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Economia

Maticmind acquisisce Sind, azienda leader nella cybersecurity

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MILANO (ITALPRESS) – Maticmind prosegue il suo percorso di crescita e apre il 2022 con due nuove acquisizioni. Il gruppo italiano, guidato dal Presidente e azionista di riferimento, Carmine Saladino, e partecipato da Fondo Italiano d’Investimento, l’iniziativa di private equity controllata da CDP, ha infatti acquisito il 55% di SIND SpA (“SIND”), realtà leader nel campo della cybersecurity e nella ingegnerizzazione e implementazione di sistemi biometrici per l’identificazione in automatico di persone e cose basati su algoritmi di intelligenza artificiale. La scorsa settimana era stato siglato l’accordo per l’acquisto del 100% di ITI Innovazione Tecnologica Italiana Srl (“ITI”). Operazioni che consentiranno all’azienda di consolidare il posizionamento sul segmento dei grandi clienti pubblici e privati, oltre che rafforzare le proprie partnership con alcuni dei vendor best-of-breed nelle tecnologie di cybersecurity.
L’acquisizione di SIND conferma la forte volontà di espansione di Maticmind, che mira sempre più ad ampliare il proprio mercato, inserendo nel suo portfolio soluzioni proprietarie e competenze di eccellenza, sviluppate completamente in Italia. Controllando SIND, infatti, Maticmind potrà offrire strumenti innovativi in grado di soddisfare le crescenti esigenze del mercato in termini di enforcement della sicurezza delle identità fisiche e digitali.

SIND, infatti, è già un importante fornitore di tecnologie di sicurezza per clientela sofisticata, sia pubblica che privata, e rappresenta una perfetta piattaforma per scalare l’offerta sulla clientela corporate.
La strategia punta al rafforzamento della posizione di leadership che Maticmind ricopre nel settore della security: grazie all’utilizzo di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, i sistemi biometrici di identificazione automatica possono essere utilizzati per riconoscimento facciale, controllo accessi e verifica identità, videosorveglianza e sistemi di visione a scansione in tecnologia ultra-HD. Una tecnologia che il gruppo Maticmind intende continuare a sviluppare ed efficientare, al fine di migliorare il proprio posizionamento sulla propria base clienti, attraverso soluzioni a valore aggiunto derivanti dalle sinergie tecnologiche.
“Facciamo un ulteriore passo in avanti nel nostro processo di sviluppo. Stiamo acquisendo nuove tecnologie che intendiamo proporre ai diversi mercati, integrandole con le nostre soluzioni per un uso trasversale” dichiara Carmine Saladino, Presidente del Gruppo Maticmind. “Iniziamo l’anno con un risultato importante ed ora l’obiettivo è quello di continuare a crescere, coinvolgendo nel progetto del nostro Gruppo altre eccellenze tecnologiche italiane e migliorando quanto fatto fino ad oggi”.

“Siamo orgogliosi della strada che la SIND ha fatto negli ultimi anni. Lo sviluppo di tecnologie proprietarie nel mondo della cybersecurity, all’avanguardia mondiale, ci hanno consentito di diventare partner e fornitori di importanti organizzazioni pubbliche e private” ha commentato Enrico Fincati, uno dei soci fondatori di SIND. Nicola Franzoso, socio di Fincati, ha dichiarato che “l’ingresso nel gruppo Maticmind rappresenta l’inizio di una nuova fase di sviluppo della nostra azienda.
L’allineamento di visione e di strategia con Maticmind e la messa a fattor comune delle competenze delle due società, rappresentano un punto di partenza per lo sviluppo ulteriore dell’offerta e della base clienti di SIND”.
Maticmind è stata assistita nell’acquisizione di SIND da Mediolanum Investment Banking, in qualità di Financial Advisor, da KPMG, e dagli studi Bonelli Erede, MTBA e Adacta. SIND è stata assistita da Proactiva Consulting, Kobo Fund, Studio Carminati e dallo studio legale Delfino e associati Willkie Farr & Gallagher.
Il gruppo Maticmind, leader del settore ICT italiano, conta su circa 1000 dipendenti, 12 sedi in tutta Italia e un fatturato superiore ai 330 milioni di euro.
(ITALPRESS).

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BNT Banca punta sulla cessione del quinto, primo semestre in crescita

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PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo investito molto su un prodotto di credito a consumo”, la cessione del quinto, “semplificando le procedure e rendendolo compatibile con l’attività quotidiana dell’operatore bancario di filiale che è impegnato anche su altri fronti”, per fare in modo che “il prodotto risulti ideale per essere distribuito in maniera facile e fluida attraverso la rete bancaria”. Lo ha detto in un’intervista all’agenzia Italpress Umberto Seretti, consigliere delegato di BNT Banca. L’istituto nasce nel 2017 da un’iniziativa di Banca Popolare di Sondrio che, a un certo punto, si vuol dotare di “una fabbrica prodotto specializzata nel credito al consumo e di un prodotto da distribuire principalmente attraverso la sua rete di filiali sul territorio”. Banca Popolare di Sondrio “la controlla al 100% e la trasforma da una banca che opera nel settore dell’agricoltura a una che opera nel settore del credito al consumo, con la specializzazione nella cessione del quinto dello stipendio per dipendenti e pensionati e nella delegazione di pagamento”, ha spiegato ancora Seretti. “La nostra rete distributiva – ha sottolineato invece Gianluca Girardi, direttore commerciale BNT Banca e Banca Popolare di Sondrio – è variegata ed è composta principalmente dai 500 sportelli di Banca Popolare di Sondrio, da Banca Popolare Sant’Angelo, ma anche dalla nostra divisione digitale, dalla nostra rete di mediatori creditizi molto qualificati e dalla rete di agenti e di collaboratori di Prestinuova, che è un agente in attività finanziaria controllato da BNT Banca, oltre ai nostri uffici siciliani di Catania, Palermo e Caltanissetta a marchio BNT Banca. Due terzi del nostro prodotto sono distribuiti dagli sportelli bancari e questo per noi rappresenta l’attività core”, ha chiarito. Per quanto riguarda i risultati, “siamo in controtendenza: il mese di maggio ha segnato una flessione di oltre il 5 per cento, portando la performance complessiva dall’inizio dell’anno a -2,2 per cento, mentre l’andamento di BNT Banca va esattamente in direzione opposta. Stiamo continuando a crescere in maniera ininterrotta da quando siamo nati e anche questo primo semestre ci vede in aumento sia sull’erogato sia, in doppia cifra, sulle pratiche che abbiamo caricato”, ha evidenziato Girardi, e “questo fa ben sperare anche per le erogazioni dei mesi successivi”. Il ‘segretò del successo di questo prodotto è che “è molto semplice: con poche schermate l’operatore di banca può arrivare a finalizzarlo, è molto veloce nel processo di lavorazione e non pesa sul collega allo sportello”, ha spiegato Seretti. Si tratta poi di “un prodotto estremamente trasparente, tutto Tan, cioè non comporta alcun costo accessorio suppletivo rispetto al tasso di interesse, ed è un prodotto estremamente rispettoso del cliente e della rete distributrice” e “questo ci qualifica al mercato proprio per l’etica e la tipologia di un prodotto estremamente semplice e rispettoso delle regole”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Biagio Semilia nuovo presidente della Federazione Editori Digitali

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MILANO (ITALPRESS) – Biagio Semilia è il nuovo presidente della Federazione Editori Digitali. Lo ha deciso all’unanimità l’assemblea della FED.
Semilia prende il posto del dimissionario Sebastiano Di Betta che qualche giorno fa aveva dichiarato: “C’è un tempo per ogni cosa ed oggi, dopo aver avviato la federazione, è necessario che il vertice della stessa venga percepito come una diretta espressione del mondo degli editori digitali. Ci sono tante sfide da affrontare, tante responsabilità da assumersi ed è giusto, perciò, che la voce della Fed sia la voce degli editori”.
L’Assemblea ha raccolto il suggerimento del presidente uscente, esprimendo apprezzamento per l’eccellente lavoro fatto nell’ultimo anno ed eleggendo l’editore palermitano Biagio Semilia.
Biagio Semilia vanta un’esperienza di oltre vent’anni nel settore dell’editoria digitale. E’ editore di Blogsicilia.it e CEO di Digitrend.
Il neoeletto presidente della FED affronterà le nuove sfide del mondo editoriale, che richiede strumenti sempre più innovativi e un’attenzione costante alle opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale, temi su cui gli editori digitali e non, dovranno interrogarsi, confrontarsi e dibattere per tracciare il futuro dell’industria editoriale.
“Ad oggi – si legge in una nota -, il governo regionale siciliano ha riservato grande attenzione alla FED, e si auspica che nei prossimi mesi questa attenzione possa crescere ulteriormente”.
“Assumere questo ruolo è per me una grande responsabilità – ha dichiarato Semilia – il nostro obiettivo è quello di rafforzare, in continuità con il lavoro svolto fin qui, la compattezza degli editori digitali, garantendone l’adeguata rappresentanza nei tavoli istituzionali. Con l’evoluzione rapida della tecnologia e delle abitudini di consumo delle informazioni da parte degli utenti, è essenziale che gli editori digitali restino uniti e collaborino per affrontare le sfide comuni. La nostra presenza nei tavoli istituzionali sarà fondamentale per contribuire ad influenzare le politiche e le regolamentazioni che riguardano il nostro settore, assicurando che le esigenze del comparto siano ascoltate e considerate”.

– Foto Digitrend –

(ITALPRESS).

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Assarmatori “Per la transizione il carburante su cui puntare è il GNL”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il gas naturale liquefatto (GNL) è il carburante su cui puntare per accompagnare lo shipping nella transizione energetica e con il suo utilizzo su larga scala si può già concorrere al raggiungimento degli obbiettivi imposti dall’Unione europea. Il Governo ci deve seguire su questa strada”. A tracciare la rotta sul tema controverso della decarbonizzazione del trasporto marittimo è stato oggi Stefano Messina, Presidente di Assarmatori, l’Associazione aderente a Conftrasporto-Confcommercio che riunisce armatori italiani, europei e di Paesi terzi che operano regolarmente in Italia, aprendo l’Annual Meeting 2024, che si è tenuto a Roma alla presenza, fra gli altri, dei Vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani, rispettivamente Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
“Il concetto di neutralità tecnologica, ovvero di un catalogo di carburanti alternativi disponibili in ogni scalo – ha sottolineato Messina – non è ragionevolmente applicabile ai porti italiani; porti incastonati all’interno di un tessuto urbano che rende impensabile la presenza di una intera gamma di depositi per il rifornimento delle navi. L’individuazione di quale sia il fuel prescelto deve avvenire in mare, perchè soltanto gli armatori dispongono di tutti i parametri, fra i quali capacità tecnologiche e consapevolezza di investimento, indispensabili per compiere le scelte. Chiediamo pertanto al Governo di istituire un Tavolo di verifica per definire i bisogni delle compagnie di navigazione e sulla base di questi aprire un confronto concreto con la Commissione europea: si tratta di un tema di straordinaria importanza soprattutto per i traffici di prossimità e cioè quelli vincolati alla presenza di impianti di distribuzione nei porti caposcalo in Italia e nel Mediterraneo. Il futuro del trasporto pubblico locale marittimo, delle Autostrade del Mare, del traffico crocieristico e dei collegamenti con le isole, tutti mercati nei quali l’Italia occupa una posizione leader, dipende dalle scelte che saranno compiute in merito alla disponibilità dei carburanti alternativi che verranno utilizzati da queste unità”.
Peraltro il tema degli approvvigionamenti di gas riveste una grande importanza anche per l’industria italiana, specie alla luce delle forti tensioni geopolitiche che interessano l’Est Europa e il Medio Oriente; nel corso dell’Assarmatori Annual Meeting, il Presidente Messina ha ribadito la centralità strategica del mercato del gas. “Nel 2023 – ha detto – le importazioni italiane di gas via pipeline sono diminuite del 22,51% rispetto al 2022; nello stesso arco di tempo le importazioni di gas allo stato liquido, via nave, sono invece aumentate di oltre il 16%. Un trend netto, che nei primi sei mesi del 2024 è andato ulteriormente consolidandosi. Sono certo che a fine anno, quando avremo i numeri definitivi, registreremo un’ulteriore crescita dell’approvvigionamento che avviene proprio grazie al trasporto marittimo, dimostrando in modo inequivocabile l’importanza di tale asset per il nostro Paese”.
Messina è intervenuto nuovamente sul flagging out, ovvero il fenomeno che vede un numero crescente di navi armate da armatori italiani cambiare bandiera abbandonando quella nazionale: “Vale la pena ribadirlo ancora una volta: gli armatori non scelgono di cambiare bandiera sostituendola sulle loro navi con una bandiera di convenienza; non è così: quello che cercano, e che spesso trovano addirittura in registri di Stati membri dell’Unione europea, è minor burocrazia, che si traduce in efficienza, rapidità, minori running cost a parità di sicurezza e certificazioni. Voglio tuttavia rendere merito al Governo, ai membri del Parlamento, ai vertici delle varie Amministrazioni, perchè molto è stato fatto negli ultimi mesi: chiediamo di non mollare e di portare a casa il risultato per difendere la competitività della bandiera italiana. Il nostro auspicio è che l’anno prossimo potremo parlare delle norme che rimangono da affinare con nuovi provvedimenti. C’è molto da fare, ma sarà determinante un cluster compatto e con competenze professionali indiscutibili”.
Nella sua relazione, Messina ha anche annunciato come sia ormai concluso il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro del comparto, scaduto lo scorso 31 dicembre: “Abbiamo apprezzato, ancorchè con momenti di naturale contrapposizione, lo spirito realistico e collaborativo con il quale le Organizzazioni Sindacali hanno deciso di approcciare la trattativa sin dall’inizio – ha spiegato il Presidente di Assarmatori – All’interno del nostro settore non si parla di disoccupazione, salario minimo, lavoro irregolare, si parla sempre più di professionalizzazione e nuove skill, formazione e, non ultimo, aumento delle retribuzioni, del welfare aziendale, dell’assistenza sanitaria, della previdenza integrativa della contrattazione anche di secondo livello”.
Il Premio Assarmatori 2024, tradizionale riconoscimento consegnato dall’Associazione armatoriale, è andato alle donne e agli uomini della Marina Militare italiana, per il loro impegno a protezione della libertà della navigazione e degli interessi dell’Italia nei mari di tutto il mondo e in particolare per l’operato all’interno della missione Aspides, nel Mar Rosso, nello stretto di Bab el-Mandeb e nel golfo di Aden, dove le navi sono nel mirino degli attacchi degli Houthi.
L’Annual Meeting dell’Associazione è stato animato, inoltre, da una tavola rotonda cui hanno preso parte Chris Bonett, Ministro dei Trasporti, delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici di Malta, Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giuseppe Ricci, Chief Operating Officer Energy Evolution ENI, Ugo Salerno, Presidente esecutivo del RINA e Soren Toft, CEO di MSC. Un panel internazionale, moderato dal Segretario Generale di Assarmatori, Alberto Rossi, durante il quale si è invocata un’identità mediterranea per l’Europa, tema portante dell’Assemblea: i porti che si affacciano sul ‘mare nostrum’ hanno caratteristiche e bisogni differenti rispetto a quelli del Northern Range, aspetto di cui non si può tenere conto nei processi legislativi dell’Unione europea.

– Foto ufficio stampa Assarmatori –

(ITALPRESS).

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