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Politica

Il Meeting di Rimini supera i numeri pre-pandemia

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RIMINI (ITALPRESS) – «Quest’anno il Meeting ribadisce la sua ragione fondativa: “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, come suona il suo nome per esteso. Ce n’è bisogno. Fate che speranza e amicizia corrano anche sulle vostre gambe e si diffondano attraverso le vostre voci». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Fiera di Rimini nella giornata conclusiva della 44ma edizione del Meeting, dal titolo “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”.
«La visita del Presidente Mattarella che si è appena conclusa con un grande applauso pieno di gratitudine, il bellissimo messaggio del Santo Padre all’inizio del Meeting e il prezioso incontro con il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi sono per noi un grande onore e un forte incoraggiamento al nostro impegno per il dialogo, nella costruzione di amicizie fra le persone e fra le culture e nella ricerca di vie per la pace», commenta Bernhard Scholz, presidente del Meeting. «Siamo grati di aver potuto dialogare in questo Meeting sulle tante sfide che siamo chiamati ad affrontare nella prospettiva di quella “amicizia inesauribile” che il Papa ha definito “un tema audace” perchè va nettamente controtendenza, in un tempo segnato da individualismo e indifferenza, che generano solitudine e tante forme di scarto».
La 44ma edizione del Meeting ha registrato un afflusso di pubblico che ha superato anche l’affluenza pre-pandemia. L’ampliamento delle superfici, portato da 105 a 120mila metri quadrati, i cento convegni con circa 400 relatori italiani e internazionali, le 15 mostre e i 17 spettacoli, il Villaggio ragazzi con centinaia di eventi e l’area sportiva hanno raggiunto oltre 800mila prenotazioni, sempre grazie all’apporto dei 3.000 volontari, più della metà con un’età inferiore ai 30 anni, e alla collaborazione di 140 aziende partner e di istituzioni.
Durante il Meeting sono stati affrontati temi che riguardano l’educazione delle giovani generazioni, il dialogo interreligioso, la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, lo sviluppo economico sostenibile e i fondamenti culturali della democrazia. Tante sono state le testimonianze di persone che hanno creato luoghi di speranza in situazioni di guerra, di povertà e di disagio sociale. «E’ proprio una promessa che tante mostre, convegni e spettacoli abbiano visto i giovani come protagonisti», sottolinea il presidente Scholz.
La 45ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli si terrà dal 20 al 25 agosto 2024 nella Fiera di Rimini con il titolo, tratto dal romanzo “Il passeggero” del romanziere statunitense Cormac McCarthy, recentemente scomparso: “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”.

– foto ufficio stampa Meeting per l’Amicizia tra i Popoli –

(ITALPRESS).

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Politica

Tragedia di Marcinelle, Mattarella “Tutela dei lavoratori necessità urgente”

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ROMA (ITALPRESS) – “Come ogni anno, si rinnovano ricordo e commozione per la tragedia di Marcinelle, in cui persero la vita duecentosessantadue minatori, centotrentasei italiani, vittime di un fatale incidente sul lavoro. Un tributo che si estende a tutti i lavoratori italiani deceduti in luoghi lontani dall’Italia, prevalentemente per stato di necessità, lavoratori che seppero contribuire con impegno, onestà e dedizione alla prosperità dei Paesi che li accolsero”.

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio in occasione del sessantanovesimo anniversario della tragedia di Marcinelle e la ventiquattresima Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

“Dal 2001, la data dell’8 agosto è riconosciuta come la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. I gravi fenomeni in atto in diverse aree del mondo, da quelli climatici, ai conflitti in atto, spingono all’incremento di flussi migratori non volontari, fattori che, spesso, innescano conseguenze con significative ricadute demografiche e sociali, sulle stesse condizioni di lavoro. La tutela dei lavoratori, la lotta contro ogni forma di sfruttamento restano un’urgente necessità, che risponde a princìpi di civiltà, a un dovere universale”, ha sottolineato il presidente.

“Marcinelle, come ogni altro tragico evento che ha segnato la storia dell’emigrazione italiana, evoca il dovere di promuovere la dignità del lavoro in tutte le sue manifestazioni, affinché quanto accaduto non debba ripetersi in futuro”, ha ribadito.

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“La Repubblica è grata a tutti i connazionali che hanno recato i valori del lavoro italiano fuori dai confini nazionali, aiutando anche lo sviluppo del proprio Paese. In questa giornata rinnovo ai familiari e ai cari di quanti perirono al Bois du Cazier – e in ogni altro luogo in terra straniera – sentimenti di vicinanza e partecipazione”, ha concluso.

L’INTERVENTO DELLA PREMIER MELONI

“L’Italia non dimenticherà mai la catastrofe del crollo della miniera di carbone del Bois du Cazier di Marcinelle. L’8 agosto di 69 anni fa, 262 minatori hanno perso la vita nel buio di una miniera, lontani dalle loro case e dai loro affetti, nell’adempimento del loro dovere. L’Italia ha pagato il prezzo più alto di questa tragedia europea e noi oggi rendiamo omaggio ai nostri 136 connazionali che – come tanti altri – sono stati costretti ad abbandonare la terra dove erano nati e cresciuti per trovare altrove maggiori opportunità di lavoro”.

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio in occasione del 69esimo anniversario della tragedia di Marcinelle e della 24esima Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, una “ricorrenza fortemente voluta dall’indimenticato Ministro Tremaglia per omaggiare tutti i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo che hanno assicurato, con dedizione e umiltà, allo sviluppo delle Nazioni che li hanno accolti”, ha ribadito.

“Oggi, in questa Giornata, voglio fare mie le parole pronunciate proprio da Mirko Tremaglia l’8 agosto 2001 in occasione della sua prima visita ufficiale alla miniera come Ministro per gli Italiani nel mondo: ‘Marcinelle rappresenta il simbolo della sofferenza, della fatica, del sangue versato sul lavoro dagli italiani nel mondo e dai loro fratelli europei e la superiorità di quell’umanesimo del lavoro allora ignorato che riconosce, a chi lavora, dignità e parità di diritti e di doverì. Parole che risuonano in tutta la loro attualità e che rinnovano il profondo debito di riconoscenza nei confronti dei nostri connazionali e della grande storia dell’emigrazione italiana”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –

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Politica

Ponte sullo Stretto, Salvini “Mai arrivati ad un punto così avanzato”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ce la sto mettendo tutta da quasi tre anni, mai nella storia si era arrivati ad un punto così avanzato, tutto il mondo fa ponti per collegare terraferma e isole e dopo 2 mila anni di tentativi non siamo mai stati così vicino”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, ospite di Rtl 102.5.

“Saranno rispettati i tempi? Sta agli ingegneri italiani mettere in pratica la loro bravura, io ho fatto quello che deve fare un ministro a partire dal trovare i finanziamenti” ha aggiunto Salvini “il ponte poi si porta dietro decine di km nuovi di strade in Sicilia e Calabria”. Il ministro Salvini ha ricordato che “ora occorre solo la registrazione della Corte dei Conti prima di partire con i cantieri, si ipotizza che entro un mese possa arrivare” e ha assicurato che “contro le infiltrazioni mafiose alzeremo la barriere più alte al mondo”.

“Pensare di essere osservati e ammirati dal mondo perché si fa un’opera pubblica che non ha precedenti porta l’Italia all’attenzione di tutti”, ribadisce il vicepremier. “Abbiamo approvato il progetto definitivo, e il piano economico finanziario dettagliato europeo” ha aggiunto Salvini “sul rispetto dei tempi poi abbiamo visto in questi anni guerre, covid, da qui al 2032 spero che il buon dio e la sorte ci accompagni”. Sull’intitolazione del Ponte il ministro dei Trasporti ha sottolineato che “lo chiederò agli italiani, mi interessa che si parta”. 

– Foto IPA Agency –

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Politica

Nordio “Le decisioni ministeriali sono solo mie”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dopo una continua, pubblica e ininterrotta diffusione di notizie sul ruolo della mia capo di gabinetto, la dottoressa Giusi Bartolozzi, ho letto la motivazione del Tribunale dei ministri e le illazioni che ne hanno tratto alcuni giornali. Come la presidente Meloni ha ritenuto surreale che i suoi ministri abbiano agito senza il suo consenso, così anch’io ritengo puerile ipotizzare che il mio capo di gabinetto abbia agito in autonomia. Ribadisco che tutte, assolutamente tutte le sue azioni sono state esecutive dei miei ordini, di cui ovviamente mi assumo la responsabilità politica e giuridica”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in una nota.

“La sola ipotesi, che ho appreso con raccapriccio, che un’eventuale incriminazione della mia collaboratrice sia un escamotage per attribuire alla giurisdizione penale un compito che ora è squisitamente parlamentare mi fa inorridire, perchè costituirebbe una strumentalizzazione politica della giustizia. Mi auguro che queste insinuazioni finiscano, e che il Parlamento, secondo la legge costituzionale, si pronunci definitivamente sul ruolo del mio ministero, di cui, ripeto, sono l’unico e responsabile capo”, conclude Nordio.

(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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