Cronaca
Milano, Nuovo Policlinico sarà operativo nel 2025, apre infopoint
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2 anni fa-
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RedazioneMILANO (ITALPRESS) – Apre oggi al pubblico l’InfoPoint del Nuovo Policlinico, una vera e propria “finestra permanente” sul cantiere del futuro ospedale che sorgerà nel centro di Milano, raccontando origini, storia, retroscena, mostrando in tempo reale l’avanzamento dei lavori e celebrando il ruolo dei tanti benefattori che ne hanno permesso la realizzazione. Presenti all’inaugurazione, questa mattina al cantiere di via Commenda 16, oltre i vertici del nosocomio, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, Elio Franzini, rettore dell’Università degli Studi di Milano e monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e parroco all’Ospedale Maggiore Policlinico. “E’ bella l’idea che si costruisca un nuovo ospedale, ma che su quello presente non si rallenti in alcun modo l’attività”, ha commentato il sindaco Sala, auspicando una nuova attuale diffusione della Festa del Perdono, che si celebra ogni due anni dal 1459, per la quale l’InfoPoint inaugurato questa mattina ha un valore simbolico. Per sei secoli l’Ospedale Maggiore Policlinico ha raccolto, infatti, la riconoscenza di migliaia di milanesi (e non solo) e l’ha restituita alla città, facendo assistenza, cura e ricerca ai massimi livelli, scoprendo terapie sempre più efficaci e ora costruendo anche il Nuovo Ospedale, hanno spiegato i vertici del Policlinico. L’apertura dell’ InfoPoint è quindi oggi un modo di dire ‘graziè per il sostegno da parte della cittadinanza e celebrare il futuro del più grande ospedale pubblico nel cuore di Milano. “Tutti i cittadini che vogliono sapere cosa si sta realizzando nel centro storico di Milano hanno il diritto di essere informati e conoscere il progetto, gli obiettivi e i tempi per realizzare quello che è uno degli ospedali più importanti d’Italia”, ha dichiarato Bertolaso, spiegando le ragioni dell’apertura dell’ Info Point di via della Commenda. Il ‘taglio del nastrò per la fine dei lavori del Nuovo Policlinico “accadrà nell’ottobre 2024”, ha aggiunto l’assessore, “quindi tra poco più di un anno, la grande sfida è di rispettare queste tempistiche. I cittadini potranno venire qui ogni giorno a vedere se le stiamo rispettando”. Da parte sua, Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano ha garantito che “il cantiere sta andando molto bene, secondo i programmi”. Quindi, ha aggiunto, “saremo pronti per ottobre dell’anno prossimo con l’edificio consegnato. Poi andrà collaudato e traslocato, ma penso che l’operatività sarà dai primi mesi del 2025”. La peculiarità, ha detto ancora Giachetti, “grazie alla filantropia dei benefattori lo costruiamo quasi interamente con risorse interne dell’ospedale senza pesare sulle tasche dei cittadini. Avremo un contributo di 33 milioni da parte di Regione, 36 dal ministero e 200 li mette l’ospedale”. Di tutto questo “l’ InfoPoint racconta la storia, a partire dalla prima pietra posata al Duca Francesco Sforza e oltre, nell’arco di quasi 600 anni fa, fino ad arrivare al bellissimo cantiere moderno e altamente tecnologico di oggi”. Quest’anno la Festa del Perdono celebra in particolare sei nuove figure: cinque benefattori, che hanno destinato all’Ospedale Policlinico un’importante donazione o un lascito, e un presidente che si è speso per il Policlinico. Per ciascuno di loro, come da tradizione, è stato realizzato un dipinto che entrerà a far parte della prestigiosa Quadreria ospedaliera, dove sono custoditi ritratti di benefattori realizzati tra gli altri da artisti come Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Mosè Bianchi, Carlo Carrà, Emilio Longoni, Mario Sironi. “Sulla prima pietra del Nuovo Ospedale – commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – c’è incisa una frase: ‘Dal nostro passato le fondamenta per il nostro futurò, ed è proprio questo ciò che celebriamo. Le fondamenta del Policlinico sono quelle che stiamo costruendo oggi, fatte di cemento e in mezzo ai nostri attuali Padiglioni, che nonostante un cantiere di 23mila metri quadrati non hanno interrotto le cure nemmeno per un giorno. Ma le fondamenta sono anche quelle metaforiche, quelle di una storia fatta dalle migliaia di persone che ci hanno sostenuto fin qui”.(ITALPRESS).
Photo Credits: xb5
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RedazioneMILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
Cronaca
Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”
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23 Novembre 2024di
RedazioneMILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).
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