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Cronaca

Ucraina, Consiglio europeo “Consegnare con urgenza munizioni a Kiev”

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Ucraina soprattutto, ma anche mercato unico ed economia, energia. Sono i principali temi su cui il Consiglio europeo, riunito a Bruxelles, ha adottato delle conclusioni al termine della prima giornata di incontri.
Il Consiglio europeo ha ribadito “la sua ferma condanna” della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, che costituisce “una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite”, e ricorda “il risoluto sostegno dell’Unione europea all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale nonchè al suo diritto naturale di autotutela contro l’aggressione russà. Nelle conclusioni, si legge che “la Russia deve porre fine all’aggressione e ritirare immediatamente, completamente e senza condizioni tutte le sue forze militari e forze ausiliarie dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Il diritto internazionale umanitario, anche in relazione al trattamento dei prigionieri di guerra, deve essere rispettato”. Il Consiglio europeo “condanna con la massima fermezza la violenza sessuale e di genere. La Russia deve garantire immediatamente il rimpatrio in condizioni di sicurezza degli ucraini, in particolare dei bambini, deportati o trasferiti con la forza in Russia”. In tale contesto, il Consiglio europeo “prende atto dei mandati d’arresto recentemente emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente russo e della sua commissaria per i diritti dei minori per il crimine di guerra di deportazione e trasferimento illegali di bambini ucraini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”.
L’Unione europea e gli Stati membri “stanno intensificando gli sforzi intesi a contribuire a soddisfare le pressanti esigenze militari e di difesa dell’Ucraina. Tenuto conto degli interessi di tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e di difesa, il Consiglio europeo accoglie con favore l’accordo raggiunto in sede di Consiglio per consegnare con urgenza munizioni terraterra e munizioni di artiglieria all’Ucraina e, se richiesti, missili, anche attraverso l’acquisizione congiunta e la mobilitazione di finanziamenti adeguati, tra l’altro mediante lo strumento europeo per la pace, puntando a fornire, entro i prossimi dodici mesi, un milione di munizioni di artiglieria nell’ambito di uno sforzo congiunto, fatto salvo il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri”.
Per quanto riguarda i temi economici, l’Unione europea “sta costruendo un’economia solida e adeguata alle esigenze future che garantisca prosperità a lungo termine. Ciò richiede un approccio integrato in tutti i settori politici per incrementare la produttività e la crescita in tutta la base economica del nostro continente, combinando un mercato unico approfondito e politiche industriali, agricole e commerciali rafforzate”.
Per il Consiglio europeo “un mercato unico ben funzionante rimane fondamentale per il successo delle transizioni verde e digitale, per la nostra crescita futura e per la coesione economica, sociale e territoriale”.
“Sebbene la situazione energetica nell’Unione europea sia migliorata”, il Consiglio europeo “invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la preparazione e la pianificazione di emergenza in vista della prossima stagione di riempimento dei siti di stoccaggio del gas e della prossima stagione di riscaldamento. In tale contesto – si legge – esorta tutti i portatori di interessi a sfruttare appieno il meccanismo di acquisto in comune AggregateEU attraverso la piattaforma dell’UE per l’energia al fine di migliorare ulteriormente la sicurezza dell’approvvigionamento di gas a prezzi accessibili”.

– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”

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MILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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