Cronaca
Ucraina, Crosetto “Tutti siamo per la pace, ripudiamo la guerra”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Tutti all’interno di quest’aula siamo per la pace e tutti ripudiamo la guerra come strumento di offesa verso la libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, tutti nessuno escluso”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, riferendo nell’aula del Senato sulla “proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina”.
“Chi la guerra l’ha vista da vicino la odia, come gli uomini e le donne delle Forze Armate, la disprezzano più di ogni altro – ha aggiunto – perchè per loro la guerra rappresenta una ferita reale, profonda, insanabile, i nostri caduti ci ricordano ogni giorno cosa significa la guerra e quanto male può fare all’umanità”.
“Il ministero della Difesa nasce per preservare la pace, sempre e ovunque, nel solco di questa storia siamo qui oggi con lo stesso spirito che da sempre guida la nostra azione e le nostre Forze Armate”, ha sottolineato Crosetto.
“Nelle scorse settimane ci sono state inutili polemiche mediatiche su ipotetici invii di armi all’Ucraina – ha aggiunto -, rischiando una presunta postura guerrafondaia del governo o del ministro. Sono polemiche che mi sono sembrate create ad arte per costruire un racconto che presenta un governo intento a mandare armi all’insaputa del parlamento, mi è stato facile affermare, senza alcuna possibilità di smentita che il governo e il ministro della Difesa non hanno fatto altro che dare attuazione, su questo tema, alle scelte precedenti del governo Draghi”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Zappi “Troppa violenza, figura arbitro entri nel codice penale”
Pubblicato
1 ora fa-
14 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “E’ in corso un’interlocuzione politica. La violenza viene contrastata in maniera importante già in ambito federale e già all’interno della LND. Abbiamo istituito tavoli con l’associazione calciatori e allenatori, ma è evidente che l’ordinamento sportivo fatica a contrastare questa deriva contro i direttori di gara. Stiamo pensando di sostenere un’interlocuzione politica, lo faremo con grande forza. Abbiamo ottenuto ascolto dal ministro Abodi, immaginiamo anche con un pò presunzione di poter far entrare la figura del direttore di gara nel codice penale, nell’articolo 583 quater, comma 2 del codice penale. Ci riusciremo? Non lo so, io spero che il governo abbia a cuore la sorte di Diego Alfonzetti, il ragazzo che avete visto schierato al derby di Roma al fianco di Sozza e di Doveri. Che poi ci si arrivi con la modifica del codice penale o attuando concretamente la legge 53 del 2019, a noi interessa poco. Noi vogliamo contrastare questa deriva contro gli arbitri”. Così Antonio Zappi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sugli episodi sempre più frequenti di violenza nei confronti dei direttori di gara e sull’idea di equiparare la figura dell’arbitro a quella di pubblico ufficiale. Caso Alfonzetti, chi ha aggredito l’arbitro è poi stato sospeso:
“La risposta della giustizia sportiva della LND siciliana è stata adeguata: ha applicato ciò che l’ordinamento prevede – aggiunge il numero 1 dell’Aia – Ma nonostante squalifiche per 5 anni e cumulabili per 70-80 anni, certamente c’è qualcosa di più da dare a livello di sistema. L’arbitro viene vissuto come un terminale di colpevolezza, c’è una svalutazione della sua figura. Non è più possibile accettarlo. Approfitto per ringraziare Lazio, Roma e Lega Serie A che ieri sera ci hanno dato la grande possibilità di poter far arrivare la nostra voce a tutti gli sportivi”.
Un giovane arbitro, vedendo queste aggressioni, potrebbe chiedersi se vale la pena intraprendere il percorso arbitrale: “Certamente sì. Tra l’altro mando un abbraccio agli altri 170 ragazzi che hanno subìto vicende simili a quelle di Diego Alfonzetti. Sono immagini devastanti per il nostro reclutamento e movimento. In più con pochi arbitri, si riesce a fare meno selezioni di qualità. Da molto tempo in Italia c’è la volontà di introdurre le normative sul cosiddetto safeguarding. Anche per i nostri arbitri minorenni dovremmo cominciare a porci il problema degli abusi nei confronti dei minori da parte di adulti che dalle tribune incitano alla violenza. C’è un problema culturale, formativo e genitoriale: genitori che pensano di avere dei campioni e non accettano che un loro coetaneo dei loro figli possa sbagliare in quel ruolo difficile”.
Per quanto riguarda il Var a chiamata, “il presidente Gravina ha chiesto all’IFAB di sperimentare già dalla prossima stagione nella Serie C e la Divisione di Serie A di calcio femminile il cosiddetto video support, poi chiamato in gergo Var a chiamata. Al momento, in questa fase sperimentale, le chiamate sarebbero due. Ogni volta che la società chiedesse il Var, se la segnalazione fosse giusta, questa opportunità sarebbe rigenerata. Quindi in linea di massima due chiamate, rigenerate ogni volta che la segnalazione fosse corretta. La presenza di un ex giocatore in sala Var? Credo che ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere, specializzandosi al massimo livello possibile. I calciatori ci aiutano molto nei vari incontri, ma portarli all’interno del processo decisionale secondo me sarebbe un errore. Giusto confrontare le diverse esperienze, ma è altrettanto giusto che il calciatore faccia il calciatore, l’allenatore faccia l’allenatore e l’arbitro decida”.
Punire la perdita di tempo del portiere con il corner: “Gli arbitri applicano le regole che l’IFAB che sperimenta e chiede di introdurre i regolamenti. Questa sperimentazione ha dato dei risultati e abbiamo visto che la condotta ostruzionistica viene contrastata con questo tipo di decisione. In pochi prendono in considerazione il fatto che una buona quota di gol nasce da calcio d’angolo, è una punizione particolarmente insidiosa”.
Zappi, infine, dice la sua sulla scelta di Maresca e Guida di non arbitrare più il Napoli: “Non la definirei una decisione piuttosto grave. Ognuno di noi fa delle scelte personali. Non sono solo Guida e Maresca: ci sono tanti uomini che, vivendo la loro realtà, possono vivere delle difficoltà, ma senza arrivare a sconfinare nel timore di episodi violenti. Si arriva alla situazione per cui se prende una decisione, allora l’ha presa perchè è di Napoli, se non la prende è perchè vuole dimostrare che, in quanto di Napoli, non voleva favorirlo. Ci sono scelte che nascono anche dall’opportunità, non dobbiamo immaginare chissà quale tipo di gravità per queste decisioni personali”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Banconote false, smantellati 2 siti contraffazione e rete canali social
Pubblicato
1 ora fa-
14 Aprile 2025di
Redazione
FORLI’ (ITALPRESS) – Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza hanno eseguito a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Forlì, nei confronti di due indagati, a vario titolo, per le ipotesi di reato relative alla produzione e spendita di banconote false.
Il provvedimento si integra in una più ampia attività investigativa condotta dai Reparti Speciali delle Fiamme Gialle nei confronti di un collaudato sodalizio criminale dedito alla produzione e vendita di banconote contraffatte, sia in Italia che all’estero, attraverso le più diffuse applicazioni di messaggistica. Le investigazioni hanno consentito di individuare, all’interno delle abitazioni degli indagati, due siti destinati alla produzione, stoccaggio e vendita di banconote e monete contraffatte nonchè profili e canali di social network, utilizzati per la commercializzazione, anche in numerosi paesi stranieri, di tali valori contraffatti e di sostanze stupefacenti.
All’esito delle attività sono state sequestrate oltre 4.500 banconote contraffatte di vari tagli e 32 monete da 2 euro, per un valore facciale complessivo di circa 170 mila euro, nonchè 6 computer, 3 smartphone, 4 tagliacarte, 3 stampanti, clichè e altri strumenti per la creazione dei sigilli di sicurezza.
Nel corso delle perquisizioni sono state anche sequestrate numerose SIM, sostanza stupefacente e relativi strumenti per il taglio e la pesatura, un documento di identità falso e una cartuccia calibro 12. Per tali circostanze, sotto il coordinamento dell’A.G., si è proceduto all’arresto in flagranza di uno degli indagati. Le attività operative sono state eseguite nelle province di Asti e Chieti e hanno visto il coinvolgimento dei locali Reparti territoriali in supporto ai militari operanti.
– Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).
Cronaca
Tumore della prostata, Bayer e padel insieme per la prevenzione
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1 ora fa-
14 Aprile 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Un torneo di padel in nome della prevenzione del tumore della prostata. Sabato 12 aprile 64 giocatori, professionisti e amatori, si sono sfidati a Milano su invito di Bayer Italia durante l’evento “Padel per la prevenzione del tumore della prostata”. Prima dell’inizio delle partite si è tenuta una sessione educazionale che ha visto la partecipazione di medici e specialisti volta a sensibilizzare e informare sulla necessità di prevenire il cancro della prostata, perchè, come sottolineato più volte durante l’evento, è importante giocare d’anticipo sulla malattia. L’iniziativa ha unito informazione e sport e ha visto collaborare Bayer Italia, l’Ospedale San Raffaele di Milano e l’Associazione dei pazienti italiani malati di tumore della prostata, Europa Uomo Italia.
Secondo i dati del Global Cancer Observatory dell’OMS il tumore della prostata colpisce ogni anno 1,5 milioni di uomini al mondo.
“In Italia – ha detto Giorgio Gandaglia, urologo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele – 40 mila uomini ricevono la diagnosi ogni anno. E’ il primo tumore per incidenza. E’ una malattia asintomatica ma se identificata precocemente abbiamo a disposizione terapie avanzate, trattamenti locali e possiamo guarire i nostri pazienti”.
“La cura del tumore della prostata passa attraverso diversi set, proprio come in una partita di padel – ha detto Brigida Maiorano, oncologo presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano -. Il primo è quello della prevenzione primaria, cioè dobbiamo impedire che il tumore della prostata si sviluppi. Questo significa un corretto stile di vita e una sana alimentazione. Il secondo step è quello della prevenzione secondaria, cioè lo screening e la diagnosi precoce, soprattutto quando ci sono dei casi di tumore in famiglia. L’esame del sangue con i valori del PSA, un biomarcatore, è utilizzato per lo screening perchè abbastanza correlato con il tumore prostatico. Non dobbiamo però spaventarci anche se si scopre un alto valore, non significa necessariamente che ci sia un tumore della prostata. La diagnosi precoce del tumore della prostata può significare guarigione. L’ultimo step, in caso di diagnosi, è accedere ai trattamenti, la ricerca, per fortuna per questo tipo di neoplasie è andata molto avanti negli ultimi anni”.
Bayer ha unito le forze nell’organizzazione dell’evento milanese con medici ed Europa Uomo Italia. “Nasciamo circa vent’anni fa – ha raccontato Claudio Talmelli, presidente dell’Associazione Europa Uomo Italia – da un’idea del professor Umberto Veronesi. Supportiamo i pazienti affetti da questa malattia. Oltre a dare più informazione possibile, organizziamo diverse iniziative come il Novembre Azzurro, mese dedicato al tumore della prostata. Abbiamo poi gruppi di autoaiuto, un vero supporto. L’aspetto psicologico della malattia è infatti molto importante. In più cerchiamo di intervenire con le Istituzioni affinchè ci siano qualità ed equità della cura”.
Bayer Italia è tornata quindi in campo per unire i principali attori della prevenzione, dopo l’evento benefico di dicembre Aspria Charity Open che ha coinvolto più di 200 giocatori in 3 giornate.
“Per quanto riguarda il tumore della prostata – ha detto Marius Moscovici, Responsabile Area Medica Oncologia di Bayer Italia – abbiamo sviluppato farmaci innovativi con l’obiettivo di prolungare e migliorare la vita dei pazienti. Abbiamo poi in sviluppo ulteriori molecole innovative con lo stesso scopo. il nostro impegno è costante, non solo sul fronte terapeutico, ma anche nella promozione della prevenzione di questa patologia: prima arriva la diagnosi, migliori sono le possibilità di gestire il tumore della prostata”.
– Foto f03/Italpress –
(ITALPRESS).


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