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Cronaca

A Roma l’ultimo commosso saluto a Maurizio Costanzo

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ROMA (ITALPRESS) – Sono iniziati con qualche minuto di anticipo rispetto all’orario fissato delle 15.00 i funerali di Maurizio Costanzo, scomparso lo scorso venerdì a Roma all’età di 84 anni. A mezz’ora dall’inizio, la chiesa di Santa Maria in Montesanto a piazza del Popolo, a Roma, conosciuta come la Chiesa degli Artisti, era già gremita. Così come lo era piazza del Popolo, in cui la folla si è riversata per dare l’ultimo saluto al giornalista attraverso i maxischermi. A celebrare il rito funebre è stato il Rettore della basilica don Walter Insero. In prima fila davanti al feretro, sul quale c’era la foto già vista nella camera ardente e la foto del suo amato gatto Filippo, c’erano la moglie Maria De Filippi con il figlio Gabriele e gli altri due figli di Costanzo Saverio e Camilla con i quattro nipoti del giornalista.
Presenti i vertici di Mediaset rappresentati, tra gli altri, dal presidente Fedele Confalonieri, dall’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi, da Alessandro Salem, dal direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri, Mauro Crippa e Giorgio Restelli. Tra le decine di volti noti Mediaset e Rai si sono visti Gerry Scotti, Mara Venier, Paolo Bonolis, Luciana Littizzetto, Giorgio Panariello, Salvo Sottile, Christian De Sica, Carlo Conti, Giancarlo Giannini, Valeria Marini, Simona Ventura, Lorella Cuccarini con il marito Silvio Testi, Sabrina Ferilli con il marito Flavio Cattaneo, Eleonora Giorgi, Carmen Russo, Enrico Papi, Enrico Brignano, Pino Strabioli, Stefania Orlando, Gabriel Garko, Anna Pettinelli, Eleonora Daniele, Myrta Merlino, Enrica Bonaccorti, Alex Britti, Ultimo, Rocco Papaleo, Cristina Parodi con il marito Giorgio Gori. Roberto Giacobbo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’ex sindaco Gianni Alemanno, Vittorio Sgarbi, Paolo Sorrentino, Fiorella Mannoia, Valerio Scanu, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Biagio Izzo, Emanuele Filiberto di Savoia, il presidente del Napoli e Aurelio De Laurentis, il direttore de La7 Andrea Salerno, il direttore di Raiuno Stefano Coletta, Luca Cordero di Montezemolo e Lele Mora. Tanti le corone di fiori, tra cui quella della Roma, la squadra di cui Costanzo era tifoso e di cui, per un periodo, aveva curato la comunicazione.
La prima lettura, tratta dal Libro del profeta Isaia, è stata letta da Giorgio Assumma, avvocato e grande amico di Costanzo.
“L’ho incontrato due anni fa. Pensavo di trovarmi davanti un mangiapreti e, invece, ho trovato una persona accogliente e amorevole – ha raccontato il sacerdote nell’omelia – Mi fece una battuta e poi abbiamo conversato a lungo. Mi ha raccontato la sua infanzia e mi ha parlato della sua parrocchia in zona piazza Bologna. Diceva: “Quanto lavoro fanno le parrocchie sul territorio!”. Alla fine mi disse: “Mi sa che un giorno dovrò venire da lei” e mi fece capire che il suo desiderio era che, quando fosse arrivato questo giorno, tutti lo avremmo potuto salutare qui e pregato per lui”. Don Insero ha poi rivelato: “Nel momento finale ha alzato lo sguardo al cielo e ha invocato la protezione della Vergine Maria”. Poi ha aggiunto: “Maurizio non si professava credente e non lo era in senso stretto ma era molto rispettoso. Si è sempre più avvicinato ai valori cristiani e ha sempre avuto in mente la domanda che faceva anche ai suoi ospiti: “Cosa c’è dietro l’angolo?”. Per il sacerdote Costanzo “si è sempre interrogato sulla fede. Era un uomo affascinato dalla vita di Gesù. Si chiedeva quale fosse il ruolo di Maria e si interrogava sulla misericordia”. Don Insero ha anche ricordato quando il giornalista scrisse un articolo sulla Giornata Mondiale della Gioventù, molto apprezzato da papa Wojtyla, e la stima che aveva per papa Francesco: “Di lui diceva: “E’ uno che ha vissuto il Vangelo, è autorevole. Gli aveva anche scritto una bellissima lettera di affetto e di stima””.
Toccanti le parole lette dalla figlia Camilla (“anche a nome dei miei fratelli Gabriele e Saverio), alla fine della cerimonia: “Papino, l’ondata di amore da cui siamo stati sommersi è merito tuo. Non hai idea, o forse ce l’hai da lassù, della gratitudine che ci ha investiti. Non avuto tre figli ma molti di più per i quali sei stato padre, maestro, guida. Hai cambiato destino, incoraggiato talenti. A noi figli lasci un’eredità importante e un insegnamento: l’umiltà. Avevi ancora l’anima del ragazzo di 17 anni che scriveva a Montanelli e ti stupivi se un giornale importante ti chiedeva di scrivere. Ora sei vicino ai tuoi genitori, per mano a Sordi e Gassmann. Ti immaginiamo in paradiso mentre organizzi un talk show con Franco Bracardi al pianoforte, Alberto Silvestri e Luisella Testa dietro le quinte. Nulla di ciò che abbiamo imparato andrà perduto. Ti vogliamo bene”. Poi è stata la volta di Gerry Scotti che ha letto la preghiera degli artisti.
All’uscita il feretro è stato accolto da un lungo applauso prima di partire per il Teatro Parioli e, poi, per il cimitero del Verano dove sarà tumulato.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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