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Quattro medaglie tra Cali e Acapulco per la scherma azzurra

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stata una notte speciale per la scherma azzurra, capace di conquistare la bellezza di quattro medaglie in tre gare di qualifica olimpica. Nel Grand Prix di spada a Cali sono arrivati, dalla gara maschile, l’argento di Davide Di Veroli e il bronzo di Federico Vismara, mentre nella prova femminile è tornata sul podio, salendo sul terzo gradino Rossella Fiamingo. Splendido anche il secondo posto della squadra azzurra dei fiorettisti (composta da Tommaso Marini, Daniele Garozzo, Alessio Foconi e Filippo Macchi) nella tappa di Coppa del Mondo di fioretto maschile ad Acapulco. Prova da incorniciare, dunque, per la spada azzurra nel Grand Prix di Cali. La prima tappa di Qualifica Olimpica a livello individuale in Colombia, infatti, ha regalato all’Italia la medaglia d’argento di Davide Di Veroli e i bronzi di Federico Vismara e Rossella Fiamingo. Secondo podio in carriera nel massimo circuito GP per Davide Di Veroli, dopo il bronzo di gennaio 2022 a Doha. Il romano delle Fiamme Oro ha iniziato il suo percorso con una vittoria per 15-12 contro lo spagnolo Bargues per 15-12 nel tabellone da 64. La marcia del poliziotto classe 2001 è poi proseguita con un netto successo nel turno da 32 contro il francese Midelton con il punteggio di 14-8. Negli ottavi di finale lo spadista azzurro che si allena alla Giulio Verne Scherma ha poi sconfitto il tedesco Unterhauser con il finale di 15-11. Nel match valido per una medaglia Di Veroli si è sbarazzato dell’egiziano Elshayed con un nettissimo 15-6, in un match perfetto. Nel derby azzurro in semifinale Davide ha battuto il compagno Federico Vismara per 15-12. Una finale emozionante ha visto Di Veroli sfiorare il trionfo contro il ceco Beran, in una sfida terminata 9-8. Federico Vismara ha conquistato il bronzo regalandosi per la terza volta un posto nel podio in carriera dopo gli altri due bronzi di Berna nel 2018 e di Doha nel 2022 (anche quella volta insieme a Di Veroli). L’atleta delle Fiamme Azzurre nel turno dei 64 ha battuto il giapponese Komata per 15-12. Nel turno da 32 il milanese ha avuto la meglio sul cinese Wang chiudendo sul 15-14. Primo derby azzurro di giornata per lui nel tabellone da 16 dove ha eliminato Valerio Cuomo, confermatosi ancora tra i migliori, con il punteggio di 15-10. La medaglia, per il classe ’97 che si allena al Piccolo Teatro Milano, è arrivata dopo la vittoria per 15-8 contro il kazako Kurbanov prima dello stop ad opera del suo compagno Di Veroli. Così gli altri azzurri: 15° Valerio Cuomo, 24° Giulio Gaetani, 26° Giacomo Paolini, 43° Francesco Ferraioli, 52° Gabriele Cimini e 54° Enrico Garozzo. Dopo quattro anni, torna sul podio in una prova individuale di circuito Rossella Fiamingo, riprendendosi il bronzo che era stato suo lo scorso luglio al Mondiale del Cairo. La siciliana, numero 6 del tabellone, ha battuto per 13-11 la peruviana Doig Calderon nel tabellone da 64. Nel turno delle 32 ha poi superato la svizzera Brunner per 15-7. Per la spadista dei Carabinieri è arrivata poi la vittoria sull’estone Difert con il finale di 15-9 che le ha permesso l’ingresso nella top 8. La medaglia per la campionessa azzurra classe ’91 è arrivata con il successo nel derby italiano su Nicol Foietta con il punteggio di 15-8 prima dello stop in semifinale subito dopo un match al cardiopalma da Kong, portacolori di Hong Kong e poi vincitrice della gara, per 9-8. Posto nella top 8, come detto, per Nicol Foietta. Una prestazione di alto livello per l’atleta dell’Esercito che nel primo turno ha vinto il derby su Giulia Rizzi per 14-11 prima del successo sulla coreana Kang nel tabellone da 32 con un 15-9. La fiorentina che si allena alla Scherma Pistoia negli ottavi di finale ha battuto la francese Vitalis con un netto 15-6 prima della sconfitta nei quarti con Rosella Fiamingo. Così le altre azzurre: 19^ Alberta Santuccio, 20^ Mara Navarria, 27^ Federica Isola, 35^ Roberta Marzani, 36^ Giulia Rizzi, 37^ Alessandra Bozza. Splende d’argento l’Italia del fioretto maschile nella prova a squadre che ha chiuso la tappa di Coppa del Mondo di Acapulco, in Messico. Una conferma per il team del ct Stefano Cerioni, sul secondo gradino del podio anche nella prima gara valida per la Qualifica Olimpica per Parigi 2024. Il quartetto composto da Tommaso Marini (bronzo nella competizione individuale), Daniele Garozzo, Alessio Foconi e Filippo Macchi è entrato in pedana nel turno dei 16 con la netta vittoria sul Belgio per 45-26. Nei quarti di finale gli azzurri hanno poi superato con il punteggio di 45-33 la Corea, raggiungendo così la semifinale della competizione. La finale per l’oro i fiorettisti italiani se la sono poi conquistata con il successo sulla Francia per 45-40, in un match vibrante, sancito da due splendide frazioni conclusive di Garazzo e Marini. Nell’atto conclusivo lo stop subito contro gli Stati Uniti per 45-41, che vale per l’Italia un argento comunque fondamentale in chiave Parigi 2024. Una conferma per il fioretto maschile del CT Stefano Cerioni che in questa stagione non è mai sceso dal podio nelle prove a squadre. Gli azzurri hanno infatti conquistato cinque medaglie in altrettante prove per team di Coppa del Mondo (fu secondo posto anche nel debutto a Bonn e nella tappa del Cairo, di mezzo il bronzo di Tokyo e il trionfo di Parigi).
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

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Conte “Napoli deve continuare a sognare, noi già straordinari”

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CASTEL VOLTURNO (ITALPRESS) – “Cosa dico ai tifosi? Di continuare a sognare. Noi ci siamo e dobbiamo continuare ad alimentare questo sogno. Non è stato facile, siamo dovuti andare oltre le nostre possibilità. Da qui alla fine ci saranno altri ostacoli da superare e dovremo essere bravi a non aggrapparci agli alibi. Siamo i primi a voler alimentare questo sogno. Lo vogliamo per la nostra gente”. Vincere a Monza per mettersi al fianco dell’Inter e godersi almeno una notte e buona parte della Pasqua in testa alla classifica, per poi vedere cosa succederà al Dall’Ara con il Bologna che ospita i campioni d’Italia. Questo il programma del Napoli e del suo condottiero, Antonio Conte, in vista di un fine settimana di festa, ma di grande intensità calcistica.

“Mettere pressione all’Inter? Prima di tutto è da conquistare il piazzamento in Champions. Al di là di tutto possiamo avvicinarci a un traguardo prestigioso e non preventivabile. Lo sappiamo benissimo che siamo lì e cercheremo di dare quanto più fastidio possibile fino alla fine”. Conte parla di un sogno che in partenza in pochi osavano immaginare, ma probabilmente non soltanto all’inizio. “E’ stato chiaro anche il discorso di Kvara – sottolinea il tecnico -. Avevo detto che Napoli non doveva essere di passaggio. In questi otto mesi al Napoli ho capito che tante cose non si possono fare”, ha detto ancora Conte che ci tiene a mettere sul piatto della bilancia certe differenze con la rivale per il titolo. “Intanto facciamo i complimenti ai nerazzurri per la qualificazione in semifinale di Champions, ma non c’era bisogno di questa sfida con il Bayern per capire quanto fosse forte. Proprio questo rafforza ancora di più il nostro campionato. Stiamo facendo qualcosa di straordinario”.

Ma ancora molto va fatto, a cominciare dalla sfida di domani in casa di un Monza ormai ultimo in classifica e quasi rassegnato, ma è pur vero che fuori casa ultimamente gli azzurri hanno viaggiato piano. “Non si vince in trasferta da 91 giorni? Sono dati, ma siamo al secondo posto a tre punti dall’Inter. Non si vince ma non si perde. Ci sono state partite dove non siamo stati fortunati. Comunque abbiamo tutti questi punti frutto di una continuità tra casa e trasferta. Si ha una certa regolarità e solo con questo puoi raggiungere degli obiettivi. Adesso vorremmo riprendere a vincere in trasferta”, ha concluso Conte.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Ranieri “Daremo tutto, ma in Champions solo se le altre crollano”

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ROMA (ITALPRESS) – “Qualcuno scommetterebbe un euro sulla Roma in Champions? Siamo onesti: se succede è perché le altre ‘sbragano e noi facciamo un capolavoro. Non è possibile, vogliamo essere seri con i nostri tifosi. Diamo il massimo e alla fine vedremo quello che potremo fare”. Lo ha detto l‘allenatore della Roma, Claudio Ranieri, in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Verona.

“Teniamoci stretti questi ragazzi che stanno lottando con passione e voglia di far bene per la Roma. Chiedo ai tifosi l’aiuto in questo rush finale, spero capiscano la situazione che stiamo vivendo”. “I tifosi meritano il massimo ed è quello che la proprietà vuole raggiungere: una squadra stabilmente nelle prime quattro-cinque e che possa lottare per vincere uno o più campionati”, ha aggiunto il tecnico giallorosso che torna al presente e alla sfida contro l’Hellas di mister Zanetti, ancora alla ricerca di qualche punto salvezza, così come la Roma ha bisogno di continuare a raccogliere risultati in chiave Europa e deve farlo senza un giocatore importante comne Dybala e altri non al top della condizione.

“El Shaarawy e Dovbyk hanno fatto allenamento differenziato, ma stanno bene e tra stasera e domani mattina prenderò una decisione. Sarà una partita difficilissima e importantissima, il Verona chiude tutti gli spazi e riparte a mille all’ora. Dovremo stare attenti a non farci intrappolare nella loro ragnatela“.

Soddisfatto, ma anche consapevole che c’è sempre qualcosa da migliorare. “Quello che hanno fatto i ragazzi è prodigioso. Fisicamente la squadra sta bene, ma lo stato di forma non è ottimale. Prima la squadra giocava ad uno o due tocchi e faceva tutto con leggerezza. Nelle ultime due partite non ci siamo riusciti e il merito è anche di Juventus e Lazio, ma stiamo dando il massimo. Sono molto deluso e arrabbiato per i calci piazzati nel derby. Dobbiamo lavorare di più. A volte ci manca la scaltrezza, la furbizia e l’essere determinati a non far entrare l’avversario nell’area di rigore. In alcuni momenti pensiamo di andare a prendere la palla da soli, ma non funziona così: se non prendo la palla io, non la prende nemmeno l’avversario, questo è il mio credo”.

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Criticato Dovbyk per la prestazione nel derby, Ranieri difende il suo centravanti ma continua a stimolarlo. “Le colpe non ci sono in una squadra: c’è sempre un 50-50. Lui si dovrebbe far vedere di più e la squadra dovrebbe servirlo quando si muove. Quello che gli dico sempre è che oltre al gol, deve darci anche la prestazione: deve lottare, pressare, rientrare e farsi vedere. Non sono ancora soddisfatto e credo che neanche lui lo sia. Deve dare di più”. Col Verona potrebbe esserci qualche cambio. “Sì possiamo cambiare, ma serve il bilancino del farmacista”, ha concluso il tecnico romano.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Messi “Dopo il Psg volevo tornare al Barcellona, ma non fu possibile”

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Quando nel 2023 ha lasciato dopo due stagioni il Paris Saint Germain, Lionel Messi ha scelto l’Inter Miami e la Mls per proseguire la sua carriera. Eppure, prima di finire dall’altra parte dell’Oceano, il fuoriclasse argentino ha provato a vestire di nuovo la maglia del suo Barcellona.

Ospite del canale YouTube “Simplemente Futbol”, è lo stesso Messi a svelare questo retroscena:Avevo l’intenzione di tornare al Barcellona e stare dove ho sempre voluto ma anche stavolta non è stato possibile e a quel punto ho fatto una scelta pensando alla mia famiglia. Anche il fatto di aver vinto il Mondiale ha pesato molto. Avevo chiaro in testa che non potevo giocare in un altro club in Europa per cui assieme alla mia famiglia abbiamo deciso di vivere negli Usa e giocare nella Mls in un club in crescita e che punta a fare grandi cose. Dopo i due anni al Psg, dove non mi sono sentito a mio agio nella quotidianità degli allenamenti, volevamo essere sicuri di andare in un posto dove poter vivere bene e dove io potessi divertirmi a fare quello che mi piace”. E finora sta andando come sperato. “Non posso chiedere di più. Voglio continuare a competere e vincere, è la mia essenza, sono cresciuto così”, dice ancora il 37enne argentino, per il quale il trionfo con la Seleccion in Qatar è stato l’ideale chiusura del cerchio.

“Essere arrivato in finale nel 2014 e non vincere è stata una tortura – ammette a proposito della sconfitta contro la Germania – Aver vinto qualche anno più tardi ha reso tutto un po’ più facile: certo, avrei potuto vincere due Mondiali ma almeno una Coppa del Mondo ce l’ho”.

A questo proposito, fra poco più di un anno ci sarà la prima edizione a 48 squadre che si giocherà fra Canada, Usa e Messico ma l’ex Barça non ha ancora sciolto le riserve. “Il prossimo Mondiale è ancora lontano anche se il tempo passa in fretta. Ho fatto una buona preparazione per quest’anno, ho iniziato bene e sto bene ma sarà una stagione lunga, che si chiuderà a dicembre e con in mezzo il Mondiale per Club. Guardo o osservo ma non voglio fissarmi obiettivi. Andrò di giorno in giorno, vedrò come starò fisicamente e cercherò di essere sincero con me stesso”.

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Ripercorrendo la sua carriera, Messi non poteva non citare Guardiola. “Lui è di un altro mondo, è diverso, vede le cose che nessuno vede. Ha cambiato il calcio. Tutti volevano copiarci, volevano giocare come il nostro Barcellona ma noi eravamo una squadra speciale, a centrocampo avevamo Xavi, Busquets e Iniesta, era tutto perfetto fra giocatori e allenatore. Guardiola è unico, ama i dettagli, ha una mentalità diversa, una visione che altri non hanno”

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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