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Economia

Intesa Sanpaolo, nel primo trimestre utile netto in linea con obiettivi

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MILANO (ITALPRESS) – Il Cda di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo. I risultati del primo trimestre evidenziano la capacità del Gruppo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 2,3 miliardi, in linea con l’obiettivo di oltre 8 miliardi per l’anno in corso. Il conto economico consolidato del primo trimestre registra interessi netti pari a 3.932 milioni, in flessione dell’1,6% rispetto ai 3.995 milioni del quarto trimestre 2023 e in aumento del 20,8% rispetto ai 3.254 milioni del primo trimestre 2023. Le commissioni nette sono pari a 2.272 milioni, in aumento del 7,7% rispetto ai 2.110 milioni del quarto trimestre 2023. I proventi operativi netti sono pari a 6.732 milioni, in aumento del 5,6% rispetto ai 6.373 milioni del quarto trimestre 2023 e dell’11,1% rispetto ai 6.057 milioni del primo trimestre 2023.
Il risultato della gestione operativa ammonta a 4.162 milioni, in crescita del 43,3% rispetto ai 2.905 milioni del quarto trimestre 2023 e del 18,2% rispetto ai 3.521 milioni del primo trimestre 2023. I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2024 – calcolati deducendo dal capitale 1,6 miliardi di dividendi maturati nel primo trimestre e 1,7 miliardi di buyback da avviare a giugno 2024 – risultano pari a 13,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,7% a fine 2023, 13,2% proforma deducendo il buyback), 15,9% per il Tier 1 ratio (16,3% a fine 2023, 15,7% proforma deducendo il buyback), 18,9% per il coefficiente patrimoniale totale (19,2% a fine 2023, 18,6% proforma deducendo il buyback).
L’attuazione del piano d’impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi.
In particolare, per il 2024 la banca prevede una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di wealth management, opotection & advisory, Una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale; un basso costo del rischio, derivante dallo status di banca a “zero Npl” e dall’elevata qualità del portafoglio crediti; una riduzione dei tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione.
Intesa Sanpaolo prevede per il 2024 una forte distribuzione di valore per gli azionisti. In particolare, la banca prevede un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del piano di impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023; buyback pari a 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024; ulteriori distribuzioni per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.
“La solidità dei risultati ottenuti nel primo trimestre del 2024 conferma Intesa Sanpaolo quale leader europeo per redditività elevata e sostenibile, forza patrimoniale e basso profilo di rischio; con un ruolo unico a supporto dell’economia reale e sociale del nostro Paese – commenta Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo (nella foto) -. La consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management and Protection, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, la nostra condizione di Banca “Zero NPL” e lo spiccato profilo ESG fanno di Intesa Sanpaolo un modello unico in Europa. Nel mese di maggio distribuiremo dividendi per 2,8 miliardi di euro come saldo dell’esercizio 2023″.
“Confermiamo l’obiettivo di un utile netto 2024 superiore a 8 miliardi di euro – sottolinea Messina -. Nel primo trimestre 2024 l’utile netto è stato di 2,3 miliardi, in crescita del 18% rispetto al primo trimestre 2023 e permette di accantonare dividendi per 1,6 miliardi di euro. I proventi operativi crescono dell’11% grazie anche alla forte accelerazione delle commissioni e del risultato assicurativo. Il risparmio che ci affidano famiglie e imprese cresce nel trimestre di 28 miliardi superando i 1.300 miliardi di euro; la forte attenzione ai costi nonostante la crescita degli investimenti tecnologici ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income. Il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 22 punti base, accompagnato a un aumento delle coperture”.
“La robusta generazione di capitale ci rafforza ulteriormente: il CET 1 Ratio è superiore al 13,3% già considerando il buy back di 1,7 miliardi che lanceremo a inizio giugno – prosegue il consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo -. Le imposte dirette e indirette sostenute nel primo trimestre 2024 sono pari a 1,6 miliardi di euro e Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia sfiora i 9 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo gode di una condizione unica per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, in particolare in una prospettiva di tassi di interessi in riduzione: oltre 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all’avanguardia, le società assicurative e dell’Asset Management di proprietà. Abbiamo identificato 100 miliardi di attività finanziarie dei clienti per dare impulso alla crescita del risparmio gestito del nostro Gruppo. L’accorpamento in un presidio unitario delle attività di wealth management, annunciato di recente, ha l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”.
“Al centro delle nostre strategie e delle nostre capacità di crescita e sviluppo ci sono i clienti, la loro fiducia nella solidità della Banca e nella sua leadership tecnologica, il forte rapporto con i professionisti al loro servizio per il credito e la consulenza. La nostra priorità è l’ascolto delle loro esigenze – aggiunge Messina -. L’innovazione tecnologica è elemento chiave del nostro successo: ci posizioniamo come leader a livello europeo grazie ai 3 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1800 specialisti IT già assunti; isybank, la banca digitale del Gruppo che porterà circa un milione di nuovi clienti entro il 2025; Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, che avrà 150.000 clienti nel 2025; l’intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti a fine piano. La costituzione di una nuova area di governo relativa ai temi ESG permetterà di guidare le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo, con un impegno particolare verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze. Intesa Sanpaolo è un’istituzione al servizio del Paese: con 1,5 miliardi di euro entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018 – 2021 – e con 1.000 professionisti della Banca, realizziamo il principale progetto di coesione sociale del Paese, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto. Siamo fortemente impegnati nel contrasto al cambiamento climatico: dal 2021 al 31 marzo 2024 le nuove erogazioni a supporto della Green Economy e la transizione ecologica sono state di oltre 47 miliardi di euro, di queste circa 9,5 a supporto dell’economia circolare, i nostri approvvigionamenti da fonti rinnovabili ammontano al 90% – conclude Messina -. Tutto questo colloca Intesa Sanpaolo ai vertici del settore in Europa, con un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e di una società più inclusiva. La qualità professionale delle nostre persone è elemento determinante per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Nasce la partnership tra Webuild e Confartigianato per valorizzare la filiera delle infrastrutture e le PMI italiane

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ROMA (ITALPRESS) – Un ponte tra grandi infrastrutture e piccole imprese italiane: è questo il cuore dell’accordo siglato oggi tra Webuild, leader globale nella costruzione di opere complesse, e Confartigianato Imprese, la maggiore organizzazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e micro-impresa. L’intesa strategica mira a favorire l’inclusione delle PMI nella catena di fornitura del Gruppo, che solo in Italia conta oltre 14.200 fornitori diretti, contribuendo a promuovere sviluppo economico e sociale. L’accordo nasce con l’obiettivo di creare un ecosistema condiviso più competitivo, basato su qualità, innovazione e sostenibilità nelle attività di manutenzione e gestione degli asset infrastrutturali.

“Questo accordo non è solo una collaborazione tra due realtà, ma un investimento nel Sistema Paese”, ha commentato Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. “Le infrastrutture sono il motore dello sviluppo e per funzionare al meglio devono coinvolgere tutte le energie produttive italiane, dalle grandi imprese alle piccole realtà locali che rendono unico il Made in Italy nel mondo. Crediamo che la forza dell’Italia stia nella capacità di fare squadra: integrare competenze, innovare e creare lavoro e opportunità diffuse. Con Confartigianato vogliamo costruire una filiera più solida e inclusiva, capace di generare valore per le comunità e per l’economia nazionale”.

“Le nostre imprese, con il loro radicamento nei territori e l’eccellenza delle competenze artigiane – ha sottolineato Marco Granelli, Presidente di Confartigianato sono un patrimonio unico di qualità, flessibilità e capacità innovativa. Mettere queste energie al servizio delle sfide infrastrutturali significa rafforzare la competitività dell’Italia e creare nuove opportunità di crescita diffusa. Con Webuild condividiamo la volontà di costruire una filiera più aperta, inclusiva e affidabile, nella quale le PMI possano esprimere appieno il proprio valore. È un impegno comune per sostenere lo sviluppo dei territori, migliorare la qualità delle opere pubbliche e contribuire a un Sistema Paese più moderno, dinamico e coeso”.

La partnership prevede la definizione di iniziative comuni e strumenti operativi per garantire innovazione, affidabilità e copertura capillare sul territorio nazionale. In questo contesto, Confartigianato metterà a disposizione la propria rete di consorzi 4CNetwork, mentre Webuild offrirà alle imprese opportunità di formazione e qualificazione su legalità, trasparenza e sicurezza sul lavoro, attraverso i propri sistemi e programmi dedicati.

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Webuild è leader globale nella costruzione di grandi infrastrutture complesse. Con 120 anni di storia, opera in circa 50 Paesi e conta circa 95.000 persone. Il Gruppo è attivo in quattro aree strategiche: mobilità sostenibile, gestione delle risorse idriche, energia rinnovabile e edifici green. Webuild è impegnato a promuovere innovazione, sicurezza e sostenibilità, contribuendo agli obiettivi di sviluppo globale. Con una rete di associazioni territoriali e federazioni regionali, Confartigianato rappresenta oltre 1 milione di imprese in tutti i settori produttivi. Ogni giorno, nelle sue 1.088 sedi operative in tutta Italia, 9.820 persone lavorano al servizio di oltre 1 milione e mezzo di imprenditori artigiani con 3 milioni di addetti.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Economia

Fincantieri, visita del commissario Ue Tzitzikostas al cantiere di Monfalcone

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ROMA (ITALPRESS) – Il Commissario europeo per i Trasporti sostenibili e il Turismo, Apostolos Tzitzikostas, ha visitato il cantiere di Monfalcone, uno dei principali siti produttivi di Fincantieri e polo strategico per la cantieristica europea. La visita ha rappresentato un’occasione per illustrare le capacità industriali del Gruppo, le competenze distintive nella costruzione di navi ad alta complessità tecnologica e l’impegno verso una transizione sostenibile e digitale del comparto marittimo. Il Commissario ha potuto approfondire l’eccellenza del sito, punto di riferimento internazionale per qualità, innovazione ed efficienza produttiva. All’incontro hanno preso parte l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, il Direttore Generale della Divisione Navi Mercantili, Luigi Matarazzo, e Davide Cucino, SVP EU & NATO Affairs. L’agenda della visita ha previsto un confronto con Marine Interiors e Fincantieri Ingenium, seguito da un focus sul cantiere presentato dal Direttore Cristiano Bazzara. La delegazione ha poi visitato le aree produttive e una nave in costruzione, soffermandosi anche con le maestranze, a conferma del ruolo centrale delle persone nella competitività del settore. Nel corso dell’incontro è emersa la necessità di rafforzare ulteriormente la competitività della cantieristica europea, consolidandone la leadership nelle navi ad alto valore aggiunto e recuperando segmenti strategici, in risposta alla concorrenza asiatica.

È stata inoltre ribadita la dimensione duale dell’industria, fondamentale per la difesa e la sicurezza europee, con particolare attenzione al dominio della subacquea e alla protezione delle infrastrutture critiche. Centrale anche il ruolo dell’innovazione nella transizione sostenibile e digitale, con focus sulle tecnologie di decarbonizzazione – incluse soluzioni di lungo periodo come idrogeno e nucleare – e sulle iniziative in ambito digitale. Tutti questi temi rappresentano pilastri della futura Strategia industriale marittima dell’UE attesa per il 2026.

Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, ha dichiarato: “Accogliere il Commissario Tzitzikostas nel nostro cantiere di Monfalcone è un riconoscimento del ruolo che Fincantieri svolge per l’intera cantieristica europea e per il rilancio dell’economia marittima nel nostro continente. La visita ci ha permesso di condividere le nostre priorità: rafforzare la competitività industriale dell’Europa, investire in innovazione, digitalizzazione e decarbonizzazione – anche attraverso tecnologie di lungo periodo – e recuperare segmenti di mercato strategici. Sono temi chiave della futura Strategia industriale marittima dell’UE, alla quale siamo pronti a contribuire con la forza della nostra filiera e delle nostre competenze”.

Il Commissario europeo per i Trasporti sostenibili e il Turismo, Apostolos Tzitzikostas, ha dichiarato: “È stato davvero stimolante visitare il cantiere navale di Fincantieri a Monfalcone. È impressionante ciò di cui è capace la nostra industria marittima in Europa, nonostante le sfide che sta affrontando. Nella prossima Strategia industriale marittima dell’UE, che presenterò all’inizio del 2026, la Commissione europea definirà azioni per rafforzare la competitività, la resilienza, l’innovazione e la leadership tecnologica del settore”.

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Il cantiere di Monfalcone, fondato nel 1908 dai fratelli Cosulich, è il cuore produttivo di Fincantieri per le navi da crociera di nuova generazione e il più grande del Gruppo, con una filiera che coinvolge 600 aziende del Friuli-Venezia Giulia, oltre 23.000 lavoratori e più di 40 unità consegnate dal 1990. Negli ultimi anni il sito ha beneficiato di significativi investimenti per infrastrutture, sicurezza e benessere delle persone, ed è al centro di un percorso di innovazione che introduce robotica, digital twin, real-time tracking, physical AI, realtà aumentata e additive manufacturing, confermandolo come riferimento internazionale per qualità, efficienza e sostenibilità.

– foto ufficio stampa Fincantieri –

(ITALPRESS).

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Economia

Unicredit lancia Premium One, prima soluzione assicurativa costruita in-house

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MILANO (ITALPRESS) – UniCredit annuncia il lancio di UniCredit Premium One, la prima polizza unit-linked che unisce le competenze distintive delle sue fabbriche prodotto in ambito assicurativo e d’investimento al servizio di consulenza di alta qualità della rete Wealth Management e Private Banking del Gruppo. UniCredit Premium One è un esempio concreto della strategia del Gruppo UniCredit finalizzata a massimizzare l’integrazione verticale della catena del valore e a utilizzare le competenze interne, per offrire ai clienti le migliori soluzioni. La compagnia vita UniCredit Life Insurance, la piattaforma di fondi d’investimento onemarkets, gli specialisti di Group Investment Strategy e la rete Wealth Management & Private Banking della banca hanno messo a fattor comune le proprie specializzazioni, per sviluppare un prodotto integrato destinato alla clientela di fascia alta, al 100% a marchio UniCredit. UniCredit Premium One è una polizza unit-linked a vita intera altamente personalizzabile volta ad agevolare la pianificazione finanziaria e successoria dei sottoscrittori. Il suo perimetro di copertura può essere ulteriormente allargato attraverso l’aggiunta di una maggiorazione caso morte, di una garanzia loss protection a saldo di eventuali minusvalenze, di un piano di decumulo o di una conversione in rendita.

Dal punto di vista finanziario, la soluzione permette ai clienti di investire in una nuova gamma di fondi interni assicurativi onemarkets, disegnati appositamente per questa nuova polizza e che sono in grado di soddisfare differenti livelli di propensione al rischio. I nuovi fondi interni coprono diverse asset class attraverso azioni, obbligazioni, ETF e fondi comuni proprietari. Il team di Group Investment Strategy di UniCredit gestirà attivamente i fondi interni sulla base della continua analisi dei mercati finanziari internazionali e della view strategica di Gruppo.

Alessandro Santoliquido, CEO di UniCredit Life Insurance, ha dichiarato: “La polizza UniCredit Premium One è stata sviluppata nella logica di migliorare il value for money per i clienti del nostro canale Wealth Management e Private Banking, con rinnovati contenuti assicurativi e le opzioni contrattuali più utili a una consulenza personalizzata ed efficiente. Unisce in un’unica soluzione le migliori expertise assicurative e finanziarie del gruppo UniCredit, un mix unico di caratteristiche per supportare la pianificazione patrimoniale della clientela più sofisticata”.

Renato Miraglia, Head of Wealth Management & Private Banking Italy di UniCredit, ha dichiarato: “I nostri clienti puntano a preservare e a far crescere il proprio capitale nel tempo, con l’obiettivo di garantirne la trasmissione alle future generazioni. L’aumento della longevità impone di trasformare il modo in cui le famiglie gestiscono il proprio patrimonio. La nuova soluzione UniCredit Premium One si inserisce in questo contesto, agevolando le esigenze di accrescimento e di passaggio del patrimonio senza necessariamente compromettere la composizione del portafoglio”.

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– foto di repertorio IPA agency –

(ITALPRESS).

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