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Malagò “Conosco il nostro potenziale, a Parigi meglio di Tokyo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non sono scaramantico e non ho problemi a sbilanciarmi. Mesi fa ho detto che avremmo fatto meglio di Tokyo, che ha rappresentato un record: fu una dichiarazione ambiziosa, però conosco bene quello che è stato fatto in questi anni e le potenzialità. Poi è tutto da dimostrare perchè ci sono mille variabili, lo stato di forma, gli infortuni, gli avversari, ma sulla carta potremmo fare un risultato storico”. Sono le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto a “Giù la maschera” su Radio 1. Presente ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma per gli Europei di atletica, in una serata che ha visto Gianmarco Tamberi confermarsi campione continentale, Malagò ha aggiunto: “E’ stata una serata che alimenta molto questo entusiasmo”.
Per quanto riguarda la decisione di far gareggiare gli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi 2024 sotto la bandiera neutrale “è la soluzione in assoluto più giusta e meno peggio, perchè dobbiamo salvaguardare l’atleta come individuo. La Russia ha violentato la nostra geopolitica, è chiaro che sarebbero andati incontro a sanzioni. In questo modo, viene dato un segnale forte senza disconoscere l’opportunità, per i singoli atleti, di partecipare. Si sono lamentati sia russi e bielorussi e sia gli ucraini – ha sottolineato Malagò – : vuol dire che è stata presa la soluzione giusta, visto che l’Ucraina avrebbe voluto espellerli del tutto, mentre russi e bielorussi ritengono esagerata la sanzione”. Interrogato sull’opportunità di applicare la stessa severità ai Paesi che hanno gravi problemi di rispetto dei diritti umani, ha aggiunto: “Il problema è che a livello internazionale le Olimpiadi non possono rappresentare delle eccezioni rispetto a tutti gli altri sport. Perchè non c’è una disciplina dove non si svolgano certe manifestazioni internazionali in questi Paesi. Sono stati dati molti segnali, credo che grazie allo sport siano stati fatti molti passi in avanti, anche se certamente non sufficienti per dire che in certi Paesi non ci siano più un certo tipo di leggi”. Il numero uno dello sport italiano ha poi ribadito che “organizzare un’Olimpiade è ancora un’opportunità, più che un costo. Quando la Francia si è aggiudicata l’opportunità di organizzare le Olimpiadi a Parigi, era stato fissato un budget, ma si parla di sette anni fa. E’ normale un aumento del 30/35% rispetto ad allora, considerando la pandemia e l’inflazione. Ma se sulla Senna veramente rimarrà un percorso balneabile, sarà una grande risorsa. Poi hanno fatto un paio di impianti con i quali nei prossimi cento anni potranno candidarsi per ospitare altre manifestazioni, sportive e non solo”. Infine, sulla situazione riguardante l’organizzazione delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, con indagini in corso per corruzione e gare truccate, Malagò garantisce: “Faremo i migliori Giochi invernali di sempre, nonostante le criticità che ci sono. Lo sport è estraneo a queste vicende e ne è vittima. C’è stata una precisa presa di posizione da parte del Governo per chiarire la natura della Fondazione. Ci sono stati problemi e ritardi che riguardano la parte delle opere, non dell’organizzazione dell’evento. Si tratta di due organizzazioni completamente diverse, una pubblica che deve realizzare le infrastrutture, quindi gli accessi e le strade per arrivare agli impianti, che sta recuperando ma non è competenza nostra, e la Fondazione, che si occupa dell’organizzazione e della promozione”.
– foto Ipa Agency –
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Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari. A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti. Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –
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Vuitton Cup, Luna Rossa batte American Magic e va in finale

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BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Luna Rossa Prada Pirelli ha risolto i problemi strutturali accusati ieri, ha battuto American Magic ed è volata, col vento in poppa, in finale nella “Louis Vuitton Cup”, dove affronterà gli inglesi di Ineos Britannia. Nel mare antistante Barcellona, l’imbarcazione italiana ha chiuso finalmente i conti contro gli statunitensi, aggiudicandosi l’ottava regata della sfida e mettendo fine alle serie, vinta per 5-3. Praticamente senza storia questo ottavo round delle semifinali. L’AC75 italiana, con il guidone del Circolo della Vela Sicilia, dopo una partenza praticamente pari, con American Magic leggermente avanti, ha passato il primo gate in leggero ritardo. Poi, nel primo lato di poppa, l’imbarcazione con al timone il palermitano Francesco Bruni e l’australiano Jimmy Spithill ha superato il team del New York Yacht Club con una serie di scelte e di incroci vincenti. Da lì in poi Luna Rossa ha preso il largo, sino a conquistare il pass per la finale della Vuitton Cup.
La barca, voluta dall’imprenditore Patrizio Bertelli nel 1997 e varata nel 1999, con Max Sirena skipper e direttore del team, tornerà dunque in azione nel mare catalano, dal 26 settembre, contro gli inglesi di Ineos Brittania, nell’atto conclusivo della competizione riservata agli sfidanti, che si disputerà al meglio delle 13 regate: chi arriverà per primo a sette successi vincerà la Louis Vuitton Cup.
Per Luna Rossa sarà la quinta finale nel torneo riservato agli sfidanti: il team vincitore affronterà poi, nella 37esima Americàs Cup, il defender, ovvero Emirates New Zealand. L’imbarcazione italiana si è imposta in passato fra gli sfidanti in due occasioni, nel 2000 e nel 2021 (quando si chiamava Prada Cup), perdendo poi in entrambe le occasioni nella Coppa America contro New Zealand. Altre due volte invece Luna Rossa è stata fermata in finale nella Vuitton Cup, arrendendosi sia nel 2007 che nel 2013, al solito, al cospetto dei Kiwi, vera e propria “bestia nera” dei velisti italiani.
– foto Ipa Agency –
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Gonzalez “Scudetto? Pensare partita dopo partita”

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TORINO (ITALPRESS) – “Giocare bene a calcio, mettere la palla a terra, ottenere risultati positivi: è quella la strada. Dobbiamo essere uniti e compatti, un buon gruppo, così si arriva ai risultati. Scudetto? Dobbiamo vivere il presente, pensare partita dopo partita e non a quello che arriverà dopo”. A Nico Gonzalez sono bastate poche settimane per calarsi nella sua nuova realtà. “Sappiamo cosa fare, ognuno si prende la responsabilità di quello che deve fare in campo, è quello che ci chiede il mister e che ci porta a vincere”, le parole dell’argentino nella conferenza stampa di presentazione. Nessun dubbio nell’accettare la corte bianconera (“Quando arriva la Juve devi dire sì ed è quello che ho fatto”), Gonzalez si è tolto anche la soddisfazione del primo gol con la sua nuova squadra, andando a segno martedì in Champions contro il Psv. “Sono contento, per me era un sogno segnare con questa maglia. Ed è arrivato al momento giusto, è servito anche per vincere la partita”. Con un ex juventino come Di Maria come idolo, Gonzalez rivela di aver ritrovato un Vlahovic, già suo compagno a Firenze, “che è migliorato tanto, anche se non segna aiuta la squadra, si merita il meglio”. E con Thiago Motta l’intesa non potrebbe essere migliore: “Mi dà la libertà di cui ho bisogno in campo per godermi ogni partita e ogni allenamento”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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