertà” il docufilm prodotto da Jo Squillo e presentato nel 2018 al Festival del Cinema di Venezia, dodici minuti di testimonianze forti e dirette di donne che hanno subito violenza e che, oltre ad aver trovato il coraggio di denunciare, oggi sono ambasciatrici contro la violenza sulle donne. “Ormai non servono più parole ma azioni concrete – interviene Jo Squillo – nelle ultime 24 ore sono morte 3 donne di femminicidio e questo ci fa capire quanto sia urgente passare dalle parole ai fatti, partendo dalla scuola e dalla cultura, per innescare un’inversione di tendenza nei giovani”.
Dagli altri interventi, è emerso quanto la battaglia contro la violenza sulle donne sia trasversale e quanto, grazie a questo lavoro di squadra, negli ultimi anni siano stati raggiunti importanti traguardi, ma nonostante ciò occorre un lavoro maggiore, come sottolineato da tutti i relatori intervenuti.
Mara Carfagna, ex ministra per il Sud: “Il femminicidio miete più vittime della Mafia. Bisogna riconoscere ai Governi che si sono susseguiti i passi avanti che sono stati fatti dal punto di vista normativo, come il rafforzamento delle pene contro gli abusi sessuali e la violenza, la legge sullo stalking del 2009, i decreti contro il femminicidio del 2013, il Codice Rosso, la norma contro i matrimoni forzarti e il fondo per gli orfani delle donne vittime, ma dobbiamo incrementare la sensibilizzazione a livello scolastico e mi auguro non ci siano passi indietro in questa battaglia che deve vederci tutti uniti. Solleciteremo sempre l’adozione di norme e strumenti necessari, anche a livello economico, per evitare che le donne vittime di violenza possano sentirsi sole”.
Elena Bonetti, ex ministra delle Pari Opportunità: “E’ vero che il nostro Paese ha fatto molti passi avanti, grazie ad un filo che ha unito percorsi politici diversi, ma con una visione unitaria. Quello che ancora manca sono maggiori strumenti di protezione delle donne (fermo immediato, ammonimento per reati minori, utilizzo del braccialetto elettronico, tutela degli orfani), azioni di prevenzione più efficaci, maggiore formazione degli operatori, adeguati corsi di formazione nelle scuole per educare al rispetto delle diversità e al contrasto alla violenza e infine un’attenzione particolare per garantire la libertà economica delle donne vittime di violenza. Una donna deve essere libera e per esserlo deve avere una vera indipendenza economica che non la faccia dipendere da un uomo. Quando raggiungeremo la democrazia paritaria, saremo un paese che avrà gli anticorpi per contrastare ogni forma di violenza”.
Raffaella Paita, capogruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe al Senato: “Non mi sono mai occupata di questi temi, la mia vocazione politica è sempre stata legata ad Infrastrutture, per cui voglio ringraziare e riconoscere il contributo che le miei colleghe hanno apportato per rendere le nostre normative contro la violenza sulle donne, tra le più evolute in Europa. Però oggi vorrei sottolineare un altro punto di vista: noi donne non dobbiamo farci la guerra, perché se vogliamo fare cultura, dobbiamo essere unite e solidali, mentre molto spesso ci attacchiamo inutilmente, creando quell’humus culturale sul quale si costruisce la negatività”.
Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione: “Siamo all’inizio di una nuova legislatura e dobbiamo fare tesoro dei passi avanti fatti, ma dobbiamo interrogarci sul perché, nonostante le leggi siano state migliorate e rafforzate, ci siano ancora donne che dopo aver denunciato perdono la vita.
La Commissione d’inchiesta sul femminicidio, di cui abbiamo sollecitato l’istituzione anche in questa legislatura, ha un ruolo fondamentale per fare chiarezza sui punti da migliorare. Quanto agli investimenti per i centri antiviolenza, durante il mio mandato da ministro del Governo Draghi, insieme alle altre ministre Bonetti e Carfagna, siamo riuscite a rendere strutturale un Fondo che stanzia più di 30 milioni di euro l’anno, ma è evidente che non è sufficiente e che occorre trovare maggiori e più idonei strumenti per rendere le donne più autonome dal punto di vista economico. Già il PNRR destina risorse specifiche proprio ai centri antiviolenza e all’empowerment femminile.”
Luca Massaccesi, presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, bronzo olimpico di Taekwondo a Barcellona nel 1992: “Dobbiamo fare qualcosa di più, perché oggi i ragazzi, soprattutto dopo il Covid, hanno subito una battuta d’arresto molto significativa. Assieme a tutti i dirigenti dell’Osservatorio, abbiamo creato una rete di molte federazioni sportive e individuato 20 testimonial olimpici da portare nelle scuole, perché siamo convinti che i campioni siano in grado di far arrivare ai ragazzi messaggi e valori giusti, e quindi a contribuire a rafforzare quel percorso di prevenzione e soprattutto di lotta ad ogni tipo violenza e discriminazione”.
Ospite del convegno anche uno dei testimonial dell’Osservatorio, l’ex pugile Emanuele Blandamura (Campione Internazionale WBC Silver e Campione europeo dei pesi medi) scrittore, vincitore del Paladino d’Oro Sport Film Festival con il docufilm biografico “Il Sioux del Ring”: “Voi ragazzi dovete cambiare questo Paese attraverso i vostri sogni, così come ho fatto io. Ognuno di noi ha un traguardo da perseguire nella vita, che vi renderà orgogliosi di voi stessi. Dovete cercare e trovare questa scintilla, per trasformare la vostra vita in un capolavoro”.
Il dibattito si è concluso con l’intervento in video conferenza della presidente dell’associazione “Wall of Dolls Onlus”, la giornalista Francesca Carollo che ha sollecitato i legislatori ad impegnarsi concretamente per garantire una vera indipendenza economica delle donne, che passa anche e soprattutto dal lavoro, per potersi sentire veramente libere di allontanarsi da mariti e uomini violenti.
“Wall of Dolls” – Il Muro delle Bambole contro il femminicidio, è un’installazione permanente che riprende un’antica tradizione indiana per cui ogni volta che una donna subisce violenza, una bambola viene affissa sulla porta della sua casa. Il primo muro venne inaugurato nel 2014 a Milano, in via De Amicis 2, su iniziativa di Jo Squillo, e nel 2019 è diventata un’associazione che opera sul territorio per aiutare le donne vittime di violenza.
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre, Jo Squillo ha ricordato i prossimi appuntamenti di “Wall of Dolls”: venerdì 25 novembre Milano (via De Amicis 2), sabato 26 novembre Genova Piazza De Ferrari), lunedì 27 novembre a Brescia (via Solferino) e martedì 28 novembre a Trieste (via Dei Navali, 9). Per maggiori informazioni: www.wallofdolls.it
Erano presenti in sala anche: Italo La Penna, Presidente associazione italiana campioni olimpici; Valerio Di Cocco, campione europeo di ParaKarate; il professor Antonino Mancuso, coordinatore regionale per il Miur Lazio di tutti i docenti di educazione fisica; i dirigenti scolastici Monica Bernardi dell’IIS Paolo Baffi di Fiumicino e Maria Chiara Gallerani dell’ITT Cristoforo Colombo di Roma e il Senatore (Azione).
– foto ufficio stampa senatrice Giusy Versace –
(ITALPRESS).
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ROMA (ITALPRESS) – Sono stati riaperti questa mattina alle 7, e resteranno attivi fino alle 15, i seggi per la seconda giornata di voto sui cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. Urne aperte fino alla stessa ora anche nei 13 Comuni, sopra i 15mila abitanti, dove si vota per i ballottaggi e nei 7 Comuni al primo turno in Sardegna.
Alla chiusura di ieri sera alle 23, appare lontana l’ipotesi di raggiungere il quorum, visto che aveva votato il 27,3% degli aventi diritto, secondo i dati ufficiali dal sito Eligendo del ministero dell’Interno.
Per le amministrative, invece, il dato sull’affluenza alle 23 di ieri sera si è fermato al 37,36% rispetto al 45,81% del primo turno, mentre per le comunali in Sardegna il dato è 43,89% rispetto al precedente, sempre alle stessa ora, che era stato del 45,16%.
-Foto IPA Agency-
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PALERMO (ITALPRESS) – “Il tema non è da conferenza delle regioni, dove possono prevalere interessi e posizioni personali, ma squisitamente politico, e merita una ampia riflessione alla quale il mio partito si è dichiarato pronto, ma con rigore e senso di responsabilità”. Così, in una intervista a il Giornale, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito alla questione del terzo mandato tornata di stretta attualità con l’inattesa apertura di Fratelli d’Italia.
“Dubito che dalla conferenza delle regioni possa emergere un pronunciamento unanime – aggiunge -, ma come ho affermato, non possono essere i presidenti di regione a condizionare una scelta strutturale del nostro sistema istituzionale, perchè legati da potenziale conflitto di interessi”. “Sicuramente la continuità della buona amministrazione – sottolinea Schifani – costituisce un principio irrinunciabile e di buon senso, ma esso deve bilanciarsi con l’esigenza di evitare concentrazioni di potere in capo ad una medesima persona per troppi anni. Da ciò infatti discende il divieto di terzo mandato nei confronti dei sindaci di comuni con popolazione superiore ai quindicimila abitanti. La logica è proprio quella di favorire il ricambio istituzionale nel tempo. E mi sovviene a questo punto un interrogativo: perchè non rimuovere il limite del terzo mandato nel settore degli enti locali? Ecco perchè ritengo che l’ipotetica riforma vada ben approfondita evitando magari di realizzarla alla vigilia di competizioni elettorali cui dovrebbe applicarsi”.
“Il mio partito – puntualizza il Governatore della Sicilia – ha assunto una posizione di rigorosa riflessione sul tema, e sicuramente si confronterà serenamente con gli alleati con i quali si è trovata sempre una sintesi unitaria. Sono certo che sarà così anche questa volta”.
Ed alla domanda su come si supera la mancanza di omogeneità tra regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale sul terzo mandato, risponde: “Questa mancanza di omogeneità va superata con l’unico strumento possibile sotto il profilo legislativo: modificare le norme delle regioni a statuto speciale attraverso la modifica di questi ultimi attraverso una norma di rango costituzionale. Non vedo altre soluzioni”.
“E’ evidente – aggiunge – che sotto il profilo temporale un emendamento ad un provvedimento già in itinere costituisca una efficace scorciatoia, ma mi chiedo se una riforma così delicata non meriti un provvedimento specifico che assicuri un articolato dibattito. Si tratterebbe di un fatto tattico e non strategico, ma mi chiedo personalmente perchè non procedere eventualmente con un disegno di legge specifico. E non vedrei in ciò problemi di tempo perchè il parlamento ha sempre dimostrato che, quando vuole andare spedito, ci riesce”.
– foto ufficio stampa Regione Siciliana –
(ITALPRESS).
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Referendum, seggi aperti sino alle 23: alle 12 affluenza al 7,4%
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MILANO (ITALPRESS) – Alle 12 di oggi, per i vari quesiti dei cinque referendum in programma, ha votato in media il 7,4% degli aventi diritto. E’ quanto emerge dal sito Eligendo del ministero dell’Interno. Il dato riguarda 61mila seggi sui 61.591 complessivi.
Nella giornata di oggi le votazioni si terranno dalle 7 alle 23. Per la giornata di domani si voterà dalle 7 alle 15.
Urne aperte, oltre che per i 5 Referendum, anche per i ballottaggi nei capoluoghi di Provincia Matera e Taranto, a Cernusco sul Naviglio, Saronno e Lamezia Terme e in altre 13 città con più di 15mila abitanti nelle quali al primo turno di elezioni amministrative nessun candidato sindaco ha raccolto la metà più uno dei voti necessari per essere eletti. Oggi e domani si terrà il secondo turno con i seggi aperti in giornata dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.
L’affluenza al ballottaggio delle amministrative alle ore 12 di oggi è dell’11,88%, in calo rispetto al 14,05% del primo turno. E’ quanto risulta dal sito Eligendo del Ministero dell’Interno.
(ITALPRESS).
Foto: Ipa Agency


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