ROMA (ITALPRESS) β Sul conflitto in Medio Oriente e sulle accuse della Corte Penale Internazionale al premier israeliano Benjamin Netanyahu βnon siamo divisi, perchΓ¨ la linea in politica estera la danno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. E noi, sentendoci e consultandoci, abbiamo detto chiaramente che rispettiamo la Corte ma studieremo bene le motivazioni, perchΓ¨ le opinioni politiche non devono prevalere sul diritto. E perchΓ¨ β fermo restano i nostri rilievi piΓΉ volte fatti ad Israele sulla necessitΓ di proteggere la popolazione civile palestinese β non mettiamo sullo stesso piano chi pianifica un massacro di persone per distruggere Israele e chi si difende pur con modi che non ci convinconoβ. Lo dice in unβintervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Matteo Salvini βha detto quale Γ¨ la sua posizione, ma non Γ¨ il ministro degli Esteri, come io potrei dire qualcosa sul tema dei trasporti ma non sono il ministro dei Trasportiβ, ribadisce Tajani, che spiega: βNon credo proprio che Netanyahu verrΓ in Italia o altrove, come non credo che alzare la tensione serva ad ottenere piΓΉ facilmente la pace. Non si fermerΓ certo per la decisione della Corte penale internazionaleβ.
Il ministro degli Esteri parla anche del Libano: βLo chiediamo da tempo, lo pretendiamo: lβOnu deve essere piΓΉ coraggiosa, e potenziare la missione Unifil. Per la pace serve un forte cuscinetto che allontani Hezbollah dai territori di Israele, non si puΓ² rimanere inerti. Serve un cambio delle regole di ingaggio. E serve subito, il confine va rafforzatoβ.
Quanto alla guerra in Ucraina, βanche Zelensky ha detto che quello che arriva deve essere lβanno della fine del conflitto. Ci stiamo impegnando per questoβ, sottolinea il vicepremier.
β Foto Agenzia Fotogramma β
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