Economia
Prima Comunicazione, focus sul tax credit
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RedazioneMILANO (ITALPRESS) – La copertina del nuovo numero di Prima Comunicazione, in edicola e disponibile in edizione digitale, è dedicata a un tema centrale per il mondo del cinema e dell’audiovisivo: i finanziamenti di Stato attraverso le agevolazioni fiscali, il famoso Tax credit, che ha costretto a scendere in campo il ministro del Mef, Giancarlo Giorgetti, in questo momento il tuttofare della scena politica italiana, per evitare sprechi nelle già povere casse pubbliche.
Frutto di una buona legge, il Tax credit ha permesso però ad alcuni produttori furbetti di avere finanziamenti di migliaia di euro per produrre film talmente ciofeca da non essere degni di uscire nelle sale cinematografiche. Giorgetti ha dato al Ministero della Cultura il mandato di sistemare la legge. In che modo, lo racconta il direttore Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli che, intervistato da Anna Rotili, anticipa le linee per cui verranno finanziati solo i progetti e i produttori che se lo meritano. Che sono tanti, come si vede nelle tabelle che pubblichiamo, alcuni dei quali ormai impegnatissimi a rifornire le piattaforme streaming che giocano un ruolo sempre più importante sul mercato dell’audiovisivo nostrano.
Colossi che hanno conquistato larghe fette di pubblico italiano mantenendo una severa riservatezza sulle loro organizzazioni e strategie, lavorando principalmente sull’attrattivita’ del prodotto, un sistema chiuso molto frustrante per un giornalista. Così ci ha incuriosito la decisione dei responsabili di Prime Video, la piattaforma streaming di Amazon ( 6,4 milioni di abbonati), nota per format come ‘LOL’, ‘Celebrity Hunted’, ‘Prova sa sa’, di voler raccontare a Prima le loro strategie e interessanti metodi di lavoro con le voci dei protagonisti italiani, Marco Azzari, country manager director, Nicole Morganti, head of local originals Southern Europe, Victoria Wasilewski, head of content, Marco Foroni, capo del business sportivo, e Luca Oteri, responsabile Prime Video Channels, cioè dei rapporti con tutti i canali terzi a cui si può accedere attraverso la piattaforma Prime.
E le media company italiane? Prima Comunicazione racconta come vanno le cose a MFE, MediaForEurope, che chiude il bilancio 2023 con un previsione di 200 milioni di utili: “Ma è stata durissima” , ha detto Pier Silvio Berlusconi segnalando tutti gli interventi fatti, a partire dalle fondamentali sinergie con il Grupo Audiovisual Mediaset España Comunicación, e lamentando lo strapotere delle piattaforme Ott, Google, Meta, Amazon, e anche TikTok.
E chi meglio di Massimo Beduschi, chairman e ceo di GroupM Italy e chairman di WPP in Italia, colosso della comunicazione globale, sa come si muovono le piattaforme che si sono aperte ai rapporti con le società media? “Un mercato” racconta Beduschi a Emanuele Bruno, “dove si registra il calo di X , dopo le turbolenze scatenate da Elon Musk, e la crescita di TikTok, oltre 2 miliardi di fatturato pubblicitario globale e con la società capofila ByteDance, stimata di valere circa 250 miliardi di dollari”. Numeri da capogiro.
Il dato che ci riguarda più da vicino e che “ormai nel nostro paese le piattaforme straniere fanno circa 5 miliardi di raccolta” dice il manager che entra nei dettagli e segnala il sorpasso sui nostri gruppi televisivi” che si difendono e fanno miracoli”.
Così si capisce l’alzata di scudi della Confindustria Radio Televisione con tutti gli editori soci che, da Piersilvio Berlusconi a Urbano Cairo, ad Alessandro Araimo, chiedono facilitazioni fiscali per sopravvivere in un contesto di concorrenza sleale creata dai big tech.
Il mercato della comunicazione e dell’informazione è fatto dai giganti ma anche da piccoli protagonisti che lavorano all’insegna dell’ intelligenza e della tenacia professionale. Come Enrico Cisnetto, un passato da giornalista economico, che ha deciso di uscire dalla carriera tradizionale e fare il battitore libero e che oggi edita ed e’ protagonista di War Room. Scrive Stefano Carli “Sono 21 anni che Enrico Cisnetto non produce più informazione per una qualsiasi testata media, semplicemente perché la testata è lui stesso. Che si chiami ‘Cortina Incontra’, o ‘Roma Incontra’ o ‘War Room’, che siano eventi dal vivo, un format tv o, come ora, pillole in streaming sulla rete, il prodotto editoriale è sempre quello: individuare temi e parlarne con persone qualificate. Non sono talk, non c’è contraddittorio (inteso come fine e non come eventuale mezzo), non è infotainment…”. La storia è lunga e curiosa.
Tutt’altro genere di giornalismo e’ invece quello di Andrea Tortelli, pluripremiato cronista di una storia dell’orrore, avendo scoperto in un giorno l’identità di un cadavere fatto a pezzi e lasciato in un sacco in un bosco del bresciano, esempio dell’importanza di saper utilizzare bene la ricerca in rete per informarsi e le fonti. La storia riguarda Carol Maltesi, una ex commessa che lavorava nel mondo del porno, massacrata dal suo ex compagno e partner di lavoro. Una tragedia che non ha trovato nel tribunale di Busto Arsizio un giusto trattamento per la scandalosa sentenza che non ha riconosciuto al brutale e sadico assassino le aggravanti condannandolo a trent’anni invece che all’ergastolo, perché recita il documento del tribunale “si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio perseguire i propri interessi personali e professionali, e ciò ha scatenato l’azione omicida”. Una vergognosa spremuta di cultura sessista che giustifica il femminicidio.
Le tragedie che vedono vittime di uomini violenti sempre più giovani donne hanno alzato l’attenzione sulla complessa patologia sociale della violenza di genere. Per sapere di più sulla generazione Z, di cui faceva parte Giulia Cecchettin, la cui morte ha segnato una svolta nel dibattito sul femminicidio Webboh Lab, primo osservatorio online sulla generazione Z in Italia, ha interrogato la sua community lanciando una instant survey a cui hanno risposto in 24 ore 8000 ragazze tra i 12 e i 20 anni. Dalle risposte arrivano alcune indicazioni di grande consapevolezza: ad esempio l’83% delle giovanissime ritiene che “il motivo principale della violenza di genere sia da ricondurre al contesto culturale in cui vivono quotidianamente”. Weeboh Lab nella ricerca delle cause ha scoperto che nella percezione della ragazze esistono almeno cinque profili di uomo violento che vi invitiamo a leggere.
Carlo Riva non poteva chiudere un anno della sua rubrica La Banca va… e al riflesso in termini di comunicazione del mondo economico, senza il punto di vista del sistema bancario al centro di polemiche, di tentativi di interventi governativi per tassare i sovraricavi, dei malumori dei cittadini tartassati dall’ inflazione. Gli risponde in modo istituzionale ma molto informato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che ribadisce il principio “che le banche devono prestare i denari a chi li può restituire. Altrimenti dovrebbero commettere dei reati… .”.
Una parte importante di questo numero di Prima e’ riservata a storie di eccellenze italiane. Perché la reputazione di un Paese sulla scena internazionale è un bene fondamentale. E’ chiaro da come si lavora al Ministero degli Esteri nelle direzioni dedicate alla tutela dei connazionali in situazioni di crisi internazionali, alla comunicazione e alla cultura. Una potente macchina che gestisce i rapporti e l’immagine dell’Italia fuori dai confini nazionali.
E si racconta anche come grandi compagnie come Generali, Fincantieri, e MSC (che ha sede a Ginevra ma il proprietario Gianluigi Aponte è italiano, della Costiera Amalfitana, come la maggior parte dei top manager), e un eccellente cuoco, Enrico Bartolini, imbastiscono comunicazione, relazioni politiche e business con riflessi positivi sul nostro paese.
-foto ufficio stampa Prima Comunicazione –
(ITALPRESS).
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A ottobre l’inflazione accelera, +0,9% su base annua
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31 Ottobre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Secondo le stime preliminari dell’Istat, a ottobre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione su base mensile nulla e aumenta dello 0,9% su base annua, dal +0,7% del mese precedente.
La lieve accelerazione del tasso d’inflazione riflette principalmente l’andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,5% a +2,0%) sia non lavorati (da +0,3% a +3,3%) e, in misura minore, l’attenuazione della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -11,0% a -10,2%). Un sostegno alla dinamica dei prezzi si deve anche all’aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +2,8%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla decisa decelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +10,4% a +2,0%) e dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +3,6%).
Nel mese di ottobre l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,8% e quella al netto dei soli beni energetici accelera a +1,9% (da +1,7%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione meno ampia rispetto al mese precedente (da -0,9% a -0,5%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +2,8% a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +3,1 punti percentuali (dai +3,7 di settembre).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base tendenziale (da +1,0% a +2,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +0,5% a +1,0%).
La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi Beni energetici regolamentati (+5,2%), dei Beni alimentari non lavorati (+2,7%) e lavorati (+0,6%) e dei Servizi vari (+0,4%); dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%) e dei Beni energetici non regolamentati (-1%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,0% su base annua (in accelerazione da +0,7% di settembre).
“A ottobre, secondo le stime preliminari, l’inflazione risale a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale. Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,2% da +1,0%) – commenta l’Istat -. Al contrario, i prezzi dei Beni energetici accentuano il calo su base annua (-9,1% da -8,7%), nonostante l’aumento congiunturale della componente regolamentata. In decelerazione sono infine i prezzi dei servizi ricreativi e culturali (+3,6% da +4,0%) e dei trasporti (+2,8% da +2,4%). A ottobre l’inflazione di fondo resta a +1,8%”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
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Giorgetti “Politica fiscale prudente sta dando frutti”
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31 Ottobre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stanno dando i loro frutti favorendo le prospettive di crescita per l’Italia”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in occasione della 100^ Giornata Mondiale del Risparmio organizzata dall’Acri. “I mercati e le agenzie di rating promuovono l’azione di governo”, aggiunge.
“Nei prossimi anni l’Ue dovrà colmare i divari di competitività rispetto alle principali economie mondiali e affrontare le diverse sfide strategiche – sottolinea il ministro -. Saranno necessari ingenti investimenti che non potranno essere solo soddisfatti dai conti pubblici dati i vincoli di bilancio esistenti, occorrerà mobilitare anche il risparmio privato che assumerà il ruolo di risorsa fondamentale per lo sviluppo”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Economia
Intesa Sanpaolo, nei primi 9 mesi 2024 utile netto sale a 7,2 miliardi
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31 Ottobre 2024di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2024.
I risultati dei primi nove mesi del 2024 evidenziano un utile netto pari a 7,2 miliardi di euro, +17,1% rispetto ai 6,1 miliardi dello stesso periodo del 2023. L’utile netto è previsto a oltre 8,5 miliardi nell’intero anno, tenendo conto delle azioni gestionali del quarto trimestre per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, che contribuiscono all’utile netto del 2025 previsto a circa 9 miliardi.
Le azioni gestionali includono l’accelerazione del ricambio generazionale nel quadro della trasformazione tecnologica, con un modello di business resiliente nello scenario di digitalizzazione e intelligenza artificiale. In particolare, a ottobre è stato firmato l’accordo sindacale che prevede, entro il 2027, 4.000 uscite volontarie e, entro il primo semestre 2028, 3.500 assunzioni di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection, dal quale derivano oneri nell’ordine dei 500 milioni di euro al lordo di imposte e 350 milioni al netto da contabilizzare nel quarto trimestre 2024.
“I risultati dei primi nove mesi del 2024 confermano Intesa Sanpaolo leader a livello europeo: il valore di Borsa raggiunto ci colloca nello stesso raggruppamento di BNP Paribas e Santander, banche con una dimensione di bilancio ben superiore alla nostra. Nel 2024 contiamo di conseguire un utile netto superiore a 8,5 miliardi di euro, frutto di significative azioni volte a una ulteriore sostenibilità dei risultati, mentre l’obiettivo di utile netto per l’esercizio 2025 è stato aumentato a circa 9 miliardi di euro, grazie all’elevato potenziale della nostra banca di sviluppare la redditività in via organica”, commenta Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.
“Nei primi nove mesi del 2024 l’utile netto è stato di 7,2 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi nel terzo trimestre. Dei dividendi cash – pari a 5 miliardi – maturati al 30 settembre, circa 3 verranno distribuiti ai nostri azionisti a novembre come interim dividend – aggiunge -. Intesa Sanpaolo ha sviluppato un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue Divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management, Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca “Zero NPL” e un profilo ESG di grande rilievo a livello internazionale”.
“I nostri punti di forza – rappresentati dall’elevata redditività, la sostenibilità dei risultati, la solidità patrimoniale e il basso profilo di rischio – ci permettono di svolgere un ruolo unico in Italia a favore dell’economia reale e sociale. Nei primi nove mesi del 2024 le erogazioni a medio e lungo termine a favore delle famiglie e delle imprese italiane hanno superato i 30 miliardi di euro. Le risorse destinate alle nostre persone che lavorano in Italia superano i 4 miliardi di euro – sottolinea Messina -. Al 30 settembre 2024 i dividendi cash già maturati sono pari a 5 miliardi di euro, il 40% di questa cifra è destinato alle famiglie italiane e alle Fondazioni azioniste. Nei primi nove mesi del 2024 le imposte per Intesa Sanpaolo sono pari a 4,6 miliardi di euro, in crescita di 700 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023. Intesa Sanpaolo è un’istituzione al servizio del Paese: realizziamo il principale progetto di coesione sociale, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto: in aggiunta al miliardo del periodo 2018 – 2021 stiamo realizzando un programma di interventi per 1,5 miliardi di euro entro il 2027 promosso da mille professionisti della Banca; oltre 500 milioni sono già stati impiegati. Al centro delle nostre strategie e delle nostre prospettive di sviluppo ci sono i clienti, la loro fiducia nella solidità della nostra Banca e nella sua leadership, il forte rapporto con i professionisti al loro servizio per il credito e la consulenza. L’ascolto delle loro esigenze è la nostra priorità”.
“Il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione, potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese che al 30 settembre 2024 ammonta a circa 1.400 miliardi, in crescita di oltre 135 miliardi dal 30 settembre 2023 – afferma ancora il consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo -. Siamo i primi nell’Eurozona per crescita dei ricavi e nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto al totale dei ricavi. La nostra forza è rappresentata altresì da circa 17.000 professionisti – che diventeranno 20.000 entro il 2027 – dedicati alla consulenza nel risparmio gestito. Abbiamo identificato 100 miliardi di euro di attività finanziarie dei clienti in grado di dare impulso alla crescita del risparmio gestito. La creazione di un presidio unitario delle attività del wealth management ne favorisce la crescita e la semplificazione operativa delle fabbriche prodotto.
La forte attenzione ai costi – a fronte della crescita degli investimenti tecnologici – ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income pari al 39,1%.
Il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 25 punti base, accompagnato da un aumento delle coperture”.
“La robusta generazione di capitale ci rafforza ulteriormente: il CET1 ratio al 30 settembre è pari al 13,9%. Il significativo eccesso di capitale ci pone nelle condizioni di valutare ulteriori significative distribuzioni di risorse agli azionisti.
L’innovazione tecnologica è elemento chiave del nostro successo: ci posizioniamo come leader a livello europeo grazie ai 3,5 miliardi di euro di investimenti IT già effettuati e circa 2.250 specialisti IT già assunti – conclude Messina -. Siamo fortemente impegnati nel contrasto al cambiamento climatico: dal 2021 al 30 settembre 2024 le nuove erogazioni a supporto della Green Economy e della transizione ecologica sono state di quasi 63 miliardi di euro, di queste oltre 11 miliardi dal 2022 a supporto dell’economia circolare, e i nostri approvvigionamenti in Italia da fonti rinnovabili hanno raggiunto il 100%. La qualità professionale delle nostre persone è elemento determinante per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie”.
– Foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
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