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Cronaca

Salini (Webuild) “Infrastrutture al Sud per riscriverne il futuro”

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TAORMINA (MESSINA) (ITALPRESS) – Partono oggi nei cantieri Webuild in Sicilia gli scavi sulla tratta Fiumefreddo- Taormina/Letojanni, parte del progetto di potenziamento della linea ferroviaria ad alta capacità Palermo-Catania-Messina. L’opera nel suo complesso punta a migliorare e rendere più veloce e sostenibile il trasporto di merci e persone in Sicilia e a connettere l’isola al Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete transeuropea TEN-T, nuova opportunità di crescita economica e lavoro nel Sud Italia, per tutta la filiera.
Presenti alla cerimonia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il Commissario straordinario dell’opera Filippo Palazzo, l’ad del Gruppo FS Luigi Ferraris e l’ad Webuild Pietro Salini.
“Vedo oggi in questo cantiere tanti giovani e volti che ho già incontrato nei nostri cantieri del Nord Italia come il Terzo Valico e il Brennero, siciliani e calabresi che hanno finalmente un lavoro nella loro terra – ha detto Salini -. Abbiamo previsto proprio in Sicilia una fabbrica dei conci modernissima automatizzata, un esempio nel mondo, e con il Gruppo FS intendiamo creare uno stabilimento per il riutilizzo delle frese a cui possiamo dedicare competenze tecnologiche uniche al mondo. Oggi Webuild è il più grande operatore di tunneling con 32 TBM, e altre 60 da comprarne. Mi piacerebbe che questa terra diventasse il posto in cui rimetterle a nuovo, o addirittura costruire. Bisogna dare ai ragazzi non solo un mezzo di trasporto, ma soprattutto speranze e un futuro per i loro figli”. “La sfida stessa di collegare Calabria e Sicilia con il Ponte sullo Stretto di Messina è un cambio storico che dà ai giovani una prospettiva diversa. Siamo azienda di sistema del Paese, con la partecipazione statale tramite CDP nel nostro capitale. Abbiamo già realizzato i più grandi ponti al mondo e mettiamo a disposizione la nostra esperienza per realizzare questo sogno di collegamento di un’importantissima regione”, ha concluso Salini.
La nuova linea Palermo-Catania-Messina, finanziata anche con fondi PNRR, ridurrà i tempi di viaggio a 2 ore tra Palermo e Catania (60′ in meno rispetto ai tempi attuali) e 45′ tra Messina e Catania (30′ in meno). Il lotto Fiumefreddo-Taormina/Letojanni prevede il raddoppio di 15,4km di linea, incluso l’allaccio alla stazione Letojanni, con circa 11km in galleria, che saranno scavati in parte con impiego di 2 frese meccaniche (TBM – Tunnel Boring Machine). Saranno costruite anche la stazione Taormina (totalmente interrata), 2 fermate, e nuovi viadotti, di cui uno sulla valle dell’Alcantara lungo 928m e con campata ad arco di 120m.
Sulla direttrice Messina-Catania, Webuild ha in corso anche i lavori del lotto Taormina-Giampilieri, mentre sulla direttrice Palermo-Catania sta realizzando la tratta Bicocca-Catenanuova, a cui si è aggiunta più di recente la Nuova Enna-Dittaino. Per la sola costruzione di queste tratte si stima saranno creati 3.100 posti di lavoro, diretti e di terzi, di cui 1.900 per i 2 lotti sulla Messina-Catania. Al momento, queste tratte vedono già impiegate più di 800 persone, diretti e di terzi, con il coinvolgimento di oltre 580 fornitori diretti impiegati da inizio lavori, 50% provenienti dal Sud Italia e isole. Una opportunità per il territorio, anche in termini di sostenibilità: queste tratte permetteranno di evitare l’emissione di circa 21.800 tonnellate all’anno di CO2.
Nel Sud Italia Webuild sta realizzando 16 progetti che vedono già oggi coinvolte circa 4.400 persone tra diretti e di terzi, con una filiera di oltre 3.800 fornitori da inizio lavori. Tra gli altri, quattro lotti della linea ad alta velocità/alta capacità Napoli-Bari, che consentirà di abbattere i tempi di percorrenza tra la Campania e la Puglia, e il Megalotto 3 della Strada Statale Jonica, che collegherà i litorali ionici di Calabria, Basilicata e Puglia, costituendo una cerniera tra il sistema trasportistico dell’Autostrada A3 e la Puglia.

– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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