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Economia

Piazza Affari chiude in calo, sui mercati pesano i rialzi dei tassi

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MILANO (ITALPRESS) – Chiusura in calo a Piazza Affari al termine di una seduta che si era già aperta con il segno meno.
L’indice Ftse Mib segna un -0,72% a quota 27.410 punti, mentre l’Ftse Italia All Share cede lo 0,70% a quota 29.479 punti.
In rinasso anche l’Ftse Star, che lascia sul terreno lo 0,36% a quota 47.201 punti. Sui mercati pesa la stretta monetaria portata avanti dalle banche centrali per contrastare il passo dell’inflazione che resta su livelli elevati. Nel corso dell’audizione di fronte al Congresso Usa, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha spiegato che il Fomc potrebbe ritenere adeguato alzare ancora i tassi quest’anno, forse per due volte.
A Milano le vendite hanno colpito sprattutto gli energetici, complice un greggio in netto calo sul timore che in molte regioni la stretta di politica monetaria mandi l’economia in recessione.
Pesante Tim, nel giorno del Cda che deve esaminare le offerte sulla rete, dopo la notizia del Financial Times secondo cui Vivendi resta pronto a dare battaglia e a contrastare la vendita dell’asset. Per quanto riguarda le materie prime, in calo il prezzo del petrolio, con il Wti a 70 dollari, mentre il Brent scivola a 74,5 dollari. Anche il gas naturale arretra, con il prezzo a quota 34,2 euro al megawattora. Lo spread fra Btp e Bund tedeschi chiude a quota 156 punti, con il rendimento del decennale in calo al 4,04%. Tra i titoli del listino milanese, fra i maggiori rialzi Iveco Group che guadagna 2,6 punti, ma in rialzo anche A2A, Pirelli & C. e Stm. Per quanto riguarda invece i segni meno, fra i maggiori ribassi Telecom Italia che cede 2,8 punti, ma in calo anche Saipem, Banca Mps e Mediobanca. Ance le altre principali Borse europee archiviano gli scambi con segni negativi, sulla scia dell’avvio contrastato a Wall Street, dove il Nasdaq prova a riprendere fiato. Tra le piazze finanziarie, Parigi chiude a -0,79%, Francoforte cede lo 0,23% mentre Londra arretra dello 0,74%.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Economia

Vega C lancia con successo i satelliti CO3D e MicroCarb

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ROMA (ITALPRESS) – Vega C ha completato con successo la missione VV27, mettendo in orbita i satelliti CO3D e MicroCarb. Il lanciatore è decollato alle 23:03 ora locale del 25 luglio (04:03 CEST del 26 luglio). Il primo stadio P120C ha fornito la spinta al decollo e ha funzionato per 2 minuti e 23 secondi, seguito dall’accensione dello Zefiro 40 e dallo Zefiro 9. Lo stadio superiore AVUM+ ha effettuato quattro accensioni per posizionare i quattro satelliti CO3D e il MicroCarb nelle orbite previste, rispettivamente a 495 e 650 chilometri.

La missione si è conclusa dopo 1 ora e 51 minuti con l’accensione di de-orbit dell’AVUM+, in accordo con la Zero Debris Charter dell’ESA. I satelliti CO3D, sviluppati da Airbus Defence and Space, hanno l’obiettivo di mappare la superficie terrestre in 3D e fornire immagini 2D per clienti istituzionali e commerciali. Il satellite MicroCarb, sviluppato dal CNES, è progettato per studiare le fonti e i pozzi di anidride carbonica (CO2), il più importante gas serra che contribuisce ai cambiamenti climatici.

“Vorrei ancora una volta ringraziare il nostro team e i nostri partner per questo lancio di successo del Vega C – ha detto Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio -. Il razzo continua a dimostrare la sua affidabilità e la sua importanza nel supportare missioni scientifiche e di sicurezza. Dopo questo successo, continuiamo a lavorare per assumere la responsabilità di operatore dei servizi di lancio dopo il volo VV29″.

– foto IPA Agency –

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Economia

Abi, in crescita il patrimonio netto delle famiglie europee. Italia al terzo posto

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 il valore della ricchezza netta detenuta dalle famiglie europee ha raggiunto i 70.200 miliardi di euro, in crescita del 4,4% rispetto all’anno precedente. Lo evidenzia uno studio dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sui più recenti dati pubblicati dalla Banca Centrale Europea. Il 29% di tale ricchezza è delle famiglie tedesche, il 20% di quelle francesi, il 16% di quelle italiane e il 13% di quelle spagnole; la quota restante (22%) è distribuita tra gli altri paesi dell’area.

Le famiglie italiane si confermano tra le più solide dal punto di vista patrimoniale. In Italia la ricchezza netta delle famiglie è di 8 volte il reddito disponibile, superiore alla media dell’area dell’euro (7,5 volte), ai dati francesi (7,4) e a quelli tedeschi (7,2), mentre è 8,6 volte per gli spagnoli. L’indebitamento delle famiglie italiane si mantiene tra i più bassi nell’area dell’euro. Le passività finanziarie rappresentano in Italia l’8,4% del totale, a fronte dell’11,3% nell’area dell’euro, del 9,7% in Germania e del 12,8% in Francia e con il 7,9% in Spagna.

La composizione della ricchezza delle famiglie evidenzia che gli immobili residenziali risultano la componente principale. In Italia la quota delle abitazioni, sebbene maggioritaria, risulta contenuta nel confronto europeo (43,9% in Italia contro 51,6% della media di area) e rispetto ai dati degli altri principali paesi (52,2% in Francia, 53,2% in Germania e 60,6% in Spagna), anche a motivo del forte aumento dei prezzi degli immobili negli altri paesi dell’area dell’euro.

I depositi in Italia rappresentano l’11,2% del totale delle attività delle famiglie mentre nell’area dell’euro tale quota sale al 12,4%. In Italia, risulta più elevata della media europea la liquidità (1,6% contro una media di area dell’1,1%). Le attività delle famiglie produttrici – tra cui le partecipazioni in imprese non quotate e i beni non finanziari ad uso produttivo – costituiscono il 20,2% del portafoglio complessivo delle famiglie italiane, quasi 6 punti percentuali in più rispetto alla media dell’area.

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– foto IPA Agency –

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Economia

Mediobanca, il Governo non eserciterà i poteri speciali per l’Ops su Banca Generali

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MILANO (ITALPRESS) – Mediobanca, si legge in una nota, “informa che, in data odierna, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato di aver deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell’economia e delle finanze, di non esercitare i poteri speciali, ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, con riferimento all’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da Mediobanca, ai sensi degli artt. 102 e 106, comma 4, del TUF, sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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