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Cronaca

Bloccata la registrazione del marchio Alpina Parmesano Snack in Colombia

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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Grazie all’opposizione formale del Consorzio Parmigiano Reggiano, incaricato della tutela della Dop in tutto il mondo, è stato fermato il sesto tentativo del gruppo Alpina di registrare il marchio “Parmesano” in Colombia.
La Sovrintendenza all’Industria e al Commercio ha emesso un importante provvedimento per la tutela delle Indicazioni Geografiche nel paese latino-americano, negando la registrazione del marchio misto “Alpina Parmesano Snack” sulla base della Dop. La Sovrintendenza, confermando così la decisione emessa in prima istanza, ha ritenuto che la protezione delle denominazioni d’origine sia sufficientemente ampia da far sì che l’impedimento alla registrazione non si limiti alla semplice riproduzione letterale del loro nome, ma anche a qualsiasi tipo di imitazione, anche solo evocativa. Pertanto, ha stabilito che il marchio richiesto, rivendicato per latte, prodotti lattiero caseari e specialmente snack a base di formaggio, includendo la parola “Parmesano”, fosse evocativo della Dop Parmigiano Reggiano e quindi non registrabile. In risposta alle argomentazioni di Alpina, la Sovrintendenza ha sottolineato che il termine “Parmesano” non può essere considerato di uso comune nel commercio per identificare qualsiasi tipo di formaggio, poichè l’articolo 220 della Decisione Andina 486 del 2000, ovvero la normativa applicabile in Colombia e nella Comunità Andina in materia di proprietà intellettuale, stabilisce che le denominazioni d’origine non sono considerate comuni o generiche finchè la loro protezione sussiste nel Paese d’origine. Inoltre, la Sovrintendenza ha ritenuto che il marchio richiesto fosse potenzialmente ingannevole poichè, a causa del prestigio e della fama del Parmigiano Reggiano nel mercato alimentare, l’inserimento della parola “Parmesano” potrebbe indurre in errore i consumatori sull’origine e sulle caratteristiche del prodotto di Alpina. “Dopo la vittoria ottenuta a marzo 2022 in Ecuador, prosegue la lotta globale del Consorzio contro l’uso illegittimo del termine Parmesan”, ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. “La nostra è un’azione portata avanti non solo nell’interesse di tutta la filiera del Parmigiano Reggiano, ma anche dei consumatori colombiani, che non correranno più il rischio di essere ingannati al momento dell’acquisto. La decisione della Sovrintendenza all’Industria e al Commercio rappresenta una vittoria importante per il sistema delle Indicazioni Geografiche nel continente americano, poichè viene ribadita l’importanza fondamentale del legame tra prodotto, territorio e Denominazione di Origine. Questa decisione – ha concluso – è un’ulteriore pietra miliare su cui costruire una strategia più ampia a livello globale, che andrà a beneficio non solo della Dop Parmigiano Reggiano, ma di tutte le Indicazioni Geografiche”.

– foto ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Milano, albero cade su marciapiede per il vento. Nessun coinvolto

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MILANO (ITALPRESS) – Nonostante il vento forte, per ora si segnala un solo intervento di rilievo dei Vigili del Fuoco a Milano. Si tratta di un albero staccatosi, a causa delle forti raffiche, dal cortile della Chiesa Sacro Cuore di Gesù in via Cittadini e andando a finire sul marciapiede pedonale. Fortunatamente in quel momento nessuno transitava. I Vigili del Fuoco hanno provveduto a rimuovere l’albero e a mettere in sicurezza l’area.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Vigili del Fuoco Milano

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Cronaca

Professioni sanitarie Milano “Mototerapia è solo attività complementare”

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata approvata lo scorso 20 novembre in Senato la proposta di riconoscimento della mototerapia come terapia complementare. La pratica, ideata dal campione di motocross Vanni Oddera, prevede il coinvolgimento dei pazienti in attività ludiche con l’uso di moto elettriche, che allevierebbero le difficoltà legate all’ospedalizzazione per i bambini o altre categorie fragili. Dal commento del Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli, si apprende che tale ‘terapià contribuirebbe a “garantire quella dimensione umanizzata e più dignitosa della cura e […] l’unicità della persona a partire dalle sue emozioni e dal suo diritto di essere felice, anche in contesti ospedalieri”. Replica l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. “La ‘mototerapià, anche rispetto ad altre ‘terapie complementarì legate ad attività ludiche, ad esempio musicoterapia, arteterapia o clownterapia, non ha solidi fondamenti scientifici a comprovarne l’efficacia, come ha giustamente rilevato la Senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo” afferma il Presidente dell’Ordine, Diego Catania. “In generale, tali attività possono essere, sì, affiancate alle cure ufficiali, ma non devono essere confuse con percorsi terapeutici e riabilitativi riconosciuti da linee guida e documenti di indirizzo. In caso contrario, possono crearsi false aspettative negli assistiti e nelle loro famiglie, già in una condizione di vulnerabilità e sofferenza”. L’Ordine comprende tante Professioni dell’area della riabilitazione, fra le quali si annoverano i Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, i Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, i Terapisti Occupazionali, gli Educatori Professionali e i Logopedisti, tutti operanti a supporto di individui fragili sotto vari punti di vista, come l’età, la disabilità fisica o psichica o la ridotta autonomia e vulnerabilità psicologica conseguente a gravi patologie. Gli ambiti in cui tali Professionisti svolgono la loro attività, come reparti di oncologia, centri diurni o residenze per persone con disabilità, sono proprio i contesti a cui potrebbe essere applicato l’uso della ‘mototerapià o di altre attività complementari. Dichiarano i Presidenti delle Commissioni d’Albo interessate: “Il rischio è che possano essere approvate dal Parlamento proposte di terapia che dovrebbero, invece, essere validate dalla comunità scientifica. Occorre seguire l’iter della medicina basata sull’evidenza, che prevede confronti e processi a garanzia dell’efficacia dell’intervento, nonchè il coinvolgimento di tutti i Professionisti della cura”. “Le Professioni Sanitarie basano la loro attività su solidi fondamenti deontologici e precise competenze, grazie a percorsi universitari specifici che includono gli aspetti psicologici e relazionali necessari a garantire il pieno rispetto della dignità e unicità dell’individuo” aggiunge il Presidente Catania. “Mi lascia perplesso, dunque, che la ‘mototerapià e altre pratiche similari siano elette a baluardo della ‘dimensione umanizzata […] della curà, come se l’operato di Professionisti qualificati non fosse sufficiente a garantirla. Sarebbe prioritario, invece, dare più riconoscimento e margine d’intervento alle risorse umane già presenti nel nostro Servizio Sanitario Nazionale, così da mettere i Professionisti nelle condizioni di attuare al meglio le terapie riconosciute e scientificamente provate, a maggior tutela dei soggetti fragili e delle loro famiglie”. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio

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Cronaca

Colpita base Unifil in Libano, 4 militari italiani feriti

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ROMA (ITALPRESS) – Quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. “Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di Brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifl permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. E’ intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”, ha aggiunto il ministro.
Da una prima ricostruzione, due razzi, hanno colpito un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell’esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari.
“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano”, afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinchè le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”, aggiunge.

– Foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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