Cronaca
Direttiva del Mit “No a limiti di velocità generalizzati”
Pubblicato
10 mesi fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Qualsiasi fissazione generalizzata di limiti di velocità nel contesto urbano risulta di per sè arbitraria, in quanto la regolazione della circolazione stradale deve essere operata in maniera capillare, in ragione delle caratteristiche di ciascuna strada o tratto di strada”. E’ quanto contenuto nella direttiva che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inoltrato ai ministeri competenti e all’Anci sui limiti di velocità, a seguito dell’ordinanza del Comune di Bologna che ha istituito in città il limite massimo di circolazione a 30 km/h. Secondo il Mit, la ponderazione dei limiti di velocità deve essere valutata non solo rispetto all’innalzamento del limite massimo di velocità da 50 km/h a 70 km/h, ma anche rispetto all’introduzione di limiti massimi inferiori ai 50 km/h, nella consapevolezza che l’imposizione generalizzata di limiti di velocità eccessivamente ridotti potrebbe causare intralcio alla circolazione e, conseguentemente, risultare pregiudizievole sotto il profilo ambientale, nonchè dell’ordinata regolazione del traffico, creando “ingorghi e code” stradali.
E’ evidente, quindi, che “i provvedimenti adottati dagli enti proprietari delle strade devono essere informati ad un approccio capillare, consistente nell’introduzione di deroghe rispetto al limite generale dei 50 km/h solo per aree delimitate, perchè solo tale approccio consente di fornire adeguate motivazioni in ordine alle ragioni che giustificano il ricorso ad una diversa regolazione del traffico, a tutela di primarie esigenze della collettività. Analogamente, si giustificano anche deroghe al predetto limite generale dei 50 km/h temporalmente delimitate, ad esempio in ragione dell’esigenza di imporre limiti diversi da quelli previsti dal legislatore in presenza di afflussi turistici nei periodi di alta stagionalità, ovvero in coincidenza con flussi straordinari di traffico”. Secondo la direttiva, con una condivisione voluta dal ministro, Matteo Salvini, “solo un approccio di tale natura consente di comprendere se la ponderazione degli interessi attinenti alla pluralità di interessi pubblici spinge, in ragione delle specifiche esigenze dell’ambito stradale di riferimento, verso il mantenimento di limiti massimi di circolazione coerenti con la previsione dell’articolo 142, comma 1, ovvero verso la fissazione di limiti più elevati (fino alla soglia massima di 70 km/h) o ancora verso l’imposizione di limiti inferiori ai 50 km/h”.
Se il bilanciamento degli interessi coinvolti fosse disatteso o irragionevole, è lo stesso legislatore a riconoscere in capo al ministro competente il potere di “modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, quando siano contrari alle proprie direttive e comunque contrastanti con i criteri di cui al comma 1”. Secondo la direttiva, inoltre, questi criteri sono coerenti con l’impianto delineato dal Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030, sottoposto alle valutazioni del CIPESS, laddove il riferimento alle cd. “zone 30” non ha valenza assoluta e generale, bensì si richiama l’opportunità di prevederle comunque nel rispetto di “principi di credibilità e coerenza” nonchè, con specifico riferimento all’ambito urbano, si suggerisce “una chiara individuazione della viabilità a 50 km/h e delle zone a 30 km/h” a valle di una “revisione della gerarchizzazione delle strade”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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RedazioneMILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
Cronaca
La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”
Pubblicato
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23 Novembre 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
Cronaca
Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”
Pubblicato
3 ore fa-
23 Novembre 2024di
RedazioneMILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).
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