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Dubbi gender su pugile algerina, un caso il match con Angela Carini

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di Giorgio La Bruzzo
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Di solito le polemiche nella boxe scoppiano al termine dei match, colpa di verdetti che fanno discutere o decisioni arbitrali contestate. Stavolta, però, il polverone si solleva prima. Imane Khelif, pugile algerina che domani sfiderà Angela Carini nel primo turno del torneo olimpico di boxe, categoria -66 kg, è alla sua seconda partecipazione ai Giochi ma il suo nome è salito alla ribalta in occasione dei Mondiali di Nuova Delhi dello scorso anno: a poche ore dalla finale per l’oro contro la cinese Yang Liu, fu squalificata perchè i livelli di testosterone erano oltre la soglia consentita dei criteri di eleggibilità. All’epoca la 25enne di Tiaret – nominata a inizio anno ambasciatrice Unicef per l’Algeria per la lotta all’obesità – gridò al complotto, il presidente della Federazione internazionale di boxe Kremlev raccontò poi di casi di atlete in cui era emersa, col test del Dna, la presenza di cromosomi XY ma a Parigi la boxe ricade sotto l’egida del Cio, i cui standard sono diversi. Via libera dunque per le Olimpiadi, col massimo organismo dello sport mondiale che ricorda come Imane Khelif abbia già preso parte a diverse competizioni femminili, Tokyo compresa.
“Tutti gli atleti che partecipano ai tornei di boxe di Parigi soddisfano le norme sull’eleggibilità e sulla partecipazione alle competizioni così come tutte le normative mediche applicabili”, hanno ribadito da Losanna nei giorni scorsi mentre il portavoce del Cio, Mark Adams, ha sottolineato che “le nostre regole si basano su quelle del 2016 ed erano valide anche per Tokyo. Sono i criteri di idoneità, sono sempre gli stessi e sono applicati alla lettera. Sono atlete completamente idonee, compare anche nel loro passaporto, stigmatizzare non aiuta: abbiamo tutti la responsabilità di cercare di far scendere i toni della discussione”. Oltre alla Khelif, infatti, è iscritta la taiwanese Lin Yu-Ting, privata ai Mondiali del marzo 2023 del bronzo perchè non aveva superato il gender test. Ma le critiche non mancano. Già nei giorni scorsi l’ex campione del mondo Barry McGuigan via social aveva definito “scioccante che sia permesso loro di spingersi così lontano, che sta succedendo?”. Fra l’altro dopo la squalifica della pugile algerina a Nuova Delhi, una delle rivali, la messicana Brianda Tamara Cruz Sandoval, esultò raccontando della pesantezza dei colpi ricevuti, “mai in 13 anni di carriera mi era capitato qualcosa del genere, nemmeno allenandomi con gli uomini”.
E anche l’Italia storce il naso. Per il ministro dello Sport Andrea Abodi è “poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale, che includa quindi Europei, Mondiali e Olimpiadi. Si devono poter garantire la sicurezza di atleti e atlete, e il rispetto dell’equa competizione dal punto di vista agonistico. Domani, per Angela Carini non sarà così”. “Un transgender algerino contro una donna italiana ai Giochi olimpici… E’ politicamente scorretto dire che tifo per la donna?”, l’uscita del presidente del Senato Ignazio La Russa mentre a detta di Federico Mollicone, presidente della Commissione dello Sport della Camera e responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, “scelte come questa falsano la competizione, bruciano anni di sacrifici e mettono a rischio la salute delle atlete”. Il Coni, senza fare riferimenti espliciti, si limita a dire di essersi attivato col Cio “affinchè i diritti di tutti gli atleti e le atlete siano conformi alla Carta Olimpica e ai regolamenti sanitari”. “Carini non l’ho ancora sentita ma non è preoccupata, deve fare il suo match e vedremo – la posizione di Flavio D’Ambrosi, numero uno della Federboxe – E’ un caso particolare e credo che vada allineato al rispetto dei valori e delle regole della carta olimpica”.
– foto Ipa Agency –
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Inter alla pari contro il City, finisce 0-0 a Manchester

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MANCHESTER (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Pari ed equilibrio tra Manchester City e Inter, in una vera e propria partita a scacchi tra Pep Guardiola e Simone Inzaghi che termina senza reti. Grande rispetto tecnico da parte delle due squadre in campo, con i Citizens spesso alla ricerca della solita costruzione ragionata e l’Inter vigile nell’attendere gli inglesi e tentare la ripartenza. Un paio, difatti, i tentativi nerazzurri orchestrati dalla coppia Taremi-Thuram, con il City inizialmente mal posizionato ma bravo a rientrare. La prima occasione pericolosa della gara arriva al 35′, con l’errore in disimpegno di Bastoni e la conclusione mancina di Haaland che termina di poco fuori. Risponde al 41′ l’Inter, con l’azione avvolgente che porta al cross arretrato di Zielinski per il tiro di Thuram che finisce largo. Nel finale di primo tempo ancora nerazzurri pericolosi, stavolta con Carlos Augusto che innescato da Taremi chiude la ripartenza veloce con un sinistro rasoterra respinto da Ederson. Bene l’undici di Inzaghi, che dopo l’intervallo lascia invariato il suo schieramento, davanti ad un City che cambia invece qualcosa con gli ingressi di Foden e Gundogan per Savinho e l’affaticato De Bruyne. Inter ordinata e Manchester molto lento e compassato nel costruire le proprie offensive, spesso occultate proprio dalla compattezza interista. Una falla nella retroguardia nerazzurra si apre tuttavia al 69′, con Foden che liberato a centro area scarica un destro centrale bloccato da Sommer. Altre forze fresche in campo, stavolta per Inzaghi, che nell’ultimo terzo di gara dà spazio tra gli altri a Dumfries e Mkhitaryan, che al 76′ confezionano una buona occasione interista, grazie al cross dell’olandese per il tap-in dell’armeno che termina tuttavia alto. Finale teso, con l’Inter maggiormente schiacciata e il Manchester City proiettato in avanti. Iniziativa pericolosa quella che porta al colpo di testa sotto misura di Gundogan, debole e centrale però ancora tra le mani di Sommer. Lo stesso ex Barcellona andrà ancora vicino al gol di testa nell’ultimo dei quattro minuti di recupero, con il colpo di testa del tedesco che termina alto e pone fine alla sfida dell’Etihad.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Il Bologna non sfonda, è 0-0 contro lo Shakthar Donetsk

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Il ritorno in Champions del Bologna dopo sessant’anni è povero di gol. Al Dall’Ara gli emiliani pareggiano 0-0 al debutto contro lo Shakthar Donetsk, non riuscendo così a scardinare la difesa ucraina. I protagonisti della serata sono senza dubbio i due portieri: in avvio Skorupski para un rigore, mentre Riznyk nega la gioia del gol a Castro e Fabbian. Sotto il diluvio, il Bologna gioca con personalità, domina lo Shakthar per lunghi tratti, ma pecca di cinismo. Da segnalare l’omaggio al proprio paese dello Shakthar, sceso in campo indossando una maglia con i colori nazionali dell’Ucraina. Nei primi minuti i tifosi del Bologna vivono una vera e propria altalena di emozioni. L’euforia iniziale rischia di affievolirsi sul nascere, quando, dopo due minuti, Posch stende ingenuamente in area di rigore il brasiliano Eguinaldo, lanciato a rete. A salvare i rossoblù da una prematura doccia gelata, ci pensa, però, Skorupski: il portiere polacco, infatti, ipnotizza il fantasista Sudakov, parando il rigore. Nonostante un terreno di gioco martoriato dalla pioggia battente, il primo tempo viene giocato con una discreta intensità da entrambe le formazioni. Gli ospiti palleggiano con maggiore personalità, mentre il Bologna fatica nel costruire azioni pericolose. La migliore occasione per i ragazzi di Italiano arriva nel recupero della prima frazione: Ndoye imbuca per Castro, ma il tiro dell’argentino viene respinto da Riznyk. Nella ripresa il Bologna prende stabilmente il possesso della metacampo avversaria e aumenta la propria pericolosità offensiva. Al 52′ è ancora decisivo il portiere avversario, Riznyk, che, a tu per tu con Fabbian, si immola e salva ancora lo Shakthar. Seguono poi anche i tentativi di Castro e Ndoye. Con i cambi Italiano prova a ricercare soluzioni alternative, inserendo Dallinga, Iling e Urbanski. Nonostante la stanchezza finale, il Bologna non molla, sospinto dal proprio tifo. L’ultimo squillo è la girata di testa di Pobega al 89′, ma non basta. Gli emiliani torneranno in campo in Champions mercoledì 2 ottobre, attesi dalla trasferta contro il Liverpool.
– foto Ipa Agency –
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Rivoluzione Roma: esonerato De Rossi, panchina a Juric

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ROMA (ITALPRESS) – Rivoluzione in casa Roma: esonerato Daniele De Rossi e panchina affidata a Ivan Juric. La convulsa giornata in casa giallorossa inizia al mattino con l’annuncio un po’ a sorpresa del divorzio dall’ex centrocampista, una decisione “adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione. Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra”. L’ex capitano, arrivato sulla panchina della Roma il 16 gennaio scorso al posto dell’esoneratro Josè Mourinho, al termine della scorsa stagione aveva firmato un contratto triennale con il club. Il suo esonero arriva dopo appena 4 giornate di campionato con un bilancio di tre pareggi e una sconfitta. In serata ecco poi il nome del sostituto, Ivan Juric. Il tecnico croato classe 1975 ha firmato con i giallorossi fino al 30 giugno 2025. Juric, dopo una carriera da calciatore fra Croazia, Spagna e Italia, ha iniziato il suo percorso da allenatore nel calcio giovanile e poi da assistente tecnico al fianco di Gian Piero Gasperini. Ha esordito in Serie A nel 2016-17 sulla panchina del Genoa, dopo aver ottenuto – nella stagione precedente – la promozione nel massimo campionato con il Crotone, la prima nella storia della società calabrese. Dal 2019 al 2021 guida l’Hellas Verona, accompagnando i gialloblù a due salvezze consecutive, valorizzando inoltre diversi calciatori. Nel 2021 assume il ruolo di manager del Torino, restando in carica fino al 2024 e diventando il secondo tecnico con più panchine negli ultimi 20 anni di vita del club granata.
Juric farà il suo esordio domenica all’Olimpico contro l’Udinese.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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