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Cronaca

Addio a Benedetto XVI, Papa del dialogo ecumenico

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ROMA (ITALPRESS) – Alle 9.34 dell’ultimo giorno del 2022 Joseph Ratzinger, il papa emerito Benedetto XVI, si è spento nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Nato a Marktl, in Baviera, il 16 aprile 1927 all’età di dodici anni, si iscrisse al seminario minore di Traunstein, dove rimase fino al 1942, anno in cui il seminario fu chiuso per uso militare e gli studenti furono mandati a casa. Durante gli anni della guerra fu costretto ad arruolarsi per poi disertare nell’aprile del 1945 trascorrendo anche un breve periodo campo degli Alleati vicino a Ulma, come prigioniero di guerra. Nel 1946 si iscrisse all’Istituto superiore di filosofia e teologia di Frisinga, dove studiò filosofia e teologia cattolica, ma nel 1947 si trasferì nel seminario Herzogliches Georgianum di Monaco di Baviera. Il 29 ottobre del 1950 anno fu ordinato diacono da Johannes Baptist Neuhàusler, vescovo titolare di Calidone e ausiliare di Monaco e Frisinga. Il 29 giugno 1951, all’età di 24 anni, assieme a suo fratello maggiore Georg fu ordinato presbitero dal cardinale Michael von Faulhaber, arcivescovo di Monaco e Frisinga. Nel maggio 1957 ottenne la cattedra di teologia fondamentale presso l’Università di Monaco. Nel dicembre 1957 ottenne la cattedra di teologia dogmatica e fondamentale presso l’Istituto superiore di teologia e filosofia di Frisinga. Divenne professore all’Università di Bonn nel 1959. Nel 1963 si trasferì all’Università di Mùnster. Per il giovane professore fu un’esperienza fondamentale la partecipazione, dal 1962, al Concilio Vaticano II, dove acquisì notorietà internazionale.
Il 24 marzo 1977 venne nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da papa Paolo VI e il 28 maggio dello stesso anno ricevette la consacrazione episcopale per mano di Josef Stangl, vescovo di Wùrzburg. Pochi mesi dopo la nomina ad arcivescovo, il 27 giugno 1977 lo stesso papa Paolo VI lo creò cardinale, assegnandogli il titolo presbiterale di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino. L’anno successivo prese parte al conclave dell’agosto 1978 e dell’ottobre 1978 che elessero al soglio pontificio rispettivamente Albino Luciani e Karol Wojtyla. Il 25 novembre 1981 papa Giovanni Paolo II lo nominò prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale. Dal 1986 al 1992 fu inoltre chiamato a presiedere la Commissione per la preparazione del Catechismo per la Chiesa universale. Il 15 aprile 1993 fu elevato alla dignità di cardinale vescovo e gli fu affidata la sede suburbicaria di Velletri-Segni, che mantenne fino alla sua elezione a Papa. Ratzinger fu eletto Papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. Scelse come nome pontificale “Benedetto XVI”. Alle 17:56 fu dato l’annuncio dell’elezione, con la tradizionale fumata bianca del comignolo della Cappella Sistina, anche se ci fu un’iniziale incertezza sul colore del fumo. I dubbi furono sciolti alle 18:07 dal suono delle campane della basilica di San Pietro. Ratzinger è stato il primo pontefice a chiedere esplicitamente scusa alle vittime di abusi da parte di ecclesiastici e ad incontrarle più volte, presentando la Chiesa in atteggiamento penitenziale. Già a meno di un mese dall’elezione al soglio pontificio nel 2005, Ratzinger ha mostrato grande decisione contro il fenomeno degli abusi, ad esempio allontanando dalla Chiesa diversi religiosi responsabili di abusi sessuali su minori, stabilendo inoltre norme e linee guida più stringenti contro questi casi, fino ad arrivare a decisioni senza precedenti, compresa la soppressione della presenza dei monaci nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Ha scritto molti saggi e durante il suo pontificato ha promulgato tre lettere encicliche: Deus caritas est, Spe salvi e Caritas in veritate, oltre a quattro esortazioni apostoliche. Durante il suo pontificato iniziò anche la scrittura di una nuova enciclica dedicata alla fede, a completare la trilogia dedicata alle tre virtù teologali. La lettera enciclica, dal titolo Lumen fidei, è stata consegnata da Benedetto XVI al suo successore Francesco, che ne ha esteso e firmato il lavoro. In particolare, nella terza enciclica il Papa ha voluto proseguire gli insegnamenti della Chiesa in seno alla giustizia sociale. Nel contesto dell’enciclica, Benedetto XVI ha duramente criticato gli eccessi dell’accumulazione capitalista e richiamato alla necessità di uno sviluppo integrale degli individui come lavoratori e dell’economia come strumento di contribuzione al bene comune. Uno degli snodi fondamentali del pontificato di Benedetto XVI è il dialogo ecumenico con il Patriarcato di Costantinopoli e la Chiesa ortodossa tutta. Il rapporto ecumenico fra Chiesa cattolica e Comunione anglicana è intenso durante il pontificato di Benedetto XVI, in special modo sotto due aspetti: gli incontri fra il Papa e l’arcivescovo Rowan Williams; l’accoglienza nella Chiesa cattolica di fedeli e clero anglicani. L’11 febbraio 2013 Benedetto XVI ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino, a partire dal 28 febbraio, lasciando così spazio alla convocazione di un conclave per l’elezione del suo successore. La notizia è stata comunicata dal Papa in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati. In quel momento è iniziato il periodo di sede vacante nel quale è stato organizzato il conclave (a cui Benedetto XVI non ha preso parte) che si è concluso la sera del 13 marzo 2013 con l’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco. L’intenzione di rinunciare al ministero petrino non è stata una decisione improvvisa, ma maturata gradualmente e accuratamente e già nota agli stretti collaboratori del pontefice da molto tempo. Il corpo di Ratzinger, dalla mattina di domani sarà nella Basilica di San Pietro per il saluto dei fedeli. I funerali solenni saranno celebrati il 5 gennaio alle 9.30 e saranno officiati da Papa Francesco.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Cronaca

Europee, Schlein “Qualcuno ha voluto impedire confronto tra me e Meloni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sarebbe stata una bella occasione il confronto con Meloni, ma non è andata così: qualcuno ha preferito rinunciare pur di impedire alle due donne dei primi partiti del paese di confrontarsi tra loro. I punti fondamentali che contesto al governo sono sanità e lavoro: i dati Istat ci indicano un record di povertà assoluta negli ultimi dieci anni, che riguarda un italiano su dieci”. A dirlo è la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenuta a Dritto e rovescio su Rete 4. “I salari sono cresciuti nel resto d’Europa e si sono abbassati in Italia: sotto i 9 euro non può essere definito lavoro – aggiunge Schlein, – Negli ultimi tre anni i prezzi sono saliti del 17%, mentre i salari reali sono nel 4.5%: abbiamo fatto proposte concrete sul caro vita, ma il governo non ci ha dato ascolto. Sul salario minimo stiamo lavorando per una legge di iniziativa popolare, perchè Meloni ha voltato le spalle alle nostre richieste: inoltre non avrei cancellato 330 milioni di fondo per l’affitto, perchè non fa bene nè ai cittadini nè all’economia. Al primo confronto con Meloni avevo proposto un congedo paritario non trasferibile, dieci giorni facoltativi sono decisamente pochi: la destra parla tanto di famiglia tradizionale, ma dove c’è amore bisogna tutelare i diritti di tutte le famiglie”. (ITALPRESS)

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

Ponte sullo Stretto, Salvini “Creerà lavoro, sarà operazione antimafia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Io faccio il ministro delle Infrastrutture e mi concentro sulle infrastrutture: ho preferito candidare nella Lega persone che andranno sicuramente al Parlamento europeo. A chi dice che ci vuole più Europa in Italia rispondo che ci vuole più Italia in Europa, perchè la burocrazia europea ha combinato di tutto contro gli italiani”. Così il leader della Lega Matteo Salvini a Dritto e rovescio, su Rete 4. “Il Ponte sullo Stretto creerà migliaia di posti di lavoro in terre che ne hanno davvero bisogno come Sicilia e Calabria: l’operazione antimafia più importante è la creazione del lavoro – prosegue Salvini -. Vado avanti anche su altre infrastrutture come l’alta velocità tra Torino e Lione, il tunnel del Brennero, il Mose a Venezia: l’Italia è rimasta ferma per troppi anni e il mio lavoro è aprire i cantieri, se una minoranza vuole tenere il paese bloccato io vado avanti e punto ad aprire i cantieri entro il 2024”. (ITALPRESS)

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

REGIONE LOMBARDIA – PROTAGONISTI, LE NUOVE GENERAZIONI ITALIANE SI RACCONTANO

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La DG Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane, organizza un seminario per approfondire diverse tematiche dalla cultura, al lavoro inclusivo.

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