Seguici sui social

Sport

Casini “Lega A non veniva ascoltata, ora avremo un peso equo”

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – “Il calcio italiano era costruito in maniera medievale rispetto a pesi e rappresentanza delle varie componenti. Non è una manovra di aggressione, di attacco, siamo alla difesa del minimo sindacale per consentire alla serie A di contribuire davvero al miglioramento del sistema, compresa la Nazionale”. Lorenzo Casini, presidente della Lega di serie A, torna a difendere l’emendamento Mulè. Ospite di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno, il massimo dirigente di via Rosellini sottolinea che “avere in Consiglio federale non tre ma sei rappresentanti della serie A è una ricchezza. Il fatto che ci sia ostilità mal cela altri tipi di problemi. Nessuno sta andando alla conquista della Bastiglia, si chiede maggiore equilibrio e adesso si può fare”. Casini ricorda che “in tutti questi anni si è costituita una situazione per cui la serie A, pur essendo il motore del sistema dal punto di vista economico finanziario – basti pensare che versa 130 milioni l’anno -, ha poteri decisionali nulli. E visto che la serie A non è stata ascoltata, il legislatore ha ritenuto oppportuno intervenire. La prima versione dell’emendamento non era problematica, è solo venuto meno l’affermare l’autonomia delle leghe rispetto alla loro esistenza, ma resta il principio più importante, cioè tener conto del contributo economico quando si definiscono i pesi dentro il sistema”. “E’ la legge che dice che il 10% degli introiti dei diritti tv va a tutto il sistema, per cui visto che succede questo va tenuto conto che la serie A deve avere un peso equo”, insiste Casini, chiarendo anche che i club del massimo campionato “non hanno mai chiesto il diritto di veto ma il diritto di intesa sulle decisioni che la riguardano, il potere di decidere insieme le cose che riguardano la serie A. In Italia le Regioni a statuto speciale godono di questo regime”. E sulle responsabilità del flop azzurro a Euro2024, Casini rispedisce le accuse al mittente. “Per la nostra Nazionale è stato un Europeo disastroso ma era in parte annunciato: è un discorso che parte da lontano, dalla mancata qualificazione ai Mondiali, un girone di qualificazione agli Europei sofferto, la terza fascia. Purtroppo non siamo rimasti troppo sorpresi. Ma per quanto riguarda vivai e giovani, da due anni e mezzo portiamo avanti delle proposte che non sono state ascoltate. Quello che la serie A ha potuto fare lo ha fatto. Abbiamo riformato il campionato Primavera per consentire che ci fossero giovani italiani obbligatori nella lista dei 25 e fra un anno avremo almeno 10 italiani convocabili su 25, più di quello che prevede la Uefa. Sulle seconde squadre ci siamo battuti per averne di più ma abbiamo trovato la resistenza della Federazione e delle altre componenti non interessate a sviluppare le seconde squadre secondo il modello spagnolo che abbiamo preso a riferimento”. “Parliamo di un investimento da 7-12 milioni di euro ma oggi una squadra di serie A può iscrivere una seconda squadra solo se a giugno ne salta una di Lega Pro: così il sistema non può funzionare. La serie A – ribadisce – è vittima anch’essa di quello che è successo agli Europei. Siamo stati noi a proporre una settimana di stage, abbiamo sempre rilasciato i giocatori anche in situazioni di contrasto. Si comprano troppi stranieri? In Inghilterra ce ne sono di più che in Italia e sono arrivati in finale. La Lega si è impegnata ma se non viene ascoltata… Negli ultimi due anni abbiamo scalato il ranking, abbiamo conquistato il quinto posto in Champions, abbiamo vinto coppe europee, un miglioramento c’è stato”. Detto che la prossima Supercoppa Italiana sarà in Arabia Saudita (“giocarla all’estero è una tradizione che risale ai primi anni Novanta, nel ’93 andammo a Washington, e due terzi delle edizioni si sono giocate all’estero. E’ uno strumento di commercializzazione e promozione del calcio italiano”), sulle ultime due giornate in contemporanea, “c’è l’impegno a farlo, poi dipende da come vanno avanti le nostre squadre nelle coppe europee”. Infine sugli arbitri, “come serie A siamo a favore di una maggiore autonomia del settore, la soluzione inglese pensiamo sia preferibile a quella attuale. Gli arbitri italiani sono fra i migliori al mondo ma come organizzazione potrebbero avere modelli più sofisticati ed evoluti per farli lavorare al meglio”, chiosa Casini.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Sport

Davis, Cobolli si candida in vista del match contro il Belgio

Pubblicato

-

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dopo il successo sofferto di ieri, per 2-1, contro il Brasile, l’Italia di Coppa Davis, campione in carica, si prepara sul cemento di Bologna per la seconda sfida del Gruppo A delle Finals, in programma domani pomeriggio contro il Belgio. Non mancano i dubbi della vigilia al capitano non giocatore del team azzurro, Filippo Volandri, che potrebbe cambiare diverse cose nello schieramento dell’Italia contro i sorprendenti belgi, capaci nella prima giornata di battere per 2-1 l’Olanda. L’unica presenza certa, a meno di 24 ore dalla sfida, sembra quella di Matteo Berrettini. Il romano, 28enne, che ha dimostrato in questa stagione di essersi messo alle spalle un lungo periodo di “costellato” di sfortuna e infortuni, dovrebbe giocare nuovamente come numero 2, e quindi come primo singolarista, verosimilmente contro Raphael Collignon, 191 del mondo, che nella prima uscita, contro Van De Zandschulp, non ha brillato.
Incerto invece il numero uno azzurro di domani. Matteo Arnaldi è uscito “malconcio” dal singolare vinto al tie-break del terzo set contro Thiago Monteiro. Il ligure, 23enne, è arrivato oggi all’Unipol Arena con una vistosa fasciatura alla caviglia destra, che si è “girata” in modo innaturale nel corso degli ultimi e decisivi punti del match giocato contro il Brasile. Al suo posto, quindi, si candida per guidare il team italiano Flavio Cobolli. Per il romano d’adozione, 22enne, sarebbe l’esordio con la maglia azzurra in Davis. A lui dovrebbe toccare la sfida sulla carta più tosta, contro l’emergente Zizou Bergs, 73 del ranking Atp, che a Bologna sta trascinando da numero 1 e da protagonista (con una una bella vittoria contro Griekspoor all’esordio) il Belgio, orfano di David Goffin.
Infine, tutta da decifrare la coppia italiana che scenderà in campo in doppio. Ieri sera il duo composto da Simone Bolelli e Andrea Vavassori ha ceduto di fronte alla coppia Matos-Melo e non ha convinto capitan Volandri, che domani potrebbe schierare qualche “singolarista” anche nel terzo match, verosimilmente contro la coppia Gillè-Vliegen.
Oggi, intanto, nel Gruppo A, quello dell’Italia, in scena a Bologna, l’Olanda ha battuto per 2-1 il Brasile. Ai verdeoro non è bastato un super Fonseca, vincitore in singolare contro Van De Zandschulp, che si è rifatto poi in doppio, in coppia con Koolhof, dopo la vittoria di Griekspoor su Thiago Monteiro.
Così, adesso, la classifica del raggruppamento, il più equilibrato sin qui dei quattro delle Davis Cup Finals, vede Italia, Belgio e Olanda appaiate con una vittoria a testa.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Sport

La Ferrari cerca conferme, Leclerc “Competitivi a Baku”

Pubblicato

-

BAKU (AZERBAIJAN) (ITALPRESS) – “Come ogni circuito cittadino anche questo è tra i miei favoriti. Speriamo di mantenere anche qui lo stato di forma di due settimane fa a Monza ma sappiamo che è meglio non fare pronostici prima di essere scesi in pista almeno nelle libere”. Charles Leclerc è di ottimo umore, ma non si sbilancia durante l’incontro con i media nel paddock del Baku City Circuit, una delle sue piste preferite. Il successo a Monza è stato una carica di entusiasmo e in Azerbaijan potrebbero esserci le condizioni per cercare di ripetersi, anche perchè tra Leclerc e il circuito di Baku c’è un gran feeling. “Nelle piste cittadine c’è una componente di rischio che per me è molto intrigante. Devi prendere confidenza pian piano, girare quanto più possibile e comprendere il limite, che significa prendere in considerazione le caratteristiche dell’asfalto, quelle della tua macchina e lo stato generale della pista – ha spiegato -. E’ un esercizio stimolante e progressivo, che di solito permette di raggiungere un livello di confidenza sempre migliore. La nostra vettura pare avere doti confacenti al tracciato, ma dire se saremo davanti o meno è impossibile prima di aver verificato anche il ritmo dei nostri avversari. Una volta ancora noi ci dovremo concentrare su noi stessi e sull’esecuzione del weekend. Se sapremo mantenerci sui livelli di Zandvoort e Monza mi aspetto che possiamo essere competitivi”. Allargando il discorso su quello che si aspetta per l’ultima parte di stagione, il pilota monegasco dice: “Molto dipenderà da noi e da come sapremo affrontare il finale di campionato gara dopo gara. Credo che in questo momento nel team ci sia la giusta mentalità e dobbiamo continuare così. Con tante vetture allo stesso livello onestamente tutto è ancora aperto”.
Carlos Sainz è sorpreso dal tasso di umidità trovato a Baku e da qui inizia. “Stiamo trovando temperature cui non siamo abituati da queste parti, ma sono condizioni che possono contribuire a prepararci bene per la prossima gara a Singapore. Prima però speriamo di toglierci delle soddisfazioni”, ha detto ai giornalisti nel paddock del Gran Premio dell’Azerbaijan. Anche lo spagnolo non si è sbilanciato sul weekend che attende la Ferrari a Baku anche se la SF-24 non dovrebbe trovarsi male sugli oltre seimila metri del circuito azero. “Sulla carta mi aspetto che il nostro pacchetto sia competitivo, ma attendiamo di vedere come andremo nelle libere. A Monza abbiamo fatto un buon lavoro come squadra e sarà importante cercare di ripeterci anche qui – ha detto Sainz – dove con i muretti ogni errore rischia di essere pagato ancora più caro. La motivazione è alta e anche se realisticamente non credo che siamo i più veloci, sono convinto che la prestazione del team può sovvertire i valori definiti dalla performance pura delle varie vetture. Sono fiducioso che possiamo fare bene”. Sainz si è detto soddisfatto di come la SF-24 si è comportata a Monza, ma, di nuovo, lo spagnolo ha preferito non sbilanciarsi pensando all’ultima parte della stagione: “Bisogna affrontare una gara alla volta e per verificare pienamente l’efficacia delle nuove parti che abbiamo introdotto sulla nostra monoposto bisognerà aspettare la gara di Austin. Intanto noi continueremo a spingere al massimo”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Sport

La staffetta mista azzurra è d’oro agli Europei di ciclismo

Pubblicato

-

HASSELT (BELGIO) (ITALPRESS) – L’Italia ha vinto la medaglia d’oro nella staffetta mista elite degli Europei di ciclismo, in scena nel Limburgo belga. La squadra azzurra, composta da Edoardo Affini, Mattia Cattaneo, Mirco Maestri, Elena Cecchini, Vittoria Guazzini e Gaia Masetti, si è imposta col tempo di 1h01’43”, precedendo la Germania, argento, e il Belgio, bronzo. Solo sei i team al via: fuori dal podio Polonia, quarta, Ucraina, quinta, e Bulgaria, sesta.
Abbondante il vantaggio accumulato nella prima parte di gara dai tre uomini italiani del ct Marco Velo. Brave poi le tre azzurre a contenere la rimonta delle tedesche. Per l’Italia, quindi, in questi Europei sono già tre le medaglie vinte. A questo oro bisogna sommare l’oro e il bronzo di ieri conquistati rispettivamente da Edoardo Affini e da Mattia Cattaneo nella crono individuale maschile elite.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano