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Cronaca

Stellantis, Tavares ad Atessa conferma impegno del gruppo sugli Lcv

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ATESSA (CHIETI) (ITALPRESS) – Il settore dei veicoli commerciali rappresenta un terzo dei ricavi netti di Stellantis, con 1,72 milioni di unità vendute all’anno. Si tratta quindi di un comparto nevralgico anche a livello industriale. Ecco perchè Carlo Tavares, Ceo del gruppo nato nel 2021 dalla fusione tra Fca e Psa, ha fatto visita allo storico stabilimento di Atessa in Abruzzo, dove Fiat e PSA Peugeot Citroen lavorano assieme da 42 anni e dove sono stati prodotti 7,3 milioni di furgoni fino ad oggi. Una storia destinata a proseguire, perchè sempre nell’impianto chietino, anche in futuro saranno prodotti i furgoni Stellantis di grandi dimensioni, prodotti che vengono esportati dall’Italia all’85% in 75 Paesi. In quello che è il più grande e flessibile impianto europeo di veicoli commerciali leggeri sono in fase di ammodernamento le linee di produzione, così da essere pronte ad accogliere le nuove generazioni dei furgoni Fiat Professional Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper e Opel/Vauxhall Movano.
“L’eccellenza produttiva dello stabilimento di Atessa è riconosciuta a livello mondiale e lo sarà ancora di più nel mercato molto competitivo degli Lcv”, ha spiegato Tavares garantendo che “il sito produttivo continuerà a svolgere un ruolo centrale nel nostro piano strategico Dare Forward 2030, con il quale puntiamo a diventare leader nel mercato degli Lcv a livello mondiale”. E’ questo infatti l’obiettivo della strategia Pro One legata ai sei marchi iconici del gruppo che offrono gli Lcv.
Si punta a raddoppiare i ricavi netti dalle vendite entro il 2030 rispetto al 2021, nonchè il raggiungimento di un mix di vendite di veicoli elettrici (EV) pari al 40% e la realizzazione di 5 miliardi di euro di ricavi dai servizi connessi.
Jean-Philippe Imparato, Head of Pro One Business Unit di Stellantis, ha sottolineato come “siamo molto orgogliosi dei nostri colleghi di Atessa che hanno contribuito alla nostra performance complessiva nel 2023, che ha confermato la leadership di Stellantis sia in Europa, con una quota di mercato superiore al 30%, sia in Italia con una quota del 45,5%”.
Nel mercato dei veicoli commerciali 100% elettrici, invece, nel 2023, Stellantis ha ottenuto in Italia le leadership con il 47,5% di quota di mercato, mentre a livello europeo Stellantis ha registrato un aumento nel 2022 ed è salita sul podio delle vendite, forte di una quota di mercato del 38,6%. Atessa resterà poi l’unico sito Stellantis al mondo a produrre e fornire la base camper per i veicoli ricreazionali in cui il marchio Fiat Professional è tra i leader in Europa con una quota di mercato del 30%.
(ITALPRESS).
– Foto: xb2/Italpress –

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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