Cronaca
McDonald’s e Comune di Bari insieme contro la violenza sulle donne
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2 anni fa-
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Redazione
BARI (ITALPRESS) – Non sei sola, lasciati aiutare. Arriva nella Città metropolitana di Bari l’iniziativa lanciata da McDonald’s, in rete con l’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne e far conoscere il più possibile gli strumenti a supporto delle vittime, come il 1522 – il numero nazionale antiviolenza e stalking promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità’ presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito dall’Associazione Differenza Donna.
Presenti oggi alla conferenza stampa, per testimoniare l’impegno concreto di McDonald’s nel contrastare la violenza sulle donne: Francesca Bottalico, Assessora al Welfare Comune di Bari, Elisa Ercoli, Presidente dell’Associazione Differenza Donna, Delia Ciccarelli, Corporate Relations Director McDonald’s Italia e Luigi Fabii, Licenziatario McDonald’s Italia. Da oggi nei bagni di tutti i ristoranti McDonald’s della Città metropolitana di Bari, saranno affissi degli adesivi che ricordano alle donne che dovessero trovarsi in contesti di violenza l’esistenza del numero nazionale 1522 che – tutti i giorni, 24 ore su 24 – accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Un modo per favorire la conoscenza dell’iniziativa mettendo a disposizione 11 ristoranti, che ogni giorno accolgono oltre 11.400 cittadini e che possono svolgere un’importante funzione di volano di comunicazione per un messaggio che deve poter raggiungere quante più persone possibili.
“Siamo felici di questa nuova collaborazione che permetterà di ampliare sul territorio le campagne di comunicazioni e sensibilizzazioni che realizziamo in maniera stabile sul territorio, nelle scuole quanto nelle piazze, nei luoghi di aggregazione, nelle attività commerciali affinchè le bambine, le adolescenti, le donne in situazione di vulnerabilità o pericolo possano non sentirsi mai sole e avere nell’immediato un punto di riferimento – ha commentato Francesca Bottalico, Assessora al Welfare Comune di Bari -. Sono oltre 1047 in meno di 4 anni le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza dell’assessorato al welfare delle quali 100 in emergenza, la maggior parte accolte in strutture di emergenza e messa in protezione. La città di Bari sceglie quotidianamente di investire fondi e professionalità nell’ambito dei propri centri antiviolenza, due per Bari per noi fondamentali, che ad oggi sulla città hanno più di 10 sportelli di ascolto oltre che svolgere importanti azioni di sostegno sociale, psicologico, lavorativo e abitativo in un’ottica di autodeterminazione affinchè la paura e le violenze economiche, sempre più frequenti, non demotivino e scoraggino le donne a darsi l’opportunità di costruirsi una nuova vita anche con i propri figli lontano dal partners violento. In questa direzione abbiamo bisogno di lavorare ancora molto sulla cultura e l’educazione è sul contrasto agli stereotipi”.
Elisa Ercoli, Presidente dell’Associazione Differenza Donna, ha dichiarato che “non possiamo che essere grate a McDonald’s che con questa iniziativa offre un importante supporto alla diffusione del numero 1522. Un numero nazionale che, oggi più che mai, è strumento prezioso per le donne che vogliono uscire dalle tante, terribili, forme di violenza. La comunicazione e l’informazione – ha aggiunto – giocano un ruolo fondamentale nella partita del contrasto e della prevenzione alla violenza maschile contro le donne e noi questo la sappiamo benissimo. I continui femminicidi, i dati ancora altissimi della violenza domestica, la triste consapevolezza che l’età di chi agisce violenza di genere sia sempre più bassa, non possono farci perdere occasioni importanti come quella offerta da McDonald’s. Poter far sapere ad un numero così importante di persone dell’esistenza del 1522 e quindi di un servizio di operatrici esperte instancabili, in grado aiutare concretamente, è una strada che può davvero aiutarci a salvare la vita delle donne ostaggio della violenza”.
McDonald’s è un sistema che ha fatto dell’inclusività la propria caratteristica distintiva: l’azienda conta oggi circa 32.000 dipendenti, di cui il 62% è donna, come anche il 50% dei Direttori dei Ristoranti e il 50% del Team di Dirigenza di McDonald’s Italia, numeri che restituiscono lo spaccato di una realtà che parla sempre più al femminile. Questo impegno si traduce in progetto concreti come “Non sei sola, lasciati aiutare” e “Women in franchising”, nuovo programma di networking – lanciato lo scorso giugno – per incrementare l’inserimento di nuove imprenditrici all’interno della rete di franchising McDonald’s.
“Siamo qui a Bari per ribadire il nostro impegno a contrasto della violenza sulle donne, partito da Roma lo scorso novembre, esteso a Milano e provincia e giunto oggi nella Città metropolitana di Bari. Con la nostra presenza su Bari e provincia – dove contiamo 11 ristoranti – e la collaborazione con l’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, possiamo contribuire concretamente nella diffusione di un servizio fondamentale come quello del Numero Nazionale 1522 – ha commentato Delia Ciccarelli, Corporate Relations Director di McDonald’s Italia -. Anche un gesto semplice come quello di affiggere un adesivo nei nostri ristoranti, può avere un grande impatto sulla comunità locale. Come azienda presente su tutto il territorio italiano e con oltre 1 milione di clienti ogni giorno abbiamo, infatti, la responsabilità e il dovere di supportare attività di questo tipo e svolgere il ruolo di ‘medià per comunicare temi così urgenti”.
– foto ufficio stampa Omnicom PR Group –
(ITALPRESS).
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Cronaca
A Milano le professioni sanitarie e sociosanitarie insieme per il Pride
Pubblicato
54 minuti fa-
26 Giugno 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Un messaggio di apertura e di sostegno, che esprime la volontà di schierarsi attivamente per il rispetto dei diritti di tutti. Così descrivono l’adesione congiunta alla parata del Milano Pride, che si terrà sabato 28 giugno 2025, i Presidenti dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, dell’Ordine della Professione di Ostetrica/o di Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza Brianza e Sondrio, dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia e dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia. È il secondo anno che gli Ordini partecipano in sinergia.
“L’inclusività è un valore che si esprime in tutte le sfaccettature delle Professioni Sanitarie dell’area sanitaria tecnica, della riabilitazione e della prevenzione” afferma Diego Catania, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di MI, CO, LC, LO, MB e SO.
“Ben 18 Albi professionali afferenti a tre aree disciplinari differenti, per un totale di più di 14.000 iscritti, danno vita a un’anima plurale, fondata sul dialogo e sull’integrazione di prospettive diverse. Inoltre, come Professionisti della cura, dobbiamo esercitare l’ascolto dell’altro e il rispetto di ogni persona, principi che ci guidano nella nostra quotidianità professionale e umana e che troviamo espressi nel Pride”.
Altre istituzioni del territorio hanno risposto all’invito a camminare insieme per gli stessi valori, fra cui l’Ordine degli Psicologi della Lombardia (OPL), da anni presente alla manifestazione.
Nelle parole della Presidente, Valentina Di Mattei: “La partecipazione dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia al Pride rappresenta un segnale concreto di alleanza con le persone LGBTQIA+ e con tutte le minoranze vulnerabili, riaffermando il principio che la salute psicologica passa anche dal riconoscimento dei diritti civili. L’OPL, attraverso il Comitato Pari Opportunità prima e oggi con l’Osservatorio Pari Opportunità e Generi, ha messo al centro del proprio mandato la responsabilità sociale e la promozione attiva dei diritti umani, nella consapevolezza che la salute psicologica non può prescindere da contesti rispettosi delle persone”.
Dichiara Nadia Rovelli, Presidente dell’Ordine della Professione di Ostetrica/o di BG, CO, CR, LC, LO, MI, MB e SO: “La partecipazione al Pride non vuole essere una presa di posizione politica, ma una testimonianza dei valori fondanti della nostra Professione Ostetrica, tra cui il rispetto, la tutela dei diritti e l’assistenza inclusiva. Secondo il Consiglio Direttivo dell’Ordine, la partecipazione al Pride è un’occasione per sensibilizzare sui temi della prevenzione, del diritto di accesso alle cure e a un’assistenza rispettosa e personalizzata, nonché per contrastare i linguaggi e i servizi discriminanti che non garantiscono la stessa opportunità di salute sessuale e riproduttiva ad ogni persona assistita”. Si unisce al ‘fronte comune’ di Professioni Sanitarie e Sociosanitarie presenti per una salute più inclusiva anche l’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia.
“Il Milano Pride” commenta la Presidente, Simona Regondi, “è un’iniziativa che afferma il diritto di essere se stessi e di esistere senza subire discriminazioni, persecuzioni o violenze, compresa la violenza psicologica. Come Assistenti Sociali siamo impegnati quotidianamente nella promozione della cultura del valore della differenza e nel contrasto alla logica del ‘noi e voi’. Siamo convinti che la prospettiva debba essere quella del pieno riconoscimento dei diritti di tutti e di ciascuno, coscienti del fatto che essi sono sempre frutto di una conquista e come tali devono essere difesi, a prescindere che ci riguardino direttamente o meno”.
“La salute è anche una questione di accessibilità dei percorsi di cura, e tale accessibilità è influenzata da fattori psicologici, culturali e sociali” conclude Catania.
“Con un gesto simbolico come la partecipazione al Pride, vogliamo ricordare che il Servizio Sanitario Nazionale è il presidio di un diritto alla salute equo e universale, con una porta aperta per ogni persona e la sua storia”. Gli Ordini coinvolti hanno esteso l’invito alla parata di sabato 28 giugno a tutti gli iscritti e ideato l’hashtag #PrideSalute, per rendere più visibile l’adesione dei Professionisti della salute all’iniziativa e lanciare un messaggio importante: non può esserci cura senza l’autentico incontro con l’altro, al di là di ogni pregiudizio e discriminazione.
– Foto Ufficio Stampa e Comunicazione Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio –
(ITALPRESS)
Cronaca
Terzo mandato, Attilio Fontana “La bocciatura è uno schiaffo in faccia ai cittadini”
Pubblicato
54 minuti fa-
26 Giugno 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “La bocciatura del terzo mandato deve far riflettere. Innanzitutto, perché è uno schiaffo in faccia a quelle comunità che, democraticamente, attraverso il voto, vorrebbero confermare amministratori apprezzati, capaci ed efficienti, poi perché è frutto di ripicche e ‘mezzucci’ di una politica bassa che mira solo all’interesse partitico del momento senza una visione a largo respiro“. Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Ampliando il discorso a un carattere più generale – conclude Fontana – spiace constatare che sia a Roma, sia a Bruxelles, il centralismo continui a farla da padrone penalizzando, quando possibile, le Regioni e le Amministrazioni locali. L’esatto contrario di quello che auspicano i cittadini, soprattutto i cittadini del Nord che hanno sempre visto nell’Autonomia e nel federalismo una grande opportunità di crescita per il proprio territorio e per l’intero Paese”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Milano si stringe nell’ultimo saluto ad Arnaldo Pomodoro
Pubblicato
54 minuti fa-
26 Giugno 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Piazza San Fedele si riempie di amici, parenti e semplici cittadini nonostante il caldo pomeriggio di giugno. In tanti sono venuti a rendere l’ultimo saluto allo scultore Arnaldo Pomodoro, scomparso il 22 giugno alla vigilia del suo 99esimo compleanno.
L’artista, celebre in tutto il mondo per le sue sculture realizzate in metallo, era nato quasi un secolo fa a Morciano di Romagna in provincia di Rimini, ma dal 1954 aveva scelto Milano come sua città. L’arrivo del feretro, una semplice bara di legno, è stato accolto con profondo raccoglimento e silenzio.
La chiesa nel centro di Milano era piena e alcuni sono rimasti anche in piedi pur di assistere alla funzione. Tra le persone venute a rendere l’ultimo omaggio la giurista Livia Pomodoro, il presidente di Altagamma Matteo Lunelli, il gallerista Gio Marconi, il direttore della Cultura del Comune di Milano Domenico Piraina, la storica dell’arte Angela Vettese, Massimo Vitta Zelman ex proprietario di Skira e l’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi.
Nell’omelia, don Alberto Lolli ha ricordato il momento della scomparsa di Pomodoro: “nella notte segnata dalle follie della guerra, Arnaldo ci lasciava in silenzio. A poche ore dal suo compleanno, lui rinasceva al cielo mentre l’uomo ancora una volta sceglieva la guerra e la distruzione”.
Diversi passaggi dell’omelia hanno ripercorso il secolo in cui ha vissuto pomodoro, un secolo in cui come citato nel Vangelo di Marco “si ponevano macini davanti ai sepolcri dell’umanità. E sembra che nulla sia cambiato. Il secolo di Arnaldo è stato pieno di sofferenze”.
“Arnaldo ha guardato dove noi non osiamo guardare: Ha alzato lo sguardo e la materia e ci ha mostrato un oltre inimmaginabile che lui solo vedeva, ma che voleva condividere con tutti – ha aggiunto don Alberto – In un secolo di male, Arnaldo ha risposto con spirito di creatività riempiendo questa città e il mondo con la sua arte per far capire che c’è un oltre complesso e non banale”.
“Da lui abbiamo imparato che arte e bellezza sono più forte di ogni conflitto. Come lui, dobbiamo alzare lo sguardo. Non possiamo stare con le mani in mano”, ha concluso don Alberto ricordando che “dal secolo di Arnaldo abbiamo imparato che l’opera decisiva della vita è proprio la vita e la sua è stata monumentale come le sue opere”.
Un lungo applauso ha suggellato il saluto della città di Milano ad Arnaldo Pomodoro il cui corpo verrà cremato al cimitero di Pavia e le ceneri affidate alla famiglia. Tra i famigliari, a dargli un ultimo bacio di addio la sorella Teresa. A margine della funzione, l’assessore Sacchi ha definito Pomodoro “una figura straordinaria per l’Italia, il mondo della cultura globale e Milano. Una figura che ha avuto la grande capacità, il merito e l’intelligenza di creare opere che rimangono nella storia dell’arte del nostro paese, ma anche guardare alle nuove generazioni e alle ibridazioni linguaggi d’arte, creando una fondazione che è diventata un centro vitale e geniale di arte e cultura. Questo porta tutti noi a pensare quanto ci mancherà il maestro Pomodoro”.
Alla domanda su un’eventuale intitolazione di una via al maestro, Sacchi ha risposto di averne “parlato con i familiari dando da subito la disponibilità a fare un ricordo quando sarà tempo e se la sentiranno. Milano ricorderà Pomodoro, lo faremo nei luoghi che la famiglia vorrà e che la città metterà a disposizione”.
“C’è la legge dei dieci anni (dalla scomparsa per intitolare una via, ndr), ma il maestro non verrà dimenticato dalla città”, ha aggiunto. “Gli artisti, come tutti gli uomini che hanno visione e futuro, vivono attraverso loro opere”, sono state le parole di ricordo di Livia Pomodoro, cugina del maestro.
“Mi mancheranno le chiacchierate, il potersi confrontare sul futuro dell’umanità sofferente che ha bisogno di noi. Milano per ricordarlo può fare molte cose perché il rischio è perdere la memoria”, ha aggiunto.
– Foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS)


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