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Cronaca

Lo stile di vita mediterraneo il miglior modello per vivere più a lungo

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ROMA (ITALPRESS) – Non più solo la “dieta mediterranea”, ma in ottica sempre più omnicomprensiva e multifattoriale, è lo “stile di vita mediterraneo” nel suo complesso ad essere indicato come la miglior soluzione per vivere più a lungo e in salute. Ne sono convinti gli oltre duecentocinquanta esperti e stakeholder internazionali presenti a Toledo, in occasione della prima edizione del congresso “Lifestyle, Diet, Wine & Health” – appena organizzato da Foundation for Wine and Nutrition Research (FIVIN) insieme a Wine Information Council (WIC) – per i quali la combinazione di dieta mediterranea (ricca di frutta, verdura e cereali integrali, poco sale e zuccheri aggiunti, oltre a un consumo moderato del vino) e corrette abitudini di vita, che includano giusto riposo, esercizio fisico (anche moderato) e socialità, si associa a un rischio ridotto di mortalità generale, oltre che per cancro e malattie cardiovascolari (CDVs).
Focus del congresso è stato proprio un confronto multidisciplinare sul consumo moderato del vino in relazione alle implicazioni sulla salute, che ha preso in esame non solo i corretti stili di vita, ma anche altri fattori ugualmente incidenti, come abitudini alimentari, ambiente in cui si vive e longevità, che hanno portato a rimarcare la validità dello stile di vita mediterraneo.
Tematiche che, in Italia, hanno trovato immediata approvazione e consenso da parte dell’Istituto per la Ricerca su Vino Alimentazione e Salute (IRVAS), nuovo soggetto scientifico, nato con la mission di promuovere e facilitare la diffusione della conoscenza e dell’informazione di temi riguardanti la Dieta mediterranea e il consumo moderato e consapevole di vino, in rapporto ad una corretta alimentazione, alla salute e al benessere della popolazione, anche salvaguardando e valorizzando la cultura del territorio.
“L’obiettivo del congresso di Toledo è stato quello di presentare alla comunità scientifica internazionale i dati clinici più aggiornati sulla correlazione tra stile di vita, alimentazione, vino e salute – commenta la professoressa Laura di Renzo, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università Tor Vergata di Roma e membro del Comitato Scientifico IRVAS -. E proprio sulla base di tali evidenze scientifiche, lo “stile di vita mediterraneo” è stato definito come il miglior modello al mondo per vivere più a lungo e in salute, in quanto è ben più di un regime alimentare, poichè privilegia comportamenti come la convivialità a tavola, la regolare attività fisica quotidiana, il riposo, il consumo di alimenti di stagione legati alle tradizioni locali e, in quest’ambito, anche un consumo moderato del vino. Il vino, ricordiamolo sempre, è un’alchimia di proprietà uniche, con una composizione ricca e originale in termini di polifenoli e antiossidanti e vanta un’associazione protettiva per le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e i disturbi neurologici”. “Un consumo di vino rosso da basso a moderato, ovvero 1 o 2 bicchieri al giorno, ai pasti e in abbinamento ad alimenti ad azione antinfiammatoria tipici della dieta mediterranea, come cereali integrali, olio extra vergine di oliva, frutta, verdura, legumi, noci, contribuisce a spegnere i processi ossidativi, alla base di molte patologie, grazie anche all’effetto somma che risulta proprio dall’abbinamento con questi cibi – aggiunge -. Attenendosi alle dosi consigliate, che sono, per gli adulti, due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne, un consumo moderato di vino è assolutamente compatibile, quindi, con uno stile di vita sano e attivo che permetta di vivere più a lungo e meglio”.
Il congresso di Toledo si è concluso sottolineando l’importanza di comunicare la scienza in modo obiettivo, facile da capire e imparziale, dando così ai consumatori la possibilità di compiere scelte informate sulla base delle più recenti evidenze scientifiche. A questo proposito, è stata presentata “Lifestyle Matters”, dichiarazione che mira a dare voce agli scienziati che in tutto il mondo svolgono attività di ricerca in maniera accurata, affidabile e corretta nell’ambito delle correlazioni tra stile di vita e rischi per la salute, al fine di ottenere una visione equilibrata delle prove scientifiche. raggiungere una valutazione equilibrata delle prove scientifiche.
“Riuscire a comunicare ai consumatori le evidenze scientifiche sui corretti stili di vita, anche alimentari, in relazione ai possibili effetti sulla salute in modo obiettivo, comprensibile e imparziale è fondamentale per promuovere scelte sempre più consapevoli, anche in relazione al consumo moderato del vino – precisa il presidente IRVAS, professor Luigi Tonino Marsella -.
Questo è l’obiettivo della dichiarazione ‘Lifestyle Matters’ già firmata da oltre trenta scienziati di fama internazionale e che anche IRVAS, Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute, sottoscrive in pieno perchè interpreta molto bene la mission che il nostro Istituto si è data. E da Toledo arrivano anche nuovi interessanti contributi scientifici che approfondiremo e sui quali svilupperemo il nostro lavoro nei prossimi mesi”.

– foto di Jill Wellington da Pixabay –
(ITALPRESS).

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Papa “Democratica è quella società in cui c’è davvero posto per tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – Di democrazia “Oggi ne abbiamo tanto bisogno. Democratica è quella società in cui c’è davvero un posto per tutti, nella realtà dei fatti e non solo nelle dichiarazioni e sulla carta”. Lo ha detto Papa Francesco, accogliendo in Vaticano le Acli in occasione del loro 80esimo di fondazione. “In un mondo insanguinato da tante guerre, so di condividere con voi l’impegno e la preghiera per la pace. Per questo vi dico: le Acli siano voce di una cultura della pace, uno spazio in cui affermare che la guerra non è mai “inevitabile” mentre la pace è sempre possibile; e che questo vale sia nei rapporti tra gli Stati, sia nella vita delle famiglie, delle comunità e nei luoghi di lavoro” ha aggiunto rivolgendosi agli iscritti dell’Associazione Cattolica Lavoratori Italiani. Per Papa Bergoglio, occorre “non solo di essere vicini alla gente, ma sentirsi parte del popolo. Nel contesto di una società frammentata e di una cultura individualista, abbiamo un grande bisogno di luoghi in cui le persone possano sperimentare questo senso di appartenenza creativo e dinamico, che aiuta a passare dall’io al noi, a elaborare insieme progetti di bene comune e a trovare le vie e i modi per realizzarli”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Generali al Salone Nautico di Venezia, focus sui cambiamenti climatici

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VENEZIA (ITALPRESS) – Generali conferma la sua partnership con il Salone Nautico di Venezia, imperdibile vetrina per chi ama il mare e tutto ciò che lo circonda, e fucina di occasioni per riflettere sui cambiamenti in atto che impongono delle scelte lungimiranti. E’ per questo che il Gruppo, storicamente legato al mare e alla laguna, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Nautica, cambiamenti climatici ed ecosistemi fragili: nuove sfide, innovazione e protezione degli imprenditori”, condotta da Angelo Mellone, Direttore Day Time Rai. “La nostra ambizione è essere partner di vita delle persone e delle famiglie – ha ricordato Arianna Nardi, responsabile Marketing Generali Italia e Cattolica -. Ed è quanto mai oggi urgente essere al fianco delle imprese. La legge di bilancio chiede loro di proteggersi per il rischio frane, alluvioni, esondazioni, terremoti, noi dobbiamo proteggere la catena del valore che fa grande il nostro Paese; una catena fatta di micro imprese. Il 94% dei comuni italiani è soggetto a questo rischio e solamente il 3,4% delle micro imprese è assicurato per i rischi dell’alluvione e l’8,4 per i rischi del terremoto. Quindi dobbiamo parlare di questa cosa, essere vicini e soprattutto fornire soluzioni. Ed è per questo che siamo qui al Salone Nautico – ha aggiunto Nardi – perchè la nautica è una filiera importante, fatta di migliaia di imprese imprenditoriali artigiane, per un indotto complessivo di 198.000 addetti”.
La presenza di Generali al Salone Nautico di Venezia, con 270 espositori per oltre 300 imbarcazioni su un bacino acqueo di 55.000 mq, conferma il legame tra il mondo assicurativo e il mare: storicamente, infatti, le compagnie assicurative nascono proprio per proteggere il commercio via mare per poi ampliare la propria offerta agli altri ambiti di protezione. Ed è proprio a questo che la Compagnia deve l’aggettivo Generali: per essersi occupata, orientamento non comune all’epoca della sua nascita, di ogni ramo assicurativo. Ma parlare di ecosistemi sostenibili a Venezia vuol dire unire laguna, nautica, ma anche terra. E Generali ha affrontato anche questo tema, dal punto di vista della sostenibilità.
“Chi coltiva la terra di fatto utilizza delle risorse naturali e deve rispettarle perchè un terreno non rispettato è un terreno non fertile – ha spiegato Igor Boccardo, Amministratore Delegato di Gruppo Leone Alato (la holding agroalimentare di Generali) – . Due sono le cose fondamentali. La prima è quella di ridurre gli input, quindi la propria impronta sul terreno o nell’ambiente marino. L’altra è quella di preservare la biodiversità esistente. Quindi in agricoltura, concretamente che cosa si fa? Prima di tutto si usa meno chimica, meno diserbanti e meno acqua possibile, ricordiamoci che l’acqua è una risorsa estremamente importante che sta scarseggiando. Si utilizza meno gasolio, e per questo è necessario trattare meno il terreno, con minor passaggi. Questa riduzione degli input avviene attraverso il progresso tecnologico che è un punto veramente strategico per la sostenibilità. Quindi oggi i trattori funzionano tramite GPS, si semina, si bagna, si tratta il terreno utilizzando analisi sviluppate da droni e da satelliti, tutto per la riduzione dell’input”. “L’altro pilastro forte di sostenibilità – prosegue Boccardo – è la difesa della biodiversità. Quello che noi facciamo quotidianamente è monitorarne lo stato; stiamo lavorando con delle startup tecnologiche proprio per installare in campo sensori che ci permettono di capire qual è l’impatto delle nostre attività, per migliorare quotidianamente e preservare l’habitat in cui noi lavoriamo. E per dimostrare una cosa di cui siamo certi, tra l’altro perchè abbiamo anche già i primi risultati in termini quantitativi: agricoltura e ambiente non sono antitetici, ma simbiotici”.
A proposito di startup innovative, alla tavola rotonda promossa da Generali è stato ascoltato con interesse Sergio Caramel, skipper e socio della start up Northern Light Composites SRL. La sua azienda, nata in pieno Covid, ha brevettato il primo materiale composito riciclabile, in grado di sostituire la vetroresina, materiale con cui sono realizzati scafi, camper e molte produzioni industriali il cui fine vita è un serio problema per l’ambiente.
“La vetroresina non è riciclabile in alcun modo e per la maggior parte delle volte viene abbandonata. Noi abbiamo ideato progettato e brevettato il primo materiale composito riciclabile al mondo, mettendo insieme una resina termoplastica a delle fibre naturali o anche fibre provenienti da una prima vita, quindi riciclate. Ad esempio il carbonio riciclato a fibre corte, l’abbiamo messo insieme a fibre come il lino o il basalto per poter costruire un materiale composito completamente riciclabile. A fine vita si può completamente sciogliere, separare la resina dalle fibre e costruire qualcosa di nuovo”.
Idee innovative, nell’ottica della sostenibilità, che sono sostenute da Generali, il gruppo che ha ‘casà a Venezia, a San Marco, con la Fondazione The Human Safety Net. Da quando è stata fondata, nel 2017, ha aiutato più di 450.000 persone e costruito una rete di solidarietà su 26 paesi. “Il nostro obiettivo, attraverso la fondazione è di nuovo sostenere le famiglie che si trovano a vivere in condizioni di fragilità e anche i rifugiati che vogliono e possono intraprendere un’attività imprenditoriale – ha anche ricordato Arianna Nardi – . In questo periodo abbiamo avviato più di 500 startup. Quindi è un invito frequentare a vivere la nostra casa della fondazione, perchè alla fine è un lab di esperienze sociali con un calendario fitto di eventi”.

– foto xa7/Italpress –
(ITALPRESS).

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Dipendenti Istituto Besta nel musical “Mary Poppins” per beneficenza

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MILANO (ITALPRESS) – Bastano un poco di zucchero, tanta buona volontà, una dose sufficiente di talento per la musica e la recitazione, amalgamati con la passione per la ricerca, per ottenere la perfetta ricetta della solidarietà. Sarebbe d’accordo anche Mary Poppins, il personaggio del celebre film Disney a cui dipendenti ed ex dipendenti della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, riuniti nella compagnia ‘Besta on Stagè, si sono ispirati per il nuovo musical in scena in questi giorni. Si intitola “Tutto è possibile, persino l’impossibile” lo spettacolo che ha debuttato sabato 18 (ore 21) e 19 maggio (ore 16) al Teatro Silvestrianum di Milano e che verrà replicato, per la prima volta, su un palco di prestigio come quello del teatro Lirico Giorgio Gaber, il 6 giugno alle ore 21. Sul palco medici, ricercatori, infermieri, amministrativi e anche alcuni piccoli attori che da mesi si stanno preparando nel canto, nel ballo e nella recitazione. Il ricavato delle serate sarà devoluto all’Associazione CBDIN OdV che opera in Istituto da quasi cento anni e che sostiene dal 1960 il Dipartimento di Neuroscienze Pediatriche della Fondazione Besta. L’obiettivo è sostenere l’acquisto di macchinari o materiale di laboratorio utile per lo studio della genetica molecolare dei tumori cerebrali che possono colpire bambini e adulti. “Ogni tumore cerebrale ha un’etichetta genetica che lo rende sensibile ad alcuni farmaci: identificarne una per ciascun paziente apre la strada per trovare molecole efficaci a contrastare ciascun tumore; per fare questo servono tecniche sofisticate e macchinari per arrivare a dare nuove speranze di cura a bambini e famiglie – spiega la dottoressa Veronica Radaelli, Neuro-oncologa del Besta, direttrice artistica e regista del musical -. Per questo, dopo il successo del precendente musical Sister Act, abbiamo deciso di salire di nuovo sul palco per mettere in scena un nuovo spettacolo. Ci auguriamo che i milanesi e tutti gli amici del Besta possano accogliere il nostro invito, soprattutto per la serata del 6 giugno al Teatro Lirico Giorgio Gaber, e sostenere la causa di CBDIN”. Il dottor Fabio Moda, ricercatore biotecnologo della Struttura Complessa di Neurologia5 e Neuropatologia del Besta e direttore del coro “Ida Milanesi”, aggiunge: “Così come le note di una sinfonia connettono le persone in un’esperienza condivisa di bellezza e significato, allo stesso modo anche il percorso attraverso la diagnosi e il trattamento dei tumori cerebrali può unire i nostri piccoli pazienti, familiari e operatori sanitari in un’armonia di sostegno, compassione e determinazione a superare le sfide. Nella partitura della vita, ci auguriamo che ‘l’impossibile diventi possibilè non solo sul palco, ma anche nel coraggio e nella determinazione di superare ogni sfida che ci viene presentata”. “L’obiettivo della raccolta fondi de “Tutto è possibile, persino l’impossibile” è l’acquisto di un macchinario avanzato da donare alla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta: si tratta di un bioreattore basato sulla perfusione che consente il mantenimento e l’espansione delle cellule tumorali insieme con il microambiente a esse associato – conclude la presidente di CBDIN OdV, Beatrice Cordero di Montezemolo -. Siamo sicuri che ancora una volta lo spettacolo ideato da Veronica Redaelli e da Fabio Moda sarà un successo: non potevano essere altri che loro a interpretare Mary Poppins e Bert, loro a portare tutti quanti nel mondo della musica e della magia, perchè è questo quello che tentano di fare ogni volta che mettono in piedi un nuovo spettacolo”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa teatro Lirico

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