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Cronaca

RSV, la prevenzione al centro. Necessario un cambio di paradigma

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MILANO (ITALPRESS) – La prevenzione del virus respiratorio sinciziale (RSV) è una priorità di sanità pubblica globale, come segnalato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), perchè il suo grave peso impatta su tutta la popolazione pediatrica. L’RSV rappresenta, infatti, la causa più comune di infezioni delle basse vie respiratorie, come bronchiolite e polmonite, ed è anche una delle principali cause di assistenza medica ambulatoriale e ospedaliera nei neonati. La gestione e la prevenzione dell’RSV è ad oggi un bisogno medico non soddisfatto poichè non sono disponibili terapie farmacologiche sicure ed efficaci contro l’infezione da RSV e le forme di prevenzione disponibili sono indicate e ristrette ai soli bambini nati gravemente prematuri e ai bambini nati con patologie che determinano compromissione o deficit cardio-respiratorio.
Ad essere maggiormente a rischio, però, sono tutti i neonati e bambini nel loro primo anno di vita e alla loro prima stagione di RSV: 9 bambini ospedalizzati o visitati in ambulatorio per RSV su 10, infatti, sono bambini nati sani e nati a termine, come dimostrato da numerosi studi italiani ed internazionali.
Data l’ultima stagione epidemica di RSV, che ha visto un rapido e notevole aumento dei casi rispetto al passato e una conseguente ed importante occupazione delle terapie intensive neonatali, è cresciuta nella comunità della sanità pubblica la consapevolezza rispetto alla necessità di un nuovo approccio alla prevenzione dell’RSV che contempli l’anticorpo monoclonale come strumento di profilassi per tutti i bambini.
L’evento “Un cambio di paradigma nella prevenzione del Virus Respiratorio Sinciziale nella prima infanzia” cui Sanofi ha fornito il supporto incondizionato, promosso dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) – e dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN), ha permesso un attivo confronto tra gli attori chiave del sistema – istituzioni nazionali e regionali e società scientifiche – e, sulla scorta delle nuove evidenze clinico-epidemiologiche ed economico-sanitarie, ha sottolineato l’urgenza di attuare al più presto una strategia di prevenzione allargata, con attribuzione dei costi, anche per gli anticorpi monoclonali, al budget prevenzione. Un cambio di paradigma, quindi, che permetta di passare da una focalizzazione su una specifica popolazione target alla protezione di tutti i neonati e bambini. L’evento è stato, quindi l’occasione per una presa di posizione e un impegno effettivo da parte delle istituzioni per il raggiungimento di quest’obiettivo.
‘Sanofi è orgogliosa di poter mettere a disposizione anche in Italia una soluzione concreta ad un bisogno di sanità pubblica per cui non esisteva risposta – afferma Mario Merlo, General Manager Vaccines Sanofi Italia -. Sfidare i confini della scienza per migliorare la vita delle persone è il nostro scopo. L’obiettivo che ci spinge ad innovare costantemente per non accontentarci mai. Sono stati necessari decenni di ricerca e sviluppo per ottenere uno strumento di prevenzione nuovo in grado di fornire protezione contro la malattia da RSV a tutti i neonati e i bambini. Anche la comunità scientifica italiana ha riconosciuto come questo possa potenzialmente rivoluzionare l’approccio preventivo e l’impatto clinico e sanitario di questo insidioso virus stagionalè.
Il Board del “Calendario per la Vita”, composto dalle Società Scientifiche di Pediatria (SIP), di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Neonatologia (SIN) e della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), ha riconosciuto la sicurezza ed efficacia di nirsevimab e il suo impiego come nuovo strumento di prevenzione a disposizione della sanità pubblica. Il Board ha auspicato che nirsevimab venga incluso nel Calendario del Piano Nazionale di Immunizzazione, proprio per il suo potenziale grande impatto in termini di possibilità preventiva universale che risponde ad un bisogno medico finora insoddisfatto.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (European Centre for Disease Prevention and Control – ECDC) hanno raccomandato ai NITAG nazionali (National Immunization Technical Advisory Group) di allargare, sulla base delle evidenze scientifiche, il concetto di immunizzazione a nuove soluzioni preventive, come quelle rappresentate dagli anticorpi monoclonali, per malattie infettive che hanno un importante impatto in termini di Sanità Pubblica.
Da qui è scaturito un grande interesse della sanità pubblica nei confronti di questo potenziale cambio di paradigma in termini di governance di prevenzione. Altri Paesi europei, come la Francia e la Spagna, infatti, hanno implementato una strategia di immunizzazione che include gli anticorpi monoclonali nel calendario finanziata dal budget della prevenzione, affinchè tutti i bambini nella loro prima stagione RSV possano essere ugualmente protetti.
‘Da mesi collaboriamo con tutti gli attori del mondo scientifico e sanitario affinchè si possano creare le condizioni necessarie per sfruttare il potenziale offerto da questo nuovo strumento di prevenzione e se ne favorisca l’accesso sul territorio a beneficio della salute nella prevenzione in tutti i bambini nel primo anno di vità, aggiunge Merlo.
Peraltro, secondo uno studio di prossima pubblicazione dell’EeHta Ceis, estendere la strategia di profilassi consentirebbe di ridurre gli eventi sanitari correlati ad RSV, evitando i relativi costi (tanto diretti sanitari che indiretti). Secondo lo studio, infatti, una strategia di prevenzione estesa a tutti i neonati e bambini che vanno incontro alla loro prima stagione di RSV, assumendo una copertura pari al 60% dell’intera coorte di nascita, determinerebbe una riduzione ogni anno di circa il 46% di eventi sanitari selezionati, ovvero oltre 100.000 minori richieste di prestazione tra visite mediche ambulatoriali, accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni causati dall’infezione acuta da RSV.
Il tutto, accompagnato da un’importante riduzione della mortalità, pari a -39%. Alla riduzione di eventi sanitari corrisponderebbe anche un notevole vantaggio economico, quantificato in una riduzione di spesa totale pari ogni anno a oltre 30 milioni di euro (45%) rispetto alla situazione attuale.
In Italia, nell’ultima stagione 2022/2023, più del 50% delle sindromi simil-influenzali nei bambini di età La stagione dell’RSV va solitamente di pari passo con la stagione influenzale. E così anche in Italia, dove la circolazione dell’RSV inizia solitamente tra ottobre-novembre, registra il suo picco tra dicembre-febbraio, e si conclude tra marzo-aprile, per una durata complessiva solitamente di circa 5 mesi.
Come confermato da recenti studi italiani, considerando una coorte di 400.000 bambini nel primo anno di vita, ogni stagione l’RSV determina il seguente l’impatto in termini di assistenza sanitaria: 20%, cioè 80.000 bambini, richiede assistenza medica ambulatoriale; 6%, cioè 24.000 bambini, accede in pronto soccorso
4%, cioè 16.000, viene ricoverato in ospedale, di cui 3.200 in terapia intensiva.
Il tutto concentrato nei 5 mesi di stagionalità dell’RSV, determinando così frequenti rallentamenti nell’erogazione dei servizi ambulatoriali e ospedalieri di routine.
A livello globale, ogni anno i costi sanitari diretti nei bambini di età 0-5 anni sono di circa 4,82 miliardi di euro, di cui il 55% è rappresentato dai costi dovuti alle ospedalizzazioni mentre il 45% è dovuto ai costi delle cure territoriali.
In Italia, nell’attuale contesto di prevenzione ristretta ai soli bambini ad alto rischio, il sopracitato modello di prossima pubblicazione stima costi sanitari diretti di assistenza medica per cause legate all’RSV pari a circa 67 milioni di euro ogni anno, di cui quasi il 60% riconducibile ai ricoveri ospedalieri. A questi costi va aggiunto l’impegno economico sostenuto per l’attuale profilassi, limitata a meno di 10.000 neonati, e pari ad oltre 40 milioni di euro nelle ultime stagioni.
Nirsevimab è un anticorpo a lunga durata d’azione destinato a tutti i neonati per la protezione contro la malattia da RSV nella prima stagione con una singola dose, è stato sviluppato congiuntamente da Sanofi e AstraZeneca. Nirsevimab consiste in una singola somministrazione, siringa preriempita e dosaggio fisso, con protezione rapida. Nirsevimab è stato sviluppato per offrire ai neonati e ai bambini una protezione diretta contro l’RSV attraverso un anticorpo che aiuti a prevenire le infezioni del tratto respiratorio inferiore causate dall’RSV, che sono oggetto di assistenza medica. Gli anticorpi monoclonali non richiedono l’attivazione del sistema immunitario e contribuiscono a offrire una protezione tempestiva, rapida e diretta contro la malattia.

– fonte foto a uso gratuito da pexels.com –
(ITALPRESS).

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Cina: Pudong si conferma polo tecnologico con crescita industrie pionieristiche

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SHANGHAI (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La Nuova Area di Pudong, nella città cinese orientale di Shanghai, sta rafforzando la propria posizione come polo leader nell’innovazione, con progressi significativi registrati nei suoi tre settori industriali cardine, ovvero circuiti integrati (IC), biomedicina e intelligenza artificiale (IA).

I risultati sono stati evidenziati giovedì nel corso del sotto-forum di Pudong dell’ottavo Forum Economico Internazionale di Hongqiao, tenutosi a Shanghai.

Il settore dei circuiti integrati ha mostrato una notevole resilienza e crescita. I dati relativi al periodo da gennaio a settembre 2025 mostrano che le esportazioni di componenti elettronici hanno raggiunto i 20,6 miliardi di dollari, con un incremento del 7,4% su base annua, contribuendo alla stabilità della catena di approvvigionamento globale.

Pudong ha sostanzialmente creato una catena industriale autosufficiente, che comprende progettazione, produzione, confezionamento, test, apparecchiature, materiali e software EDA, con un valore complessivo di 41 miliardi di dollari, ha dichiarato Wu Jincheng, vice segretario generale del governo municipale di Shanghai e capo della Nuova Area di Pudong.

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Nel frattempo, nel campo della biomedicina Pudong è diventata un polo di attrazione per le imprese, ospitando oltre 4.000 aziende. L’innovazione in questo settore sta accelerando, con transazioni di sviluppo commerciale per farmaci innovativi che hanno raggiunto la considerevole cifra di 20,4 miliardi di dollari.

Il panorama dell’intelligenza artificiale a Pudong è altrettanto dinamico. La sua Zhangjiang Mobility Community, operativa da soli 14 mesi, ha già attirato più di 150 imprese specializzate in modelli di grandi dimensioni. Oltre all’IA, Pudong sta inseguendo con forza le industrie del futuro, avendo aperto oltre 1.000 chilometri di strade per test di guida autonoma di alto livello e creato il primo spazio di sperimentazione all’aperto per il 6G al mondo.

(ITALPRESS).

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Cina-Europa: interporto Erenhot ha gestito oltre 15mila treni merci in 5 anni

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HOHHOT (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Durante il periodo del 14esimo Piano Quinquennale (2021-2025), il numero di treni merci Cina-Europa transitati attraverso l’interporto di Erenhot, il più grande interporto tra Cina e Mongolia, ha superato quota 15mila, secondo quanto riferito dalle dogane di Hohhot, nella Regione Autonoma della Mongolia Interna, nel nord della Cina.

In quanto unico interporto di transito del “corridoio centrale” della rete dei treni merci tra Cina ed Europa, Erenhot gestisce attualmente 74 rotte che collegano oltre 140 città e stazioni tra Asia ed Europa.

Le dogane hanno comunicato che la struttura delle esportazioni è stata ottimizzata, con i beni di alto valore, come automobili, macchinari ed elettronica, che rappresentano oltre il 40% delle spedizioni.

Le autorità doganali hanno aumentato l’efficienza grazie a sistemi di supervisione intelligente. “Queste misure assicurano una crescita stabile dei treni merci”, ha dichiarato Li Dawei, funzionario doganale presso l’interporto di Erenhot.

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Secondo i dati delle dogane, nei primi tre trimestri di quest’anno il numero dei treni merci Cina-Europa in entrata e in uscita ha raggiunto quota 2.904, con un aumento dell’11,4% su base annua.

– Foto Xinhua –

(ITALPRESS).

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Cina: opportunità di mercato attraggono aziende italiane alla CIIE

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SHANGHAI (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Dai gioielli di alta gamma ai prodotti farmaceutici, dal cibo per animali alla produzione di macchine utensili, numerose aziende italiane appartenenti a diversi settori stanno presentando i propri prodotti all’ottava China International Import Expo (CIIE), inaugurata il 5 novembre a Shanghai.

Andrea Corradini, direttore operativo dell’azienda PAMA (Shanghai), ha dichiarato: “La CIIE ci aiuta fondamentalmente a creare legami più stretti con diversi clienti e apre opportunità più ampie”.

In qualità di impresa a capitale straniero che partecipa alla CIIE per la quinta volta, PAMA ha stabilito 15 anni fa una base produttiva nell’area di Lingang a Shanghai con l’obiettivo di produrre macchine utensili in Cina per il mercato cinese.

Sfruttando le condizioni favorevoli in termini di logistica, catene di approvvigionamento e politiche locali, lo stabilimento di Lingang di PAMA ha ottenuto risultati notevoli. In particolare, negli ultimi anni, l’azienda ha visto una crescita significativa del fatturato e ha avviato l’espansione delle proprie strutture.

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Giuseppe Accogli, amministratore delegato del Gruppo Chiesi, ha affermato che, quando pensa alla CIIE, vede la vitalità, connettività del mercato, e opportunità di apprendimento e collaborazione.

Come azienda farmaceutica italiana, Chiesi ha partecipato più volte alla CIIE. Accogli ha dichiarato: “Ogni minuto trascorso a questo evento è di fondamentale importanza per comprendere le possibilità in Cina, coglierne le esigenze del mercato, connettersi con le startup e individuare altre aziende per potenziali collaborazioni”.

Acetaia Giusti, storico marchio italiano di aceto balsamico tradizionale, ha debuttato quest’anno alla CIIE. Tommaso Battaglia, direttore regionale per l’Asia-Pacifico del marchio, ha dichiarato che questa prima partecipazione rappresenta un’opportunità significativa per l’azienda. Qui ha potuto osservare il dinamismo del mercato cinese e il potente slancio derivante da apertura e cooperazione. Spera che l’azienda possa attrarre più clienti di alta qualità attraverso la CIIE, ampliare il business nel mercato cinese e rafforzare così l’influenza del marchio in tutta la regione Asia-Pacifico.

L’ottava China International Import Expo (CIIE) si tiene a Shanghai dal 5 al 10 novembre. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 155 Paesi, regioni e organizzazioni internazionali, con 4.108 imprese estere presenti su una superficie espositiva complessiva di oltre 430.000 metri quadrati, stabilendo un nuovo record in termini di scala.

– Foto Xinhua –

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(ITALPRESS).

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