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Pancalli compie 60 anni “Avanti finchè avrò dei progetti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fino a che hai un progetto da realizzare, ed è quello che dico sempre ai miei figli, ti mantieni in vita, perchè la persona è al servizio del progetto. Il giorno che non avrò progetti, non sarò più funzionale a un progetto, dovrò smettere. Sarò io il primo ad andarmene, sicuramente non mi manderà via nessuno”. Ne è convinto Luca Pancalli, che domani, martedì 16 aprile, compirà 60 anni, la maggior parte vissuti nella famiglia sportiva italiana. Pentatleta, campione paralimpico di nuoto (15 medaglie in quattro edizioni dei Giochi da New York 1984 ad Atlanta 1996), tecnico di nuoto (avviamento al nuoto ragazzi disabili), dirigente sportivo, presidente della Federazione Italiana Sport Disabili che, acquisisce le funzioni di Comitato Italiano Paralimpico e nel 2017 diventa ente pubblico. Ma per Pancalli non contano i numeri, lui preferisce parlare di progetti e visioni piuttosto che fare bilanci. “Sono convinto che i bilanci debbano farli gli altri, coloro che sono in grado di valutare quello che il nostro movimento ha fatto”, spiega in un’intervista a Italpress il dirigente romano. “Credo che quello che abbiamo ottenuto dall’inizio del millennio ad oggi sia qualcosa di inimmaginabile rispetto a quello che si pensava di poter fare. Tutto ciò che avevo in mente, quando nel 2000 venni eletto presidente dell’allora Federazione, l’ho realizzato. Evidentemente siamo stati bravi a proseguire quella che era una visione”, dice il numero uno del Comitato Italiano Paralimpico, che per otto anni è stato anche vice-presidente del Coni. Mattiniero, metodico come tutti i nuotatori, impegnato al Cip nella gestione del quotidiano ma proiettandosi al futuro, immerso sempre nel mondo dello sport. Pancalli porta ogni giorno “l’esperienza da uomo di sport in altri contesti, perchè nulla è dovuto al caso ma tutto è dato dalla dedizione, dalla programmazione, dal sacrificio, sapendo, da atleta, che anche una sconfitta è un momento di crescita”. “Sono convinto che tutti i momenti di un percorso siano significativi, perchè il momento in cui ti accorgi della vita è quando vivi grandi felicità o dolori. – prosegue l’ex commissario della Federcalcio – Con la maturità dei 60 anni, anche se può apparire folle, il momento più bello della mia vita l’ho vissuto dall’incidente in poi, perchè mi sono reso conto di quanto fossi ricco prima e non me ne rendevo conto, e di quanto fossi ricco ancora rispetto a quelli ai quali era andato molto peggio rispetto a me – racconta Pancalli – Quel momento mi ha insegnato a essere umile, a riconoscere negli altri qualcuno che ti può aiutare. Un pensiero che dovrebbe contaminare la vita di ciascuno, perchè tutti noi possiamo avere bisogno di qualcuno o possiamo aiutare qualcuno. E questo secondo me è il segreto di un sistema di comunità che possa funzionare”. I bilanci del viaggio sono, dunque, più legati al viaggio stesso. E lo sa bene Pancalli, appassionato camperista. “Ho iniziato da studente universitario, poi ho trasmesso questa passione ai miei figli. Il viaggio in camper è la vita nella sua quotidianità che si trasferisce lungo un percorso, e significa davvero vivere il viaggio”, racconta. Un viaggio lungo oltre 20 ani, quello che ha portato al Cip di oggi, partito dalla prima assemblea dell’allora Federazione Italiana Sport Disabili “in cui raccontavo la mia visione, parlavo di uscire dal Coni, e vedevo di fronte a me volti impauriti” convinto di “mettere in moto un meccanismo virtuoso sotto il profilo politico che fosse contaminante con tutti gli altri” perchè “una società cresce quando il pezzo che cresce è contaminante rispetto agli altri”. Fino alle 69 medaglie conquistate ai Giochi Paralimpici di Tokyo, nel viaggio sportivo di Pancalli ci sono tanti momenti felici e memorabili, “tutti frutto di un’organizzazione e di un sistema che noi abbiamo reso possibile”. Basti pensare “ai campus che organizziamo in estate, guardando il sorriso di ragazzi che non diventeranno mai campioni ma per i quali lo sport rappresenta un’idea di felicità che mai avrebbero pensato di vivere. Da genitore, penso ‘cavolo qualcosa stiamo facendo, magari una goccia nell’oceano, qualcosa sicuramente di positivò”, fino all’ingresso degli atleti paralimpici nei Gruppi Sportivi Militari. “Dopo essermi sentito ‘sfigatò da atleta paralimpico, e averci lavorato tanto da dirigente, vedere i nostri atleti con la divisa delle Fiamme Oro, in prima fila alla Festa della Polizia, mi fa dire ancora ‘cavolo ce l’abbiamo fatta, questa è l’Italia che abbiamo costruitò”. Ma aldilà di questi momenti, è l’intero percorso che Pancalli considera da ricordare, guardando sempre al futuro. “Se, come accaduto a me, sei Presidente di una Federazione ma non hai una visione che va oltre anche il tuo periodo di permanenza, non sei un buon politico. Abbiamo creato un sistema dal quale non si torna più indietro, anzi bisognerà andare avanti e sicuramente è positivo. Se citassi un momento, sarei irrispettoso rispetto a un’idea, tutti i momenti belli che abbiamo vissuto sono il frutto di un’azione partita molti anni fa e andrebbero citati. Quando il presidente Mattarella dice ‘voi siete un’avanguardià di una rivoluzione sociale, ha perfettamente colto quello che era il nostro senso: diventare qualcosa di diverso, un comitato, accogliere nel proprio seno le federazioni olimpiche per renderle partecipi di una responsabilità di politica sportiva”. Chi lo conosce bene sa che è “molto scaramantico”, alla vigilia delle competizioni più importanti non ama fare pronostici e non festeggerà in modo particolare. Quello di domani sarà un compleanno “in famiglia e con gli amici di sempre”, guardando, poi, alle Paralimpiadi di Parigi 2024, ma anche a cosa accadrà dopo. “Tra un anno? Non so cosa starò facendo. Mi piacerebbe continuare ad essere al servizio dello sport con il mio approccio, la mia visione, le mie consapevolezze senza mai piegarsi a interessi che non siano solo esclusivamente per il bene che noi rappresentiamo, e senza mai mettere in difficolta la famiglia paralimpica, che credo che sia estremamente importante per il Paese ma anche fragile. Questi ragazzi li vedo un pò tutti come miei figli, un pò per età, un pò perchè in loro rivedo quel ragazzo di 17 anni che aveva avuto l’incidente e aveva paura di quello che sarebbe stata la vita. Naturalmente – precisa – non tutto ciò che si sarebbe potuto realizzare si è realizzato, ma non per nostre incapacità, o per l’incapacità di avere una visione di ciò che serve realmente al Paese, ma perchè evidentemente non ho trovato le adeguate sensibilità nell’interlocutore della politica. Mi sarebbe piaciuto vedere un Paese che avesse accompagnato quella rivoluzione culturale che è frutto di un lungo processo riformatore che abbiamo attuato nel mondo dello sport. E purtroppo non è così, perchè ancora oggi incontro genitori di bimbi con disabilità che spesso non hanno servizi all’altezza del rispetto della dignità dei loro figli. Il futuro – conclude Pancalli – non lo vedo a caccia di poltrone, la mia poltrona è qui con me la tengo stretta perchè poteva andarmi peggio, il futuro è a caccia di progetti e finchè avrò progetti mi sentirò giovane. Credo che occuparsi di sport oggi voglia dire tenere insieme varie anime estremamente complesse ma tutte allo stesso modo importanti, e la capacità di tenerle insieme in un progetto, una visione, è quello che secondo me va costruito”.
– Foto Image –
(ITALPRESS).

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Lnd “Quarto tempo” dal 17 al 19 maggio a Lanciano

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LANCIANO (ITALPRESS) – La Lega Nazionale Dilettanti fa squadra, supera il concetto di Terzo Tempo, e si proietta nel futuro. La grande famiglia del calcio dilettantistico organizza un evento unico nel suo genere, un momento d’incontro tra tutti i protagonisti dell’universo del calcio italiano. Dal 17 al 19 Maggio a Lanciano Fiera, il polo fieristico dell’Abruzzo, dirigenti federali, società, tesserati, sportivi e partner commerciali si ritroveranno tutti insieme per fare sistema con “Quarto Tempo”. Un vero e proprio laboratorio in cui verranno discussi temi cruciali con workshop e tavole rotonde proposte dalla Lega Nazionale Dilettanti. Uno spazio di analisi, discussione ed elaborazione delle proposte per definire la LND del futuro, una piattaforma di dialogo aperto e costruttivo, dove condividere idee e strategie per il bene del calcio.
All’inaugurazione dell’evento, in programma domani (venerdì 17 maggio) alle 10.00, parteciperanno gran parte dei maggiori esponenti del calcio italiano: il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina, il numero uno della LND Giancarlo Abete, il presidente della Lega Pro Matteo Marani, il presidente dell’AIA Carlo Pacifici, il presidente dell’AIC Umberto Calcagno e il vice presidente dell’AIAC Pierluigi Vossi.
– foto ufficio stampa Lnd –
(ITALPRESS).

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Boston in finale di Conference, Doncic trascina Dallas

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BOSTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Per il terzo anno di fila Boston stacca il biglietto per la finale della Eastern Conference. Gara 5 al TD Garden sentenzia la serie contro Cleveland: 113-98 e 4-1 finale per i Celtics, guidati da Jayson Tatum (25 punti e 10 rimbalzi) e un Al Horford eterno nonostante sia alla soglia dei 38 anni (22 punti, 15 rimbalzi e 5 assist, oltre a 6 delle 19 triple messe a segno dalla squadra). Non manca qualche rimpianto fra i Cavs che, nonostante le assenze pesanti (out Mitchell, Allen e LeVert), erano rimasti incollati (88-85) fino a inizio quarto quarto. Ma Boston – che attende una fra New York e Indiana, Knicks avanti 3-2 – ha dalla sua anche la storia: basti pensare che Brown è alla sesta finale di Conference con i Celtics, Tatum alla quinta. Per Cleveland ora si aprono le riflessioni sul futuro, in particolare quelle legate a coach Bickerstaff e soprattutto a Mitchell.
A Ovest finale a un passo per Dallas, che sbanca il Paycom Center di Oklahoma City per 104-92 e si porta sul 3-2 con il primo match-point da giocare in casa sabato. Inutile dire che a mettere il timbro sul successo dei Mavericks sia stato Luka Doncic: meno proteste e più gioco per lo sloveno, che avrà pure un ginocchio malconcio e una caviglia dolorante ma sa sempre come si fa la differenza. Dopo le prime 4 partite della serie a 22 punti di media, col 39% dal campo, Doncic mette la quinta: 31 punti con 12/22 al tiro, 11 assist e 10 rimbalzi per la sesta tripla doppia della sua carriera ai play-off. Dallas archivia così il passo falso di gara 4, dove ha sprecato 14 punti di vantaggio, e vede il traguardo vicino, merito anche dei 19 punti di Jones jr e i 10+10 di PJ Washington. Ai Thunder non bastano i 30 punti di Shai Gilgeous-Alexander, l’unico però sopra quota 13: alla testa di serie numero 1 della Western Conference servirà un’altra impresa in Texax per tenere vivo il sogno della finale.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Doppietta di Milan al Giro, Pogacar resta maglia rosa

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FRANCAVILLA A MARE (ITALPRESS) – Secondo successo di Jonathan Milan sulle strade del Giro d’Italia 2024. Il velocista friulano della Lidl-Trek, già vincitore ad Andora, ha battuto tutti nella volata di gruppo nell’undicesima tappa, la Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare di 207 chilometri. Milan, in maglia ciclamino di leader della graduatoria a punti, ha preceduto il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) e l’australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck); gli ultimi metri sono stati segnati da una brutta caduta che ha coinvolto diversi corridori tra cui l’olandese Fabio Jakobsen (Team dsm-firmenich PostNL). Lo sloveno Tadej Pogacar (Uae Emirates) conserva la maglia rosa di leader della classifica generale. Ritiro ad inizio giornata del belga Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike), che cede così la maglia bianca di miglior giovane ad Antonio Tiberi (Bahrain Victorius). Domani la dodicesima frazione, la Martinsicuro-Fano di 193 chilometri.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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