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Spalletti “Io il responsabile, ora devo cambiare”

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Di Antonio Ricotta
BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – Fa il “mea culpa”, si prende le sue responsabilità, non le scarica, non cerca alibi, ma non pensa alle dimissioni. Almeno questa è l’impressione che dà Luciano Spalletti dopo la brutta sconfitta con la Svizzera e un’eliminazione che brucia perchè arrivata senza appello, perchè non rende merito al titolo di campioni d’Europa che, ironia della sorte, lasciamo all’Olimpystadion di Berlino, dove 18 anni fa, l’Italia di Lippi salì sul tetto del mondo. “Ho la responsabilità di quello che è successo, i calciatori li ho scelti io, è chiaro che sono in un percorso dove devo fare delle conoscenze, non sono contento della partita di oggi nè di quella contro la Spagna – dice il ct in conferenza stampa -. Sono parzialmente soddisfatto delle altre due partite (con Albania e Croazia, ndr)”. Ma non basta, lo dice il risultato, il campo, il fallimento sfiorato nell’ultima partita, arrivato con un impatto devastante a Berlino. “Ho fatto delle prove, credevo di essere stato responsabile già per la gara contro la Spagna, perchè ero stato addosso ai ragazzi con gli allenamenti le richieste, stavolta li ho fatti recuperare e ho cambiato la squadra, perchè mi davo la responsabilità di aver fatto poche modifiche per il fatto che non avevamo mantenuto un alto livello di intensità”.
E quest’ultima riflessione sulla mancata capacità di tenere il ritmo, lo induce a un pensiero che, sottolinea più volte, non deve essere inteso come un alibi. “Dipende anche da come è finito il nostro campionato, ma poi facendo questo discorso è come se si andasse a cercare cose che vanno a sconfinare negli alibi. Abbiamo cercato di fargli fare allenamenti che curassero l’intensità e il recupero, ma le risposte non sono state totalmente soddisfacenti”, sottolinea Spalletti che ancora una volta ribadisce. “E’ chiaro che sono calciatori che ho scelto io e ho le responsabilità di quel che è successo”…Però c’è un altro ma…”Lo devo dire, può sembrare che io vada alla ricerca di giustificazioni, ma alcuni ct hanno avuto 20 partite, altri 30, io 10 e avevo già il fucile puntato, mi si diceva ‘devi vincere, devi vincerè, ma con la Macedonia non si era vinto – dice riferendosi alla mancata qualificazione al Mondiale -. Però, poi ho bisogno di fare più conoscenze dirette per acchiappare il meglio. Ho avuto anche diversi giocatori infortunati sui quali contavo, ma il campo oggi dice che siamo stati inferiori e che la Svizzera si è qualificata meritatamente”.
Che le dimissioni non siano nei suoi pensieri, lo dimostra parlando dell’Italia che verrà. “Il futuro è provare a fare scelte differenti, ci vuole gente che abbia più gamba, quando pensi di potere percorrere la strada della qualità ma perdi intensità, è chiaro che un pò di motore e di scocca vada portata dentro. Nelle corse individuali siamo stati in difficoltà e questo fa la differenza”. Questa Nazionale è stata bocciata, Spalletti dice che serve tempo per ripartire, ma forse serviva il coraggio per cominciare un nuovo percorso con qualche giovane in più. “Mi parlate di coraggio con i giovani, ma quando ho messo Calafiori mi è stato detto che facevo giocare giocatori senza esperienza. Qui c’è Fagioli perchè per me ha certe caratteristiche, ma comette anche errori. Certe prove le abbiamo fatte, poi c’è Udogie che si è infortunato. Comunque se i giovani ci sono e hanno le potenzialità per far sedere gli altri, sono il primo a pensare di dovergli dare lo spazio corretto. E’ chiaro che da questa esperienza vengo via con la certezza che qualcosa devo cambiare, ma non è che sia un risultato così scandaloso come ora verrà fuori. Siccome penso che la mia passione sia sintomo di profondo rispetto per tutti, mi prendo le responsabilità, ma quando mi si dice che contro la Croazia abbiamo fatto una partita scandalosa torno a dire di no, non è così”.
“Contro la Spagna e oggi siamo andati sotto il nostro livello, ma si è passato un turno difficile e secondo me meritatamente. Però – prosegue Spalletti -, è vero che non si è vista una squadra che abbia una base dove ci si può andare a costruire sopra, bisogna rimettere mano al telaio che ho scelto, perchè questo ha raccontato l’esperienza fatta. Ma la nostra è una bocciatura che ho determinato io, non i ragazzi”. Il ct ribadisce di non avere “paura”, che gestire la pressione che sente di avere “sempre avuto”, non lo preoccupa “perchè questa pressione me la sono guadagnata lavorando giorno dopo giorno. Il campo ha detto che qualcosa si deve cambiare e io sarò costretto a farlo. Non so se ci sarà qualcosa di diverso, ma ci sono delle prove da fare e adesso io sarò obbligato a farle, senza voler fare male a nessuno e dare colpe a qualcuno, vorrei che non ci fossero dubbi su questo, la responsabilità è mia e non dei calciatori”. Risponde anche a una domanda ironica di un giornalista svizzero: “Noi una Panda e voi una Ferrari? Bisogna accettare tutto, anche allusioni di cattivo gusto come questa, si capisce che lei è una persona di grandissima ironia e qualità e noi le diciamo che ha ragione. Siete stati più bravi di noi, avete vinto meritatamente”. Parlerà con Gravina “Come sempre, vedremo cosa avremo da dirci, ma io sono il responsabile a livello di gioco e di risultati”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Sinner batte Berrettini a Wimbledon, ok Fognini e Paolini

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Matteo Berrettini ci prova ma al terzo turno di Wimbledon ci va Jannik Sinner. E’ il numero uno del mondo ad aggiudicarsi il derby italiano sul Centrale: 7-6(3) 7-6(4) 2-6 7-6(4) dopo tre ore e 42 minuti. Primo set di grande equilibrio, con entrambi gli azzurri che riescono a tenere sempre la battuta, nel secondo parziale il 28enne romano – che sui prati londinesi è arrivato in finale nel 2021, battuto da Djokovic – riesce a strappare il servizio a Sinner ma immediato arriva il contro-break. Anche stavolta serve il tie-break per spezzare l’equilibrio e anche stavolta è il 22enne altoatesino ad avere la meglio. Berrettini non molla, continua a spingere e prova a riaprire i giochi sfruttando qualche passaggio a vuoto del rivale. Il quarto parziale segue lo stesso spartito dei primi due ma per la terza volta il tie-break sorride a Sinner, che si conferma così uno specialista dei derby italiani giocati a livello Atp: 14 match e 14 vittorie, con Berrettini che si era dovuto arrendere anche nell’unico precedente, all’Open del Canada del 2023. Il numero uno del mondo e del tabellone, semifinalista nella scorsa edizione, affronterà ora il serbo Miomir Kecmanovic, numero 52 Atp, che ha eliminato Tallon Griekspoor, 27esima testa di serie, 4-6 7-6(7) 1-6 6-2 6-3: tre i precedenti, tutti a favore di Sinner, l’ultimo dei quali a Cincinnati due anni fa.
Ma il tennis azzurro sorride sui campi dell’All England Club anche con Fabio Fognini e Jasmine Paolini. Il 37enne ligure, in versione biondo platino e su una superficie certo non fra le sue preferite, centra l’impresa di giornata eliminando Casper Ruud, ottavo favorito del tabellone, per 6-4 7-5 6-7(1) 6-3 in tre ore e 16 minuti di gioco. Fognini, che avrebbe già potuto chiudere i conti nel terzo set dove ha avuto un match-point al servizio sul 5-2, eguaglia così il suo miglior risultato a Wimbledon, raggiunto in altre sei occasioni. Niente derby però per lui: il suo avversario al terzo turno sarà Roberto Bautista Agut, 36enne spagnolo che ha stoppato la corsa di Lorenzo Sonego per 6-3 3-6 6-3 6-4 dopo due ore e 47 minuti. Fognini è avanti 7-3, nessuno dei quali però sull’erba, con l’ultimo confronto al Roland Garros 2019 vinto in quattro set dall’azzurro.
Fra le donne, invece, approda al terzo turno Jasmine Paolini. La 28enne tennista toscana, settima testa di serie e mai andata oltre il primo turno nel Major londinese, ha battuto la belga Greet Minnen per 7-6(5) 6-2 in un’ora e 32 minuti di gioco. Ora la canadese Bianca Andreescu, scivolata al numero 176 del ranking ma campionessa degli Us Open 2019: le due si ritrovano dopo il recente match sulla terra rossa parigina vinto in tre set dall’azzurra.
– foto Ipa Agency –
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Cavendish vince 5ª tappa al Tour e fa 35, superato Merckx

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SAINT VULBAS (FRANCIA) (ITALPRESS) – Mark Cavendish ha vinto in volata la quinta tappa del Tour de France, Saint-Jean-de-Maurienne a Saint-Vulbas 177,4 km. Preceduti sul traguardo Philipsen e Kristoff. Per il 39enne campione britannico dell’Astana si tratta della 35esima vittoria di tappa al Tour (il primo successo è del 2008, l’ultimo era datato 2021) e supera Eddy Merckx in testa a questa speciale classifica. Sono invece 55 in totale le vittorie di tappe nei grandi Giri (17 al Giro e 3 alla Vuelta).
“Non ci credo, sono incredulo. L’Astana ha fatto una grande scommessa su questa giornata, volevamo vincere almeno questa tappa. Abbiamo dimostrato che sappiamo – io e i miei compagni – cosa è il Tour. Abbiamo fatto quello che avevamo in mente di fare” le parole di Cavendish dopo la vittoria. “Oggi abbiamo dato tutti il massimo. La forza mentale è importante, sono contento perchè oggi è stato qualcosa di unico”. Tadej Pogacar rimane in maglia gialla. Domani la sesta tappa della corsa francese, la Macon-Digione di 163,5 km.
– foto Ipa Agency –
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Buffon resta in Nazionale “L’azzurro è la mia seconda pelle”

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ROMA (ITALPRESS) – Qualche dubbio, dopo l’eliminazione cocente subita agli ottavi contro la Svizzera, certamente gli era venuto. Ma un pò di ore di riflessione sono bastate a Gianluigi Buffon per accettare la proposta di prolungamento del suo incarico in azzurro. Il primatista di presenze con la maglia della Nazionale italiana (176), nominato capodelegazione dal presidente della Figc Gabriele Gravina lo scorso agosto e con il contratto in scadenza a fine Europeo, ha accettato con entusiasmo la proposta del numero uno federale. Durante un incontro in via Allegri, il numero uno Figc gli ha rinnovato la stima e la volontà di valutare insieme un percorso professionale ancora più ampio e trasversale all’interno del Club Italia. “Gigi è una risorsa straordinaria per la Figc e per la Nazionale – le parole di Gravina – si è calato nel nuovo ruolo con grande disponibilità e professionalità, lo ringrazio per aver fortemente voluto continuare a dare il suo contributo alla causa azzurra. Coerentemente con quanto annunciato nel giorno della sua presentazione, dopo aver conseguito il diploma da direttore sportivo al corso di Coverciano, è mia intenzione coinvolgerlo anche in un ruolo più operativo all’interno della struttura. La sua conferma era il mio primo obiettivo per il rilancio della Nazionale e rappresenta una bellissima notizia per tutto il calcio italiano”.
Anche l’ex portiere azzurro si dice soddisfatto di proseguire questa esperienza con l’Italia. “L’azzurro è la mia seconda pelle – afferma Buffon – sono felice di poter continuare il percorso da dirigente iniziato poco meno di un anno fa in Nazionale, ringrazio il presidente Gravina per la stima e, come ho sempre fatto nella mia carriera, darò il massimo per la Nazionale. Negli ultimi mesi, inoltre, ho potuto acquisire conoscenze e professionalità che auspico possano essere utili allo sviluppo del Club Italia e al potenziamento di tutte le squadre azzurre”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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