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Economia

Intesa Sanpaolo, 10 miliardi di nuovo credito per il turismo

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TAORMINA (MESSINA) (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo presenterà il 9 luglio a Taormina le nuove misure dedicate allo sviluppo dell’industria turistica, vitale per l’economia italiana e meridionale, per affiancare la crescita delle imprese del settore e cogliere le opportunità previste da PNRR e iniziative ministeriali.
La prima banca italiana rinnova il proprio impegno per il turismo con 10 miliardi di euro di nuovo credito, di cui 3 miliardi destinati alle aziende del Mezzogiorno, che si aggiungono a circa 9 miliardi di liquidità già erogati al comparto dal 2020. Questo nuovo intervento a favore delle imprese turistiche si inserisce tra le leve previste nel programma “Il tuo futuro è la nostra impresa” della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, che destina 120 miliardi di euro fino al 2026 per gli investimenti delle aziende italiane e dedica un sostegno specifico al Turismo e all’Agribusiness, settori strategici per l’economia del Paese.
Proprio il rapporto esistente tra Banca, imprese turistiche e aziende agroalimentari – con queste ultime attraverso la Direzione Agribusiness, rete commerciale loro dedicata – concorre a far emergere nuove sinergie e potenzialità tra questi settori, con filiere sempre più complementari. Secondo le analisi di SRM su dati del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano relative allo scorso anno, in Italia i turisti enogastronomici rappresentano il 58% del totale, dato in crescita rispetto al 45% registrato nel 2019.
Ricerca di qualità, esperienza distintiva e servizi aggiuntivi emergono come elementi comuni di competitività e molte imprese agroalimentari ed enogastronomiche crescono attraverso un’offerta di prodotti collegata a percorsi identitari, culturali e di territorio facilmente coniugabili alla ricettività turistica.
Il plafond di 10 miliardi di euro incentiverà nuovi investimenti in chiave Transizione 5.0, competitività sostenibile ed efficientamento energetico lungo tre assi: riqualificazione e aumento degli standard qualitativi delle strutture, sostenibilità ambientale dell’offerta e digitalizzazione del modello di servizio.
Le misure messe in campo dal Gruppo saranno illustrate nella splendida cornice dei Giardini Naxos nel corso di un convegno in cui, per Intesa Sanpaolo, interverranno Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori, Gaetano Miccichè, chairman Divisione IMI Corporate & Investment Banking e chairman International Subsidiary Banks Division, e Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia, cui sarà affidata l’apertura dei lavori. Il contributo di Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, evidenzierà le prospettive di crescita del settore turistico. A seguire, in una tavola rotonda si confronteranno Rosario Di Maria, presidente Cantine Ermes, Nicola Fiasconaro, amministratore Fiasconaro, Costanza Giotti, presidente Gruppo Luxury Private Properties, Andrea Mangia, chief financial officer Gruppo Mangiàs, e Pasqualino Monti, amministratore delegato ENAV e presidente Autorità Portuale di Palermo.
Cultura, ambiente, mare, identità, socialità, stile di vita, accoglienza ed enogastronomia rendono la destinazione Italia quasi unica nel panorama competitivo internazionale in tema di attrazione turistica.
Dall’analisi di SRM – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, si evidenzia, non a caso, che nella classifica europea per numerosità di arrivi e presenze turistiche totali, il nostro Paese si posiziona al 4° posto con 133,6 milioni di arrivi, mentre sale al 3° posto se si considerano i giorni di presenza, ben 447,1 milioni.
Nel contesto nazionale, il Mezzogiorno esprime poco meno del 20% di arrivi e presenze. L’attrattività turistica si trasforma in una ricchezza economica rilevante per l’economia del Paese. Si stima che nel 2024 il settore turistico possa generare un valore aggiunto di circa 103,6 miliardi di euro, con un contributo al Pil del 5,9% che arriva al 10,8% se si include anche l’impatto indiretto ed indotto. Il 24% del Pil turistico nazionale è prodotto nel Sud Italia. Nello specifico, si rileva, per quest’area, un valore aggiunto turistico di 24,9 miliardi di euro, il 6,4% del Pil, che sale all’11,6% se si considera l’impatto complessivo. Pertanto, il Mezzogiorno si caratterizza per una maggiore specializzazione economica in questo settore rispetto al resto del Paese.
Significativa è anche la sua valenza sociale. In termini di occupazione, il settore turistico italiano impiega oggi quasi 1.300.000 lavoratori con circa 200.000 aziende che hanno almeno un dipendente. Al Sud si concentra il 26,4% dell’occupazione turistica nazionale (ben 340.585 addetti) ed il 31% delle imprese (60.936). Il turismo può contare su una forza lavoro sostanzialmente giovane (circa il 58,7% dei dipendenti ha meno di quarant’anni e il 36,2% meno di 30) e in prevalenza femminile (52,3%).
Intesa Sanpaolo ha intensificato il supporto alle imprese turistiche durante e dopo la pandemia, venendo in aiuto alle migliaia di aziende in estrema difficoltà dopo le chiusure forzate: garantita liquidità attraverso un’iniziativa straordinaria di moratorie estese fino a 36 mesi, accogliendo oltre 70.000 richieste di sospensione di pagamenti per un debito residuo di oltre 8,4 miliardi, di cui circa il 26% nel Mezzogiorno.
Tra le misure destinate al settore, le soluzioni di finanziamento S-Loan che prevedono un meccanismo di incentivi economici alle imprese che investono e realizzano obiettivi ESG. Intesa Sanpaolo ha inoltre aderito al fondo tematico per il turismo tramite Equiter, con risorse amministrate dalla BEI per conto del MEF e indirizzate alle imprese. Il Gruppo infine prevede soluzioni di noleggio operativo per avviare programmi di ammodernamento delle strutture, consentendo quindi di preservare l’equilibrio finanziario delle PMI.
“Come banca di riferimento dei principali settori del Paese, rinnoviamo il nostro sostegno all’industria turistica, la cui crescita è determinante per rafforzare strutturalmente l’economia italiana – afferma Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo (nella foto) -. Il percorso intrapreso in questi ultimi anni dalle imprese del comparto verso sostenibilità, digitalizzazione e innalzamento degli standard qualitativi delle strutture mostra risultati incoraggianti e deve proseguire con maggior intensità e diffusione, grazie al potenziale delle filiere del mondo enogastronomico. Intesa Sanpaolo mette a disposizione 10 miliardi di euro per incentivare nuovi investimenti, accompagnare i passaggi generazionali di queste aziende, favorendone anche la crescita dimensionale. Il nostro obiettivo, in linea con le direttrici del PNRR, è accelerare i processi di transizione per agevolare una proposta di ospitalità più efficiente per i bilanci delle imprese e di maggiore salvaguardia per il turismo e per l’ambiente”.
La filiera turistica sta affrontando nuove e importanti sfide. Crisi geopolitiche, effetti climatici estremi, aumento dei costi e forte attenzione alla sostenibilità. In un contesto quindi di un “Turismo che Cambia e si Innova” quest’anno il Rapporto SRM evidenzia quanto sia rilevante puntare su un sistema d’offerta improntato su: diversificazione, delocalizzazione, destagionalizzazione, digitalizzazione e dimensione d’impresa. Le 5D che possono preservare e rafforzare la competitività turistica dei territori.
Di seguito una fotografia del turismo nel Mezzogiorno: 86,1 milioni di notti trascorse (19% dell’Italia), 3,5 giorni di permanenza media, 76,8% di stagionalità (presenze nei mesi estivi), 38,9% di presenze straniere (ancora in piena fase di recupero post covid). Un’offerta negli alberghi – in termini di posti letto – pari al 28,8% dell’Italia (sale al 37,9% nei 4 e 5 stelle) e del 23,1% in strutture extra-alberghiere. Un valore aggiunto pari a 24,9 miliardi di euro (24% del Paese). Nel 2024 si prevede nel Mezzogiorno il pieno recupero delle presenze turistiche. Rispetto al 2019 il dato è stimato in crescita del 2,8% per un totale di quasi 89 milioni di notti trascorse. Proseguirà, con forte intensità, la ripresa della domanda internazionale che si stima in crescita del 4,5% rispetto al 2023 superando pienamente il periodo pre-covid (105,4% rispetto al valore 2019).
Il turismo meridionale nel contesto europeo: ben posizionato ma con ampi margini di miglioramento.
Dall’analisi su 98 regioni dell’area UE4 (Italia, Spagna, Francia e Germania) tre regioni del Sud (Sardegna, Campania e Puglia) sono tra le prime 30, e la Sicilia è trentunesima, per livello di competitività turistica e ben 6 comunque sono sopra la media europea. Ci sono spazi per crescere sia in termini quantitativi che qualitativi.
Emerge la necessità di migliorare ed ampliare la connessione internazionale e l’accessibilità del territorio.
Nel Sud l’obiettivo deve essere un turismo che offra destinazioni sempre più diversificate e di qualità al fine di favorire la destagionalizzazione, la delocalizzazione e l’impatto economico sul territorio. Borghi, aree interne, zone di prossimità dei grandi attrattori turistici possono essere destinazioni di qualità (per la loro storia, per le loro tradizioni e il buon cibo) utili anche per ridurre gli effetti negativi ed i disagi derivanti dai fenomeni di congestionamento. L’offerta turistica legata alla cultura, all’enogastronomia, all’ambiente ed al turismo business può essere una combinazione vincente anche al Sud: il moltiplicatore delle presenze di un’offerta così “integrata” è infatti superiore a quello monotematico ad es. di tipo balneare (156€ rispetto a 128,2€ di valore aggiunto per ogni notte trascorsa).
In questo contesto sempre più dinamico e sfidante, aumenta la consapevolezza delle imprese che investire è l’unica via per competere. Dalla survey di SRM, emerge che circa il 77% delle imprese turistiche del Sud nell’ultimo triennio ha effettuato investimenti (in Italia il 76%). Grande attenzione in particolare alla qualità dei servizi e della recettività (il 56% delle imprese intervistate ha rinnovato gli arredi e ampliato i servizi ricettivi).
Si guarda inoltre al futuro. Le imprese stanno comprendendo la sfida della digitalizzazione e della sostenibilità (ESG): 4 imprese su 10 nel Sud (25% in Italia) hanno investito su tali obiettivi che ad oggi nel solo Mezzogiorno si stimano essere pari a 300 milioni di euro. Le imprese indicano un’ulteriore crescita di tali investimenti nel prossimo triennio di circa il 2%. Infine, semplificazione burocratica (37%), politiche per il decoro urbano (28%), diversificazione dell’offerta (27%) ed una gestione più efficiente dei servizi pubblici (24%) sono le principali priorità che le imprese del Sud pongono alla governance pubblica per favorire la competitività del territorio.

– Foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

(ITALPRESS).

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Inaugurato in India il ponte strallato ferroviario Anji Khad, progettato e curato da Italferr

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ROMA (ITALPRESS) – Inaugurato in India il primo ponte strallato ferroviario, progettato e curato nella supervisione da Italferr, società di ingegneria del Gruppo FS. Il ponte Anji Khad contribuirà significativamente a innalzare gli standard di affidabilità dell’infrastruttura e a migliorare i collegamenti in chiave territoriale e internazionale. Una sfida ingegneristica senza precedenti, considerata la morfologia del territorio e le condizioni estremamente impegnative date le caratteristiche del fiume Anji che scorre in una profonda gola con pareti sub-verticali, in una zona caratterizzata da fortissimi venti.

Con una lunghezza di 725 metri e un’altezza di 196, il ponte presenta una sezione strallata di 473 metri, inclusa una campata centrale di 290 e una torre di sostegno asimmetrica. Questo design unico lo rende il primo ponte strallato ferroviario in India e si contraddistingue per essere tra i progetti più ambiziosi e impegnativi dell’intera linea ferroviaria Udhampur-Srinagar-Baramulla, progettata per collegare il Kashmir con i confini nord-occidentali dell’India.

Il design asimmetrico del ponte strallato è stato scelto strategicamente per facilitare la maggior parte della costruzione su una delle estremità e consentirne così la realizzazione. Un approccio basato sulla valutazione dello spazio disponibile e sulla stabilità del pendio. L’innovativa modalità di intervento ha garantito l’integrità strutturale e ha semplificato i processi di costruzione, dimostrando una profonda comprensione delle esigenze funzionali del progetto e delle condizioni locali. Il valore dell’investimento dell’opera ammonta a 70 milioni di dollari. Il progetto Anji Khad Bridge è stato insignito dell’Award of Merit nella categoria Bridge/Tunnel degli ENR Global Best Projects 2024.

– foto ufficio stampa FS –

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(ITALPRESS).

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Accordo tra Stellantis e i sindacati sul Ccsl, Manca “Trovate le soluzioni insieme”

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TORINO (ITALPRESS) – Stellantis Italia ha firmato con Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr l’accordo sulla parte economica del secondo bienno del contratto collettivo specifico di lavoro (Ccsl) siglato l’8 marzo di due anni fa e valevole per il quadriennio 2023-2026. L’intesa ha alla base un forte impegno tra l’azienda e i sindacati maturato negli anni che, con la firma di oggi, vede riconfermato il sistema partecipativo previsto dal contratto.

“Come due anni fa – ha sottolineato Giuseppe Manca, Responsabile HR per Stellantis Italia – le parti hanno dimostrato un forte impegno per raggiungere l’intesa nello spirito delle relazioni sindacali basate sulla partecipazione che hanno già contraddistinto i precedenti rinnovi del Ccsl. Con il contesto nazionale e internazionale che stiamo vivendo, in cui permangono perplessità da parte dei consumatori sui tempi della transizione energetica e incertezze sui passi da compiere a livello europeo per il rilancio del settore automotive, abbiamo trovato insieme le soluzioni per proteggere in modo adeguato gli interessi dei lavoratori garantendo al contempo la competitività dell’azienda nel Paese”.

I punti centrali dell’accordo riguardano aumenti salariali per i lavoratori, miglioramento degli indicatori del premio di risultato e ripresa dell’attività del gruppo di lavoro sull’inquadramento. In particolare, sul fronte salariale, l’aumento medio previsto è di circa 135 euro nel biennio e ci sarà inoltre l’erogazione di due somme una tantum dell’importo di 240 euro lorde ciascuna, a giugno 2025 e ad aprile 2026.

Si tratta di cifre che si sommano a quelle già erogate nei due anni precedenti nell’ambito dell’accordo di rinnovo siglato l’8 marzo 2023. Stellantis ha inoltre rimodulato la definizione degli indicatori del nuovo premio di risultato introdotto nel 2023, eliminando la soglia per il pagamento del free cash flow mondo, cioè il flusso di cassa generato dall’azienda dalle sue attività operative.

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Sul fronte dell’inquadramento, il gruppo di lavoro già costituito formulerà una proposta per definire e premiare specifiche professionalità e competenze sulle tre aree professionali, a partire da coloro che lavorano sulle linee produttive, al fine di istituire, in occasione del prossimo rinnovo contrattuale, un elemento economico sperimentale sulla base di criteri oggettivi e misurabili. Per Stellantis l’accordo è “un ulteriore tassello per rafforzare, anche attraverso la partecipazione di tutti i propri dipendenti italiani, l’impegno a diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile”

– foto ufficio stampa Stellantis –

. (ITALPRESS).

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Economia

Pil in crescita dello 0,6% nel 2025, trend positivo atteso anche nel 2026

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ROMA (ITALPRESS) – Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo essere aumentato dello 0,7% nei due anni precedenti. L’aumento del Pil, nel biennio di previsione, verrebbe sostenuto interamente dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,8 e +0,9 punti percentuali rispettivamente), mentre la domanda estera netta fornirebbe un contributo negativo in entrambi gli anni (-0,2 e -0,1 p.p.).

Lo rileva l’Istat spiegando che “lo scenario previsivo per la domanda estera netta sconta l’ipotesi di un’attenuazione nella seconda parte del 2025 del clima di incertezza relativo all’indirizzo della politica commerciale statunitense. Si ipotizza comunque un impatto negativo dei dazi sul commercio mondiale e sulle prospettive di crescita internazionali”.

Si prevede che i consumi privati continuino a crescere a ritmi moderati ma stabili (+0,7% in entrambi gli anni) da un lato favoriti dalla prosecuzione della crescita delle retribuzioni e dell’occupazione, dall’altro frenati da un incremento della propensione al risparmio.

La crescita degli investimenti, nel 2025 (+1,2%), in accelerazione dal +0,5% del 2024, sarebbe favorita dal buon andamento registrato nel primo trimestre per poi segnare nel 2026 una ulteriore leggera accelerazione (+1,7%) in concomitanza con la fase conclusiva del PNRR.

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L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerebbe un aumento superiore a quello del Pil (+1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026), ma in decelerazione rispetto agli anni precedenti a cui si accompagnerebbe un ulteriore calo del tasso di disoccupazione (6,0% quest’anno e 5,8% nel 2026).

Dopo la risalita dei prezzi tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, nel corso dell’anno ci si attende una dinamica più moderata dell’inflazione, favorita dalla discesa dei listini dei beni energetici e dall’indebolirsi delle prospettive di domanda. L’aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti nel 2025 sarebbe in linea con tali andamenti (+1,8%), con una nuova leggera riduzione nel 2026 (+1,6%).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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