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Economia

Renzi direttore de Il Riformista, “Non lascio ma raddoppio”

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Matteo Renzi è il nuovo direttore de Il Riformista. Dal 3 maggio guiderà il quotidiano ma “non sarò direttore responsabile, perché non sono giornalista. Sarò in carica come direttore editoriale per un anno dal 3 maggio al 30 aprile 2024, poi vedremo cosa fare da grandi”, ha detto nel corso della conferenza stampa di presentazione. “Io non lascio ma raddoppio. Continuerò a fare il mio lavoro da parlamentare di opposizione, a intervenire in Aula, a fare esattamente quello che stavo facendo, ma ci metto sopra il carico di un’esperienza, tentando di fare un’operazione che serve al Paese”, ha spiegato. Prende il posto lasciato libero da Piero Sansonetti, che va a dirigere l’Unità. “Continuerò il lavoro di Sansonetti. Quando lasciai Palazzo Chigi dissi che stavamo entrando nell’era della post verità. Il Riformista non è il sovranismo di Meloni né la linea di Schlein e Conte. Tra l’approccio dei sovranisti e quello della sinistra radicale – ha sottolineato – c’è una maggioranza silenziosa, una parte di Paese che crede nella politica. Cercheremo di essere la casa di chi pensa che il riformismo deve essere una casa accogliente”. Renzi ha spiegato che il giornale ambisce a essere letto “da un pezzo di mondo dell’attuale maggioranza e un modo del Pd che non si riconosce nella sua segretaria. Lo spazio del Riformista c’è e va oltre il Terzo polo. Che tipo di giornale sarà lo vedremo nei prossimi giorni. Abbiamo venti giorni davanti, ci confronteremo. Cercheremo di innovare nella continuità”. Quanto al suo editore, “conosco Romeo come un galantuomo. La vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto è uno scandalo. Sono orgoglioso di lavorare con un editore come lui”. Renzi ha rivendicato il diritto di fare il direttore anche da parlamentare, citando alcuni esempi illustri: “Tanti parlamentari hanno fatto i direttori. Veltroni era vice direttore dell’Unità, Mattarella direttore del Popolo”. Alle domande dei giornalisti ha risposto: “Ritirerò le querele ai giornalisti adesso? No, le rischio le querele adesso passando dall’altra parte del tavolo”. “Quanto guadagno al Riformista? Al momento non ho ancora firmato un contratto”. Che giornale sarà? “Proveremo a innovare nella continuità”. Infine, sul suo futuro politico: “Che ruolo avrò nel Terzo Polo? Sarò iscritto perché ci credo, al momento di candidati vedo solo Calenda poi quando arriverà la candidata alternativa lo comunicheranno i diretti interessati. Io non sono della partita”. Sansonetti, introducendo la conferenza stampa, ha detto: “C’è un vuoto a sinistra e nel centrosinistra, che non ha giornali. Quando sono andato a dirigere l’Unità ci siamo posti il problema di chi potesse dirigere il Riformista. Romeo ha avuto l’idea geniale di chiederlo a Renzi, che in modo altrettanto geniale ha detto di sì. Al momento ci sono equilibri editoriali spostati a destra. Ora le cose cambiano, con due giornali importanti, come l’Unità e il Riformista. Faremo due giornali molto diversi”. Da parte sua, l’editore, Alfredo Romeo, in una nota fa sapere che Il Riformista “è nato come quotidiano di raccordo tra le posizioni della sinistra e quelle del centro. In una cornice radicale, liberale e garantista. Poi si è attestato su posizioni più nettamente di sinistra, ma ha sempre mantenuto alta la bandiera del garantismo. In questo spirito ho deciso di allargare il nostro intervento. Investendo nuove risorse. Voglio dare a tutte le correnti ideali della sinistra e del centrosinistra la possibilità” di esprimersi”.
(ITALPRESS).
-foto ads Italpress-

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Fava “IA strumento strategico per realizzare welfare generativo”

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GENOVA (ITALPRESS) –L’intelligenza artificiale può fare la differenza solo se restiamo fedeli a un principio: la persona prima di tutto. È questo il fattore h – l’elemento umano – che deve guidare ogni innovazione”. Così Gabriele Fava, presidente dell’Inps, intervenuto al Festival del Lavoro a Genova.

“Per l’Inps, l’Ia è uno strumento strategico per realizzare un welfare generativo, capace di ascoltare, comprendere e rispondere ai bisogni reali delle persone. La personalizzazione è la chiave: è il contrario della standardizzazione e il cuore del nuovo modello di protezione sociale che stiamo costruendo. Un welfare su misura, che non appiattisce ma valorizza. Mettere la persona al centro non è uno slogan: è una scelta di metodo, visione e responsabilità”, ha aggiunto.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Barachini “Serve trasmettere la corretta importanza dell’informazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna prima di tutto trasmettere ai cittadini il senso dell’importanza dell’informazione corretta. Lavorare sulla reputazione del sistema”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega a Informazione e Editoria.

Poi, spiega che per gli editori “abbiamo individuato una misura di sostegno che si basa non più sulle copie stampate ma su quelle distribuite, come abbiamo fatto con i contributi alle agenzie di stampa, correlandoli con il numero di giornalisti impiegati. Un modo per incentivare la qualità dell’informazione nel primo luogo dove le notizie vengono verificate, contrastando le fake news”.

Barachini si sofferma sulle misure a sostegno delle edicole per le quali è stato messo in campo un pacchetto da 17 milioni. “È la risposta del governo, e ringrazio la premier Meloni, a tutela di quei cittadini, e sono ancora tanti in Italia, che leggono i giornali sulla carta”.

Sul fronte, invece, dell’innovazione il sottosegretario sottolinea come “la si può usare in modo più o meno corretto. Noi abbiamo scelto di sostenere chi investe in innovazione nei media come le tv nazionali (non la Rai) e locali, le agenzie e le radio. Auspicando che gli editori operino per migliorare il lavoro giornalistico e non per sostituirlo”.

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– Foto IPA Agency –

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Economia

Panetta “Con i dazi a rischio 1% della crescita mondiale” / Video

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ROMA (ITALPRESS) – “L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe sottrarre quasi 1 punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio. Negli Usa, l’effetto stimato è circa il doppio. I dazi potrebbero comportare una minore domanda di lavoro e un aumento delle pressioni inflazionistiche, in una fase già caratterizzata da aspettative di inflazione in rialzo”.

Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso delle considerazioni finali. “Il susseguirsi di annunci, smentite e revisioni alimenta incertezza e volatilità sui mercati. Si tratta di condizioni che rischiano di amplificare l’effetto dei dazi e che potrebbero protrarsi nel tempo, considerata la complessità dei negoziati commerciali, che tipicamente richiedono tempi più ben lunghi dei 90 giorni di sospensione annunciati”, ha aggiunto.

Secondo Panetta “le politiche protezionistiche stanno spingendo l’economia mondiale su una traiettoria pericolosa. I dazi oggi in vigore potrebbero ridurre il commercio internazionale di circa il 5%, dando avvio a una riconfigurazione delle filiere produttive globali. Ne deriverebbe un sistema di scambi meno integrato e meno efficiente. Gli effetti rischiano di travalicare la sfera commerciale, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, oggi incentrato sul dollaro, e limitando i movimenti dei capitali”.

Il governatore ha infine sottolineato come “le attuali aspre dispute commerciali, non sono un malessere temporaneo, sono il sintomo di un logoramento dei rapporti politici ed economici internazionali che ha radici profonde. Esse accelerano la riconfigurazione delle filiere produttive e degli scambi internazionali che era già in atto”. 

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IL VIDEO DELLE PAROLE DI PANETTA

-Foto: ufficio stampa Bankitalia-

(ITALPRESS)

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